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mercoledì 26 giugno 2024

Viviamo in Occidente: scrutiamo aspetti del sistema (1

 In un cammino, che intendiamo iniziare e che è volto a cambiare in parte le finalità del blog, proveremo ad affrontare e capire tematiche che sembreranno inizialmente tecniche e che di fatto coincidono ed incidono -invece- con situazioni di vita familiare. I prezzi dei beni che aumentano, gli stipendi che non bastano a coprire le esigenze, il fisco che trattiene parte della retribuzione….

 Affronteremo il contesto di vita entro cui la società italiana e quello più vasto del mondo occidentale sono entrambi inseriti e che, nel bene e pure in situazioni piuttosto complesse, si confrontano con assetti socio-economici e conseguentemente politici diversi e, frequentemente, molto diversi.

 Non svilupperemo teorie per gli addetti ai lavori: affronteremo semplicemente temi di vita familiare facendo rilevare che essi sono ora ricadute ed ora prescrizioni che il modello di società esige.

 Privilegeremo l’economia familiare, intessuta questa di comportamenti necessari al funzionamento di anelli di sistemi via via più ampi fino ad arrivare a poter cogliere i criteri generali del sistema che ha consentito all’Occidente di confrontarsi e frequentemente di primeggiare sul resto dei sistemi mondiali. Sistemi -tutti- destinati in continuazione dalla “politica”, al momento storico prevalente, ad essere corretti per superare ingiustizie storiche e situazioni emergenti.

Un Personaggio

 

Alessandro D’Avenia, è uno scrittore, sceneggiatore e insegnante di grande successo. Per la sua dote di sapere coinvolgere i lettori giovani (e non solo giovani) al bello, all'arte e alla letteratura, D'Avenia è uno dei professori più amati d'Italia. Laureato in lettere classiche a Roma, da giovane è appassionato di scrittura, cinema e teatro, dove sperimenta le sue prime produzioni. Il suo primo romanzo, scritto nel 2010, diventa immediatamente un caso editoriale di straordinario successo: Bianca come il latte, rossa come il sangue. Narrando una storia d'amore intrecciata alla terribile malattia della leucemia, riesce a colpire i cuori dei lettori italiani e internazionali. Il libro viene infatti tradotto in 22 lingue e vende 1 milione di copie solo nel 2017.

Nascita: Palermo 1977



Tutti siamo figli, ma ne facciamo 

esperienza a profondità diverse. 


A scuola vedo maturare i ragazzi che si sentono voluti da genitori e insegnanti, e con «voluti» non intendo protetti fino a essere repressi, ma presi sul serio (riconosciuti e provati) nella loro originalità: non si dà originalità senza scoperta e cura dell’origine. Per questo c’è una frase di Cristo che, credenti o no, mi sembra gettare una luce sul quotidiano: «Chi vede il Figlio vede il Padre», dove la parola padre va intesa come la più familiare ai suoi ascoltatori per indicare ciò che custodisce e sostiene in vita. Quindi per lui l’essere figlio è l’immagine del divino, che non è quindi la perfezione, l’immortalità, l’onnipotenza, ma l’essere generato e sostenuto nella vita, cioè l’esperienza, qui e ora, di un amore che mi vuole esistente, anche nei momenti di crisi. Questo ci ricorda, credenti o meno, che tutti siamo figli, ma ne facciamo esperienza a profondità diverse. 

Un corpo che si sente voluto, sin dal grembo, sviluppa un sistema immunitario forte ed energie per crescere. Una psiche che si sa voluta è più protetta dalla paura, dalla depressione, dal credere di doversi meritare di stare al mondo, dal sospetto di essere inutile o utile solo a certe condizioni. Uno spirito che si scopre voluto è disposto ad amare senza condizioni, perché si sente amato senza condizioni. Quando le tre dimensioni dell’umano — corpo, psiche e spirito — si «filializzano» allora l’umano fiorisce, altrimenti elemosiniamo l’origine, la ri-generazione, il punto di nascenza, l’esser voluti.

martedì 25 giugno 2024

Parole frequenti sui media

Economia
sommersa. Si intende l’insieme di tutte quelle attività produttive legali svolte contravvenendo a norme fiscali e contrbutive al fine di ridurre i costi di produzione.

 Dal sommerso economico così definito vanno tenute distinte le attività illegali e la produzione del settore informale. Le attività illegali sono sia le attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, sia quelle attività che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati (per esempio, l’aborto eseguito da medici non autorizzati). Si dicono informali le attività produttive legali svolte su piccola scala, con bassi livelli di organizzazione, con poca o nulla divisione tra capitale e lavoro, con rapporti di lavoro basati su occupazione occasionale, relazioni personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali.

