L’ipertensione non è uguale per tutti
La soglia di allerta resta quella di 140/90 mmHg
Aspetti legislativi di solidarietà nell’Occidente
ad economia di mercato
Ci proponiamo di tratteggiare, nel contesto dell’analisi della società occidentale, fra tanti aspetti anche i quadri generali del sistema previdenziale negli aspetti caratteristici, nelle funzioni, nelle modalità di finanziamento e di fissazioni delle prestazioni. Ci soffermeremo prevalentemente sul sistema pensionistico italiano, sistema continuamente sottoposto a riforme, ritocchi ed interventi da parte del legislatore, ma che, per fortuna dei beneficiari, solido nei principi ispiratori.
Bisogna ammettere, sin da subito, che i continui aggiustamenti del sistema (ritoccato annualmentecon le leggi finanziarie) sono in gran parte ammissibili in quanto i continui cambiamenti demografici del Paese nell’assetto di finanziamento del sistema hanno un ruolo fondamentale e più motivi perché il legislatore intervenga. Va inoltre tenuto presente che i cambiamenti nel sistema pensionistico rappresentano, inoltre, la prova che pure i valori della società vanno cambiando e conseguentemente cambia l’attenzione da dedicare alle fasce più fragili della società.
La tematica che stiamo proponendo ha risonanza ampia nelle famiglie ma tuttavia il grado di informazione che esiste in giro, se pensiamo a quanto rileviamo a Contessa Entellina, e’ tutt’altro che adeguato. E spesso il ricorso al Sindacato, al Patronato etc. non sempre risulta soddisfacente.
A) IL SISTEMA PENSIONISTICO
Il proposito assunto dal blog con uno dei Patronati sindacali più strutturati sul territorio e’ di dedicare ampi spazi periodici per sensibilizzare e accrescere le coscienze dei cittadini. Cercheremo pertanto di essere il più possibile dettagliati.
Il sistema pensionistico è un meccanismo pubblico messo in campo su basi nazionali finalizzato ad erogare prestazioni monetarie a beneficio di chi:
=Cessa l’attività lavorativa per a) raggiunti limiti di età (=pensione di vecchiaia) o contributiva (=pensione di anzianità).
=Non è in grado di lavorare per sopravvenuta incapacità (= pensioni di invalidità per incapacità lavorativa parziale e =pensioni di inabilità per incapacità lavorativa totale)
=Esistono inoltre prestazioni di carattere assistenziale (= pensioni di invalidità civile che hanno carattere assistenziale a beneficio di invalidi civili, ciechi e sordomuti.
=Il sistema è legato da rapporti familiari con persone decedute che hanno svolto attività lavorativa (=pensioni ai superstiti, e pensioni di reversibilità ).
=Il sistema considera il cittadino sprovvisto di adeguata fonte di reddito e quello che raggiunta una certa età anagrafica non è ritenuto idoneo al lavoro (=pensioni assistenziali o sociali, =integrazioni al minimo e =pensioni di invalidità civile).
= = = = = =
Nella prossima pagina ci soffermeremo sulla Funzione del Sistema Pensionistico.
(Brevi Riflessioni, n.25)
Lo Scisma fra la Chiesa d’Occidente e quella d’Oriente avviene nel 1054, punto di arrivo del contrasto secolare tra Roma e Bisanzio. Un contrasto i cui protagonisti sono papa Leone IX, esponente del monachesimo di Cluny, e Michele Cerulario, patriarca della capitale bizantina dal 1043, dove però la figura chiave della rottura tra le due chiese è quella del patriarca Fozio. |
Michele Cerulario estese la problematica sull’uso del pane azzimo su più fronti, fra cui coinvolgendo l’arcivescovo di Ochrida (città in Macedonia) Leone, perché imponesse al vescovo di Trani, nei territori bizantini in Italia, la questione. Quando si accorse che dal mondo latino non si intendeva recedere dall’uso ormai diffuso del pane azzimo, ordino’ la chiusura delle chiese latine della città di Costantinopoli e fece diffondere un opuscolo con cui rinfacciava alla chiesa occidentale l’uso del pane azzimo e, per non semplificare i contrasti, aggiunse l’avvenuta introduzione in Occidente del celibato ecclesiastico.
