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venerdì 30 settembre 2011

Provincia Regionale di Palermo. Esiste un servizio per spalare la neve in piena estate (e poi ... si scrive che in Sicilia i servizi pubblici non funzionano !)

Noi contessioti conosciamo l’efficienza, l’efficacia e l’economicità della Provincia Regionale di Palermo. Si tratta di un ente che in 40 anni non ha mai curato la transitabilità delle strade ex-consortile del nostro vasto territorio, sino al punto che oggi in più tratti non esiste più alcuna traccia del fondo stradale.
Quanto è dato conoscere a noi di Contessa Entellina sulla perfetta funzionalità di questo Ente è ben poca roba rispetto a quanto pubblicano in queste ore i giornali dell'isola e quelli nazionali.
L’Ente "Provincia"di Via Maqueda (Palermo) tiene molto a che le strade della Provincia non restino intransitabili per causa della neve e pertanto ha pagato ad un suo dipendente, oltre allo stipendio, anche decine di ore di straordinario per spalare la neve nei mesi di
-maggio,
-giugno,
-luglio,
-agosto.
Sembrerebbe che noi cittadini di Contessa Entellina (ma anche quelli degli altri paesi) abbiamo potuto agevolmente raggiungere il capoluogo quest’estate grazie all’impeccabile servizio “spazza-neve” attivato dalla Provincia Regionale di Palermo, presieduta –per chi non lo sapesse- da un certo signor Avanti; nessuno lo conosce in provincia ma è stato eletto da una marea di voti per la semplice ragione che è (era) amico di Totò Cuffaro.
Spalare neve d’estate deve essere davvero un lavoro duro. E lo spalatore, si capisce, va pagato a peso d’oro e in straordinario per tale incredibile sforzo estivo.
Piccolo problema: dove diavolo si troverà tutta questa neve d’estate sull’isola, quando la temperatura si attesta oltre i trenta gradi? A Mondello? Sulle spiagge di Cefalù? Mistero.
A sudare per il duro lavoro è stato Salvatore Di Grazia, dipendente della Protezione Civile, che ha di recente chiesto e ottenuto il pagamento di 42 ore e mezza di straordinario dalla Provincia di Palermo per “spalamento neve”.
In realtà le ore di straordinario richieste dal Di Grazia erano ben 415 con una media inversamente proporzionale alla temperatura dell’isola. Cinquantatre ore di spalamento a maggio, trentotto a giugno, quarantaquattro di lotta contro le slavine balneari a luglio e addirittura duecento nel torrido agosto siculo.
Anche alla provincia palermitana però, da sempre in prima linea contro i cumuli di neve, quelle ore sono sembrate troppe. E al Di Grazia sono toccati appena cinque mila euro di straordinario.
Il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti ha chiarito l’equivoco dello spalatore balneare Di Grazia che è a suo dire “L’unico esecutore tecnico di cui è dotata la Protezione civile provinciale ed è, di conseguenza, l’unico in grado di occuparsi di alcuni servizi essenziali, cosa che lo porta ad effettuare numerose ore di straordinario”.
Una replica che lascia inevaso un piccolo rebus: in Sicilia ad agosto tutta questa neve dove sarà? Se lo chiedono i siciliani che hanno combattuto l’afa al mare ma anche i meno fortunati costretti a strisciare sull’asfalto rovente per mancanza di denaro da investire in ferie.

Chi non utilizza la partita Iva ha tempo fino al 4 ottobre per la cessazione

Sono circa 8,9 milioni le partite Iva formalmente attive in Italia, di cui 6 milioni relative a persone fisiche e 2,9 milioni intestate a società. E' intento del legislatore di ridurle a quelle effettivamente operanti nel nostro sistema, in quanto considerate eccessive se confrontate a quelle degli altri Stati Europei. Preso atto, il governo ha previsto la possibilità di chiudere le partite Iva inattive da oltre tre anni con il versamento di una sanzione ridotta di 129,00 euro.
L'articolo 23, comma 23, Dl 98/2011, cosiddetta manovra economica, ha previsto per i titolari di partita Iva che, sebbene obbligati, non abbiano tempestivamente presentato la dichiarazione di cessazione della propria attività, entro i 30 giorni previsti dall'articolo 35 DPR 633/72, possono sanare la violazione versando spontaneamente entro il 4 ottobre prossimo un importo pari a un quarto della sanzione minima prevista e cioè 129,00 euro. La disposizione agevolativa si applica però a condizione che la violazione non sia stata già constatata con atto portato a conoscenza del contribuente. Da tenere in considerazione che la sanzione ordinaria prevista per la mancata presentazione delle dichiarazioni di cui all'articolo 35 del DPR 633/72, tra cui quella per la cessazione dell'attività, oscilla da 516,00 a 2.065,00 euro.
Il versamento può essere effettuato fino al 4 ottobre sia in modo telematico sia in banche o uffici postali. A tal proposito l'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 72/E dell'11 luglio 2011 ha istituito il codice tributo 8110 denominato "sanzione per l'omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività". E' necessario utilizzare il modello "F24-Elementi identificativi" indicando nella sezione "contribuente" i dati anagrafici e il codice fiscale del contribuente; nella sezione erario bisogna indicare la lettera "R" nel campo "tipo"; nel campo "elementi identificativi" va riportata la partita Iva da cessare che deve essere chiusa e nel campo "anno di riferimento" l'anno di cessazione dell'attività. Con la risoluzione n. 93/E del 21 settembre 2011 sono stati dati ulteriori chiarimenti. In particolare non è richiesta la presentazione della dichiarazione di cessazione attività con il modello AA9/10 (per le imprese individuali e i lavoratori autonomi) o AA7/10 (per i soggetti diversi dalle persone fisiche) in quanto l'effettuazione del versamento sostituisce la presentazione della dichiarazione di cui all'articolo 35, DPR 633/72.

Sanità siciliana: costosa, non funzionale e ... motivo di viaggi al nord e talora all'estero

I contessioti continueranno a nascere a Corleone.
Il decreto che taglia nell'Isola 23 punti nascita al di sotto dei 500 parti annui, emesso da Massimo Russo, sta suscitando soprattutto nelle Madonie e nelle isole minori grande malumore. L'ospedale Madonna dell'Alto di Petralia Sottana è occupato da un paio di giorni dai nove sindaci della zona e da numerosi pazienti.
Il decreto riduce da 70 a 47 i reparti di Ginecologia e Ostetricia ed si propone nel temnpo di allineare la Sicilia agli standard dettati dal ministero della Salute.
In questa prima fase Corleone ha ottenuto la deroga, ma il futuro non promette bene.