Un Personaggio

 Gian Antonio Stella, Giornalista e scrittore italiano (n. Asolo 1953). Ha iniziato la sua carriera al “Corriere d'Informazione” per poi passare al “Corriere della Sera”, dove è stato inviato speciale ed editorialista. Lucido e ironico indagatore dei problemi sociopolitici e dei costumi italiani, vincitore di numerosi premi giornalistici e, nel 2005, del premio Fregene per la narrativa con il romanzo Il maestro magro – storia ambientata nell’Italia indigente del secondo dopoguerra.

Nascita, Asolo 1953


I parchi antichi in Sicilia


… furono assunti dalla Regione nella grande infornata clientelare fatta alla fine degli anni Ottanta con la scusa di esaminare le pratiche del condono edilizio del 1985. «Quanti dovevano essere? Non si ritenne necessario scriverlo», spiega La zavorra di Enrico del Mercato ed Emanuele Lauria. «Ai 400 sindaci dei comuni siciliani fu lasciata mano libera nella scelta del numero delle persone da assumere, con un solo vincolo: sarebbero state messe sotto contratto per 2 anni, poi sarebbero dovute tornare alle loro occupazioni precedenti». Alla fine «ne furono messi sotto contratto almeno 3.500».

Risultato finale di queste pratiche di condono? Secondo Sogeea cinque anni fa ne restavano da smaltire nell’isola 623.109. Nessuno stupore. Ricorda nel libro citato un ingegnere, Gaetano Buffa, assunto come tecnico della sanatoria nel 1989 al Genio civile di Palermo: «Eravamo 90 in tutto, 13 o 14 per stanza. Eravamo costretti a sederci sulle scale. Compiti? Direttive? Neppure l’ombra. In più i colleghi più anziani ci guardavano con legittimo sospetto e blindavano gli armadi. Un giorno andai dal segretario dell’ingegnere capo e gli chiesi lumi, un po’ scocciato, su quali fossero i nostri incarichi. Mi rispose serafico: “Fatti una passeggiata in via Maqueda”. In un anno lì credo di non avere esaminato un solo progetto».

Si trattava «in gran parte di liberi professionisti che avevano lasciato un’attività in proprio per un contratto da 1.000.000 di lire al mese, ma soprattutto per la prospettiva del posto fisso». Scommessa vinta. Di governatore in governatore, furono tutti stabilizzati senza un concorso come funzionari. E il 15 maggio 2000, nella gioiosa ricorrenza dell’istituzione della Regione autonoma siciliana nel 1946, al grido di «todos caballeros» diventarono tutti dirigenti. E pronti a gestire, senza i titoli opportuni se non obbligati, i siti archeologici. Con esiti a volte paradossali come nel caso di Felice Crescente che, fatta carriera nei consorzi di bonifica per esser poi scelto come direttore dell’immensa Selinunte, è infilzato su Facebook per le condizioni in cui versa il parco greco tenuto in ordine nelle parti più battute dai turisti ma per il resto, compresa l’area dietro il celeberrimo Tempio C sull’Acropoli, abbandonato alle sterpaglie le cui radici azzannano implacabili le rovine: ma come, tu quoque agronomus?


lunedì 24 giugno 2024

Parole frequenti sui media

 decreto liquidità 

L’8 aprile 2020, durante l’emergenza per la pandemia Covid, il governo Conte II (M5S-Pd) vara il decreto Liquidità da 400 miliardi (200 per il mercato interno, gli altri 200 per potenziare l’export) che prevede garanzie pubbliche per favorire l’accesso al credito di imprese piccole, medie e grandi e la sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito. 

Quelle misure prevedono garanzie da parte dello Stato per 200 miliardi di euro concesse attraverso il Mediocredito Centrale (Invitalia) e la Sace Simest (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) in favore di banche che finanzino le imprese sotto qualsiasi forma. Una cifra mostruosa ereditata che si teme possa ora diventare il film dell’orrore.

Lo Stato a guida 5Stelle chiese alle banche di intervenire, fornendo il contante necessario all’operazione di salvataggio: da una parte il Mediocredito Centrale, emanazione di Invitalia; dall’altra Sace, il gruppo assicurativo-finanziario che è direttamente controllato dal ministero dell’Economia. I prestiti erano a tasso agevolato con una quota del 10% a fondo perduto.

Le banche assolvendo al loro ruolo hanno iscritto tutto a bilancio.

