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lunedì 31 luglio 2017

Francesco Di Martino. Il socialista fiero dei valori identitari del socialismo riformista

Il due agosto 2000, ci ha lasciato Francesco Di Martino, figura storica del socialismo palermitano. Nato nel dicembre del 1936, poco più che ventenne, come nuovo Sindaco di Contessa Entellina, appena eletto nelle amministrative iniziò ad affrontare con piglio innovativo la situazione socio-economica del piccolo centro dell'entroterra palermitano. 
Con lui inizia un nuovo e diverso modo di essere sindaco, lontano dal gestire l'esistente al fine di conservarlo sempre uguale a prima. Era infatti socialista-riformista e il suo primo quadriennio di sindacatura fu caratterizzato da una continua apertura di cantieri di lavoro col duplice intento di sottrarre le molto misere condizioni di vita dei braccianti e manovali dallo sfruttamento dei grandi proprietari terrieri che ancora esistevano e di completare i selciati all'interno della viabilità urbana allora non definita sopratutto ai margini degli assi principali e nelle periferie. 
Per lui fresco di laurea in Economia fu, in quegli anni, l'applicazione sul campo della Teoria generale dell'occupazione, interesse e moneta,  di John Maynard Keynes.
Quando la tragedia del terremoto si accanì sul territorio povero della Valle del Belice, già intaccato dal punto di vista sociale dalla piena del flusso migratorio verso la Germania e la Svizzera di centinaia e centinaia di giovani disoccupati e contadini poveri, flusso che inevitabilmente ritardava -in assenza delle forze umane più intraprendenti lo sviluppo degli anni a seguire del territorio-, egli in stretta collaborazione con tutti gli altri sindaci della Valle e col sostegno del suo partito Partito fu fra i protagonisti del ripensamento su nuovi modelli del processo della ricostruzione che -in quegli anni- era proiettata (o almeno immaginata) verso ipotesi industriali (Capo Granitola ed altro ancora) e stimoli piccoli artigianali. Ipotesi però mai percepite né dalla Regione né dallo Stato nelle conseguenti infrastrutture di base. 
Una esperienza quella della ricostruzione post-terremoto che segnerà la vita amministrativa e politica all'interno del Partito Socialista di Francesco Di Martino. 
Laureato in Economia, dirigente della Regione Sicilia, amministratore di svariati enti  e aziende pubbliche, persona sobria, pacata, sempre lucida, mai sopra le righe, iscritto da ancora ragazzo al PSI, il suo partito di cui fu segretario regionale dell'organizzazione giovanile e poi dello sdi -l'organizzazione politica post-psi-, Francesco Di Martino, Ciccio per gli amici e compagni, non fece mai mancare il suo impegno come socialista, nel sindacato, la CGIL, nel Comune di Contessa di cui era stato sindaco per 18 anni e consigliere comunale per 30, nella società. 
La sua disponibilità non è mai venuta meno ed è rimasto il riferimento prezioso ed evidente, la presenza fondamentale durante le vicende  post-tangentopoli quando in Sicilia l'intero establishment di partito passò alla diaspora ed egli per tutti gli anni novanta rimase -spesso da solo- deputato dello storico Partito Socialista all'Assemblea Regionale Siciliana.
Con Di Martino, il 2 agosto 2000 è venuto meno l’ultimo delle grandi figure del socialismo siciliano che mai nascose l'orgoglio di Partito né lo occultò su sponde opportunistiche.

Pigliando spunto da quanto accade a Pizzillo da due anni dove non arriva l'acqua potabile scopriamo che i diritti inalienabili ...

L'Italia è un Paese civile che fa parte dell'Unione Europea. Così pensiamo in tanti che sia e così pensiamo in tanti che debba essere.
Ma...
Troppe sono le lacune che lasciano immaginare che il nostro Paese è parecchio di-staccato da quelli progrediti che in materia di diritti non transigono.

Se a Contessa Entellina il Comune -da due anni, o forse di più- non ha garantito il diritto dell'acqua potabile ai residenti nel borgo Pizzillo, un'altra grande lacuna, diffusa soprattutto nel Sud del paese, è quella dell'evasione scolastica  

