Si è trattato dell'annuncio che, oggi nella Chiesa Madre, e poi ogni mercoledi, saranno celebrati i riti preparatori alla festa religiosa annuale del Santo, che ricorre il 19 marzo.
Si è trattato dell'annuncio che, oggi nella Chiesa Madre, e poi ogni mercoledi, saranno celebrati i riti preparatori alla festa religiosa annuale del Santo, che ricorre il 19 marzo.
Sette milioni sono serviti per il 2023 e 13 milioni saranno spesi nel corso del 2024.
L'Università di Palermo ha concorso nella presentazione dei progetti nei comuni di Corleone, Bisacquino e Contessa Entellina per quanto attiene il bacino del Corleonese,
Nascita 1909 a Torino
Morte 2004 a Torino
L’eguaglianza
La spinta verso una sempre
maggiore eguaglianza tra gli
uomini e’, come aveva osservato nel
secolo scorso Tocqueville, irresistibile.
Ogni superamento di questa o quella
discriminazione, in base alla quale
gli uomini sono stati divisi in superiori
e inferiori, in dominanti, in ricchi
e poveri, in padroni e schiavi,
rappresenta un tappa, certo non
necessaria, ma almeno possibile, del
processo di incivilimento. Mai come
nella nostra epoca sono state messe
in discussione le tre fonti principali
di diseguaglianza: la classe, la razza
è il sesso. La graduale parificazione
delle donne agli uomini, prima nella
piccola società familiare, poi nella
più grande società civile e politica, e’
uno dei segni più certi dell’inarrestabile
cammino del genere umano verso
l’eguaglianza.
E che dire del nuovo atteggiamento
verso gli animali? Dibattiti sempre
più frequenti ed estesi, riguardanti la
liceità della caccia, i limiti della
vivisezione, la protezione di specie
animali diventate sempre più rare,
il vegetarismo, che cosa rappresentano
se non avvisaglie di una possibile
estensione del principio di eguaglianza
al di là addirittura dei confini del
genere umano, un’estensione fondata
sulla consapevolezza che gli animali
sono uguali a noi uomini per lo
meno nella capacità di soffrire?
Nonostante stia scritto “il reo non muoia, ma si converta e viva”, ci sono nel mondo le sequenze di morti per: corda, garotta, mannaia, soffocamento, veleno, elettricità (sedia elettrica).
E sono appena trascorsi i decenni dei genocidi di Stato, dei lager, dei gulag, della “soluzione finale”, delle “pulizie etniche”, delle “purghe politiche”.
E permangono le guerre.
L’Occidente di fronte
al suo declino.
Quali sono le conseguenze di una guerra
perduta? C’è, ovviamente, prima di tutto,
il dramma che vivono gli sconfitti
(«guai ai vinti»).
Ma c’è anche la drastica perdita di credibilità,
e quindi di prestigio, delle potenze che
avevano sostenuto e aiutato la parte perdente
nella guerra. Nel mondo degli Stati,
perdere credibilità e prestigio significa
perdere potere a favore delle potenze concorrenti.
Le cose non vanno bene in nessuna delle
due guerre in cui gli occidentali sono coinvolti,
in Ucraina e in Medio Oriente. Nel caso
dell’Ucraina (la guerra dimenticata dal mondo
dell’informazione dopo il 7 ottobre), Putin ha
ottime ragioni per gioire: sul campo gli
ucraini sono bloccati e il sostegno occidentale,
come del resto Putin aveva previsto, vacilla.
Basta poco: la superiorità militare russa
(più combattenti, più armamenti) potrebbe
presto assicurargli la vittoria. Gli basterebbe
decidere — magari dopo le elezioni in Russia —
una tregua d’armi (che gli occidentali si
affretterebbero ad accettare con gioia sulla
testa degli ucraini) allo scopo di riprendere fiato.
E poi riaprire le ostilità (per la conquista di Kiev)
dopo poco tempo contro una nazione ucraina a
quel punto demoralizzata.
