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sabato 13 dicembre 2025

Una santa nella Sicilia bizantina

Santa Lucia

Siracusa capitale dell'impero
bizantino

Nel 663 l'imperatore Costante II,
dopo aver tentato senza successo
di conquistare il Ducato di Benevento,
 pose la sua residenza imperiale a
Siracusa, che divenne dunque
la città più importante dell'impero.






Santa Lucia è profondamente legata alla Sicilia bizantina, soprattutto a Siracusa, dove nacque e fu martirizzata e il culto si sviluppò enormemente in epoca bizantina con la costruzione di basiliche e la gestione delle sue reliquie, che rimasero in Sicilia fino al 1039 quando il generale bizantino Giorgio Maniace le trasferì a Costantinopoli, ma il suo culto rimase centrale, tanto che la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa fu edificata su una basilica bizantina preesistente e divenne un importantissimo centro di culto nel periodo bizantino, con testimonianze archeologiche sotterranee che risalgono a quell'epoca.

 Essa nacque a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C. e subì il martirio nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano, diventando subito patrona della città. Durante il dominio bizantino (dal VI secolo in poi), il culto si consolidò, e il luogo del martirio divenne un importante santuario. Sotto l'attuale basilica si trovano le catacombe cristiane, con testimonianze archeologiche che attestano la continuità del culto e la presenza di strutture bizantine. La basilica bizantina (VI-VII sec.) era scavata nella roccia, sul cui sito sorge l'attuale complesso monumentale.

 Nel 1039, il generale bizantino Giorgio Maniace, durante una campagna per riconquistare la Sicilia agli arabi, prelevò il corpo di Santa Lucia da Siracusa e lo portò a Costantinopoli come dono all'imperatrice Teodora. Questo evento aumentò notevolmente il prestigio di Lucia in Oriente, legandola strettamente all'Impero Bizantino, anche se il culto in Oriente non ebbe la stessa risonanza che in Occidente, dove il corpo fu poi trafugato dai Veneziani nel 1204.

C’era una volta l’alleato Usa

 Il documento strategico di Trump.

 Il preambolo sembra scritto da uno che abbia smarrito la bussola del buon senso: afferma che un anno fa il mondo e gli Stati Uniti erano sull’orlo del baratro, e che Egli (Trump) ha salvato sia il pianeta sia il suo Paese. 

 Sull’Europa scrive: il vecchio continente ha perso fiducia in se stesso, non fa più figli, non innova più, non investe nel futuro. Praticamente sono le cose che dice da tempo anche Mario Draghi. Ma Trump immagina un rimedio che e’ esattamente contraria a quella che ci vorrebbe. Egli intende praticamente distruggere l’Unione europea. Invece i singoli Stati europei avrebbero, hanno,  tutto l’interesse a fare fronte comune, a costruire un esercito europeo, a uniformare le politiche fiscali, a eleggere un presidente dell’Unione direttamente ed avviare e  reggere il confronto altrimenti impari con gli Stati Uniti, con la Russia, con la Cina, con l’India.

Il Blog e la cucina

 R I C E T T T E    N O V I T A ‘    S E G R E T I

Facili ricette di paste ripiene 

N. 4 Raviolini di maiali agli ortaggi

Ingredienti-per-4-persone

=Per la pasta

250 g. farina

1 uovo

sale

=Per il ripieno

200 g. di lonza di maiale

80 g di mortadella

1 uovo

50 g di formaggio grana grattugiato

1/2 bicchiere di latte

3 cucchiai di olio d’oliva extravergine

2 foglie di salvia

1/2 bicchiere di vino bianco secco

sale e pepe

=Per il condimento

100 g di fagiolini

100 g di zucchine

1 gambo di sedano

100 g di carote

1 mazzetto di basilico

40 g di burro

sale e pepe



venerdì 12 dicembre 2025

Oggi sciopero indetto dalla CGIL


 Le ragioni dello sciopero
.

Il sindacato spiega che lo sciopero è stato indetto «per modificare la manovra di bilancio 2026, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese, per rivendicare l’aumento del potere di acquisto di salari e pensioni, per dire no al riarmo e sostenere investimenti in sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali, per fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, per contrastare la precarietà, per una vera riforma fiscale finalmente equa». Altre ragioni sono:

= difendere il valore del contratto nazionale, con rinnovi economicamente dignitosi anche nei settori privati della conoscenza e no a contratti pirata e dumping contrattuale;

= dire no al riarmo e sostenere investimenti in sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali;

= fermare l’innalzamento dell’età pensionabile;

= una vera riforma fiscale finalmente equa;

= contrastare la precarietà nei settori della conoscenza;

= aumentare i fondi per il salario accessorio, per riconoscere e valorizzare professionalità, responsabilità e competenze.

