Premessa:
Nella scienza delle finanze il termine evasione fiscale indica tutti quei metodi volti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale da parte dello Stato sul cittadino contribuente attraverso la violazione di specifiche norme fiscali da parte di quest'ultimo.
Tipicamente avviene attraverso operazioni di vendita o prestazione di servizi al cittadino effettuate senza emissione di fattura, ricevuta o scontrino fiscale (le cosiddette vendite "in nero") oppure attraverso false dichiarazioni dei redditi con conseguente mancata o errata dichiarazione fiscale e successivo mancato versamento dell'imposta realmente dovuta.
Costituisce di fatto un evento deleterio all'interno della politica fiscale attuata dal governo e che contribuisce a far perdere allo Stato una parte non trascurabile delle entrate a esso dovute (gettito fiscale) e necessarie per coprire la spesa pubblica alimentando così l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato e il conseguente debito pubblico.
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Premessa:
In finanza una società offshore indica imprese fittizie create in centri finanziari con un livello di imposte molto basso, che di solito si trovano su isole (come le Isole Cayman o le Bahamas). Spesso utilizzato come sinonimo di paradiso fiscale. Queste società sono spesso usate per nasconderne il proprietario o beneficiario di determinati beni, per vari motivi (riciclaggio di denaro sporco, occultamento di proprietà, pagare imposizioni fiscali irrisorie).
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Perchè diciamo che in Italia i politicanti scelgono di fare i "politicanti" ?
perchè devono curare gli "affari propri".
In nessuna parte del mondo democratico i politicanti italiani otterrebbero un solo voto durante le tornate elettorali. In Italia invece se non si è politicanti non si viene eletti.
Ma cosa ha fatto colui che gli italiani hanno tenuto come "guida" per venti anni ?
Ha fatto come tutti i politicanti gli "affari propri".
Il processo.Il processo di primo grado sui diritti Mediaset è durato -bisogna bene metterlo in evidenza- sei anni.
L’udienza preliminare ha avuto fine, dopo continui rinvii, nel 2006.
Da quel momento schiere di avvocati, con l'on.le Ghedini in prima fila, hanno avanzato decine e decine di
-richieste di ricusazione fino ad arrivare
-all’istanza di astensione presentata dal giudice.
Il tutto al fine di rallentare il dibattimento e fare in modo che fino a quando il processo dovrà arrivare in Cassazione saranno spirati i termini utili per dare poi esecuzione alla "sentenza".
Nell'ottica di questo obiettivo (che compete ovviamente ai "ricchi" che possono permettersi squadre di "ghedini") sono stati operati -sempre dalla regia berlusconiana- slittamenti dovuti
-al Lodo Alfano
-e al conseguente ricorso alla Consulta,
-richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia,
-legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi,
-cambi di capi d’imputazione.
Su cosa attiene il procedimento ?
Si tratta della compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro. Acquisti perfezionati da Fininvest attraverso due società off-shore.
Secondo l'accusa, le case cinematografiche americane avrebbero venduto i diritti alle due società off-shore, le quali a loro volta li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi.
L’accusa.
Secondo l'accusa, nei bilanci Mediaset degli anni 2001-2002-2003 sarebbero finiti “circa 40 milioni di euro di costi gonfiati”. Non solo. Secondo il Pubblico ministero “circa 250 milioni di dollari sono rimasti nel comparto riservato di Fininvest” e queste “società nascoste erano proprio di Berlusconi come persona fisica”. Allo stesso ex premier “che era anche, da tempo immemorabile, in stretti rapporti col produttore americano Frank Agrama (il cosiddetto socio occulto)”, sarebbero riconducibili anche ”i conti bancari” da cui sarebbe transitata “la cresta”: quei presunti fondi neri passati per “conti svizzeri e delle Bahamas o in quelli del fiduciario Del Bue di Arner Bank” e poi ”usciti con prelievi in contanti”.
La motivazione.
“Con il sistema dei costi gonfiati nella compravendita di diritti tv, è stata realizzata una evasione notevolissima: 17,5 miliardi di lire nel 2000, 6,6 milioni di euro nel 2001, circa 4 milioni nel 2002 e circa 2 milioni nel 2003”.
I giudici richiamano anche una testimonianza, nella quale si parla di un sistema “per evidenti fini di evasione fiscale”.
Sistema che, secondo i giudici, anche altri testi hanno confermato. Il meccanismo di compravendita dei diritti tv Mediaset fu un sistema “fraudolento”, che non aveva “una logica commerciale” e attraverso il quale “i prezzi hanno subito dei rincari non giustificati”, affermano i giudici della Prima sezione Penale di Milano nelle motivazioni.
Sempre secondo i giudici, il meccanismo di pagamento dei diritti veniva gestito totalmente all’esterno delle strutture ufficiali di Fininvest.
Il meccanismo descritto viene -secondo i giudici- definito “un sistema di frodi ideato fin dagli anni Ottanta” finalizzato alla evasione delle tasse “nonché alla costituzione di ingenti fondi neri (...).
Resta ingiustificato l’aumento di prezzi nelle varie catene rilevabile dalla differenza tra il primo prezzo noto e il prezzo finale praticato alla società utente”.
Comprendiamo la difficoltà di comprensione del meccanismo per alcuni lettori. Tuttavia si tratta di forme classiche per "rubare" la collettività che vengono messe in atto dai "ladroni" e che pure gli studenti universitari conoscono nelle modalità frequentando le aule in cui si insegna "Diritto Commerciale", "Diritto e Scienze delle Finanze" etc.
In ogni parte del mondo l'Ordinamento giuridico le contrasta nella lotta contro la malavita e contro le scorrettezze di chi punta a mettere in difficoltà le finanze pubbliche.
In Italia l'Ordinamento ha dovuto attivarsi per difendersi da chi ha svolto il ruolo di Premier ? ?
Roba sconcertante !! Ecco perchè tutti i giornali del mondo ne parlano con maggiore disprezzo rispetto a quanto non facciano oggi quelli italiani.