28 Luglio 2010: 
l'acqua è un diritto umano


Con 122 voti favorevoli, nessun contrario e 41 astenuti, il 28 luglio 2010, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione 64/292 che riconosce l’accesso ad un’acqua sicura e pulita e all’igiene come un diritto umano (A/RES/64/292). 
Da quella data, ricordata in ogni angolo del pianeta, gli Stati (e le loro articolazioni, quindi anche  Comuni ed i loro Sindaci) sono tenuti a rendere effettivo l’esercizio di tale diritto, il diritto all'accesso all'acqua.
Prima di quella data data l'acqua non era riconosciuta come un diritto, era un bisogno dell'uomo. Senza essere economisti tutti sappiamo la differenza fra "bisogno" che può essere soddisfatto secondo i prezzi vigenti sul mercato solamente da chi possiede disponibilità e "diritto fondamentale" che spetta a tutti, è inalienabile, imprescrittibile (e pure irrinunciabile).
IN ITALIA
Il servizio idrico integrato -in Italia- è un servizio pubblico locale di interesse generale che, in attuazione della Costituzione ed in armonia con i principi comunitari, deve essere effettuato da un soggetto di diritto pubblico, non tenuto alle regole del mercato e della concorrenza.
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Altri diritti inalienabili che in più parti del Paese risultano disattesi.
In tutti i paesi moderni e democratici l'esistenza della scuola dell'obbligo e il diritto allo studio sono pure essi -come il diritto all'acqua- componenti del patrimonio inalienabile dell'umanità, di cui forse frettolosamente ci riteniamo sicuri.
E invece l'analfabetismo in Italia ha dimensioni significative. Nel 2008 soltanto il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi nella società contemporanea.
Palermo -secondo dati di dieci anni fa- è la città (tra quelle con più di 250 000 abitanti) con la più alta percentuale di analfabeti d'Italia ed è seguita da Messina e Bari.
E' inaccettabile che l'Italia, nel contesto europeo, sia in coda nella classifica dei ragazzi che non godono del diritto allo studio. 
^^^^^
Se le Amministrazioni pubbliche consentono simili enormi buchi nel tessuto formativo e di vivibilità dei "c-i-t-t-a-d-i-n-i"  è segno che l'Italia è governata e amministrata da chi non ama nè il paese nè il Paese.   
Sui diritti disattesi 
continueremo.

domenica 30 luglio 2017

Pietro Gullo. Leggere nel mistero della vita per gioire, sempre (I)

Dovunque Alberi

Come una spiga nel suo covone
Dopo aver compiuto il suo mistero ...
Tutto e' mistero, amico, in tutto c 'e' il segreto di Dio.
In ogni albero, in ogni piccola erba c 'e' sempre lo stesso mistero.
Se un uccellino canta o miriadi di stelle brillano nel cielo,
e' sempre lo stesso mistero.
                           ( Dostojevskij, L'adolescente)


A me pare che per leggere e soprattutto per gustare il contenuto e la bellezza dei libri di Pietro Gullo bisogna essere uomini spirituali, avere un'anima capiente e aperta a tutte le contraddizioni che la ragione che osserva le cose del mondo non può fare a meno di cogliere. Uomo spirituale per p. Gullo, a scanso di equivoci, significa uomo completo, colui che per tutto quanto accade nella vita riesce sempre a  gioire e a leggere nel mistero della vita stessa perchè composto di corpo e di spirito, di senso. Uomo completo in cui non sussiste dualita' fra corpo (individualita') e intelligenza della relazione umana con tutto ciò che gli sta attorno.

La frase di Dostojevskij posta in apertura di uno dei libri di p. Pietro sul mistero che e' presente nel mondo mi ricorda immediatamente il percorso e la visione di vita di Florenskij, il sacerdote-scienziato russo, di cui sul Blog abbiamo scandagliato (e proseguiremo a farlo in settembre) il pensiero e l'opera.


Padre Pietro, guida spirituale della comunita' laico-religiosa di Pizzillo (borgo di Contessa Entellina), è da alcuni anni autore prolifico di libri. Riflette e scrive sul significato e sul senso della vita degli uomini e lo fa adempiendo alla missione pastorale di sacerdote della Chiesa cattolica. Il Vangelo e le sue "verita' " sono sempre sottese in ciascuno dei suoi libri.
Dopo  l'interessante Dovunque Dentro  (2011) -su cui  abbiamo riferito ai lettori del Blog nel periodo della presentazione avvenuta nell'Aula Consiliare del Comune (cliccaP. Pietro Gullo: Ovunque Dentro)- p. Pietro ha dato ancora alle stampe Dovunque Alberi (2013) e piu' recentemente "Ho trovato una parola" (2016).

Chi ha la fortuna di conoscere personalmente p. Pietro sa bene che e' un interprete del Vangelo e che su di esso e con esso ha sviluppato tutte le tappe della sua vita, dalla permanenza in America Latina all'attuale conduzione della comunità di Pizzillo, passando per la funzione di parroco di Contessa.
Sapendo quindi che p. Pietro e' un "cristiano" in un mondo  entro cui di contro prosperano gli indifferenti e pure gli ipocriti ed i mercanti del tempio, su lui e sui suoi libri avremo molto da riflettere, anche sul Blog.
Avremo molto da riflettere sul senso e sul significato della vita.