(Segue)
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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina.
97) Sinassi assemblea liturgica con angeli e santi
98) Sinaxaryon vite di santi e feste liturgiche mobili inserite nel calendario
99) Skiti deriva da assiti (asceta), insieme di piccoli eremi di singoli o piccole fraternità chiamate kalivi (capanna). Si chiama invece kellion la cella eremitica o la comunità di asceti più grande della kalivi ma inferiore a una skiti.
100) Spas in russo “Salvatore”.
101) Starets ( geronda in greco) “vecchio pieno di bellezza” (kalogeros), uomo spirituale, illuminato dalla grazia, dotato del discernimento, intorno a cui si raduna una piccola comunità di discepoli.
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top jobs
Le nomine dei «top jobs» sono decise dopo le elezioni europee, tenendo conto degli equilibri politici che ne risultano. Solitamente, si distribuiscono le cariche tra i principali gruppi, cercando di mantenere un equilibrio sia geografico che politico. Quello politico, riconfermato nelle recenti elezioni per il Parlamento, ha riconfermato l’alleanza di centro-sinistra fra Popolari, Socialisti e Liberali.
Aldo Grasso, è un giornalista e critico televisivo italiano. Si occupa principalmente di storia della televisione.
Nascita, 10 aprile 1948
Sul sapere
… Per una strana associazione di idee, ho ripensato
ai duri e incredibili giudizi di Giacomo Leopardi
sulla conoscenza: l’uomo è reso infelice proprio
dal sapere. La conoscenza rompe l’incanto e
impedisce agli uomini la felicità dell’illusione
(la «beata ignoranza» del detto popolare).
Dietro questo pessimismo (al liceo non
t’insegnavano altro), c’è però la consapevolezza
che un sapere che addolora educa anche a vivere
e, soprattutto, a vivere bene.
PRESIDENTIALDEBATE
L’altro ieri ad Atlanta si è svolto il primo dei due dibattiti presidenziali prima delle elezioni del 5 novembre 2024. Il prossimo si terrà il 10 settembre. La serata è stata moderata dai giornalisti della «Cnn» Dana Bash e Jake Trapper con regole molto rigide. In studio non c’era pubblico, ai candidati non è stato permesso di portare appunti sul podio o di interagire con i rispettivi staff. Biden e Trump hanno avuto a disposizione solo una penna e un bloc notes. I microfoni di ciascuno sono stati disattivati mentre l’altro stava parlando.
Dalla famiglia patriarcale a ...
Nel 2023 il tasso generico di mortalita’ si è attestato all’11,2 per mille. La vita media per gli uomini è 81,1 anni, mentre per le donne è di 85,2. |
D'altronde i libri demografici ed i registri conservati allo Stato Civile-Anagrafe di ciascun Comune italiano attestano che più di un nato su sette nel post unità d’Italia non arrivava a compiere il primo compleanno. Dal post unità d'Italia, la speranza di vita, alla nascita, era attorno ai 32-33 anni. Dato ancora più grave, il 40% dei nati non arrivava neanche al quinto/sesto anno di vita, e appena poco più della metà dei nati arrivava all'età adulta. Si spiega quindi quanto abbiamo riportato nella precedente pagina: sebbene nascessero 5 o 6 figli per ciascuna donna, a malapena due (raramente tre) arrivavano a loro volta a sposarsi e ad avere figli.
Nota: Quanto sopra rispecchia dati medi nazionali,
ma i servizi demografici locali, di Contessa Entellina,
a chi si impegna a studiarli offrono dati purtroppo più gravi
Il cuore di chi
distingue
“È un cuore povero
quello che riesce a
racchiudere una
sola tenerezza”
nfp
È il cartello elettorale lanciato il 10 giugno scorso ( meno di 15 giorni fa) che tiene insieme praticamente tutte le anime della sinistra francese, dai socialisti alla France insoumise del leader radicale Jean-Luc Mélenchon; dagli ecologisti alla «sorpresa» delle ultime elezioni Europee, Place publique di Raphaël Glucksmann, che ha aderito nonostante le grandi distanze con Mélenchon su temi come la guerra in Medio Oriente.
