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martedì 30 giugno 2020
1 Luglio
Ritagli di giornali. Chi era Moravia (3)
TEMPO DI GUERRA. “ROSA, LA ROSA” ... ... di Ernesto Scura
30 Giugno
A conclusione del Concilio di Trento, papa Pio IV ne approva tutti i decreti con la bolla Benedictus Deus.
La nascita del Sant'Uffizio
Contessa Entellina. Don Ciccio Lojacono fu primo sindaco socialista.
lunedì 29 giugno 2020
29 Giugno
domenica 28 giugno 2020
Coronavirus 2020. Noi italiani abbiamo imparato qualcosa da ciò che ci è capitato?
Alle radici del Cristianesimo
28 Giugno
Il padre, Filippo d'Asburgo detto il Bello, era figlio dell'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I d'Austria e di Maria di Borgogna. La madre, Giovanna di Castiglia e d'Aragona, detta la Pazza, era figlia dei re cattolici Ferdinando II d'Aragona e di Isabella di Castiglia.
Alla morte del nonno Ferdinando d'Aragona, Carlo fu nominato re di Spagna nel 1516 e dopo due anni si trovò a capo di un vasto dominio imperiale che andava dai Paesi Bassi e paesi germanici alla Castiglia, all'Aragona, all'Italia Meridionale e Regno di Sicilia compreso. A questi territori vanno ancora aggiunte le vaste colonie del Nuovo Continente scoperte nel 1492 da Cristofero Colombo.
Di Carlo V si disse che sui suoi domini non tramontava mai il sole.
È sotto il suo Impero, di estensione universale, che in Sicilia quella che sara' Contessa, popolata da popolazione arbereshe , nel 1520 (e seguenti) diventerà su volontà dei baroni della famiglia Cardona una Universita' feudale (che in termini odierni significa che verra" costituita in Comune).
sabato 27 giugno 2020
27 Giugno
venerdì 26 giugno 2020
Ritagli di giornali. Chi era Moravia (2)
giovedì 25 giugno 2020
26 Giugno
25 Giugno
mercoledì 24 giugno 2020
Ritagli di giornali. Chi era Moravia (1)
“Sono nato e vissuto a Roma e ho avuto sempre gli stessi problemi insoluti e insolubili nel mio rapporto con la città”. «Una piccola città mediterranea, quasi più piena di monumenti che di case» |
500 Anni. Uno Stato feudale: Kuntissa, i baroni, i contadini, .... ed una società mai prospera
Edificio del periodo feudale nella Valle del Belice |
24 Giugno
martedì 23 giugno 2020
Storia contemporanea. Perchè i nostri giorni sono questi e non altri
23 Giugno
-Dal 1939 fino al 1940: si ha la guerra della Terza Repubblica francese, in alleanza con la Gran Bretagna, contro la Germania;
- Dal 1940 fino al 1945: si ha la concomitante alleanza della Francia di Vichy con i tedeschi e le forze francesi libere del generale Charles de Gaulle che si propongono almeno il controllo dell'impero d'oltremare.
-Dal 1944: accanto alle forze del generale De Gaule si aggiungono gli sbarchi degli Alleati in Francia (Normandia, Provenza), che respingono l'esercito invasore tedesco e mettono fine al regime di Vichy.
lunedì 22 giugno 2020
22 Giugno
L'invasione tedesca, che coglie di sorpresa i sovietici, è inizialmente molto rapida. L'attacco si muove lungo tre direttrici: a nord verso Leningrado, al centro in direzione di Mosca e a sud verso le regioni agricole e petrolifere di Ucraina e Caucaso. Il 10 luglio 1941 gli italiani intervengono al fianco dei tedeschi, prima con il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e poi, dal luglio dell'anno successivo, con l'ARMIR (Armata Italiana in Russia).
Quando, il 22 giugno 1941, radio Mosca annuncia l'inizio delle ostilità, l'aviazione di stanza nelle regioni occidentali del paese è già praticamente distrutta. Il 3 luglio Stalin parla alla radio appellandosi ai popoli dell'Unione Sovietica: in un discorso intensamente patriottico: il leader sovietico suggella così l'impegno di Mosca nella coalizione internazionale antifascista.A settembre i tedeschi prendono Kiev, assediano Leningrado e giungono alle porte di Mosca. Nei territori occupati la brutalità e la ferocia dei nazisti non conoscono limiti. I commissari politici dell'Armata Rossa vengono passati per le armi, così come molti prigionieri di guerra; chi sopravvive, invece, è inviato nei lager, dove riceve un trattamento non dissimile da quello riservato agli ebrei.
L'obiettivo tedesco è quello di liquidare rapidamente l'Urss, per sfruttarne le risorse e per concentrare poi tutta la propria capacità bellica contro la Gran Bretagna. Tuttavia, la strenua resistenza dell'Armata Rossa vanificherà questo progetto.
domenica 21 giugno 2020
Linguaggio mafioso. Sociologia, politica, antropologia, economia e storia studiano da sempre per capire
Leggere i giornali è
interessante e in un certo senso quasi doveroso ai nostri giorni per cogliere lo sfondo del
mondo entro cui viviamo. Lo scriviamo perchè ci risulta che da noi, a Contessa
e nei paesi dell'interno dell'Isola, di giornali ne vengono venduti non proprio
molti.
In questi giorni dai
giornali ci viene riproposto -tra tante vicende e situazioni di vario tipo- il
tradizionale linguaggio della mafia come emerge dall'Operazione della Polizia
di Stato svoltasi tra Trapani e Caserta con quindici indagati e numerosi
arresti. Veniamo a conoscenza, in pieno terzo millennio,
del sistema di comunicazione e corrispondenza segreti usati dall'associazione
mafiosa siciliana che ricalca -al fine di sviare- lo stesso linguaggio usato nello scorso secolo dai pastori dell'isola e che è stato introdotto all'interno delle cosche
dal corleonese Bernardo Provenzano.
Il linguaggio è stato captato e riportato sui verbali dagli investigatori che indagano sul cerchio magico del superlatitante Messina Denaro.
Vediamo alcune espressioni
Le intercettazioni
curate dalla Polizia per arrivare a incastrare il mafioso di Castelvestrano,
Messina Denaro, alzano il velo sul sistema e sul linguaggio in uso da Cosa
Nostra per distrarre indagini e curiosità esterne all'organizzazione.
Altra espressione dell'antico linguaggio dei pastori siciliani
-riportata dai giornali in questi giorni- è “Ci vediamo alla mannara”
pronunciata da un uomo intercettato che usa le stesse parole dei personaggi dei
gialli televisivi del commissario Montalbano.
La “mannara” è un
termine siciliano che indica un casolare delle campagne dell’isola usato nei
tempi andati per il ricovero degli animali, ma che nello specifico serviva
invece a ospitare le riunioni di mafia per progettare intimidazioni e
iniziative per puntellare la rete degli interessi economici e criminali di Cosa
nostra.
Il termine "pizzini" sta a significare i bigliettini di comunicazione interni all'organizzazione mafiosa da leggere e immediatamente dopo da distruggere.