Alcuni decenni fa nelle scuole italiane si studiava la Storia.
In quegli anni la Storia arrivava a comprendere fino agli anni della prima guerra mondiale; nulla veniva studiato invece sul Fascismo, sulla Resistenza, sulla Repubblica.
Non sappiamo oggi come e se la Storia venga ancora "sottovalutata"; fatto è però che se ad uno studente di terza media e (purtroppo) di medie-superiori si chiede, in questi giorni, chi è stato Cesare Battisti egli risponde un terrorista.
I giovani, e forse alcuni non giovani, ignorano che il personaggio storico Cesare Battisti è stato un grande patriota e non può, non deve, essere confuso con i personaggi della cronaca criminale-terroristica degli anni bui: gli anni settanta/ottanta del Novecento, quegli anni appunto definiti la notte buia della Repubblica .
Cesare Battisti, quello dei libri di Storia (con la S maiuscola) è stato un grande italiano, un patriota del Trentino che nel corso della prima guerra mondiale si adoperò e parteggiò perchè quei lembi alpini fossero uniti all'Italia e sottratti agli austro-ungarici.
Morì impiccato gridando: «Viva Trento italiana! Viva l’Italia!».
Era giornalista, geografo, politico socialista e impiccato come traditore a Trento, dove era nato quando la città era ancora accorpata all'Impero degli Asburgo.
In Italia egli è annoverato fra gli eroi nazionali e a lui sono dedicati monumenti, scuole, piazze e vie.
Per gli austriaci, ai nostri giorni, è un traditore.
La sua battaglia politica si può brevemente sintetizzare in questi tratti: militò nelle file socialiste impegnandosi in diverse battaglie
-per migliorare le condizioni di vita degli operai,
-per rendere autonomo il Trentino dall’Austria
-e per aprire un’università italiana a Trento.
-Fondò e diresse il giornale socialista Il Popolo e poi il settimanale illustrato Vita Trentina.
-Fu deputato al Reichsrat, il parlamento austriaco, eletto dagli italiani del Trentino.
-Nel 1914, opo l’inizio della guerra, Battisti si trasferì in Italia. -A Milano pubblicò diversi articoli su giornali e tenne comizi nelle piazze del Paese perchè l'Italia entrasse in guerra contro l'Austria per liberare il Trentino. Si comportò da italiano, pur essendo deputato nel Parlamento austriaco.
-Nel 1915 quando l'Italia entrò in guerra si arruolò nel corpo degli alpini partecipando a varie battaglie.
-L'11 luglio 2016 venne fatto prigioniero dagli austriaci con un altro irredentista, Fabio Filzi, e dopo essere stato riconosciuto fu incarcerato e condotto a Trento facendogli attraversare la città in catene sopra un carro, insultato e malmenato come traditore, vigliacco e disertore.
-Il 12 luglio 1916, fu portato con Fabio Filzi davanti al tribunale militare e durante il processo non rinnegò mai quello che aveva fatto e anzi ribadì la propria fedeltà all’Italia.
-Rese questa deposizione:
«Ammetto di aver svolto, sia anteriormente che posteriormente allo scoppio della guerra con l’Italia, in tutti i modi la più intensa propaganda per la causa d’Italia e per l’annessione a quest’ultima dei territori italiani dell’Austria; ammetto d’essermi arruolato come volontario nell’esercito italiano, di esservi stato nominato sottotenente e tenente, di aver combattuto contro l’Austria e d’essere stato fatto prigioniero con le armi alla mano. In particolare ammetto di avere scritto e dato alle stampe tutti gli articoli di giornale e gli opuscoli inseriti negli atti di questo tribunale al N. 13 ed esibitimi, come pure di aver tenuto i discorsi di propaganda ivi menzionati. Rilievo che ho agito perseguendo il mio ideale politico che consisteva nell’indipendenza delle province italiane dell’Austria e nella loro unione al Regno d’Italia».
Fu condannato a morte, mediante impiccagione.