Promuovere i prodotti tipici locali ha un senso. Un pò meno promuovere il grano

Ottobre e Novembre sono mesi che stimolano le iniziative enogastronomiche nei piccoli centri dell’isola.
Le giornate di promozione vengono condite con intrattenimenti musicali e folkloristici, preparazione di specialità e anche animazione per i bambini.
Il 21 Novembre a Santa Cristina Gela, paese arbereshe a pochi chilometri da Piana degli Albanesi è previsto un ’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale, assieme alla delegazione provinciale dell’Associazione Italiana Sommelier Sicilia. Si tratta del primo appuntamento delle “Domeniche del Gusto” e mira a promuovere il territorio della località a venti chilometri da Palermo attraverso la degustazione dei suoi prodotti vitivinicoli e agroalimentari, l’esposizione di oggetti di artigianato locale, l’allestimento di mostre fotografiche e di pittura.
L’evento, che durerà l’intera giornata, si snoderà tra vicoli e piazze del piccolo Comune dove saranno allestiti gli stand delle aziende espositrici locali. Ad accogliere i partecipanti nella piazza principale, a partire dalle ore 10.30, saranno ragazze in abiti tradizionali Arbëresh faranno accedere i visitatori al villaggio enogastronomico.
In associazione alla degustazione dei vini saranno offerti assaggi di altri prodotti enogastronomici locali di qualità, dai dolci tipici come cannoli, muffolette e sfincie, al pane cotto a legna, alla carne, alla ricotta, alla carne.
Tutti prodotti di aziende locali che poi sarà possibile acquistare nell’area workshop.

Italia. Scarso senso civico delle classi dirigenti ed evasione fiscale di massa

I pilastri dell'ultima manovra finanziaria sono tre:
-Nuove ed ulteriori entrate tributarie (fra tutte, l'iva e il gioco ad incremento continuo del costo del carburante)
- Tagli sulle spese (soprattutto degli enti locali: regioni e comuni) con l'esclusione dei costi della politica; politica che ormai in Italia assume agli occhi del 50% dell'elettorato i colori del parassitismo piuttosto che quello di "servizio alla comunità";
-Lotta all’evasione fiscale.
EVASIONE FISCALE
I mancati introiti a cui lo Stato è costretto a rinunciare sono notevoli e si contano col centinaio di miliardi di euro.
I controlli sulla regolarità delle transazioni ed antievasione sono quasi inesistenti nel nostro Paese, all'infuore delle verifiche della Guardia di Finanza che spesso hanno un effetto deterrente di immagine prescindendo dai contenuti delle verifiche.
Vediamo quali sono i nuovi strumenti di lotta all’evasione:
 Lo spesometro, che consente al Fisco un “monitoraggio” costante del cittadino di cui si osservano più da vicino e con maggiore attenzione le spese ed attraverso il quale è possibile verificare l’effettiva congruenza tra spese effettuate e redditi dichiarati.
Per le operazioni effettuate dal 1° gennaio al 30 giugno 2011, secondo quanto stabilito dall’art. 21 del D.L. n. 78/2010 (Manovra d’estate 2010), l’obbligo di monitoraggio ha riguardato le operazioni per le quali sussiste l’obbligo di fatturazione e la cui soglia minima di riferimento è pari a 3.000 euro, al netto dell’IVA.
Lo strumento è stato esteso anche all'acquisto di beni e servizi per i commercianti al dettaglio ed i prestatori di servizio che certificano i corrispettivi con ricevute e scontrini fiscali.
E' operativo dal 1° luglio 2011:
1) Per acquisti di importo pari o superiore ai 3.600 euro Iva inclusa sarà necessario infatti esibire il codice fiscale. Il commerciante registrerà i dati e invierà gli estremi dell’operazione all’Agenzia delle Entrate: vanno comunicati partita iva o codice fiscale sia dell’acquirente che del commerciante.
2) Se  l’importo pagato è superiore ai 3.600 euro ed il pagamento dei corrispettivi avvenga mediante carta di credito, di debito o prepagata (bancomat) non esiste l'obbligo di comunicazione dell’operazione all’Agenzia delle Entrate.

Anche da noi c'è vitalità culturale

Carissimi,

oggi 30 settembre 2011 Contessa Entellina appare ancora sul giornale di Sicilia per la sua cultura musicale! L'Accademia Musica Moderna è stata pubblicizzata e con essa anche la nostra filiale a Contessa Entellina, sita in Piazza della Repubblica presso Auditorium G. Raviotta. Visto che molta gente ancora oggi, a distanza di cinque anni, mi domanda cosa facciamo tutto il tempo alla 'Sala Rai' non sapendo per assurdo che i nostri corsi di musica vengono pubblicizzati a livello Nazionale e Regionale (www.ammnationalschool.it - www. ammsicilia.com) mi chiedevo se fosse possibile fare un po di propaganda sul vostro ormai famoso Blog. Ricordo che da quest'anno per far accedere ai Corsi di Musica anche chi non si potrebbe permettere il prezzo di tutte le altre le sedi d'Italia, mi è stato acconsentito dalla Sede Centrale di fare degli sconti del 20% e del 50% a determinate categorie di allievi (sotto i 10 anni e chi segue lezioni collettive). Colgo l'occasione per complimentarvi e ringraziarvi della vostra costante disponibilità.
Antonino Lala - 339 30 25 607 - 329 88 15 319

giovedì 29 settembre 2011

Il municipio c'è

Seduta consiliare nella prima serata di domani sera.
L'ordine del giorno prevede la trattazione di interrogazioni presentate dall'Oppodsizione ed una ipotesi di variazione di bilancio.

Rosy Bindi riconosce che il p.d. della Sicilia è allo sbando dal momento che sostiene il governo Lombardo

La presidente del partito Rosi Bindi, riferendosi a Lombardo: «È stato sollevato dal sospetto di mafia e declassato al voto di scambio. Ti pare poco!»


«Sono scandalizzata. Il mio partito è andato ad infilarsi al governo con Lombardo anche pregiudicando la possibilità di un'alternativa. Lombardo è stato in qualche modo sollevato dal sospetto di mafia e declassato al voto di scambio. Ti pare poco! Qualcuno gli ha fatto anche i complimenti. Vogliamo un intrigo meno chiaro tra politica e penale di questo? Io ho preso una posizione chiara. Mentre loro si trincerano sulla situazione locale io ho posto la questione molte volte, per me si è sbagliato. Quella situazione va risolta e io sono convinta che sia in via di risoluzione». Lo ha detto la presidente del Pd, Rosy Bindi, ad «Agorà», su Rai 3, affrontando il tema della questione morale e riferendosi alla presenza del suo partito nella giunta di Raffaele Lombardo alla Regione Siciliana.