Il patto è stato siglato in tempo record, pochi giorni dopo l’annuncio del presidente Emmanuel Macron sullo scioglimento dell’Assemblea nazionale arrivato la sera delle elezioni europee del 9 giugno. Un modo per far sbarramento all’avanzata del Rassemblement National di Marine, data come grande favorita da tutti i sondaggi. Secondo l’ultimo condotto dall’Ifop e diffuso sul sito dell’emittente televisiva “Tf1”, la formazione di estrema destra resta stabile in testa con il 36 per cento delle preferenze(tra i 220 e i 260 seggi). Il Nfp segue al 28,5 per cento (tra i 180 e i 210 seggi), mentre la maggioranza del presidente Emmanuel Macron è terza al 21 per cento (tra i 75 e i 110 seggi).
Mappa delle riduzioni delle forniture idriche, in Sicilia
ALLO STATO ATTUALE A CONTESSA ENTELLINA
VIGE LA RECENTE ORDINANZA SINDACALE
n. 14 del 26 giugno u.s, "Disciplina consumo acqua potabile. Borghi Rurali.
Dalla famiglia patriarcale a ...
Fino all'alba del Novecento, la demografia nei paesi occidentali, registrava una fecondità media di circa cinque figli. |
Nel corso dei secoli, sin dagli albori dell'umanità, fino alla fine dell'Ottocento in ciascuna famiglia nascevano tanti figli quanti ne arrivavano: l'attività riproduttiva non era soggetta a controllo nè ad alcuna volontà. Quella di deventare papà o mamma non era una scelta. La fecondità era vissuta, sostengono gli antropologi ed i sociologi, in modo naturale.
Louis Henry ( storico francese, fondatore della demografia storica e dei campi di studio univoci) definisce la fecondità "naturale" quella che non mutava in funzione del numero dei figli nati. Non c'è da stupirsi quindi se gli attuali anziani (ultrasettantenni?) raccontano che i loro nonni (o nonne) hanno avuto sei-sette fratelli e/o altrettante sorelle. A Contessa Entellina è facile e persino ricorrente ascoltare, fra tanti anziani, saluti e segni amicali di tanti di loro che quando si incontrano, ordinariamente, si appellano "cugino! che si dice? come stanno a casa?".
Franco Ferrarotti, 97 anni, è il più noto dei sociologi italiani all'estero. I suoi libri sono tradotti in francese, inglese, spagnolo, russo e giapponese. Da giovane studioso si adopero’ con passion perché l’Universita’ aprisse le porte alla sociologia.
La vera rivoluzione
Il salto culturale sarà compiuto quando si
capirà che la tradizione è rivoluzionaria:
nel senso che certi valori della tradizione
-la solidarietà, la dignità personale, la
giustizia per tutti- aspettano ancora di essere
inverati sul piano storico e hanno per questo
una valenza futura. Nati nel passato, sono
pieni di avvenire. Trascendono la storia e
le danno un senso: stelle fisse che coprono
tutta l’evoluzione possibile.
La problematica che segue è stata affrontata in un precedente testo. Chi è interessato può leggerlo pigiando sul seguente link. https://draft.blogger.com/blog/post/edit/6763167267352133705/6812833616403574374
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—over 75enni,
—disabili,
—abitanti delle isole minori,
—coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate
—chi vive in una abitazione di emergenza
—chi utilizza un’apparecchiatura medicale salvavita alimentata dall’energia elettrica.
Sintetizzando, l’insieme delle utenze ”vulnerabili” conta oltre 4 milioni di beneficiari, ma non include i clienti domestici con una fornitura in tutela.
Da domenica, 30 giugno, termina per sempre il Servizio di Maggior Tutela, ossia il regime in cui prezzi e condizioni contrattuali sono stati definiti dall’Authority.
