Stando ad Albert Einstein «la scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca». * * * Stando a più storici della scienza l’albero della scienza occidentale, così come oggi si conosce, affonda ampiamente le sue radici (euristiche ed epistemologiche) sul fertile terreno della teologia. |
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Il rapporto Scienza-Religione
La scienza e la religione sono due facce della vita sociale dell'uomo: la prima è sorta definitivamente nel sedicesimo secolo (dopo iniziali esperienze fra gli antichi greci e poi fra gli arabi), la seconda accompagna l'uomo sin dall’alba del suo porsi domande.
È stato Galileo Galilei a dimostrare -pure- l'importanza del rapporto tra la scienza e la tecnologia da un lato e la religione dall’altro lato. Egli credeva e sosteneva con molta franchezza che la Bibbia era stata scritta, secondo l'espressione del Baronio (cardinale della Chiesa 1538-1607), «per insegnarci come si vada in cielo e non come si muova il cielo».
In altre parole, la Sacra Scrittura spesso utilizza espressioni del linguaggio in uso senza intenzione di affermare una particolare teoria scientifica.
Una riflessione di Egar Nahoum, centotreenne, suona in questi termini:
“Siamo nati nella crudeltà, ed è il prezzo ineliminabile della vita umana: è la crudeltà del mondo e della vita, cui abbiamo aggiunto quella dell’essere umano e della società umana. … Solo le forze della cooperazione, della comunicazione, dell’amicizia, del senso della comunità, dell’amore, continuano a resistere (…) sono queste deboli forze che ci permettono di credere alla vita ed è la vita che ci permette di credere a queste deboli forze. Nell’uomo convivono la crudeltà e la bontà del mondo: così il Vangelo del perdersi da’ vita all’etica della solidarietà, che è l’etica della resistenza all’immensa crudeltà del mondo. Il suo eccesso nutre, per saturazione, l’egoismo, il disincanto (…). Cosi’, la tecnica e la burocrazia producono un’umanità di ghiaccio meccanica, disintegrando con le aride misure quantitative le realtà vissute dagli esseri pensanti, in carne e ossa.
Il pensiero complesso non cancella lo stupore, sopratutto lo stupore della coscienza che si ridesta dinanzi all’ignoto..
Sono circondato dal mistero”
Chi è Edgar Nahoum?
Edgar Morin, pseudonimo di Edgar Nahoum (Parigi, 8 luglio 1921), è un filosofo e sociologo francese, oggi 103enne. È noto soprattutto per l'approccio transdisciplinare con il quale ha trattato un'ampia gamma di argomenti, fra cui l'epistemologia (= i limiti della conoscenza umana).
Durante la sua carriera accademica ha lavorato principalmente presso l'École des hautes études en sciences sociales (EHESS) e il Centre national de la recherche scientifique (CNRS). Particolare attenzione hanno ricevuto le sue ricerche sulla complessità e il cosiddetto "pensiero complesso".
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Spazio alla Storia
EVOCAZIONI STORICHE: Il Battesimo
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Il battistero di San Giovanni è uno dei monumenti della piazza dei Miracoli, a Pisa.
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Fino al Medio Evo inoltrato la liturgia del battesimo
coinvolgeva, nell’Occidente cattolico-romano, gli adulti che si immergevano
interamente in una grande vasca, nel ricordo del battesimo di Cristo nelle
acque del Giordano: la vasca si trovava di solito in un battistero, un edificio
a se stante, costruito appositamente per questo fondamentale atto liturgico.
Battezzarsi da adulti comportava una decisione personale e
libera che obbligava la persona a rispettare gli obblighi assunti (come non
ricordare --- quell’interrogatorio nel rito bizantino rivolto al padrino del
bimbo, a cui viene ripetutamente chiesto "rinunci a Satana ?"-).
Considerando che il Battesimo avveniva in età avanzata, cosa
succedeva a coloro che fossero morti prima di diventare uomini, ai bambini e ai
neonati innoccenti che il battesimo non era giunto in tempo a lavare la macchia
del peccato originale ?
Fu con l’epoca
carolingia, in Occidente, che si ottenne che il battesimo fosse
consequentemente amministrato ai neonati. E a poco a poco si prese l’abitudine
di battezzare in chiesa, dove l’acqua santa veniva consacrata e conservata per tutto l’anno ed una piccolo
fonte rese inutile il grande battistero.