In Medio Oriente, si può dire che Israele — che
ben difficilmente riuscirà a spazzare via
definitivamente Hamas da Gaza — ha già perso
Usu un terreno cruciale: quello della propaganda.
Nota pubblicata su Domani del 29.01.2024
A cura di Mario Candore,
che riceviamo e volentieri riproponiamo per il blog.
“La Sinistra torni prima di tutto ad ascoltare”, è il titolo di Matteo Damilano del 6 gennaio 2024. Quale monito sembra più attuale di questo nel caso delle manifestazioni degli agricoltori che in questi giorni stanno invadendo mezza Europa ?
La rivolta dei trattori più’ che essere fomentata dalle potenti lobby dell’agroindustria, a cui certo non dispiace, e’ molto più banalmente causata dallo scivolamento sempre più inarrestabile degli agricoltori nella fascia dei nuovi poveri, soprattutto nel nostro Paese. Schiacciati dall’aumento esponenziale dei fattori di produzione e dal corrispondente crollo dei prodotti, agli agricoltori non rimane altro che la protesta eclatante per tentare di ottenere un livello di ascolto che possa quantomeno accogliere il loro disagio che sconfina sempre di più nella disperazione.
Il mondo agricolo richiede da anni interventi decisi e non più procrastinabili che possano avere una ricaduta immediata e non solo di prospettiva, per il semplice fatto che ormai, nella quasi totalità dei casi, si lavora in perdita e da ormai troppo tempo. Chi vive di agricoltura non c’è la fa più, da un punto di vista strettamente economico, perché ormai ha dato fondo a tutte le risorse che aveva a disposizione.
Prima quindi di parlare delle grandi linee che discendono dalle nuove politiche europee (green deal e agrologia) che sono certamente prioritarie ci vogliono azioni che abbiano un effetto immediato perché molto banalmente il ritmo delle stagioni, e quindi delle attività agricole, si avvicenda inesorabilmente nel breve periodo. Occorrono quindi interventi urgenti per incentivare gli agricoltori a proseguire l’attività quali agevolazioni fiscali che riguardino non solo l’acquisto dei mezzi di produzione , ma anche il reclutamento della manodopera, è un regime di aiuti che remuneri l’agricoltore per la semplice permanenza sui territori, scongiurando questi ultimi dall’abbandono e dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico.
Per far questo bisogna avere il coraggio e la tenacia di promuovere e sostenere proposte politiche forti, quali prima di tutto la revisione della normativa sugli aiuti di Stato che partendo dai livelli locali possano essere trasferite ai livelli decisionali europei.
Una classe politica lungimirante e attenta alle tematiche ambientali, che si appella alla cultura di sinistra, non può lasciare cavalcare questa legittima protesta alle destre reazionarie e rozze che minacciano di dilagare in Europa, lasciando loro il monopolio su un mondo, quello agricolo, che è un pilastro fondamentale da un punto di vista economico, sociale e culturale.
Solo così si potrà dare una risposta concreta alla protesta legittima che richiede risposte oggi, non tra qualche anno.
Nel successivo 1889 varò la riforma del Codice penale, con cui veniva abolita la pena di morte e si riconosceva il diritto allo sciopero. Di contro accentuò la lotta repressiva agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale.
I boschi parlano.
Il biologo David George Haskell: per i boschi sono tempi difficili.
I tropicali sono minacciati dalle piantagioni e dal cambiamento climatico.
In Europa malattie e incendi e prelievo intensivo di legname restano un problema.
Cicerone:
La vecchiaia
…ogni età della vita è gravosa
per quelli che non trovano in se
stessi un aiuto che li faccia
vivere felicemente; a chi invece
cerca in sé ogni bene, non
può apparire un male nulla
che gli accada per legge di
natura. E fra gli eventi soggetti
a questa legge vi è, più di altri,
la vecchiaia, che tutti desiderano
raggiungere e maledicono poi,
una volta raggiunta -tanto grande
e’ l’assurda incoerenza degli
stolti.