I media parlano e scrivono di passaggio storico in quanto metterà fine al doppio canale esistente:
()() il mercato tutelato e
()() il mercato libero,
per arrivare ad un mercato dell’energia elettrica liberalizzato (la tutela del gas è già terminata nello scorso gennaio 2024).
Per accompagnare il passaggio vigerà un regime provvisorio, chiamato «Servizio a Tutele Graduali», che scatterà
===da lunedì primo luglio per chi, entro domenica, non avrà scelto un contratto nel mercato libero. Come funziona questo nuovo regime di tutele graduali? Proveremo a portare lumi nelle pagine successive del blog, nei prossimi giorni; diciamo per intanto che i fornitori dell’energia elettrica sono oltre 650.
I vulnerabili, come sopra accennato resteranno nella tutela, che avrà come accadeva anche prima un aggiornamento trimestrale annunciato dall’Arera ex ante, cioè pochi giorni prima che inizi il trimestre e che può subire piccoli adeguamenti successivi. Costoro, i vulnerabili, avranno una riduzione della spesa annua di commercializzazione, che dovrebbe scendere dai 58,4 euro che paga chi è nel mercato tutelato della luce a circa 39 euro. L’importo esatto sarà comunque annunciato dall’Autorità presieduta da Stefano Besseghini.
yeshivot
Lo stile di studio chavruta è una delle caratteristiche speciali della yeshivah.
La madre di tutte le yeshivot’, ossia il modello sul quale esse sono proliferate nell’est europeo per poi diffondersi nel Novecento in nord America e in Israele, è la scuola talmudica istituita nel 1802 a Volozhin, una cittadina a 75 km a nordest di Minsk (oggi in Bielorussia, ma allora in Lituania e più tardi sotto il dominio russo: la Shoà ha fatto scomparire la sua popolazione ebraica).
L’ideatore e il fondatore nonché il primo carismatico rosh, capo, di questa leggendaria yeshivà è Chayim ben Itzchaq – all’epoca i cognomi non usavano, furono imposti dallo Tzar per facilitare l’odiata coscrizione militare, con fini assimilazionistici – nato nel 1749 e morto nel 1821 sempre a Volozhin, di cui fu anche rabbino per 45 anni.
In alcune zone si fa arrivare le autobotti per non vedere morire il bestiame. Luca Cammarata è divenuto l’allevatore-simbolo di quest’inizio estate in Sicilia: la foto del gregge che si abbevera a una pozza di fango ha fatto il giro su tantissim media.
Le autobotti sono da anni -volendo essere sinceri- nel panorama urbano del Sud Italia, e ora però’ stanno popolando anche il mondo rurale. In più zone della Sicilia non piove da un anno. «È successo anche di dovere abbattere i capi di animali per l’impossibilità di poterli dissetare», conferma il presidente di Anbi (l’Associazione dei consorzi di bonifica) Francesco Vincenzi.
Calabria, Puglia, Basilicata, ancora non sono arrivate a comprare l’acqua per il bestiame, ma la siccità ha già fatto enormi danni. Anbi (Ass. Naz. Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari ) calcola «perdite del 50-70% nelle produzione di cereali, con punte del 90% in Basilicata e del 50% per ortaggi e frutta». Coldiretti sostiene che «la resa del grano è calata del 70%, mentre la Puglia rischia di dimezzare il raccolto di olive». Per la Sicilia si potrebbe pure azzerare la produzione del miele.
lo stato degli invasi.
Risultano dimezzati i bacini siciliani con casi estremi come il lago di Pozzillo (Enna) quasi prosciugato. Dimezzati anche in tante zone di Calabria e Puglia. Il resto lo fanno le condotte idriche colabrodo: in Sicilia si perde 51,6% dell’acqua, quasi il 30% in Calabria.
Nel 1962 la sua prima grande invenzione, Processo alla tappa, un commento al Giro d’Italia in fase di svolgimento; dieci anni più tardi con Nascita di una dittatura indaga sulle origini del fascismo.