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I partiti perdono iscritti, ma sopravvivono con sostanziosi contributi dei loro parlamentari. ll lavoro dei parlamentari è così pesante da meritare compensi ricchi e ricchissimi ?

Leggere che un parlamentare versi al propri partito mensilmente €. 2.700,oo, per il sentimento e l'esperienza di chi scrive, è una notizia che lascia l'amaro in bocca.
Per il senatore, uno dei più seri e apprezzati in un contesto di politicanti inadeguati al compito di rappresentanti del popolo, la decisione di riportare in dettaglio quanto egli contribuisca alla sopravvivenza del suo partito, è stato segno di trasparenza ed onestà. Iniziativa apprezzabile e ammirevole.

In chi scrive queste righe ha però alimentato i segni e gli indici di quel disgusto che di giorno in giorno si estende in vasti strati di cittadini nei confronti della Politica e dei politicanti.
La notizia
Il senatore del pd Pietro Ichino, studioso dell'economia del lavoro e persona seria ed onesta, ha fatto sapere che egli contribuisce mediante un ordine di bonifico permanente mensile al Pd nella misura di € (1.500 + 1.200) = €. 2.700 mensili.

Se la divulgazione della circostanza va a merito del senatore, diverso è il giudizio che l'opinione pubblica possiede del sistema complessivo su cui si regge la nostra vita pubblica.

Poche sono le persone che mensilmente, lavorando duramente, portano a casa retribuzioni superiori a €. 1.500,oo. 
Nel Meridione il 57% dei giovani non trova lavoro.
Qualunque cittadino che apprende che un senatore, mensilmente, di suo, versa al proprio partito €. 2.700,oo cosa è indotto a pensare di questo regime politico ?

venerdì 28 luglio 2017

Vecchie case di campagna. L'Agenzia delle Entrate offre la possibilità, con una piccola sanzione, di regolarizzarle

Le vecchie casupole di montagna oggi rappresentano solo un’imposta in più da pagare per i proprietari. Molte di esse sono abbandonate e lasciate al proprio destino.
Tante di queste costruzioni fino all’inizio del Novecento ospitavano attività pastorizie ma adesso non sono altro che ruderi che nessuno vuole.
Un paio di anni fa l’Agenzia delle Entrate (Catasto) con un drone ha sorvolato per mesi la provincia avvistando i fabbricati presenti sul territorio, grazie a quella mappatura fu possibile procedere a un confronto con le banche dati catastali.
Vennero alla luce immobili fantasma un po’ ovunque.
Andranno adesso regolarizzate per evitare che vengano ritenute abusive.
Oltre a capanni e depositi, una parte riguardano immobili rurali che ormai non lo sono più, infatti per mantenere le esenzioni i proprietari devono dimostrare di esser registrati imprenditori agricoli iscritti alla Camera di Commercio.

In questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta invitando i proprietari a regolarizzare l’accatastamento a fronte di una irrisoria sanzione. 

Chi non aderirà a questa ipotesi dovrà decidersi a perdere queste testimonianze del passato, che comunque  costituiscono un patrimonio culturale.
A Contessa una dopo l’altra le storiche case di campagna, in pietra con archi e angoli per cucinare, che fino a decenni fa ospitavano le famiglie dedite alla pastorizia oggi versano in condizioni piuttosto cedevoli, rimangono i muri ed i tetti semicrollati.
Si tratta di immobili qua e là per la campagna.
All’orizzonte non esiste nessun progetto di riqualificazione o di recupero, anche perché il tutto a volte è reso ancora più difficile dalla burocrazia e dai costi.
Diverse vecchie costruzioni sono ormai suddivise tra decine di proprietari e nessuno se ne occupa. Rappresentano un peso economico perchè l’Agenzia delle Entrate –una volta catastate- chiedera di pagarci sopra le imposte, sia pure non gravi.

Certo, sarebbe iniziativa culturalmente importante che nascesse un Movimento per il  recupero delle vecchie strutture per tenere in vita la campagna e la nostra Storia, ma sappiamo bene che queste vecchie testimonianze sembrano rappresentare un peso e basta.
Alcune di queste strutture verosimilmente risalgono al Settecento. Quando ancora veniva praticata l’agricoltura su basi familiari erano stabilmente utilizzate nella stagione estiva dai vasti parentati allora frequenti, poi nei decenni più recenti c’è stato il disinteresse generalizzato. Addirittura ancora oggi in alcuni casi è difficile risalire ai proprietari, alcuni sono morti da tempo e l’intestazione non è stata più aggiornata. 


L’iniziativa di questi giorni dell’Agenzia delle Entrate contribuirà -forse- alla loro massiccia demolizione.

