Non servono i migliori amministratori
se l'apparato burocratico non viene periodicamente
aggiornato con appositi corsi
Svolgere al meglio il ruolo di amministratore pubblico, di sindaco e/o di assessore richiederebbe di essere messi nelle condizioni di essere liberati da lacci e lacciuoli burocratici che rallentano la loro azione quotidiana. Questa riflessione in sintesi è quanto hanno rivolto al sottosegretario alle Pari opportunità e Giovani, Vincenzo Spadafora, alcuni amministratori in un Convegno recentissimo.
“I sindaci, pur essendo eletti direttamente dai cittadini, hanno una responsabilità cui non corrisponde una reale autonomia”, hanno ancora ribadito sottolineando inoltre come i sindaci “non riescano a realizzare a pieno i programmi per cui vengono scelti, a causa dei troppi vincoli che li frenano. Va bene l’attenzione alle regole, ma non fino al punto di bloccare tutto”.
Al fianco dei sindaci per parlare di come liberare le energie dei giovani amministratori locali attraverso la sburocratizzazione c'erano pure rappresentanti dell'Anci.
Semplificare non è solo tracciare una riga sul comma di un regolamento: si tratta di avere una visione complessiva della società, per cercare di rispondere alle richieste dei cittadini nel modo più semplice e veloce.
La complessità della società moderna impone di adeguare la burocrazia alle esigenze attuali. Vale per i Comuni di ogni dimensione e anche per le circoscrizioni delle città più grandi. E se immaginiamo che da noi, a Contessa E. l'organizzazione burocratica e le figure professionali tuttora usate sono quelle di cinquanta anni fa c'è di che riflettere, soprattutto se i corsi di aggiornamento sono inesistenti.