Anche in una piccola comunità come quella di Contessa Entellina c'è chi sa operare contro il prossimo

Malavita in azione nella notte scorsa a Contessa Entellina.
Ignoti hanno scardinato col favore del buio le saracinesche di due esercizi commerciali, la tabaccheria Coscino di via Croja, ed il bar Maniscalco di piazza Umberto, portando via merci e denaro liquido.
Le forze dell'ordine stanno conducendo le indagini.

L'aspirazione di ogni siciliano: svolgere il fattorino all'Assemblea Regionale

Vi sono limiti di decenza e dignità sotto i quali non si può andare, la Regione Sicilia li ha abbondantemente superati.
Non è dignitoso che vi siano dirigenti regionali che non fanno nulla (nulla !!!) e che percepiscano oltre cento mila euro l’anno.
Non è dignitoso che un commesso dell’Ars (per la verità li chiamano diversamente, ma la mansione effettiva resta quella) con 15 anni di servizio percepisca oltre 100 mila euro all’anno, mentre in Sicilia  vi sono 236 mila disoccupati (molti sono giovani laureati) e tanta gente che vive con appena 1.000 euro al mese.
Lombardo e la sua maggioranza continuano, però, nel malgoverno e a non sapere come reperire i fondi per il co-finanziamento degli investimenti attivabili coi soldi dell'Unione Europea.

La data di riferimento per compilare il questionario del 15° Censimento è il 9 Ottobre

Nelle nostre case è da alcune settimane arrivato il questionario su cui riportare i dati per il 15° Censimento della popolazione italiana e delle abitazioni.
Questo censimento, rispetto a tutti i precedenti, contiene dei parametri di facile comparabilità con le rilevazioni analoghe che avvengono negli altri paesi europei; sapremo quindi, per quanto attioene la materia rilevata, quali sono i punti di forza e di debolezza del sistema Italia rispetto al resto dell'Europa.
In questa occasione i moduli da compilare non sono stati consegnati nelle abitazioni dai ‘rilevatori’ ma sono arrivati via posta.

1) Sarà possibile compilare il questionario online;
2) riempire il modello cartaceo e recarsi presso uno dei punti di ritiro capillarmente diffusi sul territorio, in pratica presso gli uffici comunali;
3) andare direttamente presso i centri di raccolta allestiti dai comuni dove, fra l’altro, riceveranno l’assistenza necessaria per rispondere alle domande;
4) consegnare il questionario ai rilevatori.
Le versioni del questionario sono due: nei Comuni di minori dimensioni verrà distribuita la versione completa, composta da 84 quesiti; in tutti gli altri Comuni, solo ad un campione selezionato di famiglie verrà inviata la forma completa del questionario, mentre le altre riceveranno la forma ridotta con 35 quesiti.


mercoledì 28 settembre 2011

Concorso esterno in associazione mafiosa: nel pomerigio la Camera valuterà una mozione presentata su Saverio Romano, ministro siciliano

Oggi pomeriggio, alle 16,30, alla Camera dei Deputati si voterà la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, presentata dal Partito Democratico dopo che il 13 luglio scorso la Procura di Palermo ha emesso una richiesta di rinvio a giudizio del ministro per concorso esterno in associazione mafiosa.
Con ogni probabilità la Camera boccerà la sfiducia: la scorsa settimana il ministro Romano ha incassato l’appoggio della Lega,  ha ricevuto rassicurazioni da Berlusconi ma soprattutto il voto avverrà a scrutinio palese, il che elimina la possibilità che ci siano franchi tiratori.
Tutto ciò ha spinto Romano ad affermare “Io sono il leader di un partito politico che sostiene il governo con numeri diversi cambierebbe la maggioranza”. Romano è leader di Pid (un partitino con 4 deputati, di cui Berlusconi non può fare a meno per 'continuare a campare', tanto è vero che a Romano è stato dato il portafoglio dell'agricoltura), formazione staccatasi dall’Udc per votare la fiducia al governo quel famoso 14 dicembre del 2010.
Per meglio capire chi è Saverio Romano, bisogna però sapere che egli non è altro che il successore del medesimo filone politico appartenente a Totò Cuffaro, oggi in galera per vicende di mafia.
Saverio Romano ha giurato come ministro davanti al presidente della Repubblica, Napolitano, la mattina del 24 marzo e in quell’occasione il Quirinale fece uscire questa nota.
“Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal momento in cui gli è stata prospettata la nomina dell’on. Romano a ministro dell’Agricoltura, ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni”
“Essendo risultato che il giudice delle indagini preliminari non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Palermo, e che sono previste sue decisione nelle prossime settimane, il capo dello Stato ha espresso riserve sull’ipotesi di nomina dal punto di vista dell’opportunità politico-istituzionali”. “A seguito, dell’odierna formalizzazione della proposta da parte del presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica ha proceduto alla nomina non ravvisando impedimenti giuridico-formali che ne giustificassero un diniego. Egli ha in pari tempo auspicato – conclude – che gli sviluppi del procedimento chiariscano al più presto l’effettiva posizione del ministro”.
Il procedimento è andato avanti e come detto la Procura di Palermo ha emesso una richiesta di rinvio a giudizio del ministro per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i magistrati Romano avrebbe “consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento dell’associazione mafiosa, intrattenendo, anche al fine dell’acquisizione del sostegno elettorale, rapporti diretti o mediati con numerosi esponenti di spicco dell’organizzazione tra i quali Angelo Siino, Giuseppe Guttadauro, Domenico Miceli, Antonino Mandalà e Francesco Campanella”.
Concorso esterno in associazione mafiosa
Nel 2003 è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Posizione archiviata ad aprile 2005 in quanto, scrive il Gip: “Gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio”. A fine 2005 però venne riaperta in seguito alle dichiarazioni di Francesco Campanella, ritenuto uomo di fiducia di Cuffaro e Mastella e in contatto con le famiglie mafiose dei Villabate e dei Mandalà. Secondo il racconto di Campanella, Romano per candidarsi a nel collegio di Bagheria aveva ricevuto il benestare della mafia perché in quella zona «non c’è candidato che non è espressione della mafia».
Corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra
Nel 2009 però Saverio Romano è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra assieme ai politici dell’Udc Totò Cuffaro e Salvatore Cintola e del Pdl Carlo Vizzini. Le nuove accuse emergono dai racconti fatti dal pentito, ora declassato a dichiarante di mafia, Massimo Ciancimino il quale sostiene di avergli pagato tangenti per 100mila euro.