Dal Vespro siciliano ai Peralta-Cardona
Il Regime feudale, riformulato da Federico III, escluse con le 35/costitutiones Regales qualsiasi ruolo per le città demaniali la cui dipendenza faceva direttamente riferimento alla Corte Regia, escludendo per i baroni qualsiasi loro ingerenza nella elezione dei giudici, dei giurati e degli altri ufficiali cittadini.
Si trattò di una norma innovativa del diritto feudale del tempo e anticipava di secoli la facoltà di liberamente disporre delle concessioni feudali.
La monarchia di Federico III mantenne pero' a sé il diritto di prelazione, secondo queste prescrizioni:
===che una volta convenute le condizioni di compravendita, le parti ne dessero comunicazione al re al fine dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione.
===che l’acquirente non fosse una istituzione ecclesiastica ne’ un barone o feudatario già ricco.
===che l’acquirente prestasse immediato giuramento di fedeltà al monarca.
===che all’erario fosse devoluta la decima del prezzo di acquisto.
Ciò che emerge, comunque, dall’assetto e dalla riforma varata da Federico III e’ che in realtà i vari baroni vendevano o acquistavano fra loro solamente la “concessione” dei feudi, non la proprietà che restava sempre e comunque demanio regio.
(Segue)
Brevi Riflessioni n. 4
Restando a ragionare attorno al messaggio "dell'amatevi come io ho amato voi" che alcuni definiscono il Testamento di Gesù, per chiunque sarebbe naturale ritenere che il primo fine dei "cristiani" dovrebbe essere il perseguimento dell'unità. Di fatto, all'alba del diffondersi della nuova religione furono elaborati alcuni documenti ed il primo -stando agli storici- fu la Didaché o Insegnamento dei dodici apostoli; si tratta di un documento catechetico scritto nella prima metà del II secolo, dal quale estrapoliamo: "Come questo pane spezzato si trovava prima sparso sui monti e dopo essere stato raccolto è diventato uno, allo stesso modo si riunisca la Chiesa da tutte le estremità della terra". Da quel momento tutti i cristiani hanno recepito nei loro formulari questa invocazione. Se non chè da allora, dalle origini, esistono decine e decine di Chiese, l'una separata dalle altre, e tutte si dichiarano cristiane.
Già alle origini, San Paolo rilevava e scriveva di scissioni e contese fra coloro che si proclamavano cristiani e alcuni di costoro si autoproclamavano "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo" e "Io di Cefa" (1 Cor 1,12). Già in quell'alba del Cristianesimo si provò di trovare quanto meno un raccordo fra i diversi modi di intendere il messaggio di Gesù e si tenne una riunione a Gerusalemme per trovare un raccordo fra tutti circa gli obblighi e le visioni del potersi dichiarare cristiani (At 15, 1-29).
Al di là delle iniziali differenti letture del messaggio, il cristianesimo ebbe da subito una espansione rapida ed il che richiese l'esigenza di una organizzazione ecclesiale che indusse alcuni a prendere -sia pure con adeguamenti- l'organizzazione del potere civile e politico di Roma diffuso sull'intero bacino mediterraneo. Nella parte orientale dell'Impero esistevano più centri politico-culturali (Gerusalemme, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli) rispetto alla parte occidentale dove l'unico faro sia politico che culturale era quello romano.
Successivamente l'Impero cambiò assetti ed estensioni e la Chiesa non tardò ad adeguarsi, procedendo appunto nella parte orientale ad istituire le diocesi: Tracia del Ponto (capoluogo Cesarea), Asia (capoluogo Efeso), Oriente (capoluogo Antiochia), Egitto (capoluogo Alessandria). In queste regioni l'autorità esclusiva dei vescovi derivò, all'inizio in via di fatto e successivamente sancito nel canone IV del Concilio di Nicea (anno 325), e poi nel canone II del primo Concilio di Costantinopoli (anno 381). Da questi presupposti sorsero i distinti Patriarcati del Medio Oriente.
Patriarcato più antico è comunque quello di Alessandria. Vedremo in seguito come e quando sorge il ruolo della sede di Roma.