Tra il 1989 e il 1990 conduce una delle trasmissioni più importanti della storia della televisione, La notte della Repubblica, in seguito diventata anche un libro, in cui affrontò in maniera completa, ascoltando tutti i protagonisti, dalle vittime agli assassini, gli anni oscuri del terrorismo italiano, gli anni di piombo, senza preconcetti e cercando solo di capire cosa avesse creato quel cortocircuito che portò molti giovani ad uccidere in nome di un’ideologia cui sembravano credere solo loro.
Nascita: Ravenna 21 settembre 1923,
Morte: 4 agosto 2020
Reclamare un senso
per la vita
Che cosa veramente si vuole reclamando che la vita abbia una sua “qualità “? Esprimiamo una speranza considerandola fondata? O ci spinge la paura che il moltiplicarsi della ‘quantità ‘ abbia il solo destino di screditarne i valori? E’ d’altronde possibile che l’uomo di oggi rinunci a quello che l’età dei lumi aveva avuto l’audacia di definire “il bene di vivere bene”, traguardo forse utopico, ma diritto sacrosanto della persona? E di questo passo, dove stiamo andando?
Provo a rispondere, come può un giornalista. E inizio citando un futurologo, Robert Joungk: “ Finora abbiamo lottato solo per sopravvivere; viviamo appena agli albori della coscienza , esercitiamo una parte minima della responsabilità , immaginiamo poco più di niente rispetto a quanto dovremmo prevedere e approntare”. Certo, per un futurologo il sole fa ombra solo alle spalle; e ciò che riduce nel passato , di fronte ad un destino cosmico, e’ poco più di una lucciola. Si tratta allora di domandarsi quale senso dovrà prendere quel generale di tutto, di più che pretendiamo da una storia in cui l’uomo continua ad essere, secondo Joungk, “il più irrisolto dei problemi, dal momento che mette ancora in gioco tutti i suoi rapporti con l’esistenza”.
Affronteremo il contesto di vita entro cui la società italiana e quello più vasto del mondo occidentale sono entrambi inseriti e che, nel bene e pure in situazioni piuttosto complesse, si confrontano con assetti socio-economici e conseguentemente politici diversi e, frequentemente, molto diversi.
Non svilupperemo teorie per gli addetti ai lavori: affronteremo semplicemente temi di vita familiare facendo rilevare che essi sono ora ricadute ed ora prescrizioni che il modello di società esige.
Privilegeremo l’economia familiare, intessuta questa di comportamenti necessari al funzionamento di anelli di sistemi via via più ampi fino ad arrivare a poter cogliere i criteri generali del sistema che ha consentito all’Occidente di confrontarsi e frequentemente di primeggiare sul resto dei sistemi mondiali. Sistemi -tutti- destinati in continuazione dalla “politica”, al momento storico prevalente, ad essere corretti per superare ingiustizie storiche e situazioni emergenti.
Tutti siamo figli, ma ne facciamo
esperienza a profondità diverse.
…A scuola vedo maturare i ragazzi che si sentono voluti da genitori e insegnanti, e con «voluti» non intendo protetti fino a essere repressi, ma presi sul serio (riconosciuti e provati) nella loro originalità: non si dà originalità senza scoperta e cura dell’origine. Per questo c’è una frase di Cristo che, credenti o no, mi sembra gettare una luce sul quotidiano: «Chi vede il Figlio vede il Padre», dove la parola padre va intesa come la più familiare ai suoi ascoltatori per indicare ciò che custodisce e sostiene in vita. Quindi per lui l’essere figlio è l’immagine del divino, che non è quindi la perfezione, l’immortalità, l’onnipotenza, ma l’essere generato e sostenuto nella vita, cioè l’esperienza, qui e ora, di un amore che mi vuole esistente, anche nei momenti di crisi. Questo ci ricorda, credenti o meno, che tutti siamo figli, ma ne facciamo esperienza a profondità diverse.
Un corpo che si sente voluto, sin dal grembo, sviluppa un sistema immunitario forte ed energie per crescere. Una psiche che si sa voluta è più protetta dalla paura, dalla depressione, dal credere di doversi meritare di stare al mondo, dal sospetto di essere inutile o utile solo a certe condizioni. Uno spirito che si scopre voluto è disposto ad amare senza condizioni, perché si sente amato senza condizioni. Quando le tre dimensioni dell’umano — corpo, psiche e spirito — si «filializzano» allora l’umano fiorisce, altrimenti elemosiniamo l’origine, la ri-generazione, il punto di nascenza, l’esser voluti.