Regione Sicilia: Da noi si fanne sempre all'ingrande le cose, pure i 'perditempo'-parassiti da noi si producono con i grossi numeri

E’ proprio vero i novanta perditempo di Sala D’Ercole non intendono fare nulla per conquistare un minimo di gradimento nell’opinione pubblica isolana.
L’ultima manovra economica governativa nazionale ha sancito che per le regioni con una popolazione sui cinque milioni di abitanti sono sufficienti cinquanta “perditempo (ndr)”.
Invece:
Il Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, tenutosi ieri mattina e allargato ai capigruppo (maggioranza ed opposizione: tanto vere opposizioni non ne esistono, all'infuori di singoli deputati -a titolo personale- viene da dire), ha stabilito, alla luce dell’entrata in vigore del D.Lgs 138/2011 che, sarà presentato, a firma di tutti i suoi componenti e di tutti i capigruppo, un disegno di legge costituzionale per la modifica dello Statuto siciliano, avente ad oggetto la proposta di riduzione del numero dei deputati da 90 a 70, sottolineando anche la necessità di una conseguente modifica dell’attuale Legge elettorale.
Comincia così un iter che non si sa comunque quando finirà e se finirà in tempo utile prima del termine della legislatura. Inoltre nel comunicato viene scritto che “il costo complessivo per ciascun deputato regionale siciliano è già inferiore a quello sopportato da molti altri Consigli Regionali, grazie ai tagli finora apportati dallo stesso Cdp con le precedenti delibere”.
“Invocare l’autonomia per non ridurre i deputati regionali da 90 a 50, così come è stato previsto dal Governo Nazionale – dice l’on.le Barbagallo - significa non avere capito che le mutate condizioni sociali e politiche impongono oggi una scelta più radicale. Se i consiglieri regionali venissero ridotti in tutte le regioni, comprese quelle a statuto speciale, nella misura stabilita nella finanziaria, la Sicilia verrebbe considerata una zona franca nella quale la riduzione avverrebbe non sulla base di specifici parametri (territorio e popolazione), ma sulla base di un’autonoma decisione della propria classe dirigente politica”.
Toni Scilla, altro deputato,ha dichiarato: “Ricorrere sistematicamente allo strumento clientelare delle consulenze è l’antitesi della buona e sana amministrazione pubblica. Incapace di incidere attraverso riforme strutturali, il governo pseudo-tecnico guidato da Raffaele Lombardo sarà ricordato dai posteri come il campione delle prebende. Sarebbe opportuno che il Parlamento siciliano prendesse in considerazione l’ipotesi di istituire una commissione d’indagine per fare piena luce sulla questione delle infinite consulenze. Bisogna squarciare il velo su quanto sta accadendo”.

Un antico detto siciliano dice: mangia e lassa mangiari

Parassitismo, clientelismo e chi più ne ha più ne metta. La Regione Sicilia è il mondo del godi godi, del mangia e lassa mangiari.
mangia e lascia mangiare
Il governo di Raffaele Lombardo, ricordiamocelo è un governo che avrebbe dovuto risvegliare la Sicilia da sessant'anni di torpore clientelare/parassitario con l'ingresso in maggioranza dell'opposizione storica del P.D. ed invece i sessant'anni di opposizione -come dice qualcuno- devono essere ammortizzati con nuove massicce dosi di clientelismo/parassitismo.
L'ultima novità :
Lombardo ha dato l'ok a una long-list composta da 192 professionisti che aspirano ad avere rapporti di consulenza con la Regione siciliana.
Motivo: tra i 20mila dipendenti regionali (tra cui 2.200 dirigenti e 5mila funzionari) non ci sarebbero le figure necessarie a valutare progetti per l'accesso ai fondi europei.
A nessuno cadano le braccia !
La Sicilia democristiana, milazziana, socialista-democristiana, pdessina (governo Capodicasa), cuffariana o lombardiana è la Sicilia di sempre.
Abbandonare il parassitismo per noi non è possibile.
Se lo volessimo leggeremmo sui giornali l'indignazione dei sindacati dei 20 mila dipendenti -che in qualsiasi parte del mondo si sarebbero offesi da simili argomentazione, ma da noi non risulta se non per la forma; in Sicilia tutti siamo contenti o forse rassegnati all'insegna del "mangia e lassa mangiare".
La crisi ? non esiste !

martedì 27 settembre 2011

Sicilia. Accidenti che capitano o sistemi politici che fanno parte del costume della nostra isola ?

Un vespaio di polemiche si è sollevato sulla vicenda della consulenza affidata dall'Asp di Siracusa all'ingegnere Manlio Averna, marito dell'assessore regionale per le Autonomie locali e alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici. Ad avere pubblicizzato la vicenda è il Cobas-Codir, principale sindacato del personale regionale, secondo cui l'incarico affidato al professionista non sarebbe stato reso pubblico sul sito dell'Asp in violazione della legge sulla trasparenza amministrativa voluta proprio dalla Chinnici.
Secondo i leader dei Cobas «dal 2009 Averna è consulente dell'Asp di Siracusa che però omette di indicare il compenso e la durata dell'incarico».
Subito è arrivata la replica dell'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo: «Apprendo solo adesso che il dottore Manlio Averna, marito dell'assessore regionale Caterina Chinnici, ha un rapporto di consulenza con l'Asp 8 di Siracusa. La scelta del dottore Averna è certamente motivata dalle ben note capacità professionali, peraltro riscontrabili nel curriculum vitae ma ritengo grave che la sua collaborazione non sia stata tempestivamente segnalata sul sito aziendale, in difformità a quanto previsto dalla legge sulla trasparenza. Mi riservo ulteriori approfondimenti per valutare la possibilità di un provvedimento disciplinare nei confronti di chi non ha rispettato la legge». L'assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, da parte sua replica: «La legge sulla trasparenza, da me fortemente voluta, nella quale ho creduto e continuo a credere, deve essere applicata e chi non lo fa se ne assume la responsabilità.
Certamente non si può addebitare alla sottoscritta l'eventuale inadempienza di coloro che dovrebbero controllare. Mio marito - aggiunge l'assessore - ha partecipato a una selezione pubblica ed è stato scelto, in maniera trasparente, per via del suo curriculum e delle esperienze pregresse in tema di infrastrutture, anche nel campo sanitario. Qual è la responsabilità mia o sua se l'Asp non ha pubblicato il curriculum? Oppure si pretende che l'ingegnere Averna per il solo fatto di essere il marito di un assessore regionale interrompa la sua ultratrentennale attività professionale? Non consento a nessuno di mettere in discussione la mia onestà e correttezza, né quella della mia famiglia. Non c'è stato nessun coinvolgimento in un sistema politico distorto. L'incarico che mio marito ha avuto dalla prefettura di Palermo per la discarica di Bellolampo risale al marzo del 2009, quando ancora non facevo parte del governo regionale. È veramente sconfortante constatare che si creano polemiche pretestuose su notizie suggestive, con il solo scopo di mettere in cattiva luce chi, invece, fa e ha sempre fatto il proprio dovere con onestà, sacrificio e passione».