Politica, economia, sociologia e diritto

  Se la cultura socio-economica fosse più diffusa

avremmo meno politicanti e più uomini di Stato.

I trasporti 
sono il motore dello
sviluppo economico
collegando
mercati, persone e merci, facilitando
il commercio, l'industrializzazione e
la globalizzazione, creando posti di
lavoro, stimolando la produttività
e l'innovazione, e riducendo le
disuguaglianze regionali attraverso
l'accesso a opportunità e servizi
.
Un sistema efficiente riduce i costi e i
tempi, ottimizza la logistica, supporta
il PIL e contribuisce alla competitività
 globale, ma deve essere sostenibile
e integrato per massimizzare i
benefici economici e sociali.

N. 3 Nel quadro di una nuova e diversa presenza del blog

nel contesto di vita della provincia siciliana (Contessa Entellina),

ci piace affrontare tematiche sul contesto sociale, vigente 

peraltro in tutto il resto del Paese e sopratutto nel Meridione italiano

Il crescente sviluppo di trasporti implica (fra altre problematiche che speriamo di dover sviluppare nel tempo) inevitabilmente consistenti impatti dal punto di vista ambientale. È necessario pertanto coniugare gli sviluppi sociali ed economici dei territori con le esternalità negative in termini di salute, sicurezza e situazioni di congestioni.

Con l’introduzione a questa pagina, contiamo di affrontare per qualche tempo il problema dei “trasporti” (=viabilita’) ovviamente con l’occhio posato su Contessa Entellina, realtà umana destinata ancora a perdere popolazione e vitalità in carenza di “visione” e “presa d’atto” della realtà economica e sociale impostasi da alcuni decenni. Il grande economista John Maynard Keynes ha lasciato scritto che per governare i territori  si “deve essere, in qualche misura, matematico, storico, filosofo e uomo di Stato” e rispetto al quale “nessuna parte della natura umana e delle istituzioni devono restare al di fuori del suo interesse”.

 Siccome sul blog intendiamo occuparci di viabilità/trasporti sul modo di vivere nel terzo millennio e simili visioni, per alcune pagine affronteremo tanti aspetti che sintetizzeremo in quella disciplina che è definita “politica economica”. Lo faremo dal momento che il nostro vasto territorio risente ancor nel terzo millennio, sotto il profilo viario, più di Medio Evo che di Contemporaneità.

 Procederemo secondo le leggi che regolano lo sviluppo economico dei territori. Ed una delle leggi che gli economisti conoscono bene è quella che lo sviluppo di un’area si misura dall’incremento degli spostamenti, e già questi -da soli- dimostrano il valore economico della mobilità stessa su una area territoriale. Che vorrebbe dire: la vivacità economica (la ricchezza) di un’area rispetto ad un’altra si coglie proprio dalla crescente domanda di trasporto dei beni.

 Avremo modo di cogliere la portata di quanto finora semplicemente evocato.

La realtà dei lavoratori forestali

 Una realtà territoriale 

La campagna antincendio 2025 in Sicilia ha avuto inizio ufficialmente il 15 maggio e si è conclusa il 31 ottobre scorsoDurante il periodo di massima pericolosità, dal 15 giugno al 15 settembre, è stata vietata ogni combustione all'aperto, a eccezione di quelle controllate e autorizzate solo fino al 15 giugno. È stato istituito il rafforzamento delle squadre e dei distaccamenti tra Corpo Forestale, Vigili del Fuoco e Protezione Civile, con la convenzione AIB 2025, e sono state pianificate altre iniziative come l'inserimento di 1000 nuovi volontari e l'utilizzo di 300 mezzi operativi.