Adesso il nodo inizia ad aggrovigliarsi, perché gli istituti di credito cominciano a chiedersi quando rientreranno in possesso della liquidità stanziata. E cominciano a spuntare i primi segni di difficoltà: le strutture dello Stato coinvolte nel 2020 nell’operazione di salvataggio sarebbero in grado di far fronte alle richieste?

Non è dato sapere -riportano i giornali- al momento a quanto possa ammontare l’effetto del decreto sulle casse pubbliche, e se le riserve accantonate da Mediocredito Centrale e Sace siano sufficienti a coprire gli eventuali mancati pagamenti. 

Il Governo esplicita così i timori: «Il problema è che nel frattempo i debiti pregressi sono arrivati a scadenza. E se gli imprenditori non riescono a farvi fronte, le banche iscrivono il credito girandolo sullo Stato». E se Mediocredito Centrale e Sace non riusciranno a coprire, in ultima istanza il compito di pagare toccherà al Ministero dell’Economia: solo che a quel punto il debito andrebbe messo a bilancio. E  «Giorgetti non sa da quale parte voltarsi». 

L’era del gratuito è finita. Ma l’ignoranza del governo, a suo tempo  a guida populista, adesso rischiano di pagarla, come e’ sempre accaduto, i cittadini onesti.

Valle Belice. Case post-terremoto confortevoli ma …..

 Le classi dirigenti hanno l’onere di 

inventare e programmare il domani.

Mancano ancora pochi anni dal sessantennio del devastante e tragico terremoto del gennaio 1968 che ha distrutto l’assetto urbanistico/abitativo, allora prettamente contadino, dell’intera Valle del Belice. Cinquantatré anni abbondanti -per la precisione- dagli eventi sismici sono già tanti, e nello stesso tempo sono pochi, nell’avere assistito alla travolgente trasformazione della realtà socio-economica e a quella della rappresentazione stessa del vasto territorio.

  Nell’avviare sul blog il tema che ci siamo proposto sotto la titolazione paesi con case disabitate riteniamo di dover ricordare e puntualizzare che è compito della Politica immaginare e disegnare il seguito che finora è  mancato alla “Ricostruzione” materiale dei paesi e dei centri abitati. Ad oggi non è stato definito il fine ed il ruolo che dovrebbero assolvere le realtà abitative ricostruite nei paesi della Valle, che inequivocabilmente non puo’ restare solamente quello dell’agricoltura estensiva e piuttosto misera del pre-terremoto ‘68, retta da comunità contadine. Sappiamo tutti che l’irrompere del terzo millennio nella tuttora povera realtà occupazionale e infrastrutturale della Valle non può che creare ulteriore spopolamento e crescente demotivazione ad intraprendere. Gli oltre cinquantatré anni finora trascorsi dal 1968 senza realistiche tracce di programmazione di sviluppo socio-economico  non potevano produrre altro che lo svuotamento  delle piazze e delle abitazioni di civile abitazione ricostruite in tutti i centri della Valle.

  Come poteva non andare così? 

Ultimata ormai da più decenni la fase della ricostruzione abitativa, nelle attese e nella consapevolezza delle popolazioni del Belice  non poteva che dilatarsi l’insicurezza sul domani ed infatti in ogni realtà  locale sono rivolte verso  l’esterno della Valle le ragioni di conseguimento della dignitosa sopravvivenza:  occorre quindi emigrare!

 La politica, quella del fare,  nella Valle risulta ancora ad oggi ferma su ciò che i Belfiore, i Montalbano, i Di Martino, i Corrao  e altri impostarono negli anni ‘70 del Novecento.  E noi tutti sappiamo che la Politica è vita: necessità di studio, volontà, visione e ri-adattamento ai nuovi giorni, per inventare e programmare il domani.

(Segue)

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Un Personaggio

 

Paolo FallaiGiornalista e capo redattore del Corriere della Sera, dopo molti anni all’Agenzia Ansa, dal 2017 è Presidente dell’Istituzione di Biblioteche di Roma. Ha scritto libri per bambini: Le tre chiavi nel 1996 ha vinto il premio Laura Orvieto ed è stato pubblicato nel 1997 da Mondadori. Sempre per Mondadori ha pubblicato Lo chiameremo diciassette e il Manuale del giovane giornalista (1998). Ha firmato il libretto dell’opera per bambini “Il gioco dei mostri, musica di Nicola Sani e Lucio Gregoretti su commissione dell’Accademia di Santa Cecilia. Nel 2007 il romanzo Freni(E/O) ha vinto il premio Mondello opera prima ed è stato segnalato dal premio Viareggio. È autore televisivo e teatrale

Nascita, Velletri 1959



Invisibili?