Su Berlusconi il Blog è moralista ?

 C'è sempre un amico che, magari in atteggiamento sfottente, ti chiede: "ma come ! viviamo in un tempo in cui la morale è una cosa e la politica un'altra cosa, ed il Blog esige le dimissioni di Berlusconi per vicenda tutte sue, private ?".
La piccola provocazione dell'amico, è solamente una provocazione ed egli, nel porgerla, ne è perfettamente consapevole.
Però parliamone pure e scopriremo che Berlusconi è più che indegno di ricoprire la carica di "premier", è più che "squallido" negli atteggiamenti nei confronti delle istituzioni.

A) L’art. 54 della Costituzione italiana sancisce: «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge».

B) Oggi gli italiani hanno un presidente del Consiglio dei ministri che è la vergogna mondiale che ha gettato l’Italia alla berlina;  tutto il mondo ride e si vergogna per il comportamento personale, per l’arroganza con cui comanda, per la corruzione sotto cui ha sepolto l’intero Paese (attorno a lui, non scordiamocelo, hanno prosperato la Cricca, la P3 e la P4, i casi Scajola, Lilanese etc.), ha macchiato di fango indelebile le istituzioni.
Ha umiliato il Parlamento comprando deputati e senatori, ha indotto (pende il giudizio) alla prostituzione minorenni, ha pagato prostitute che ha pure ricompensato con cariche elettive al Parlamento europeo e al Parlamento italiano. Il mondo intero, mediante la stampa, dice che è un essere indegno. Pure il presidente della Repubblica conosce l'elenco delle sue indegnità, oscenità e maleodorante attività e non farebbe male di fare ricorso all'applicazione dell'art. 54 della Costituzione in quella parte in cui esige da chi esercita funzioni pubbliche l'adempimento con disciplina ed onore.

C) Non consideriamo il malgoverno e le condizioni in cui versa il paese, che negli ultimi mesi -mentre Berlusconi si trastullava con le escort- è stato ritenuto meno "credibile" sul piano finanziario della Spagna ed accostato alla Grecia.

Non per il moralismo che Berlusconi dovrebbe dimettersi dalla carica pubblica che ricopre ma per il "ridicolo" di cui ha ricoperto una fra le cariche più alte dello Stato e per l'inattitudine a guidare il paese.

Corbellerie in libertà. La regione è finanziariamente e politicamente un disastro: la colpa è di Roma, dice Armao

Una persona è seria se si assume le responsabilità del proprio operato e se nei confronti degli altri non cerca stupide giustificazioni a discarico del proprio agire.
L'assessore Gaetano Armao è una persona che sapiamo seria ma che da quando svolge il ruolo di governo suscita "risate" in chi ascolta le dichiarazioni pubbliche (che sono diverse da quelle private).
Il rating della Regione è stato declassato ? è colpa del declassamento del debito pubblico dello stato, non della perdità di credibilità della Regione sulla capacità di poter restituire il "suo" debito ! Lo dice Armao.
La Regione continua a stabilizzare gente, ultimi sono i dipendenti degli Enti parco delle Madonie, dei Nebrodi e dell’Etna, segno evidente che l'assurda cifra di 1,7 miliardi per retribuzioni continuerà a crescere, invece di decrescere come esigono le società di "rating"; ma si sà quelle assunzioni, che graveranno sul bilancio, sono colpa di .... Roma !
Se poi la spesa pubblica della nostra Regione è tra le più alte e con essa il debito pubblico regionale ecco che  Gaetano Armao, anche in questo caso va sulla difensiva: “Il declassamento del rating di molte istituzioni pubbliche italiane - e tra queste della Sicilia - è la prevedibile e diretta conseguenza della caduta di credibilità, finanziaria e non, del nostro Paese, dell'Italia".
"Le responsabilità politiche ed amministrative di tutto ciò vanno trovate nel Governo nazionale che ha sottovalutato il problema fin dal suo insediamento”. Cosa c'entri il debito regionale (attestato a 5 miliardi ed in procinto di passare a 6 miliardi di euro) con quello nazionale Armao non lo spiega. Per lui la gente è tutta ignorante e quindi le corbellerie si possono dire in piena libertà.

La regione aumenta a dismisura i consulenti con aggravio di spesa e con una contraddizione in termini se si pensa che gli assessorati sono guidati da tecnici esterni e non da politici, e che quindi non dovrebbero necessitare dei professionisti "consulenti", ebbene, la credibilità di non saper ridurre il "debito" dipende, secondo Armao, da ciò che accade a Roma.
La  regione non utilizza al meglio i fondi europei, restituendoli per incapacità di spesa e programmazione politica, ebbene, la perdità di credibilità per carenza di capacità e competenza dipende, per in nostro Armao, da Roma.
Siamo retti -a Palermo come a Roma- da mezze cartucce; questa è la verità.


lunedì 26 settembre 2011

La Chiesa ha preso posizione su .... Berlusconi. Lo ha scaricato

Meglio tardi che mai.
Altri tempi ? Speriamolo
Il presidente della Cei, Cardinale Angelo Bagnasco, ha rotto il silenzio della Chiesa Italiana sul deterioramento del tessuto sociale italiano:
Entro virgoletta riportiamo alcune espressioni:
"In Italia esiste una questione morale e i comportamenti licenziosi rischiano di avvelenare le nuove generazione"
“In Italia bisogna purificare l’aria ammorbata dai comportamenti licenziosi”, “la questione morale non è un’invenzione mediatica”, “la piovra della corruzione va combattuta al pari dei comitati d’affari”.
Parole certamente inequivocabili quelle di Bagnasco, che soono state proferite nella prolusione del consiglio permanente dei vescovi.
L’intervento era atteso da tempo e non sono infatti mancate le critiche in queste settimane per i lunghi silenzi della Cei e della Chiesa in generale. Critiche che ci siamo sentiti di elevare anche noi di questo Blog. 
Bagnasco, non c’è alcun dubbio, ha parlato al potere politico e più precisamente a Silvio Berlusconi. Il discorso era proprio mirato a lui.
“I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà – ha detto Bagnasco –  Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune”.
“C’è da purificare l’aria, perché le nuove generazioni, crescendo, non restino avvelenate” ha attaccato Bagnasco, che poi ha sottolineato come la questione morale non sia “un’invenzione mediatica”, pur segnalando sulle inchieste in atto “l’ingente mole di strumenti di indagine”, “la dovizia delle cronache a ciò dedicate” e la presenza di “strumentalizzazioni”.
L'opinione pubblica mondiale ride di Berlusconi, gli italiani (lo dicono i sondaggi), non voterebbero più un simile personaggio che suscita squallore ed indegnità, la Chiesa (che in Italia ha il peso che, è inutile nasconderlo, ha, lo ha scaricato: non c'è che attendere le dimissioni.
Speriamo !