Il pagamento degli operai forestali in Sicilia dipende dal loro status (precario o di ruolo) e dal periodo, ma in generale si parla di stipendi che partono da circa 1000-1200 € al mese per i precari (lavorano 6 mesi l'anno), mentre gli stipendi medi nazionali possono variare da 1200€ a 1900€ lordi/mese, con la Regione che recentemente ha erogato maxi-indennizzi arretrati (da 4 a 24 mensilità extra) a taluni lavoratori per arretrati. Il sistema è complesso, con una grande forza lavoro precaria.

 il quadro dei forestali siciliani è infatti caratterizzato da:

==Un organico ridotto (passato da 35.000 a circa 16.000 negli ultimi 20 anni, con età media sui 60 anni), una forte carenza di personale giovane (soprattutto per spegnimento incendi), e l'avvio di nuove assunzioni (circa 369 agenti previsti tra 2025-2026 per ringiovanire e potenziare il corpo), ma resta la questione di operatori stagionali (circa 20.000) e della necessità di riforme strutturali per affrontare le emergenze climatiche.

==L'età media del personale rimasto è elevata (circa 60 anni), e questa situazione aumenta i rischi durante le operazioni antincendio. Il quadro degli operai stagionali forestali siciliani è -peraltro- piuttosto complesso: si tratta di una forza lavoro precaria, spesso impiegata per la stagione antincendio (es. maggio-ottobre), con contratti a tempo determinato, e affiancata dal Corpo Forestale regionale (personale di ruolo), che ha avviato assunzioni per agenti nel biennio 2025-2026, cercando di stabilizzare parte del personale e rafforzare la struttura, ma il numero esatto e la situazione specifica dei precari "stagionali" (che lavorano un quarto di anno) cambia continuamente e dipende da specifici decreti assessoriali.

(Segue)



Vivere e riflettere (5)

 L’epoca che ci troviamo a vivere. Con i suoi colori, le sue ombre e le sue contraddizioni. 


*   *   *

(1) Ci salveremo se torneremo ad essere un Paese credibile e serio. Sopratutto nell’immagine che si riflette anche nel grado di affidabilità in tutti i campi.

(2) Tanti nostri politici non hanno idea di quanto sia elevato il costo dei troppi ripensamenti politici su impegni già  presi.

(3) L’Italia aperta esporta, convince, accoglie, incanta.

(4) L’Italia chiusa e’ prigioniera dei pregiudizi  che la puniscono e dei demoni della Storia che risorgono.

(5) La concorrenza in economia non è un male endemico, è il motore di un’economia moderna.

giovedì 11 dicembre 2025

Vivere e riflettere (4)

 

In genere gli obiettivi della 
politica economica 
coincidono con
 l'interesse sociale del paese.
Questo e’ determinato dal
mercato politico, dal
 confronto tra l'elettorato e i
rappresentati politici, ma
anche dalle lobbies delle
imprese, dalle parti sociali,
dalla comunità internazionale 
e dai trattati internazionali.







L’epoca che ci troviamo a vivere. Con i suoi colori, le sue ombre e le sue contraddizioni. 

Contiamo di soffermarci per qualche tempo sulla dimensione economica del vivere nel terzo millennio. 

Al sempre vagheggiato “buongoverno”, che si distingue dall’ineliminabile “fare gli affari propri”. 

*   *   *

L’azione umana, considerata singolarmente o in rapporto alla società in cui si vive presenta varie dimensioni di tipo giuridico-istituzionale, culturale, religiosa, economica, patologica (ci riferiamo alla dimensione criminale) ed altro ancora.

1) Le dimensioni delle moderne organizzazioni sociali sono uno spaccato delle relazioni dei soggetti tra loro, con lo Stato, e col resto del mondo.

2) L’insieme dei modi in cui lo Stato interagisce con i suoi cittadini, con quelli stranieri e con gli altri stati prende nome di politica economica.

3) La politica economica si occupa anche dei modi in cui lo Stato estende  la sua influenza per assicurare la libertà dell’individuo nella e dalla società.

(Segue)

Contessa Entellina e il suo declino

 Riflessioni sul declino locale, raccolte in 

piazza, in campagna, al bar o per strada.

Chiunque può dire la sua su Contessa E.

N. 4 =. =. = 

Manca il diritto di vivere bene

Contessa Entellina sperimenta la denatalità attraverso: una bassa fecondità, un numero ridotto di nascite annue, una popolazione residente in diminuzione. D’altronde l’età media sa di pensionati più che di scolaresche.

