10) per chi vuole riflettere
Fra scienza e letteratura. Nell'Ottocento la letteratura, al pari delle altre discipline umanistiche, ha iniziato ad ancorare i singoli individui a un particolare contesto storico-cronologico; la rivendicazione della tradizione nazionale si esplicava attraverso la costruzione di un passato idealizzato cui richiamarsi e con cui identificarsi. Al contrario, la letteratura del XX secolo e ancor più quella del XXI, guarda piuttosto alla dimensione sincronica (= nello stesso piano, nel senso del tempo) e allo spazio condiviso.
Aspirazioni analoghe, che agiscono contemporaneamente in diversi paesi, portano ad un abbattimento delle frontiere tradizionali e all'esplorazione di varie forme di arte, mentre il panorama artistico-letterario si fa tendenzialmente internazionale. Persino gli scritti dell'immediato, dell'ultima ora, nati sull'onda delle rivendicazioni rivoluzionarie (in nome dell'anticolonialismo, al razzismo...), potevano sperare di durare nel tempo e di essere riconosciuti come opere letterarie di prim'ordine se possedevano in sè carattere universale, cioè se la loro rilevanza si estendeva a tutte le genti del pianeta e a tutti i tempi.
Gli autori del primo Novecento, tutti provano il desiderio di spingersi in
profondità, nell'intento di esplorare e scoprire se stessi e il mondo che li circonda.
Ai nostri giorni -da pochi decenni- la letteratura ha deliberatamente reciso tutti i collegamenti col passato, tutta protesa a trovare pienezza nell'introspezione. Persino coloro che restano legati alla trascendenza religiosa, alle opere d'arte ne fanno un uso strumentale nell'intento di attribuire quel significato, che però è perduto, dell'individuo (e del mondo).
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