150°. Il ritardo del processo di sviluppo del meridione è da attribuire all'Unità Nazionale o all'inettitudine delle classi dirigenti ?

Secondo alcuni odierni appassionati meridionali, che non tollerano le sparate della Lega Nord contro le regioni del sud, sparate che comunque vengono modulate a secondo della “ragion di stato” del momento (cfr. dichiarazioni del ministro Maroni riguardo al ministro Saverio Romano, accusato di reati di mafia), l’Unità d’Italia avrebbe favorito solamente il Settentrione a scapito dell’ex regno delle Due Sicilie.
In quel fantomatico territorio che oggi Bossi denomina Padania, la sottoalimentazione e la povertà ai primi dell’Ottocento sarebbe stata diffusa notevolmente e avrebbe prodotto persino la pellagra, dicono costoro.
Prima del 1861, e rievocando Francesco Saverio Nitti asseriscono che l’area napoletana era molto industrializzata e vi era qui più grande ricchezza che in quasi tutte le regioni del Nord. Il poverissimo Friuli sarebbe vissuto di stenti con un’emigrazione forte verso le regioni del Sud.
L’agricoltura al Sud, sempre a leggere quanto scrivono gli odierni appassionati meridionali, sarebbe stata florida, anche se a noi, a noi di Contessa Entellina, risulta che il latifondo produceva miseria, prepotenza e mafia ai danni delle masse affamate.
La cultura nel periodo pre-unitario sarebbe stata vasta e diffusa in tutto il Sud, scarsa e a macchia di leopardo nel Nord. Non sappiamo dove vengono attinte queste notizie se l’analfabetismo da noi, in Sicilia, era la regola fino ai primi del Novecento.
Ma continuiamo con l’esaltazione meridionalista, che fa il paio con l’esaltazione leghista: la prima cattedra di economia politica sarebbe stata istituita nel Sud, ove è nata la prima ferrovia d’Italia, il primo telegrafo elettrico, i primi ponti sospesi in ferro e l’illuminazione cittadina a gas.
La Sicilia, l’economia dell’isola, era dominio quasi esclusivo delle famiglie inglesi (Nelson, Woodhouse, Whitaker) le quali, è l'accusa dei meridionali revanscisti, promossero l’invasione garibaldina da buoni massoni, esercitando forti pressioni e finanziando la spedizione attraverso l’altro grande massone quale era Camillo Benso conte di Cavour.
Perché, secondo questi accaniti meridionali, in 150 anni la situazione si è ribaltata a danno del Sud?
Perché i poteri forti, che albergano nel Nord, hanno attratto la maggior parte delle risorse dello Stato con le quali hanno creato infrastrutture di varia natura (opere pubbliche, industrie e strutture diverse) e finanziato attività economiche a carico della collettività (Fiat per tutti).
E' una analisi, dal punto di vista nostro, eccessivamente unilaterale. Se è vero che il Sud è stato ritenuto terra di conquista, terra da annettere, è pure vero che la gente del Sud, le classe dirigenti meridionali si sono prestate a fare da "ascari" per lunghi, lunghissimi decenni, a beneficio dell'economia del Nord. Non solo; l'autonomia della Regione Sicilia non è forse servita per alimentare il clientelismo e lo sperpero del denaro pubblico a favore della mafia piuttosto che per seguire da vicino la realizzazione delle grandi infrastrutture civili e gli investimenti produttivi che da noi sono carenti ?
Perchè attribuire la responsabilità del ritardo meridionale al fenomeno unitario piuttosto che all'inettitudine delle classi politiche meridionali ?

Regione Sicilia. Sciagura nazionale e politicanti da strapazzo che conoscono solamente il clientelismo

La spesa per il personale amministrativo sostenuta dalla Regione Siciliana nel 2010 ammonta a un miliardosettecentoquarantanilioni.
Nel confronto con le altre Regioni, la Sicilia consegue un primato poco lusinghiero ed imbattibile:
-Con i suoi cinque milioni di abitanti, spende quanto dieci Regioni a statuto ordinario, tra le quali la Lombardia, che di abitanti ne ha quasi il doppio, ma per il personale paga solo 223 milioni di euro.
Ogni siciliano si accolla quasi 350 euro per pagare i ventiduemila “servitori della regione”: otto volte in più di ogni lombardo.
Armao tenta di fare il difensore d’ufficio di una realtà disastrata e nauseante: la regione in materia di soprintendenze, musei, geni civili, uffici del lavoro, corpo forestale, uffici della motorizzazione è più presente delle altre realtà della penisola, dice.
La Sardegna (un milione e seicentomila abitanti) tira fuori dalle casse solo 271 milioni di euro e possiede anch'essa lo statuto speciale.
La Lombardia (governata dal centrodestra da almeno quindici anni), ma anche l'Emilia-Romagna (governata dal centro-sinistra) sono regioni, che rispetto al colabrodo siciliano, fanno la figura di regioni virtuose.
L’Emilia «rossa» paga 160 milioni di euro per il suo personale (dunque, meno della Lombardia) anche se ha solo quattro milioni e mezzo di abitanti. Con la stessa popolosità anche il Piemonte (da poco al centrodestra) è oculato (216 milioni), al pari della «rossa» Toscana che, con la metà di abitanti, spende 157 milioni.
Teniamo ancora  presente che la Sicilia in questi giorni -mentre si discute di tagli alla spesa pubblica- sta vedendo di distribuire, a pioggia, premi ed incentivi a tutto il suo personale: Babbo Natale da noi è tradizione, più che in Svezia.

domenica 25 settembre 2011

Mancati segni di vitalità dal Palazzo di città: Serve il senso della politica che non si ha