Macron. Sceso in campo da europeista sta comportandosi da nazionalista

Macron, alla cui elezione quasi tutti i partiti (soprattutto il Pd di Renzi) in Italia hanno esultato sta mostrando le sue vere intenzioni e lo sta facendo contando sul fatto che l'anello più debole dell'U.E. sia l'Italia.
Macron in un mese ha perso il 10% dei
consensi ottenuti alle elezioni.


Pensa forse di recuperare popolarità con le
demagogiche iniziative nazionaliste ?

Perché mostra disinvoltura umiliando
in ogni iniziativa l'Italia ed il suo
governo ?  

Mostrando sufficienza ed orgoglio di altri tempi ma tipicamente francesi, nel giro di poche ore ha umiliato a più non posso il nostro Paese. 
C'è da chiedersi su cosa stia (o voglia) puntare.
^^^^^^

Questi i fascicoli su cui il governo Gentiloni vorrebbe delle spiegazioni:

1) L'Italia sulla Libia ha un mandato ONU e dell'U.E. sul tentativo di pacificare Tripolitania/Cirenaica. 
Macron ha probabilmente voluto dimostrare, convocando i leaders delle due parti libiche a Parigi, l'insufficienza e l'inadeguatezza diplomatica dell'Italia.
2) Secondo antichi disegni elaborati a suo tempo da Sarkozy (a cui Obama offrì più di una sponda), Macron punta nuovamente a sostituire la presenza Eni in Libia con la francese Total.
Non ha altre spiegazione l'annuncio di volere installare in territorio libico, già da questa estate, degli "hotspot" nei quali verrebbero "bloccati" i migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, per poi esaminarne le richieste di asilo nei paesi europei e rimandare indietro coloro che non ne hanno diritto. 
Nessuno ha conferito un simile mandato alla Francia.
3)  Fincantieri ha comprato in una asta pubblica la maggioranza azionaria dell'azienda cantieristica STX. L'ha comprata da una società coreana che è fallita.
Macron ha fatto sapere che procederà alla nazionalizzazione dell'azienda, in quanto strategica per gli interessi francesi. Questa iniziativa trasmette un messaggio: fino a quando i cantieri erano in mano ai coreani la Francia stava tranquilla e si fidava d essi, ma se quell'azienda passa in mano agli italiani la Francia non si fida e per tutelare gli interessi nazionali la espropria a Fincantieri per "nazionalizzarla", perché strategica.  
4) I francesi detengono poco più del 20% del capitale azionario di Tim Italia; proprio in queste ore hanno licenziato il vertice dell'Azienda per installarvi i francesi di Vivendi, il gruppo che punta pure ad acquisire Mediaset. Operazione legittima in se quella di sostituire i vertici di Tim, ma come non pensare in queste ore al nuovo clima instaurato da Macron ai danni degli interessi italiani ?

Università Siciliane. Aumentano le iimmatricolazioni

Rispetto allo scorso anno 2016/2017 l'Università di Messina ha un incremento di iscritti pari al 13%. Le immatricolazioni sono state 5.807.
Catania ha subito una leggera flessione di iscritti dell'1% (6.462 immatricolazioni) mentre Palermo ha registrato un +9%-
La Kore di Enna da parte sua registra un -9%.

Mamma Regione. La procura della Corte dei Conti si rivolge alle Sezioni Unite d Roma

Cinque anni fa il Partito Democratico era entusiasta. Aveva vinto le elezioni regionali presentando l'innovatore Rosario Crocetta. Finalmente un ex-comunista al governo della Sicilia !
Non sarebbe stato difficile riuscire a governare bene alla luce dei disastrosi esiti amministrativi conseguiti dai personaggi di estrazione democristiana, da Cuffaro finito in galera a Lombardo inseguito da più processi.
Ebbene, l'ex innovatore, ha dimostrato che non è sufficiente essere stati comunisti per sapere governare e far crescere l'isola. 

La realtà è che per sapere governare non servono estrazioni politiche o storie partitiche di destra o di sinistra, serve sicuramente onestà (e Crocetta la possiede) ma soprattutto competenza tecnica, intuito e sensibilità politica e sapere programmare le risorse disponibili e quelle presenti ma inespresse. 
Le chiacchiere estremistiche e/o populistiche in genere ed ovunque sono il preannuncio dell'inconcludenza.  