La nottata che non passa:
Centotredici giorni sono trascorsi dall’attacco di Hamas lo scorso sette ottobre, che ha portato alla replica di Israele che è tuttora in corso.
il bene non ammettere
una causa
Se il bene ha una
causa, non è più bene;
se ha un effetto, anche
la ricompensa non è
bene.
Perciò il bene è fuori
della catena delle cause
e degli effetti.
Totalitarismo, leggiamo sui testi di politica, in quanto neologismo sorse negli anni venti del Novecento per sottolineare l’onnicomprensivita’ dello Stato fascista in Italia. Indica il principio di una autorità unica alla guida non solo dello Stato quanto della società. Un allargamento della sfera di ingerenze del potere pubblico, fino ad interessarsi delle azioni comportamentali dei singoli uomini e dominare la sfera privata di ciascuno.
Hannah Arendt Nel suo libro Le origini del totalitarismo analizza le caratteristiche del fenomeno “Totalitarismo”. |
Alcune delle caratteristiche che il termine trasmette sono:
—l’ideologia che poggia sulla filosofia assolutistica, intesa a trasformare dalle radici il vivere umano. In pratica annulla la società dei cittadini per identificarla con lo Stato, a cui l’individuo è totalmente subordinato.
—e’ lo Stato a individuare l’interesse da perseguire verso cui il popolo non può eccepire.
—la nuova società frutto ideale del regime non tollera la ben che minima opposizione.
—i vertici del partito unico di massac si identificano con le massime cariche dello Stato.
—all’interno del partito unico ad esercitare il potere (quello vero) è una frazione minima dei membri ufficiali.
—il sistema economico segue le linee della pianificazione dei beni e servizi concepite e controllate da un gruppo ristretto del partito.
—l’organizzazione delle forze di polizia ha fra i suoi compiti quello di controllare la vita privata dei cittadini e di reprimere il minimo dissenso, godendo di amplissima discrezionale nell’operare nei confronti di una vera o presunta opposizione.
—l’informazione pubblica è affidata a organi di monopolio statale e comunque sottoposta a stretta censura.
—sistematicamente viene individuato un nemico a cui addebitare i punti bassi della situazione politica, economica, militare. Quei nemici, veri o presunti, vanno combattuti, o meglio eliminati. Di volta in volta, nemici sono le lobby ebraiche, la borghesia, l’estrema sinistra (nei regimi fascisti), i deviazionisti di sinistra e di destra (nei regimi comunisti).
Nascita: 3 settembre 1897, Brescia
Morte: 24 gennaio 1945, Gusen II (Mauthausen)
chi è l'uomo
La sofferenza, la fame, i disagi
finiscono per fare degli uomini
fra loro dei lupi: beati quei
popoli che riescono a prevenire
con l'unico mezzo efficace, la
vera profonda leale solidarietà.
La società di domani sarà come
noi l'avremo voluta oggi.
È il 112° giorno di guerra nella Striscia di Gaza: «25.500 palestinesi morti», stando a quanto asserisce Hamas.
Il 70% delle vittime, secondo l’Onu, sono donne o bambini (dato del 18 gennaio) e secondo una stima delle agenzie di intelligence Usa, le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso solo il 20-30% dei militanti di Hamas (dato del 21 gennaio).
In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre.
Il Sudafrica ha intentato recentemente una causa contro Israele presso la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja, sostenendo che con la sua operazione militare a Gaza si sarebbe reso responsabile del reato di genocidio a danno dei palestinesi. Israele ha respinto le accuse, definendole «false e grossolanamente distorte».
Nel corso del cinquecento in ottica istituzionale sorge Contessa E. e fra noi che -oggi viviamo qui e apprezziamo in ottica localistica il nostro paese- si è sviluppata una vasta letteratura che in linea generale enfatizza la generosità, la bontà, l’accoglienza dei baroni del tempo.
Effettivamente attore principale, in quell’alba della modernità (nel Cinquecento) fu la nobiltà che attraverso la fondazione di nuovi centri abitati rurali trovò un modo per rafforzare il proprio dominio sul territorio e affermarsi socialmente.