Le strade di accesso a Contessa Entellina
somigliano a questa foto
Sergio Parrino ci ha provato; le ha tentate tutte: pensava che allineandosi sulle posizioni di Miccichè, sottosegretario berlusconiano con delega per il CIPE, sarebbe stato, avrebbe mostrato tutte le potenzialità del bravo sindaco. Come se un cittadino della Repubblica possa definirsi  "in gamba" in relazione all'etichetta partitica che si porta addosso.
Egli -dicevamo- ci ha provato, ha lasciato infatti dopo poche settimane dall'elezione a sindaco i suoi amici pd (trascinandosi solamente qualcuno a cui interessava l'indennità di carica) che lo avevano sponsorizzato ed è divenuto berlusconiano.
-Riteneva di dover realizzare il "risanamento" di un secondo lotto del vecchio centro storico (cosa riuscita per il primo lotto a Piero Cuccia, pur essendo uomo di Sinistra), ma si è infilato in un tunnel da cui non si vede sbocco;
-Riteneva di dover ristrutturare e poi gestire (almeno per un quinquennio) l'asilo nido di via Palermo, ma è riuscito a farsi collocare in graduatoria fra i primi posti degli "esclusi".
Si, costui ", il sindaco, col salto della quaglia" ha mostrato di essere un tipico siciliano: le cose si ottengono se si hanno amici in paradiso.
Costui -è da presumere- sa ben poco su cosa sia lo spirito repubblicano, il senso civico, e la funzione della politica.
Ma lasciamo stare il nostro sindaco, in quanto non vogliamo aggiungere nostre critiche a quelle che già  raccoglie sulla piazza di Palazzo Adriano che qualche settimana fà lo ha gratificato con massicce quantità di volantini.

Asili nido: Servizio pubblico
In Sicilia degli asili nido se ne parla spesso come tematica importante ma non fondamentale.
Quella degli asili nido infatti viene vista come un’opportunità da dare ai genitori ma non come un doveroso servizio. Gli asili nido sono infatti introvabili per i genitori siciliani. I dati parlano chiaro:
-Soltanto il 5% dei bimbi siciliani è andato in un asilo nido pubblico o convenzionato sia per la mancata domanda da parte dei genitori sia per l’oggettiva difficoltà nel reperire un posto disponibile.
-A sostegno di questa situazione d’arretratezza meridionale giungono anche i dati Istat riferiti al 2009. Mentre dal 2004 al 2009 l’offerta di “asili” in tutto il territorio nazionale è aumentata del 34% al Sud si è rimasti indietro. Per l’anno 2009/2010 ben il  77% dei comuni del Nord Est erano coperti dal servizio mentre il Sud rimaneva fermo al 21%.
-Palermo, il capoluogo, a fronte di 1.400 richieste da parte delle famiglie mette in campo solamentei 830 posti disponibili. Senza calcolare che i bambini in età da asilo nido in città sono quasi 20.000.

Il pd isolano follemente è innamorato di Raffaele Lombardo ...

In Sicilia, ancor più che a Roma, manca una forza di Sinistra che possa perseguire i valori tradizionali di questo schieramento; lo abbiamo ripetuto più volte.
Ad avvalorare questa convinzione riportiamo, se ce ne fosse bisogno, una dichiarazione di Leoluca Orlando:
 “Stiamo assistendo a una mutazione antropologica del Pd in Sicilia - ha detto Orlando - a una distruzione del patrimonio di partito che non è motivata da un valore alto, nè è progettata per un tempo limitato. Non siamo pertanto disposti, mantenendo la nostra linea politica, ad avviare alcuna alleanza con il Pd se prima non si svincola dall’artiglio di Lombardo, prendendo una posizione forte contro il centrodestra. Sono convinto che il Pd siciliano a guida Lombardo-Lumia non supererà lo sbarramento”.

Riflessioni culturali del terzo millennio (1)

La rubrica per conoscere .... il cammino
Viviamo nella modernità non perchè utiliziamo facebook, non perchè raggiungiamo New York in poche ore, .....
La modernità rischia di appannarsi se dovessero venire meno o attenuarsi:
-la libertà di coscienza,
-la libertà di stampa,
-la libertà di religione,
-l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge,
-la divisione dei poteri all'interno dello stato,
-i diritti dell'uomo
-la fine di tutti gli assolutismi. Anzi la fine dell'assoluto come mito e come concetto.
Tante persone (che usano facebook, che pigliano l'areo per New York ...)  non pensano a queste cose, alcune le danno acquisite e le danno per scontate per l'avvenire, altre non attribuiscono loro rilevanza pensando, ad esempio, che le "leggi ad personam", le leggi "bavaglio" o la globalizzazione della finanza in mano a poche persone rientrino nell'ordinarità delle cose.
A costoro proponiamo una riflessione del più grande giornalista italiano vivente, Eugenio Scalfari: "..la modernità è stata sconfitta da una sorta di invasione barbarica, ma la storia non finisce, un'altra epoca nascerà come è sempre avvenuto finchè l'Homo sapiens riuscirà a guardare il cielo stellato e a cercare dentro di sè la legge morale".

Agricoltura siciliana in difficoltà: Per la Regione Sicilia tutto procede regolarmente

Danni da calamità
Gli agricoltori siciliani aspettano da anni, anche da decenni, risarcimenti per danni subiti da calamità.
Non ci sono problemi ! rispondono dalla Regione. Quei fondi non saranno mai erogati ai coltivatori, perchè sono andati in prescrizione !
Tutto regolare, quindi.
Dolce dormire
Dice infatti la dottoressa Barresi, alto funzionario: «L'amministrazione procede al pagamento dei rimborsi richiesti per danni causati da calamità naturali attraverso fondi nazionali. Per tali erogazioni occorre attenersi alle disposizioni di Regolamenti Comunitari che impongono che tali pagamenti possono avvenire entro il termine massimo di 4 anni. Quindi se i fondi nazionali scarseggiano e non arrivano entro tale termine ultimo, purtroppo, non c'è più la possibilità di pagare».
Chiaro ? E' tutta colpa degli agricoltori, verrebbe da ... aggiungere.
Irrigazione - Consorzi di bonifica
Il prof. Barbagallo, altro soggetto retribuito dalla Regione Sicilia, interviene sulla questione dei Consorzi di bonifica: «La critica di assenza di manutenzioni alle reti irrigue collettive è assolutamente priva di fondamento. Esiste certamente un problema di vetustà delle reti, ma dal 2010/2011 sono state date risorse finanziarie ai consorzi per la manutenzione preventiva delle reti.
Dolce riposo
Oggi l'Amministrazione Regionale sta attuando un importante programma di ammodernamento delle infrastrutture irrigue e di realizzazione di opere già finanziate da AGENSUD nel 2002/2005 e mai realizzate per un importo di circa 150 milioni di euro. Inoltre sono stati approvati progetti di impianti irrigui nell'ambito del PSR per circa 18 milioni di euro; i lavori verranno avviati all'inizio del 2012.
Per la stagione irrigua 2012 verranno erogati dall'Amministrazione regionale circa 2 milioni di euro per le manutenzioni da realizzare tra febbraio e aprile. Entro un mese verranno pubblicati 6 bandi per nuove progettazioni di impianti irrigui avendo a disposizione dal fondo di rotazione nazionale circa 1.8 milioni di euro destinati specificatamente a tale scopo».
E' chiara anche questa vicenda ? I Consorzi hanno soldi disponibili dal 2002/2005 e non li hanno spesi, .... verrebbe da aggiungere è colpa ...degli agricoltori.
Quando sparirà dalla circolazione il parassitismo seminato, soprattutto ma non esclusivamente, dai governi Cuffaro/Lombardo ?