Il procuratore generale della Corte dei conti, Pino Zingale, ha annunciare l’intenzione di impugnare la parifica del bilancio della Regione. Già nelle settimane scorse aveva chiaramente dichiarato che i conti di Mamma Regione a fronte di tanti residui attivi da riscuotere (sic !) non riportano i prescritti Fondi rischi.
Il bilancio della Regione per la Corte dei conti dovrà quindi essere oggetto di decisione contabile, questa volta a Roma. 
Nelle prossime ore Zingale presenterà il ricorso alle Sezioni riunite di Roma, con una decisione che finora sui conti di Mamma Regione non era mai stata assunta dall’accusa. 

Hanno detto ... ...

Un Paese che non segue i fatti
dell'economia si lascia attrarre
dalle vicende demagogiche e populiste 
PIETRO ICHINO, giurista del lavoro
I vitalizi sono ormai “diritti quesiti”, dunque intoccabili? Su questo punto la giurisprudenza è abbastanza chiara: “quesiti” non significa intoccabili. Se ce ne sono motivi seri, il vitalizio parlamentare, come il trattamento pensionistico comune, può essere ridotto non soltanto quando il titolare è ancora in attesa della sua attivazione, ma persino, in via straordinaria, quando è già stato attivato; purché secondo criteri di ragionevolezza. Da anni sostengo che, date le circostanze, sarebbe ragionevolissimo ridurre la parte non guadagnata di tutte le rendite pensionistiche, siano esse erogate dall’Inps o da altro ente. 
Il problema è – ci dicono i tecnici – che per buona parte dei casi l’Inps non dispone dei dati necessari per calcolare la differenza tra pensione erogata e contributi versati.
...
...
La Camera sta approvando il disegno di legge Richetti, che prevede il ricalcolo secondo il criterio contributivo anche dei vitalizi maturati prima del 2012; e per i nuovi prevede l’aggancio automatico del requisito di età a quello che si applica per la generalità dei lavoratori. 
Ho spiegato altrove perché considero questo – a parte alcuni marginali eccessi da correggere – come un completamento giusto e opportuno dell’opera del Governo Monti. C’è però una disposizione di questo disegno di legge, frutto di un emendamento del M5S, clamorosamente ingiusta e incoerente: quella che esclude espressamente la possibilità del ricalcolo con il sistema contributivo anche delle “pensioni d’oro” attivate dall’Inps prima del 2012, quando si poteva andare in pensione con 15 o 20 anni di contributi e con una rendita interamente commisurata all’ultima retribuzione, magari artificiosamente gonfiata. 
Posso capire che si rinunci a ridurre la parte non guadagnata di queste rendite a causa dei problemi tecnici di cui ho detto altrove; ma non riesco proprio a capire la logica che induce il M5S a sancire la loro irriducibilità in linea di principio. Anch’esse costituiscono un’ingiustizia ai danni delle nuove generazioni. O dobbiamo considerare ingiusti solo i privilegi e le rendite degli ex-parlamentari?

FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE.
Gli italiani guadagnano meno «di due decenni fa». A dirlo è il Fondo monetario internazionale che individua nella ripresa «troppo debole» post-crisi finanziaria il problema del paese. Secondo gli economisti del Fondo «la retribuzione degli italiani è caduta in basso durante la crisi e non ha ancora raggiunto il ritmo di crescita dei principali paesi dell’area dell’euro». Gli economisti di Washington suggeriscono all’Italia di riformare la contrattazione per svilupparla «a livello aziendale anziché a livello nazionale», una misura che stimano potrà portare l’occupazione a crescere di 4 punti percentuali. Altrimenti, insistono ancora, l’Italia impiegherà almeno un altro decennio per portare le retribuzione al livello del 2007.  

STEFANO FASSINA, deputato di Sinistra Italiana
Macron l'europeista nazionalizza i cantieri navali Stx e fa fuori Fincantieri.
Il Governo italiano sta a guardare, mentre Vivendi conquista la TIM.

giovedì 27 luglio 2017

Acqua diritto inalienabile dell'uomo. I diritti fondamentali non consentono scelte arbitrarie, interpretabili come forme di discriminazione e di ingiustizia.