Quello era un tempo in cui colonizzando le vaste aree dell’interno (Val di Mazara) la nobiltà feudale cercava di diversificare il patrimonio per meglio gestite i debiti ormai difficilmente gestibili. Si era alla ricerca di prestigio politico per ascendere nella scala sociale. Essere titolari di vasti ma semplici feudi spopolati non consentiva, sulla base della Costituzione federiciana, di accedere o di incrementare i voti nel Parlamento siciliano. I feudi rustici non servivano, in quell’alba della modernità, ad ascendere o a distinguersi tra la “folla” di baroni senza vassalli.
C’è da riconoscere che la fondazione di un nuovo centro non consentiva nel breve tempo di conseguire una posizione più elevata nella scala sociale (accrescere il peso ed i voti nel parlamento feudale). Però già da subito si conseguiva, grazie alla concessione della licenza popolandi, l’esercizio del mixutum imperium (=giurisdizione penale e civile), giurisdizione che non era solo di tipo giurisdizionale sui vassalli e su tutto il territorio feudale di pertinenza del nuovo “paese”, ma era anche amministrativo e fiscale. Il barone in pratica da semplice proprietario terriero diventava “Signore” che esercitava la giurisdizione, l’amministrazione, la rappresentanza regia ed il governo pieno sul territorio.
Dal quadro di carattere generale sopra tracciato, proveremo a capire un caso singolo: i Cardona furono benefattori nei confronti degli arbereshe o ….gli arbereshe agevolarono le mire di potere dei Cardona?
(Segue)
Nascita: 5 maggio 1813, Copenaghen, Danimarca
La verità è paradosso
Con l’invito rivolto a tutti coloro
che sono affaticati e oppressi, il
cristianesimo non è entrato nel
mondo come un campione meraviglioso
di dolci consolazioni -quale il pastore
lo presenta con voce in falsetto e
piagnucolando- ma come l’assoluto…..
il cristianesimo è e deve essere l’assoluto…
in rapporto all’assoluto non c’è
infatti che un solo tempo: il
presente; per colui che non è
contemporaneo con l’assoluto,
l’assoluto non esiste affatto.
E poiché Cristo è l’assoluto, e’
facile vedere che rispetto a lui
e’ possibile solo una situazione:
quella della contemporaneità…
per parlare sul serio, Cristo non
e’ ne’ un commediante e neppure
un semplice personaggio storico;
poiché egli come paradosso, è una
persona astorica al massimo grado.
Ma la differenza tra la poesia
e la realtà è questa:
la contemporaneità.
ALLA SCOPERTA DEI TESORI DI CONTESSA ENTELLINA
Il busto, acquisito alle opere del Museo, su iniziativa del grande archeologo Antonio Salinas, trova allocazione nella sala delle statue (del 400 e del 500) della Galleria di Palazzo Abatellis, a destra dell’ampia sala dove è esposto “Il trionfo della Morte”, nel famoso allestimento originario predisposto da Carlo Scarpa. Nella Galleria regionale di palazzo Abatellis, sono custoditi, inoltre, molti dipinti provenienti da Santa Maria del Bosco. Due sono stati esposti per un certo periodo presso l’Oratorio dei Bianchi, ma adesso non ci sono più e il piano superiore dell’oratorio è interessato da lavori di restauro. Per un elenco completo si rinvia al volume citato di Mariny Guttilla. Come ho ricordato negli articoli precedenti, il percorso culturale suggerito è stato da me organizzato e realizzato negli anni 2014 e 2015, durante il mio anno di presidenza del Rotary club Palermo Agorà. La visita della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, a cui hanno aderito alcuni amici del Rotary club di Palermo sud e di Trapani, è avvenuta nel mese di giugno del 2015 e alcune foto si riferiscono alla suddetta visita, nella quale siamo stati accompagnati dal professor Pietro Longo, già Presidente di Italia Nostra, storico e noto critico d'arte.
Domenico CucciaALLA SCOPERTA DEI TESORI DI
CONTESSA ENTELLINA