Quella definizione «invisibile» l’abbiamo usata anche noi e si capisce bene perché: Satman Singh il bracciante indiano morto dopo che il suo braccio era stato maciullato da un macchinario e invece di essere soccorso è stato scaricato come inutile spazzatura davanti alla sua baracca, rientra perfettamente nella categoria.

 Sono invisibili i migranti sfruttati dal caporalato nell’agricoltura e non solo a Latina e dintorni. Sono invisibili quelli che muoiono in mare, le ragazze schiave della prostituzione, gli anziani soli, i disabili la cui vita è disseminata di ostacoli insormontabili. Invisibili le vittime degli infortuni sul lavoro, uno al minuto, ricorda Giusi Fasano. Eppure, questa definizione di «invisibili» che richiama quanto abbiamo chiuso gli occhi, presenta proprio nella stessa provocazione una contraddizione difficile da ignorare. 

Era molto visibile, Satman Singh quando tutte le mattine percorreva 8 chilometri in bicicletta per raggiungere l’azienda agricola in cui lavorava. Nessuno che abbia attraversato la piana pontina, può dire di non aver visto questi lavoratori indiani, col caratteristico turbante, una comunità pacifica e operosa di 200.000 unità – ci ha raccontato Paolo Virtuani - disseminata nelle campagne di Lombardia, Emilia Romagna, Friuli, Lazio.

domenica 23 giugno 2024

Incidente mortale sulla Palermo-Sciacca

 Ancora incidenti mortali sulle strade siciliane, e ancora lungo la statale 624, Palermo-Sciacca, tristemente nota secondo alcuni giornali come  «la strada della morte». 

  Le vittime sono un bambino di soli 16 mesi e una donna di venti anni, di origini marocchine, che hanno perso la vita in un tratto di strada dove vi sono due svincoli, Altofonte e Giacalone. 

  Le vittime si chiamavano Selma El Mouakit e il piccolo Abd Rahim Gharsallah e pare fossero legati da un vincolo di parentela, anche se è stato smentito che fossero madre e figlio.

Lo Stato di diritto (6)

 Lo Stato di diritto esige che ogni persona goda di pari protezione ai sensi della legge e impedisce l'uso arbitrario del potere da parte dei governi. Garantisce la tutela e il rispetto dei diritti politici e civili di base, nonché delle libertà civili.

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Il lavoro regolare  ed il lavoro sommerso:

 Fu all’inizio degli anni settanta del Novecento che con la famosa legge 300, conosciuta come lo Statuto dei Lavoratori, che i diritti dei lavoratori e delle oo.ss., solennemente enunciati nella Carta Costituzionale del 1948, fanno per la prima volta il loro ingresso nelle realtà del mondo del lavoro. E fu sulla scorta dello Statuto dei Lavoratori che prese avvio una lunga fase di lotte e conquiste sindacali che si tradussero presto in articolate tutele normative -legali e anche contrattuali-  che da allora reprimono le condotte antisindacali e rendono equi i rapporti ed i modelli organizzativi  del lavoro sui posti di svolgimento delle attività che, ove osservare, avrebbero reso impossibile la morte del 
trentunenne di origine indiana che lo scorso lunedì pomeriggio ha perso il braccio in un macchinario a causa di un terribile incidente sul lavoro in un'azienda agricola di borgo Santa Maria.

 Quell'uomo, invece di essere soccorso, è stato abbandonato davanti la sua abitazione con il braccio tranciato, poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi. Segno massimo di barbaria e disumanità radicata nei confronti di chi vive di lavoro, e specialmente nei confronti di chi non possiede la cittadinanza italiana.

Quanto ora rievocato e’ segno che i temi del lavoro e la complessiva “questione sociale” nel nostro Paese non sono ancora, a distanza di oltre mezzo secolo dallo Statuto del Lavoro voluto dal ministro socialista Brodolini, entrati nella coscienza di una certa parte del corpo sociale del Paese.

Affrontare queste questioni significa ammettere e condividere la dignità di centinaia di migliaia di “persone” che, con volontà e determinazione, cercano nel lavoro, qualunque esso sia, l’occasione di un riscatto sociale e la strada per perseguire un onesto percorso di vita nella sequenza che vede per prima il lavoro, poi il matrimonio ed i figli, ed infine la pensione.

Storia del Cristiansimo

 (Brevi Riflessioni, n.24)

Carlo Magno assumendo il titolo imperiale volle in un certo senso divenire un vero  basileus e quasi nell’intento di voler apparire il prosecutore dell’Impero Romano con sede a Costantinopoli penso’ di chiedere la mano di Irene di Bisanzio. Solamente l’improvvisa morte di questa  e l’ascesa al trono di  Costantinopoli di Niceforo rese impossibile l’unificazione dei due imperi.