Per quanto attiene l’emigrazione si tratta di un fenomeno storico e persistente, accentuato negli ultimi decenni dalla mancanza di opportunità lavorative, specialmente per i giovani qualificati, che spingono sistematicamente e quasi senza più  alcuna eccezione, proprio tutti i ventenni a lasciare Contessa Entellina, ogni anno, in cerca di futuro, spesso verso Paesi europei come la Germania, ma anche altrove come la Svizzera e la Francia, portando a una significativa perdita di capitale umano e impattando inevitabilmente sul futuro della comunità locale, nonostante i tentativi di inversione di tendenza e il desiderio di molti di essi di voler restare o tornare. Tornare? A fare cosa? La politica locale da noi sa solamente presiedere l’ordinarissima amministrazione. Quella regionale sa di impronte cuffariane e vive un mondo lontano dai problemi dei territori. E spesso a sfogliare i giornali si registra -in più  realtà della Sicilia interna- la perdita di opportunità sia politiche che legislative.

Sulla diminuzione della popolazione residente, l’invecchiamento demografico locale e la ricerca di mobilità sociale oltre i confini comunali e regionali continueremo a riflettere su questa pagina. Proveremo ad allertare chi dovrebbe, se e’ vero, come purtroppo e’ vero che lo Svimez ha calcolato che, entro il 2050, se ne andranno dalla Sicilia più di un milione di giovani studenti. Gli studenti universitari non percepiscono, non intravedono infatti prospettive lavorative. Così ha recentemente denunciato il rettore dell'Università, Massimo Midiri, intervenendo ad un'iniziativa organizzata dalla Camera di Commercio, a Palermo, in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy.

Educazione civica e politica

  Ruoli, responsabilità e funzioni

Con relativa frequenza sul blog ci proponiamo di pubblicare principi e norme di educazione civica. Riteniamo infatti, con Norberto Bobbio, che  attraverso l’impegno culturale e sociale testimoniamo il valore civile e politico della libertà, del dialogo e dell’incontro con l’altro.


Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo9 settembre 1908 – Torino27 agosto 1950) è stato uno scrittorepoetatraduttore e critico letterario italiano, (tra i più influenti e rappresentativi della sua epoca). Intellettuale antifascista, ma il suo rapporto col fascismo e l'antifascismo fu complesso e contraddittorio; e però nel 1935 per attività antifasciste finì al confino.  Dopo la guerra rimase sempre un personaggio politicamente ambiguo, rifiutò l'impegno militante e fu criticato per le sue posizioni complesse, come evidenziato anche nei suoi scritti più privati.

Fare progetti, sempre.

Non so chi ha detto che

bisogna andar cauti, quando

si è ragazzi, nel fare progetti,

poiche questi si avverano

sempre nella maturità

mercoledì 10 dicembre 2025

Paesi di Sicilia

A Corleone un’anziana donna ha
ucciso la figlia disabile per
poi suicidarsi. 


Per i caregiver familiari, spesso
non preparati professionalmente,
gestire per anni ansie e difficoltà
con strumenti limitati aumenta
il rischio di esaurimento
psicologico ed esiti tragici. 




aree periferiche con problemi sociali ed economici

 =. =. = Chi ha il diritto di giudicare il prossimo ? Nei giorni scorsi Lucia Pecoraro, l’anziana donna di Corleone che ha strangolato la figlia autistica Giuseppina e poi con la stessa corda si è impiccata a una ringhiera doveva essere animata di  un dolore inestinguibile di una madre. Una figlia a cui aveva dedicato ogni stilla d’energia per quarantasette anni, un tempo interminabile perché misurato da una clessidra vuota di ogni speranza.

= = = Quella donna deve essersi interrogata mille volte al giorno: Che fine avrebbe fatto Giuseppina quando la madre sarebbe morta? Sarebbe finita in una Rsa dove, casomai, l’avrebbero imbottita di psicofarmaci per tenerla tranquilla? Avrebbe speso il resto dei suoi giorni ad aggirarsi smarrita tra persone sconosciute, prigioniera di ossessioni che nessun altro affetto sarebbe riuscito a lenire? Queste domande e tante altre devono aver torturato Lucia Pecoraro dopo la scomparsa del marito.

= = = Non stiamo giustificando quanto accaduto. Vorremmo capire la disperazione di due persone, due donne sole. Cosa ha fatto la politica, di qualsiasi colore e orientamento (che sia di destra o di finta sinistra), per rimediare a un problema che investe le fondamenta della nostra Costituzione e del vivere civile: 1) la parità dei diritti (alla scuola, al lavoro, all’assistenza e alle giuste cure)?, 2) l’eguaglianza delle opportunità al di là delle condizioni di partenza, l’attenzione primaria verso i più fragili?