In Italia
I media recentemente hanno allertato e in una certa misura preoccupato l'opinione pubblica riportando notizie sulla
carenza idrica che potrebbe nelle prossime settimane investire dieci su venti regioni del nostro Paese. Carenza idrica quindi in metà del Paese per le popolazioni che vivono in dieci regioni ( la Sicilia comunque pare non vi rientri).
Se razionamenti saranno programmati a fronte della crisi è prevedibile che interesseranno equamente tutti i residenti di quelle regioni e che saranno adottate misure che evitino discriminazioni fra una zona e l'altra di un medesimo comprensorio e di un medesimo territorio.
A Contessa
Da alcuni anni l'erogazione idrica è stata soddisfacente, nessuna accentuata situazione critica è stata vissuta dalla popolazione. Passando in macchina lungo la strada di "Bufalo" è possibile notare frequentemente qualcuno che attinge acqua alla fontana dell'abbeveratoio, ma si tratta di un fenomeno ordinario che nulla ha a che fare con quanto accadeva negli anni critici ormai lontani, quando in quella fontana si faceva la coda.
Nel Borgo Pizzillo
E' stata quindi una sorpresa -pochi giorni fa- quella di avere appreso che da due anni a Pizzillo, il borgo ex Eras di Contessa, dove insiste la comunità cattolica guidata da p. Pietro Gullo, non arriva acqua ai rubinetti. Non arriva acqua pur pagando il prescritto canone.
Due anni senza acqua ?
 A cosa serve leggere testi legislativi e proclami pubblici che garantiscono che 
--ogni persona ha diritto all’accesso all’acqua potabile sicura e sufficiente
-- Quello dell'acqua è diritto umano essenziale, fondamentale nel mondo attuale
quando poi scopriamo che ciò che sta scritto e proclamato quale "diritto umano" in una realtà della Regione Sicilia (non in Africa) è stato invece negato; negato non per un breve periodo -giusto le fisiologiche esigenze manutentive- ma per due anni.   
Cosa è successo?  
la domanda purtroppo non trova risposte immediatamente accoglibili in una realtà territoriale dell'Occidente, che si vuole sia evoluto, quale è e desideriamo che sia la nostra Sicilia. 
Quella di Pizzillo è una comunità laico-religiosa che richiama per il ruolo che svolge e per gli eventi culturali che organizza gente da varie parti della Sicilia Occidentale e in quanto tale dovrebbe essere incoraggiata ed incentivata in vari modi ed invece -stando a quanto abbiamo appreso- è stata lasciata senza somministrazione idrica per parecchio tempo.  
E' difficile immaginare il perché di una simile scelta, come è pure difficile capire il perchè, al posto degli incentivi per l'opera umana oltre che religiosa dai componenti della comunità messa in atto e che richiama gente da altri paesi, è toccato loro il destino di essere stati esclusi dal diritto dell'acqua.
Negli ambienti del Comune -interpellati nella persona del Sindaco- evidenziano che a non ricevere il prezioso liquido, in questa stagione estiva, non è solamente il borgo Pizzillo ma lo stesso borgo Roccella che sta più a valle e dove l'acqua teoricamente potrebbe fluire più facilmente.
Il Comune, che pure da alcuni giorni ha affidato l'esecuzione di scavi per individuare i punti dolenti della condotta idrica, evidenzia che la quantità di acqua che viene immessa dalle sorgenti è parecchio ridotta rispetto alla portata che le tubazioni esigerebbero e rispetto agli altri periodi dell'anno, durante i quali -viene evidenziato- l'acqua potrebbe arrivare pure a Pizzillo; in questo contesto tipicamente estivo si creano all'interno delle tubazioni vuoti d'aria che è improbabile potere individuare in un sistema idrico che funziona "per caduta".
Ad ascoltare le parole di uno dei preposti all'acquedotto, ci sono da considerare, inoltre, nel cattivo funzionamento dell'alimentazione di Pizzillo, le alterazioni alla originaria "condotta idrica" compiute nel periodo dei lavori della mai realizzata "superstrada" Contessa-Scorrimento Palermo-Sciacca. Anche queste modifiche potrebbero avere forse le loro pur relative incidenze.

Il Comune, assicura il Sindaco, oltre ad avere affidato i lavori di scavo per individuare gli eventuali intoppi alla rete, garantirà due autobotti settimanali di acqua alla comunità di Pizzillo. 
Tutto è chiaro ?

A noi pare che sicuramente è mancata la "programmazione" e prima ancora di questa la ricognizione sullo stato del territorio e dei nuclei abitati sul territorio. Sappiamo tutti che da maggio-giugno in Sicilia arriva l'estate e sembrerebbe circostanza notoria -lo lascia intendere lo stesso sindaco- che a Pizzillo nel periodo estivo l'acqua non arriva da almeno un decennio. Nei mesi invernali arriverebbe perchè cresce la "portata" e all'interno delle tubazioni non si creano vuoti d'aria.

Se questo è il quadro della situazione, se questi elementi di analisi hanno valide basi tecniche, è dovere della Politica creare le condizioni per il vivere civile, per assicurare il diritto inalienabile dei cittadini all'acqua potabile.
Si, il compito di creare le condizioni del buon vivere compete alla politica. 

Vitalizzi dei politici. I tagli sono frutto di convinzione o manifestazione elettoralistica ?

Il metodo contributivo, quello corrente sulle pensioni dei comuni cittadini italiani,  è stato votato dalla Camera dei Deputati  per essere applicato sui vitalizi degli ex parlamentari. 
Hanno votato a favore 348 deputati, 17 contrari, 28 astenuti.