In quel nuovo contesto di separazione fra Roma e Costantinopoli spunto’ fuori un falso documento, storicamente noto come la Donazione di Costantino, secondo il quale l’Imperatore Costantino, nel decidere di trasferire la capitale imperiale dalla città di Roma in quella di Costantinopoli, avrebbe donato, sottoscrivendo un apposito atto, a Papa Silvestro la sovranità sulla Città Eterna e sull’intera Italia. Contestualmente al falso documento fu diffusa la voce che l’intento di Costantino era stato quello di evitare che in Occidente sorgesse un nuovo impero, rivale di Costantinopoli. 

In via di fatto nella Chiesa di Roma quel documento storicamente falso  e’ stato, da sempre, ritenuto autentico, ed ha rappresentato il presupposto del potere temporale dei papi.

(Segue)

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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina.

93) Sakkos Tunica di derivazione imperiale usata dal vescovo, aperta sui lati e chiusa da bottoni, sostituisce l’antico felino.

 94) Semantron Asse di legno appeso nei monasteri, che viene battuto come una campana per chiamare alla preghiera.

95) Serafini dall’ebraico serafin (il verbo serafin significa “bruciare”), creature angeliche con sei ali di fuoco.

96) Skema In greco”veste” , e’ una stola monastica (analabos) con la parte anteriore coperta di croci e iscrizioni, il monaco ordinario  indossa il micron skema (piccolo abito) mentre il monaco di stretta osservanza  il megalon skema (grande abito). 

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Parole frequenti sui media

 

caporalato 

Il termine «caporalato» indica un sistema illegale di reclutamento professionale, organizzazione e sfruttamento del lavoro che avviene tramite intermediari — i «caporali» — che agiscono al di fuori delle norme vigenti e senza rispettare i diritti contrattuali. 

Il fenomeno è diffuso soprattutto nel settore agricolo ed è contrastato dalla legge n. 199 del 2016, nata anche su impulso della morte sui campi della bracciante Paola Clemente, nel 2015. Delle 405 aree di caporalato diffuso censite dall'Osservatorio Placido Rizzotto, più della metà sono al Nord.

Un Personaggio

 


Antoine Lavoisierè stato un chimico, biologo, filosofo ed economista francese. Nel 1768 entrò alla prestigiosa Accademia reale delle scienze di Parigi e sino alla morte svolse un ruolo centrale nella comunità scientifica francese del tempo. Finì’ sotto la ghigliottina.

Nascita, 26 agosto 1743

Morte, 8 maggio 1794




L’uomo


Nulla si crea,

nulla si distrugge,

tutto si trasforma.

sabato 22 giugno 2024

Parole ricorrenti sui media

 inail 

L’Inail, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro,  è un ente pubblico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.  

In base all’ultima relazione annuale presentata a ottobre 2023, nel 2022 sono stati denunciati 703.432 infortuni sul lavoro (+24,6%) e sono stati accertati 606 infortuni mortali (-21,7%). Dal primo gennaio 2024 al 30 aprile le denunce di incidenti sul lavoro sono state 193.979: + 3,4% rispetto ai primi quattro mesi del 2023. Anche i morti sono in aumento.

Lo Stato di diritto (5)

Lo Stato di diritto esige che ogni persona goda di pari protezione ai sensi della legge e impedisce l'uso arbitrario del potere da parte dei governi. Garantisce la tutela e il rispetto dei diritti politici e civili di base, nonché delle libertà civili.

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Il lavoro regolare  ed il lavoro sommerso

Ci riferiscono i media in queste ore:

Satnam Singh ogni mattina usciva da casa alle 6,30 e per 8 chilometri pedalava con la bici verso le serre della famiglia Lovato. A spingerlo nella fatica quotidiana era l’attaccamento alla famiglia: fino a un anno fa Satnam viveva in una stalla di bufale assieme a sua moglie Sony, che lavorava con lui. La sua paga era da 4 euro l’ora per spaccarsi la schiena, ma era per lui una speranza. Sognava di avere i documenti in regola e poter mettere al mondo dei figli a cui offrire garanzie. INVECE è morto con questo sogno!

Satnam, e’ morto in un contesto di ricattabilità, di mancanza di diritti, di disprezzo verso di lui da parte del suo sfruttatore, che quando l’ha visto senza un braccio ha pensato solo a disfarsene come una cosa che ormai non serve, anziché salvarlo e portarlo nell’ospedale più vicino, il Santa Maria Goretti, che dista solo due chilometri dal luogo dell’infortunio. Tutto accadde in regime di lavoro nero.