sabato 24 settembre 2011

L'ignoranza grassa del ministro della pubblica istruzione e dell'università: il tunnel che non esiste

L'Italia è rovinata.
Un premier che non governa ma si gestisce al meglio le sue notti ad Ancore, un ministro della Pubblica Istruzione e dell'Università più ignorante di un quadrupede da carico, per non parlare degli altri ministri, fra cui -secondo la magistratura- non mancano gli amici ed associati a Cosa Nostra.
Mariastella Gelmini
In tutto il mondo si ride in queste ore della ministra Gelmini che oggi, nell'intento di plaudire alla "scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di fisica nucleare", ha emesso un comunicato che prosegue in questi termini": «Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro».
E' questo passaggio che ha scatenata l'ironia della rete internet e degli ambienti scientifici mondiali. I Ricercatori per una Università Pubblica, Libera, Aperta hanno ironizzato: «Non ce ne eravamo accorti, ma il ministero dell'Istruzione dell'università e della ricerca italiano ne è sicuro. Esiste un tunnel di 732 Km tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso (in Abruzzo) e non lo sapevamo».
Non esiste infatti ed ovviamente alcun tunnel di 780 chilometri fra Ginevra e l'Abruzzo: il fascio di neutrini di cui all'interessante esperimento ha viaggiato alla velocità superiore alla luce penetrando la crosta terrestre.
La gaffe della ministra, di colei che ha ridotto all'osso il sistema formativo degli italiani, è sintomatica per capire in quali mani è finito il nostro paese. Costei, tanto perchè si sappia, parla di meritocrazia e di valore dello studio, ebbene per abilitarsi alla professione forense, lei milanese, si è dovuta presentare per superare gli esami ad una commissione della Calabria che, a quanto è dato apprendere, aveva fama di essere di "manica larga".
Costei è ministro della pubblica istruzione e dell'Università; sarebbe più opportuna che le fosse data la delega di ministro dell'ignoranza grassa.

Sicilia dello sperpero: indire appalti ... appalti .... appalti e non lasciare funzionare mai nulla

Si sono spesi milioni di euro nel tentativo di rivitalizzare la memoria storica dell'antica stazione ferroviaria di Contessa Entellina. 
Altri milioni si sono spesi per allontanare la memoria storica dei medesimi luoghi.
A 5 / 10  metri dalle strutture recuperate e valorizzate è stato fatto sorgere (forzando le norme che impongono il rispetto di rispettare le distanze di qualsiasi costruzione dal ciglio delle strade provinciali) un impianto di trattamento dei rifiuti organici, che ancora dopo parecchi mesi dall'allestimento non funziona.
E' questo uno spicchio di Sicilia dello sperpero.
Non è purtroppo fra i più gravi: si, c'è di peggio da noi.


Sito dell'antica stazione ferroviaria di Contessa Entellina

Ambienti recuperati dell'antica stazione ferroviaria di Contessa Entellina

Pista ciclabile sull'antica ferrovia che attraversava la stazione
di Contessa Entellina

Impianto trattamento rifiuti che vanifica la fruizione e della pista ciclabile che la rievocazione storica dell'antica stazione ferroviaria

Il male italiano non lo si vuole curare

Secondo calcoli effettuati da chi con i numeri convive, la recente manovra Berlusconi-Tremonti (che contempla anche l'aumento dell'Iva) ha portato la pressione fiscale del nostro paese al 45,7%. In pratica ogni 100,oo euro di ricchezza (e di reddito) che gli italiani producono, il socio-erario si piglia quasi la metà. E' un livello fra i più alti in Europa; in cambio di questa massa di tributi pagati, gli italiani ricevono servizi pubblici fra i più scadenti del vecchio continente.
Esaminando la medesima questione da un altro versante possiamo rilevare che in Italia abbiamo una spesa pubblica che non ha eguali, infatti raggiunge, nel 2011, il 49,9 per cento del totale della spesa del paese.
Nella Grecia che è al limite del fallimento la spesa pubblica si ferma al 49,7 per cento, in Portogallo al 47,7 per cento, in Irlanda al 45,5, in Spagna al 42,9. 
Quelli riportati, per evitare equivoci, sono dati che provengono dalla Commissione europea e indicano l’obesità delle istituzioni italiane che si mangiano la metà della ricchezza complessivamente prodotta, giovandosi, come è noto, del deficit di bilancio e del debito pubblico. 
Questo è il nodo della malattia di cui soffre l'Italia.
Per curare la crisi del paese sarebbe stato necessario, nel contesto della manovra, ridurre la spesa, tagliare le tante voci improduttive e parassitarie annidate nel bilancio di tutte le pubbliche amministrazioni ed invece il governo Berlusconi (incapace, fra l'altro di portare avanti l'iniziale scelta di far saltare le inutili province) ha prescritto la medicina sbagliata aumentando le imposte.
Ecco perchè abbiamo voluto riportare -sopra- l'elenco dei paesi malati del vecchio continente che, comunque hanno una pressione fiscale inferiore al nostro 45,7.
Quel 45.7% corrisponde fra l'altro a quattro punti oltre la media europea.

Dalla combinazione  dei due dati (pressione fiscale e spesa pubblica) è comprensibile la ragione per cui l'Italia non può sperare nel 2011 (ed oltre) in significative crescite del Pil.
Infatti le manovre attuate sottraggono risorse ai cittadini - i quali inevitabilmente spenderanno di meno nei consumi - e mantiene un livello di spesa corrente della pubblica amministrazione estremamente elevato, avendola sottratta a quella per gli investimenti.
Siamo in situazione di stallo, è stata purtroppo somministrata una medicina che alimenterà depressione al corpo produttivo del paese, anziché somministrargli risorse (sottratte con i tagli alle spese improduttive del parassitismo pubblico) che avrebbero rinvigorito il sistema economico facendogli produrre ricchezza.
Ognuno però rifletta: come potranno mai i nostri politicanti eliminare le province, se è proprio in esse che il popolo dei galoppini dei partiti (dal pdl al pd) si alimenta con 3/4 mila euro al mese ?
Per Bersani/Berlusconi è preferibile che muoia il paese piuttosto che la loro rispettiva organizzazione partitica. Ricordiamoci che in giugno, quando la turbolenza economica non si era palesata, sia il P.d. che il P.d.l. votarono contro l'eliminazione delle inutili province.