Se questa scelta corrisponde o meno alla reale volontà dei Partiti politici si potrà constatarlo in Settembre quando il disegno di legge arriverà in Senato. Lì sarà possibile constatare quanto in questa scelta c'è di tattica e quanto di strategia.

Alcuni ambienti politici manifestano pubblicamente la convinzione che se anche il Senato dovesse esprimersi in favore del taglio dei vitalizzi (in una misura quantificata attorno al 40%) sarà la Corte Costituzionale a tirare fuori l'argomentazione dei "diritti acquisiti". Argomentazione -che tutti lo ricordiamo- non è valsa per i comuni cittadini con i tagli della "Fornero". 

I nostri deputati alla Fornero non intendono comunque adeguarsi sulle tante sfaccettature che quella disciplina contempla. Il comune "italiano" per poter ottenere una pensione deve versare contributi per almeno venti anni; i nostri "onorevoli" dopo quattro anni e mezzo hanno diritto al loro "dolce" vitalizio. 
Il prossimo settembre i deputati in carica, quelli che siedono per la prima volta in Parlamento, conseguiranno il diritto al loro agognato vitalizio, agognato anche con la messa in scena di ieri a Montecitorio della sforbiciata. 

mercoledì 26 luglio 2017

Rosario Crocetta. Presidente che sopprime e poi ci ripensa

Un dei primi atti di Rosario Crocetta quando si insediò a Palazzo d'Orleans fu quello di chiudere l'Ufficio Stampa: "costava troppo".
Fra poche settimane Rosario Crocetta lascerà la Presidenza della Regione ed ha pensato bene di lasciare a futura memoria un ricordo: ha istituito l'Ufficio Stampa.

Crocetta in materia di soppressione di organismi che costano troppo e che dopo qualche tempo -ripensandoci- rivitalizza è maestro.
Ha avviato l'opera di resurrezione delle "province", dopo averci fatto sapere con grande retorica (di cui non riesce a fare a meno) di averle soppresse.

Precari in Sicilia. Aspettano da oltre venti anni

I lavoratori precari che attualmente lavorano con contratti rinnovati di anno in anno presso la Pubblica Amministrazione in Sicilia sono 21.285. 
Prevalentemente si trovano impiegati presso gli enti locali.  

L'Italia che si lascia scavalcare. Macron ha idee chiare e usa la politica estera per aiutare l'economia francese

Nicolas Sarkozy (sostenuto da Obama) portò la guerra in Libia trascinando tutta l’Europa in una avventura che sembrava senza soluzione. 
Emmanuel Macron sembra, salvo imprevisti, essere riuscito a portare in Libia la pace, senza comunque rinunciare alle antiche ambizioni d Sarkozy: piazzare in Libia la Total al posto dell'Eni e tutte le altre multinazionali francesi etc.

L’Italia che della questione libica aveva ricevuto il mandato dall'Onu e dall'Unione Europea è rimasta ai margini, esattamente come ai tempi del governo di Silvio Berlusconi che a Gheddafi baciava le mani ma non sapeva fare altro.

Il governo Gentiloni così come non ha combinato un fico secco in politica interna altrettanto (con l'inconcludente ministro degli esteri) si è rivelato in politica estera.

La realtà è molto semplice. Da tempo la politica estera dell’Italia è debole, guidata con scarsa autorevolezza da Angelino, personaggio privo di visione e strategia, impegnato più ad occuparsi del suo partitino che degli interessi del Paese.

Tutti ricordiamo quante umilianti storie l’attuale ministro degli esteri ha consentito che accadessero durante la sua permanenza al Viminale. 
In questo caso "libico",  l'inconcludente ministro che aveva da assolvere al mandato ONU e UE e che si è lasciato scavalcare (con tutto ciò che consegue) solamente le dimissioni gli restituirebbero un minimo di dignità. 
Ma sappiamo bene che si guarderà bene dal presentarle. 
E l'Italietta  continuerà a essere insieme a lui irrilevanti in Europa e ancor di più nel mondo.


martedì 25 luglio 2017

I giornali italiani ... e Macron

Tutta la pseudo-Sinistra italiana esultò quando un liberista
vinse le elezioni in Francia.
Macron adesso -sulla questione Libia- si rivela figlioccio di Sarkozy.
L'editoriale del Corriere mette in luce l'imbranamento italiano in Libia; situazione che di contro Macron (come Sarkozy, a suo tempo) sa sfruttare.


Il Fatto dà la linea politica al M5S e insegue la facile demagogia dei vitalizi che la "casta" (pd, Fi, A.p etc. non solo non vuole toccati, ma -forse- si potrebbero a-u-m-e-n-t-a-r-e.
La casta tiene famiglia !!!