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La mercificazione del lavoro

Le condizioni di lavoro, specialmente in agricoltura, in Italia mostrano miriadi di falle che purtroppo consentono impermeabilità al dato  giuridico formale e non rientrano nella logica della solidarietà collettiva e delle garanzie antinfortunistiche e contributive. Vaste frange di lavoratori, specialmente se stranieri,  purtroppo, sono accomunati -in negativo- dalla circostanza di essere sottratti ai controlli pubblici e istituzionali, alle garanzie di legge, alla tutela giurisdizionale e sindacale, e destinati ad emergere  dal sommerso soltanto in occasione  di eventi patologici : incidenti mortali o gravi infortuni sul lavoro, malattie professionali, disastri ecologici e ambientali.

La mercificazione del lavoro è una triste condizione che, in questa fase storica di strafottenza di una parte della società, coinvolge significativi strati sociali ed è aggravata dalla presenza di schiere di caporali, capi-cottimisti e pseudo agenzie del lavoro e da coloro che un personaggio di altri tempi, come Carlo Marx, descriveva alla stregua di “rapaci parassiti” abili  a “infiltrarsi tra il datore di lavoro vero e proprio e l’operaio”.

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Ci piace, in una prossima pagina, ricordare che in Italia grandi figure come Gino Giugni e Giacomo Brodolini si impegnarono e politicamente lottarono per darci lo “Statuto  dei Lavoratori”.

Un Personaggio

 

Marino Nicolaè professore di Antropologia dei simboliAntropologia delle arti e della performanceMiti e riti della gastronomia contemporanea presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli dove coordina il Laboratorio di Antropologia Sociale, il master in Comunicazione multimediale dell'enogastronomia e dove dirige il Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea "MedEatResearch".

Nascita: Napoli 1943




Il fermento che caratterizza

ogni santo

 «Quasi per ogni santo si può trovare un elemento gastronomico. Sant’Antonio Abate, che nella vulgata popolare è amico degli animali e descritto come santo amichevole e permissivo, è spesso raffigurato con un maiale accanto. La connessione con questo animale lo ha reso molto venerato in quei paesi dove c’è una grande tradizione di produzione di alimenti d’origine suina. 

venerdì 21 giugno 2024

Riflessioni sul lento cammino dell'uomo e pure sull'Intelligenza Artificiale.

 —6)

La piazza di paese non è più quella di ……

Il rubinetto dell’acqua corrente in tutte le abitazioni ha eliminato i rapporti sociali che si stabilivano ancora fino agli anni sessanta del Novecento presso le fontane pubbliche, a Contessa E. presso i bevai di Canale, Giarrusso, Favara ….e presso una decina di fontanelle posizionate nei quartieri.

Sei decenni fa i punti di
raccolta delle informazioni erano
le piazze, i mercati (le fiere) e le fontane
 dei centri abitati. A Contessa E. lo erano
i bevai e le fontanelle distribuite nell’abitato.

Oggi la tecnologia ci permette di accedere
all’informazione direttamente da casa grazie
alla tv, alla radio, al pc.

Forse è questa la ragione per cui
la piazza Umberto si è svuotata. Forse
e’ per questa ragione che molti legami
e relazioni sociali si sono sciolti.



L’affermarsi -sopratutto dal post-terremoto ‘68- della televisione in ambito familiare ha pure essa cambiato il realizzarsi del precedente modo dell’instaurarsi dei rapporti sociali. Oggi, come avviene per l’acqua, possiamo ricevere e scambiare informazioni stando a casa nostra e aprendo uno dei tanti rubinetti dell’informazione che ci vengono messi a disposizione dalla tecnologia: dalla radio alla televisione (che, lo sappiamo bene, e’ il più grande rubinetto per volume e durata di apertura, immediatamente seguito dal computer).

Se nel tempo andato l’incontro presso il bevaio Canale, o presso le fontane di paese, costituiva  lo spazio pubblicamente condiviso dove si attingevano notizie e conseguentemente si formavano le opinioni e persino le scelte socio-politiche sulla base delle informazioni che vi transitavano, adesso, da alcuni decenni tutti ci formiamo opinioni e scelte di vita attingendo (senza farci caso) dai media: tv e pc sopratutti. Sono questi che ci orientano nel complicato mondo che ci sta attorno.


Da New Orleans apprendiamo

una legge impone di esporre i dieci comandamenti nelle scuole

 

Un provvedimento  legislativo rende obbligatorio esporre nelle aule scolastiche le tavole della legge. E’ stato firmato ieri dal governatore repubblicano.