Dal sommerso economico così definito vanno tenute distinte le attività illegali e la produzione del settore informale. Le attività illegali sono sia le attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, sia quelle attività che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati (per esempio, l’aborto eseguito da medici non autorizzati). Si dicono informali le attività produttive legali svolte su piccola scala, con bassi livelli di organizzazione, con poca o nulla divisione tra capitale e lavoro, con rapporti di lavoro basati su occupazione occasionale, relazioni personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali.
Nascita, Asolo 1953
I parchi antichi in Sicilia
… furono assunti dalla Regione nella grande infornata clientelare fatta alla fine degli anni Ottanta con la scusa di esaminare le pratiche del condono edilizio del 1985. «Quanti dovevano essere? Non si ritenne necessario scriverlo», spiega La zavorra di Enrico del Mercato ed Emanuele Lauria. «Ai 400 sindaci dei comuni siciliani fu lasciata mano libera nella scelta del numero delle persone da assumere, con un solo vincolo: sarebbero state messe sotto contratto per 2 anni, poi sarebbero dovute tornare alle loro occupazioni precedenti». Alla fine «ne furono messi sotto contratto almeno 3.500».
Risultato finale di queste pratiche di condono? Secondo Sogeea cinque anni fa ne restavano da smaltire nell’isola 623.109. Nessuno stupore. Ricorda nel libro citato un ingegnere, Gaetano Buffa, assunto come tecnico della sanatoria nel 1989 al Genio civile di Palermo: «Eravamo 90 in tutto, 13 o 14 per stanza. Eravamo costretti a sederci sulle scale. Compiti? Direttive? Neppure l’ombra. In più i colleghi più anziani ci guardavano con legittimo sospetto e blindavano gli armadi. Un giorno andai dal segretario dell’ingegnere capo e gli chiesi lumi, un po’ scocciato, su quali fossero i nostri incarichi. Mi rispose serafico: “Fatti una passeggiata in via Maqueda”. In un anno lì credo di non avere esaminato un solo progetto».
Si trattava «in gran parte di liberi professionisti che avevano lasciato un’attività in proprio per un contratto da 1.000.000 di lire al mese, ma soprattutto per la prospettiva del posto fisso». Scommessa vinta. Di governatore in governatore, furono tutti stabilizzati senza un concorso come funzionari. E il 15 maggio 2000, nella gioiosa ricorrenza dell’istituzione della Regione autonoma siciliana nel 1946, al grido di «todos caballeros» diventarono tutti dirigenti. E pronti a gestire, senza i titoli opportuni se non obbligati, i siti archeologici. Con esiti a volte paradossali come nel caso di Felice Crescente che, fatta carriera nei consorzi di bonifica per esser poi scelto come direttore dell’immensa Selinunte, è infilzato su Facebook per le condizioni in cui versa il parco greco tenuto in ordine nelle parti più battute dai turisti ma per il resto, compresa l’area dietro il celeberrimo Tempio C sull’Acropoli, abbandonato alle sterpaglie le cui radici azzannano implacabili le rovine: ma come, tu quoque agronomus?
decreto liquidità
Quelle misure prevedono garanzie da parte dello Stato per 200 miliardi di euro concesse attraverso il Mediocredito Centrale (Invitalia) e la Sace Simest (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) in favore di banche che finanzino le imprese sotto qualsiasi forma. Una cifra mostruosa ereditata che si teme possa ora diventare il film dell’orrore.
Lo Stato a guida 5Stelle chiese alle banche di intervenire, fornendo il contante necessario all’operazione di salvataggio: da una parte il Mediocredito Centrale, emanazione di Invitalia; dall’altra Sace, il gruppo assicurativo-finanziario che è direttamente controllato dal ministero dell’Economia. I prestiti erano a tasso agevolato con una quota del 10% a fondo perduto.