Oggi, ….10 Dicembre

Sui Giornali
 =. =. =. = Putin va via via consegnandosi ai cinesi.  Dopo una lunga melina Putin si è rassegnato a mantenere la promessa fatta tre mesi fa a Xi Jinping, firmando un decreto che abolisce i visti per i cinesi che vogliono entrare in Russia. Sembra un gesto di cortesia, così viene presentato dalla propaganda. In realtà, il Cremlino si piega a una richiesta ineludibile dell’alleato più forte, rinunciando al proprio sovranismo e aprendo le porte a una massa immensa di lavoratori che colonizzeranno la Russia orientale.

=. =. =. = Nei confronti del lunatico Trump, solo deferenza. Il rapporto di Putin con Trump  dev’essere valutato alla luce di un dado che per la Russia è già stato tratto. Nessuno parla di amicizia o di intesa duratura. Le indicazioni informali dell’amministrazione presidenziale ai media rivelano ben altro. La deferenza con la quale viene trattato Donald Trump è dettata dal semplice interesse. Uno Zio Sam lunatico e ricco, da lodare e sfruttare, finché c’è.

=. =. =. = Per Putin la guerra in Ucraina è vitale. L’Ucraina non è la Cecenia, ereditata da Boris Eltsin. Non è la punizione lampo inferta alla Georgia, non è la lontana Siria. In un Paese che ne è forgiato, non tutte le guerre sono uguali. Questa è la guerra esistenziale di Putin, è il conflitto per il quale lui verrà ricordato nei libri di Storia, sua massima aspirazione. Non una figura di passaggio, l’ultimo homo sovieticus, ma un condottiero. E un vincitore, che per essere tale ha bisogno non di apporre la propria firma su un trattato, ma di territori altrui da rivendicare.

La magica forza della natura

Il fascino del verde 

Noi tutti, o quasi, che viviamo in aree periferiche del territorio siciliano, peraltro penalizzati da strade inconcepibili nel terzo millennio, disponiamo di alcune -sia pure scarne- informazioni di orto e un pochettino di agricoltura in genere, e con quelle poche cognizioni non esitiamo, chi più e chi meno, a scrutare il passaggio delle nuvole in cielo in attesa di uno scroscio di pioggia (o, a secondo del contesto per scongiurarlo). 

Per chi di noi che non ha esercitato l’attività agricola come professione sin dall’età giovanile si tratta di piantare, in quello che si vorrebbe un orto, piantine, ricoprirne le radici e periodicamente, nella stagione calda, innaffiarle. Si tratta di voler avere cura di un piccolo orto, con ai margini cespugli di rose e piante annue,  e il tutto, a volte avviene in un contesto confusionale e non proprio professionale. Eppure l’adoperarsi, sia pure con scarsa professionalità, da’ la sensazione di essere in un certo senso un sognatore e dall’altro un inventore. 

Sul blog, periodicamente, contiamo di riportare esperienze di quel settore del mondo agricolo che e’ il giardinaggio. Scoprire l’impegno (l’amore?) per il giardinaggio può diventare una infatuazione al punto che nella vita di chi ha l’età del pensionamento può diventare una costante distrazione.

martedì 9 dicembre 2025

Curiosità






La diga Garcia, un lago artificiale situato nel territorio del comune di Contessa Entellina che ha richiesto lungo più decenni ingenti investimenti e però continua a presentare problematiche e criticità verosimilmente mai seriamente affrontate e non ancora risolte se dai media apprendiamo che tanti comuni dell’agrigentino ne piangono le conseguenze dal mancato approvvigionamento idrico.

La sua costruzione è una delle tante opere pubbliche siciliane che, nonostante il notevole esborso economico-finanziario, con frequenza apprendiamo dai media, non ha finora garantito il risultato sperato ed è ora soggetta a ritardi, ora ad inefficienze ora a problemi tecnici.

 La diga, dedicata al giornalista Mario Francese, come altre opere infrastrutturali in Sicilia, è di fatto oggetto di dibattito riguardo la sua efficacia e l'utilizzo delle risorse economiche investite. Si ha modo di leggere sui media di errori nelle stime del volume d'acqua utile comunicate dal Consorzio di bonifica, che hanno portato a una riduzione dei prelievi. L'emergenza idrica conseguente sarebbe stata gestita con interventi urgenti da parte di Siciliacque, tra cui l'uso del dissalatore di Trapani e l'attivazione del pozzo Staglio, ma sono previsti ulteriori interventi strutturali per garantire un apporto idrico maggiore.