Di cosa si tratta?

La Louisiana è diventata il primo Stato d’America a richiedere che nelle classi di ogni ordine e grado, ossia dall’asilo fino alle università, sia esposto un cartellone che riporti  i dieci comandamenti. 

La legge è già stata firmata ieri dal governatore repubblicano Jeff Landry  ed entrerà in vigore il prossimo anno: la norma dispone che i poster dovranno misurare almeno 27x35 centimetri e che sia utilizzato «un font grande e facilmente leggibile». 

Le organizzazioni per i diritti civili pero’ la ritengono incostituzionale e hanno immediatamente promesso un ricorso.

Nel 1980, la Corte Suprema aveva bocciato una misura simile approvata in Kentucky perché violava l’establishment clause del primo emendamento della costituzione, quello secondo cui il governo non ha il diritto di «instaurare» una religione, ovvero non deve promuovere una religione di Stato.

Il termine «instaurare» però era ritenuto vago e l’attuale Corte Suprema – a larga maggioranza conservatrice – gli ha attribuito in sentenze recenti un significato più ampio: nel 2022 aveva stabilito per esempio che un allenatore di football di liceo aveva il diritto di pregare sulla linea delle 50 yard dopo le partite della sua squadra. Questo atteggiamento permissivo ha incoraggiato allora i parlamentari ultraconservatori della Louisiana, secondo i quali la nuova legge firmata da Landry non è soltanto di una misura religiosa, ma avrebbe anche un significato storico: i dieci comandamenti – sostiene la misura– «sono documenti fondativi del nostro Stato e del governo nazionale». 
Sui manifesti – che dovranno essere pagati non con soldi pubblici, ma con donazioni – saranno stampati quindi anche quattro paragrafi «di contesto», necessari a spiegare come quei principi «abbiano avuto per quasi tre secoli un ruolo notevole nell’istruzione pubblica americana».

Un Personaggio

 Antonio Gramsci, Uomo politico e pensatore. Membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito comunista d'Italia, deputato (1924), affrontò la questione meridionale. Nel 1924 fondò il quotidiano politico l'Unità, organo del PCd'I. Per la sua attività e per le sue idee fu condannato a venti anni di carcere (1928)

NascitaAles, Cagliari, 1891 

Morte:  Roma 1937




Cosa è la cultura?


«Bisogna disabituarsi e smettere di concepire la cultura come sapere enciclopedico, in cui l’uomo non è visto se non sotto forma di recipiente da empire e stivare di dati empirici; di fatti bruti e sconnessi che egli poi dovrà casellare nel suo cervello come nelle colonne di un dizionario per poter poi in ogni occasione rispondere ai vari stimoli del mondo esterno. (...)

 La cultura è una cosa ben diversa. È organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri».

giovedì 20 giugno 2024

Il Vaticano accusa di scisma l’ex Nunzio negli Usa

Il  dicastero per la Dottrina della fede ha convocato monsignor Carlo Maria Viganò affinché «possa prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato». Si tratta di un processo penale extragiudiziale specifica una nota del Vaticano.

L'ex nunzio da parte sua non si scompone affatto e replica : «Considero le accuse contro di me un onore. Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa "chiesa bergogliana" perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo», e invita a pregare per «coloro che sono perseguitati a causa della loro fede».

Due testi capitati all’esame di Maturità

 

Ad Istituti tecnici commerciali il caso di una Pmi (Piccola media impresa)

Il caso presentato per la prova di Economia Aziendale, secondo scritto della Maturità 2024 per gli istituti tecnici a indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, riguarda una tipica piccola e media impresa italiana che opera nel settore dell'elettronica, dell'elettromeccanica e dell'elettromedicale e che è alle prese con progetti di sviluppo in ottica sostenibilità ma anche con la carenza di giovani in ottica di ricambio generazionale della forza lavoro. L'impresa ha quindi programmato un piano di investimenti funzionale all'acquisizione di una nuova sede nella quale sviluppare progetti di sviluppo del capitale umano, formando e inserendo nel mondo del lavoro giovani in condizioni sociali svantaggiate, nonché efficientare la logistica e ridurre le emissioni di CO2. Il candidato deve redigere il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale dell'azienda, tenendo conto che gli investimenti sono in parte frutto di finanziamenti e in parte sovvenzionati dalla proprietà. Completano la traccia alcuni quesiti di economia aziendale riguardanti casi pratici sia della prima azienda presentata che di altre.


