Guido Pescosolido è ordinario di Storia moderna nell’Università di Roma «La Sapienza». Ha insegnato nelle Università di Messina, della Tuscia, di Napoli Federico II, Roma Tre e Luiss.
Tra le sue pubblicazioni sulla storia economica, sociale e politica dell’Italia dal secolo XVII ai nostri giorni ricordiamo: Terra e nobiltà. I Borghese. Secoli XVIII e XIX (Jouvence, 1979); Agricoltura e industria nell’Italia unita (Laterza, 20044); Unità nazionale e sviluppo economico in Italia. 1750-1913 (Edizioni Nuova Cultura, 2014); Nazione, sviluppo economico e questione meridionale in Italia (Rubbettino, 2017).
Ha Scritto
Sull'economia siciliana nell'Unificazione Italiana
La Sicilia al momento dell'Unità presentava un contesto economico-sociale con caratteristiche tipicamente pre-industriali: larga prevalenza delle attività agricole sia per numero di addetti sia per reddito prodotto, aspettativa di vita media alla nascita di circa 30 anni, alti tassi sia di natalità sia di mortalità, sopratutto infantile, larga diffusione di malattie infettive legate all'indigenza e alle precarie condizioni igieniche di vita e di lavoro. Il panorama sociale ed economico dell'isola nella prima metà dell'Ottocento non era rimasto del tutto immobile e anche dal punto di vista strettamente produttivo non erano mancati alcuni fenomeni dinamici di un certo rilievo. Nei primi anni del XIX secolo erano stati introdotti alcuni provvedimenti di ordine giuridico che avevano avuto un rilevante impatto nei rapporti sociali e, in una certa misura, anche nell'insieme delle attività economiche e produttive, sopratutto quelle agricole. L'abolizione del feudalesimo del 1812, la legislazione dello scioglimento delle proprietà promiscue e la quotizzazione dei demani del 1817, l'abrogazione dei contratti di soggiogazione del 1824, la censuazione dei beni ecclesiastici di regio patronato del 1838, a vevano liberato grandi estensioni di terra dai vincoli che su di essa esercitavano la giurisdizione feudale e i diritti e le servitù collettive a favore delle popolazioni rurali.
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