Mobilità umana: migrazione ed immigrazione (9)


Il report della fondazione
Migrantes -di questi giorni-
fotografa il continuo
spopolamento della
regione: sono 844.507
i siciliani che risiedono
 fuori dai confini nazionali.

L’emigrazione dalla Sicilia
e’ un fenomeno storico e
persistente, caratterizzata ai
nostri giorni da una continua
“Fuga di cervelli” e di forza
lavoro, sopratutto giovani e
qualificati, che abbandonano
l’Isola in cerca di migliori
opportunita’ lavorative a
causa della disoccupazione
e della mancanza di
prospettive, con destinazioni
che includono il Nord 
Italia e l’estero, un
flusso che si è intensificato
e rimane un problema
strutturale per il
futuro della Sicilia.




Emigrazione senza fine

 I nostri giorni sono quelli di terza, quarta e in più casi di quinta generazione dei discendenti degli emigrati contessioti che nella seconda metà dell’Ottocento hanno lasciato il paese d’origine in direzione degli Stati Uniti d’America. E’ ovvio ed inevitabile che costoro vanno perdendo ogni traccia di identità italiana (o arbereshe) nella lingua e pure nel dialetto siciliano, nei costumi di vita e persino nei nomi personali. A parole i politici (e sopratutto i politicanti) italiani vorrebbero frenare le migrazioni dei tanti giovani diplomati e laureati italiani che, ai nostri giorni, sono costretti per motivi di lavoro a lasciare l’Italia: decine di migliaia, centinaia di migliaia di persone, non solo i cosiddetti “cervelli in fuga”, ma anche i giovani che ancora devono qualificarsi in un mestiere/professione. Tutti dicono e ripetono: qui, a Contessa, qui in Sicilia, non c’è niente da fare. Non esiste futuro.

Il blog non pretende che con la pagina mensile curata e sollecitata da amici con cui ci teniamo in contatto, che ribadiscono pure loro l’intendo di voler lasciare la Sicilia, possa smuovere i sentimenti dei politici locali o regionali, sarebbe purtroppo un’ambizione paradossale. L’emorragia dei ragazzi che cercano altrove le risposte alle difficoltà incontrate nel cuore, nelle aree interne della Sicilia, continuerà perché a Contessa e nelle zone interne, la politica cerca finanziamenti per festicciole piuttosto che puntare al rinnovamento dell’assetto socio-economico di questa terra priva persino di viabilità esterna decente.

Il semplice traguardo che può perseguire un blog di provincia e’ quello di offrire periodicamente il quadro di un fenomeno (quello migratorio) che ha segnato e continua a segnare la storia della gente locale molto di più di quanto forse non si creda e che sopratutto i ragazzi, quei pochi che frequentano le classi locali della scuola dell’obbligo, conoscono poco o affatto.  Che, però, scopriranno fra qualche anno quando anche per loro si porrà il problema del cosa fare?

Come già ricordato la pagina ha cadenza mensile, nonostante Mimmo Clesi solleciti una ricorrenza più frequente.

Le buone parole, da sole, non bastano

L’Occidente e il sostegno all’Ucraina 

  I Paesi aderenti Nato, all’Ucraina attaccata dalla Russia, dicono parole di sostegno ma frequentemente non mostrano solidarietà effettiva. «Trump ha trasformato il sostegno agli ucraini in un grande affare per le industrie americane: “Non regaliamo più niente, chi vuole le nostre armi ce le deve comprare”». 

  Nel luglio scorso, Rutte -segretario generale della NATO-, d’intesa con il leader della Casa Bianca, ha istituito il Purl (Prioritised Ukraine Requirements List). Si tratta di un fondo alimentato dai soci Nato per acquistare ordigni made in Usa, da girare poi all’Ucraina. Finora hanno aderito 16 Paesi, per un ammontare di 4 miliardi di dollari di contributi. L’obiettivo è toccare i 5 miliardi entro l’anno e aggiungerne altri 12 nel 2026. Il segretario generale Nato fa osservare che «solo una manciata di Paesi non si è ancora attivata».  Tra questi c’è l’Italia

