Sappiamo che ai giovani non piace la politica, o comunque non li entusiasma. Riteniamo però che chi non segue le vicernde pubbliche favorisce il governo dei peggiori, di coloro che più che adoperarsi per la collettività e per la terra su cui operano, coltivano semplicemente il proprio orgoglio personale.
La Storia che ci precede è Storia da conoscere. Essa congiuntamente alle vicende giornaliere a cui tutti nel nostro piccolo partecipiamo, costituisce l'enciclopedia che attesta se siamo diventati o meno buoni cittadini e veri difensori della cosa pubblica.
Una pagina al giorno... o quasi
di Storia contemporanea.
1815
dalla fine dell'ancien régime fino ai giorni ...
Gioacchino Murat Il Congresso di Vienna portò alla restituzione ai Borboni del regno di Napoli. Murat non si diede per vinto, tentò di riconquistare il trono. Partì dalla Corsica alla volta della Campania con sei barche a vela e duecentocinquanta uomini, con l’obiettivo di far leva sul malessere della gente, nel 1815, ma una tempesta disperse la piccola flotta. Infatti, la sua barca, insieme ad un’altra superstite, approdò l’8 ottobre a Pizzo Calabro. |
1-2. A Milano il popolo saccheggia numerosi forni a causa della carestia che da qualche tempo colpisce il Paese.
Settembre
26. Il trattato della Santa Alleanza è firmato da Austria, Russia e Prussia. Ad essa aderiranno successivamente diversi Stati minori.
28. Gioacchino Murat cerca di riconquistare Napoli. Respinte le proposte austriache di asilo nei propri Stati. Murat parte da Ajaccio con un gruppo di 200 seguaci dirigendosi verso le coste della Calabria, dove spera di farsi proclamare dalla popolazione unico e legittimo re.
Ottobre
8. Murat sbarca a Pizzo Calabro, dove tenta invano di far insorgere la popolazione locale, ma viene denunciato e catturato dai soldati borbonici.
13. L’ex re di Napoli Gioacchino Murat è fucilato a Pizzo Calabro.
Novembre
15. Alcuni casi di peste sono segnalati a Noja, in Puglia. Diversi casi continueranno a essere segnalati nei mesi successivi e, nel gennaio 1816, verrà organizzato intorno al paese un rigoroso cordone sanitario. Tre fossati chiudono la città e viene proclamata la pena di morte per chiunque provi a varcarli. Gli ultimi tre casi mortali si verificheranno nel giugno del 1816. Nel corso dell’epidemia rimasta circoscritta al paese di Noja muoiono 728 persone.
Nessun commento:
Posta un commento