Maturità, per la seconda prova Platone al Classico

È Platone l'autore della versione sottoposta ai maturandi per la seconda prova, Greco, al Liceo Classico. Il testo è tratto dall'opera `Minosse o della legge´. I plichi con le tracce sono stati aperti alle ore 8:30: la durata della prova è di 6 ore. 

Maturità 2024, la seconda prova in diretta | Versione di Platone al Classico, due studi di funzione allo Scientifico

Un viaggio in Albania

 

Ogni viaggio è un’occasione di conoscenza del mondo, di sé e degli altri. Che sia dietro l’angolo o dall’altra parte del mondo l’importante è non lasciarsi sfuggire il valore profondo della scoperta.

 E’ questo il pensiero che mi è venuto in mente quando qualcuno mi ha riferito che in paese, qui fra noi di Contessa Entellina, e’ in via di preparazione l’ennesimo viaggio-visita in territorio dell’Albania. Da quando in quel Paese e’ crollato il regime dispotico di Enver Hoxha (IPA [ɛnˈvɛɾ ˈhɔdʒa]; Argirocastro, 16 ottobre 1908 – Tirana, 11 aprile 1985) sono state frequenti le comitive di contessioti, e per quanto ne sappiamo della gente di Piana degli Albanesi, che hanno voluto, anche più volte, quasi ricorrentemente, visitare la terra di origine degli arbereshe.

 Nostro convincimento è che ogni partenza è sempre un microcosmo di incontri e scambi culturali, un’occasione per capire e apprezzare l’altro, per scoprire il mondo attraverso gli occhi di chi lo vive in modo diverso da noi.

Un Personaggio


Francesca Basso, Collabora con Il Secolo XIX dal 2017 occupandosi di personaggi ed eventi.

Nascita: 9 dicembre 1973

 




L’isolamento di Meloni



«Giorgia Meloni per la prima volta, da quando è presidente del Consiglio, ha sperimentato l’isolamento al Consiglio europeo durante il vertice informale di lunedì sera, che aveva al centro le nomine dei vertici delle istituzioni Ue. Come spiegava ieri una fonte europea qualificata, ha provato cosa vuol dire non fare parte di una delle grandi famiglie politiche: la popolare, la socialista, la liberale. Se vuole contare, proseguiva la fonte, deve decidere con chi vuole stare perché, se sceglie Orbán e Le Pen, pesare sarà difficile anche in futuro».


mercoledì 19 giugno 2024

Un Personaggio

 Giacomo Matteotti, fu un eroe solitario, un martire laico della democrazia, un uomo che con il suo riformismo rimase l’ultimo ostacolo contro l’instaurazione del regime di Benito Mussolini. E come tale doveva essere eliminato a ogni costo. Sono passati ormai cento anni da quel pomeriggio del 10 giugno 1924 in cui il leader dei socialisti riformisti venne aggredito a Roma, nei pressi della sua abitazione, da un gruppo di squadristi che, nonostante la sua strenua resistenza, lo caricarono a forza su un’auto e poi lo uccisero a coltellate.

NascitaFratta Polesine, 22 maggio 1885 

Morto: Roma, 10 giugno 1924


Denunciare sempre

i crimini




«E solo un consiglio va dato ai giovani. Quello 

di essere giovani (...) di non diventare 

precocemente vecchi e prudenti! C’è già tanta 

gente prudentissima intorno, quando la 

prepotenza trionfa, che non v’è proprio 

bisogno di predicare la prudenza. Ci sono 

sempre tante schiene ricurve sotto il 

dominatore, che non v’è proprio bisogno 

di insegnare la pieghevolezza».

martedì 18 giugno 2024

Unione Europea. Il dopo voto

 Sono in corso le trattative per la formazione degli organi di vertice dell’Unione Europea. L’esito elettorale  non lascia spazi se non per un assetto di ampia coalizione che comprenda le forze più rappresentative:

 (1) Il Partito Popolare (che in Italia comprende ciò che resta della Democrazia Cristiana, e che si configura sopratutto in Forza Italia) e che ri-propone per la guida della Commissione l’uscente democristiana tedesca Von der Leyn 

(2) seconda forza più rappresentativa nel Parlamento Europeo e’ riconfermata quella dei Socialisti-Democratici Europei che in Italia e’ rappresentata dal Partito democratico.

(3) terza forza risulta quella dei Liberali europei, che in Italia, allo stato attuale, annovera il Partito Radicale (+Europa).

I Socialisti, nella persona del Cancelliere tedesco Scultz, hanno fatto sapere alla Von der Layn che non intendono partecipare alla Commissione se essa dovesse coinvolgere i conservatori, di cui fa parte il partito della destra di Georgia Meloni.