  In un primo momento il governo italiano, su impulso soprattutto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, si era impegnato a versare per il Purl circa 140 milioni di dollari. Ma l’operazione si è bloccata. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, appena giunto a Bruxelles, ha spiegato: «È prematuro parlarne ora. Intanto abbiamo autorizzato il nostro dodicesimo pacchetto di aiuti, poi si vedrà per il successivo come muoverci. Valuteremo, parleremo, vedremo che cosa sarà conveniente per l’Ucraina. Speriamo che non servano più armi nei prossimi mesi. Se si arriva al cessate il fuoco, bisognerà fare altro». Però … «Il ragionamento di Tajani non convince gli alleati: un conto è attingere agli arsenali nazionali, come ha fatto l’Italia con i “pacchetti” già approvati; altro è mettere a disposizione liquidità per comprare dispositivi più sofisticati, come i missili Patriot per esempio. Nelle ultime settimane i partner avevano un po’ allentato la pressione, pensando che Meloni avrebbe dato il via libera al versamento dopo le elezioni regionali. Ora, però, cresce l’insofferenza, come per altro ha dovuto ammettere pubblicamente lo stesso Rutte con queste parole: “Capisco che gli alleati del Nord e altri come i Paesi Bassi, il Canada o la Germania dicano: “Ehi ragazzi, qui bisogna distribuire equamente gli oneri”».  Il nostro Paese, dall’inizio della guerra russa, ha dato all’Ucraina in armi un paio di miliardi scarsi: si tratta di 28 euro pro capite di aiuti militari, contro ad esempio i 1.526 euro pro capite della Danimarca.


I numeri dicono: I Paesi Bassi hanno già stanziato 500 milioni, così come il Canada. La Germania tocca i 750 milioni. Danimarca, Svezia, Finlandia hanno unito le forze, versando in totale oltre 300 milioni di dollari. La Norvegia, oltre a partecipare alla colletta con il blocco del Nord, ieri ha messo sul piatto altri 500 milioni di dollari. Mancano all’appello il Regno Unito, che preferisce rifornire direttamente l’Ucraina, e la Francia, contraria a dirottare risorse europee verso le industrie d’oltreoceano. Altri Paesi, a lungo riluttanti, come Spagna e Belgio hanno ufficialmente promesso 100 milioni di dollari ciascuno. Il Portogallo, 50 milioni. La Meloni in questi giorni ha garantito, entro fine mese, un ulteriore sostegno.

lunedì 8 dicembre 2025

Il mondo dei mascalzoni

 Non solo certi politici.

Tangentopoli non e’ mai finita

Lo hanno sorpreso alle sette di sera passate a bordo di un’auto parcheggiata vicino alla Regione Lazio, su via Cristoforo Colombo (a Roma) , a intascare una mazzetta da 3mila euro in contanti (in banconote da 50 e 100 euro) da un imprenditore abruzzese specializzato nel settore delle apparecchiature elettromedicali. E non ha replicato alle contestazioni dei poliziotti della Squadra mobile che lo hanno arrestato, anche se quello che è accaduto il 4 dicembre scorso potrebbe essere solo la punta dell’iceberg, un primo passo in un mondo di tangenti collegate al trasferimento di pazienti dall’ospedale Sant’Eugenio a strutture private per proseguire le cure. Sedute di dialisi, in particolare. 

In manette sono finiti Roberto Palumbo, 57 anni, stimato primario di Nefrologia nell’ospedale dell’Eur, già componente della Commissione regionale di vigilanza sull’emodialisi e del Coordinamento regionale della Rete nefrologica ospedale–territorio, e Maurizio Terra, suo coetaneo, amministratore unico della società Dialeur. Entrambi si trovano a Rebibbia in attesa della convalida del gip. L’accusa nei loro confronti è concorso in corruzione di pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.

Vivere e riflettere (3)

L’epoca che ci troviamo a vivere. Con i suoi colori, le sue ombre e le sue contraddizioni. 

*   *   *

La Società delle contraddizioni è  quella che stiamo vivendo in questo terzo millennio, si 
riferisce a un'epoca che presenta forti contrasti e antinomie, come ad esempio: 

 = V = la coesistenza di grande ricchezza e povertà, 

=  V  =   l'accesso a un'abbondanza di beni materiali e la crescente disuguaglianza, 

=  V     =     la connessione digitale globale e la sensazione di isolamento individuale.

 Il concetto può essere legato all'ideologia della società di massa, dove si diffondono prodotti di consumo accessibili a molti, ma si manifestano anche profonde contraddizioni economiche.