La Repubblica, come il Corriere, dopo aver esultato per la vittoria del super l-i-b-e-r-i-s-t-a Macron in Francia, adesso si accorge che per l'Italia in Libia si mette ... in netta perdita.


Lo sgambetto di Macron in Libia, ovviamente, non piace nemmeno a quello che fu il giornale della Fiat. L'intervista ad Alfano, ministro degli affari esteri, è però confinata all'interno.

Riflessioni a partire dalla sete. Prima Repubblica e Seconda, corruzione per i partiti e per casa propria, capacità di governo e inconcludenza ....

Abbiamo sete di acqua
e di buon governo

Viviamo in un Paese, l'Italia, che ha sviluppato una delle civiltà più longeve della storia: strade e acquedotti fino a qualche decennio fa costituivano: 
-strumenti di penetrazione nel territorio lontano dagli sbocchi importanti, 
-strumenti di governo dell’economia e di crescita sociale delle popolazioni lontane dalle città,  
-strumenti degli scambi e di valorizzazione culturali delle popolazioni che erano state tenute lontane dalla crescita umana. 
Diciamolo con convinzione: l'Italia dagli anni sessanta agli anni novanta del Novecento è cresciuta ed è divenuta la quinta potenza economica del pianeta, superando il pil della stessa Gran Bretagna nel periodo vituperato craxiano. 
Oggi il Paese è al decimo posto e corre precipitosamente verso il dodicesimo. Durante il primo centro-sinistra i partiti rubavano per se stessi; oggi i politici rubano per casa propria.

Vedere oggi una classe dirigente, che le statistiche ufficiali mondiali collocano fra le più corrotte del mondo occidentale, cosi poca attenta persino a una risorsa vitale come l’acqua è segno non solo di scarsa lungimiranza ma di incompetenza assoluta: lo spreco di un bene così essenziale determina uno dei deficit più preoccupanti che quotidianamente accumuliamo senza rendercene conto.


E' necessario combattere con leggi adeguate e accordi internazionali le cattive abitudini della modernità che si manifestano attraverso l’enorme quantità di gas nocivi rilasciati nell’atmosfera; il clima è velocemente cambiato negli ultimi venti anni perché altrettanto velocemente sono cambiate la società e le sue abitudini. Fino agli anni '80 a Milano esisteva la nebbia; oggi i giovani -a Milano- non sanno cosa sia la nebbia. 
Contemporaneamente gli stati, i governi, dovrebbero adeguare i propri sistemi idrici per ridurre gli sprechi di acqua: se lo avessimo fatto nel passato mentre andavano cambiando le nostre abitudini, forse oggi avremmo meno sete.

lunedì 24 luglio 2017

Arbëreshe in Albania (11.1). Tirana, “La capitale della Repubblica d'Albania"

Nella tarda serata di oggi il gruppo dei "contessioti" che è 
stato in Albania sbarcherà a Punta Raisi

La giornata di oggi è dedicata -a Tirana- agli acquisti dei souvenir e alla sistemazione dei bagagli.

La giornata di ieri, soprattutto il pomeriggio, è stata usata per conoscere il Paese delle Aquile sotto il profilo istituzionale-politico.

Il sistema istituzionale -dopo il fallimento negli anni '90 del precedente regime comunista- si regge sul Parlamento che elegge il Presidente  per cinque anni.
Il primo ministro è nominato dal Presidente e deve ottenere la fiducia dal Parlamento dove siedono 140 membri, eletti per quattro anni.

 Cosa hanno visitato ieri i "contessioti".
Funivia per Monte
Dajt

Parco ciittadino
Sede dell'Universita Cattolica
"NOSTRA SIGNORA DEL BUON CONSIGLIO"
 1) Nel primo pomeriggio in funivia, per 26 Km, hanno raggiunto il Monte Dajt, a 1.600 m.l.m., parco nazionale dell'Albania a est di Tirana. 
2) Una successiva visita al Parco cittadino di Tirana.
3) L'Università di Tirana (Universiteti i Tiranës) è la principale istituzione statale universitaria 
Si trova in Piazza Madre Teresa, dove sorge pure la sede dell'Università Cattolica.
4) La sede del Parlamento (Kuvendi i Shqipërisë)

5) I bunker antiatomici (sic !) diffusi in tutto il Paese e fatti costruire dal dittatore comunista Enver Halil Hoxha.
Durante il governo comunista l'Albania si isolò dal mondo, non tenne regolari relazioni di amicizia nemmeno col blocco dei paesi filo-sovietici.

Oggi alcuni di questi bunker sono mete ed attrazione turistiche.