Le banche assolvendo al loro ruolo hanno iscritto tutto a bilancio.
Adesso il nodo inizia ad aggrovigliarsi, perché gli istituti di credito cominciano a chiedersi quando rientreranno in possesso della liquidità stanziata. E cominciano a spuntare i primi segni di difficoltà: le strutture dello Stato coinvolte nel 2020 nell’operazione di salvataggio sarebbero in grado di far fronte alle richieste?
Non è dato sapere -riportano i giornali- al momento a quanto possa ammontare l’effetto del decreto sulle casse pubbliche, e se le riserve accantonate da Mediocredito Centrale e Sace siano sufficienti a coprire gli eventuali mancati pagamenti.
Il Governo esplicita così i timori: «Il problema è che nel frattempo i debiti pregressi sono arrivati a scadenza. E se gli imprenditori non riescono a farvi fronte, le banche iscrivono il credito girandolo sullo Stato». E se Mediocredito Centrale e Sace non riusciranno a coprire, in ultima istanza il compito di pagare toccherà al Ministero dell’Economia: solo che a quel punto il debito andrebbe messo a bilancio. E «Giorgetti non sa da quale parte voltarsi».
L’era del gratuito è finita. Ma l’ignoranza del governo, a suo tempo a guida populista, adesso rischiano di pagarla, come e’ sempre accaduto, i cittadini onesti.
Le classi dirigenti hanno l’onere di
inventare e programmare il domani.
Mancano ancora pochi anni dal sessantennio del devastante e tragico terremoto del gennaio 1968 che ha distrutto l’assetto urbanistico/abitativo, allora prettamente contadino, dell’intera Valle del Belice. Cinquantatré anni abbondanti -per la precisione- dagli eventi sismici sono già tanti, e nello stesso tempo sono pochi, nell’avere assistito alla travolgente trasformazione della realtà socio-economica e a quella della rappresentazione stessa del vasto territorio.
Come poteva non andare così?
Ultimata ormai da più decenni la fase della ricostruzione abitativa, nelle attese e nella consapevolezza delle popolazioni del Belice non poteva che dilatarsi l’insicurezza sul domani ed infatti in ogni realtà locale sono rivolte verso l’esterno della Valle le ragioni di conseguimento della dignitosa sopravvivenza: occorre quindi emigrare!
La politica, quella del fare, nella Valle risulta ancora ad oggi ferma su ciò che i Belfiore, i Montalbano, i Di Martino, i Corrao e altri impostarono negli anni ‘70 del Novecento. E noi tutti sappiamo che la Politica è vita: necessità di studio, volontà, visione e ri-adattamento ai nuovi giorni, per inventare e programmare il domani.
(Segue)
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Nascita, Velletri 1959
Invisibili?
Quella definizione «invisibile» l’abbiamo usata anche noi e si capisce bene perché: Satman Singh il bracciante indiano morto dopo che il suo braccio era stato maciullato da un macchinario e invece di essere soccorso è stato scaricato come inutile spazzatura davanti alla sua baracca, rientra perfettamente nella categoria.
Sono invisibili i migranti sfruttati dal caporalato nell’agricoltura e non solo a Latina e dintorni. Sono invisibili quelli che muoiono in mare, le ragazze schiave della prostituzione, gli anziani soli, i disabili la cui vita è disseminata di ostacoli insormontabili. Invisibili le vittime degli infortuni sul lavoro, uno al minuto, ricorda Giusi Fasano. Eppure, questa definizione di «invisibili» che richiama quanto abbiamo chiuso gli occhi, presenta proprio nella stessa provocazione una contraddizione difficile da ignorare.
Era molto visibile, Satman Singh quando tutte le mattine percorreva 8 chilometri in bicicletta per raggiungere l’azienda agricola in cui lavorava. Nessuno che abbia attraversato la piana pontina, può dire di non aver visto questi lavoratori indiani, col caratteristico turbante, una comunità pacifica e operosa di 200.000 unità – ci ha raccontato Paolo Virtuani - disseminata nelle campagne di Lombardia, Emilia Romagna, Friuli, Lazio.