mercoledì 31 gennaio 2024

Contessa Entellina. Tradizioni, ricorrenze, letture del tempo che scorre e inviti alla religiosità

 

Oggi, 31 gennaio, mercoledì, il rullio di un tamburo per le strade di Contessa ha svegliato, ancora prima delle 6,oo del mattino, alcuni dei pochi residenti (i paesani). 

 Si è trattato dell'annuncio che, oggi nella Chiesa Madre, e poi ogni mercoledi, saranno celebrati i riti preparatori alla festa religiosa annuale del Santo, che ricorre il 19 marzo.

  

Il rimboschimento nel corleonese

 

Contessa Entellina
Sullo sfondo
l’antico rimboschimento
di Brignet, avviato in
modalità sistematica e
potenziato durante
la sindacatura di
Francesco Di Martino
oltre che come indirizzo
ambientale anche
come opportunità 
ciclica di lavoro per 
tantissimi contessioti
lungo i tanti decenni.

La provincia  di Palermo (Città Metropolitana) ai fini del rimboschimento da annettere al  Pnrr ha presentato progetti per sei milioni di euro. Il monte finanziario disponibile che è a disposizione per il triennio 2022- 2024 ascende a circa 26 milioni di euro.

Sette milioni sono serviti per il 2023 e 13 milioni saranno spesi nel corso del 2024. 

L'Università di Palermo ha concorso nella presentazione dei progetti nei comuni di Corleone, Bisacquino e Contessa Entellina per quanto attiene il bacino del Corleonese,

Ritagli di giornali

L'indigenza in Italia

In Italia pare esistano ufficialmente 3.100.000 disabili (5,2% della popolazione). 
Ma più fonti ritengono inattendibili il dato che, invece, viene esteso fino  a 13milioni.


Un Personaggio

 

Norberto Bobbio. Filosofo e scrittore, docente di Filosofia del diritto e di Filosofia della politica, e’ stato uno delle figure intellettuali più influenti dell’Italia del XX secolo. Nel 1984 fu nominato senatore a vita  della Repubblica.

Nascita 1909 a Torino

Morte 2004 a Torino



L’eguaglianza



La spinta verso una sempre

maggiore eguaglianza tra gli 

uomini  e’, come aveva osservato nel

secolo  scorso Tocqueville, irresistibile.

Ogni superamento di questa o quella

discriminazione, in base alla quale

gli uomini sono stati divisi in superiori

e inferiori, in dominanti, in ricchi

e poveri, in padroni e schiavi,

rappresenta un tappa, certo non 

necessaria, ma almeno possibile, del

processo di incivilimento. Mai come

nella nostra epoca sono state messe

in discussione le tre fonti principali

di diseguaglianza: la classe, la razza

è il sesso. La graduale parificazione

delle donne agli uomini, prima nella

piccola società familiare, poi nella

più grande società civile e politica, e’

uno dei segni più certi dell’inarrestabile

cammino del genere umano verso

l’eguaglianza.

E che dire del nuovo atteggiamento

verso gli animali? Dibattiti sempre

più frequenti ed estesi, riguardanti la

liceità della caccia, i limiti della

vivisezione, la protezione di specie

animali  diventate sempre più rare,

il vegetarismo, che cosa rappresentano

se non avvisaglie di una possibile 

estensione del principio di eguaglianza

al di là addirittura dei confini del

genere umano, un’estensione fondata 

sulla consapevolezza che gli animali 

sono uguali a noi uomini per lo

meno nella capacità di soffrire?


martedì 30 gennaio 2024

Il mondo entro cui viviamo

Nostro mondo
Di malattia o di terrore 
Di sete o di fame 
O di depressione 
D'ipocondria o di delusione… 


Nonostante  stia scritto “il reo non muoia, ma si converta e viva”, ci sono nel mondo le sequenze di morti per: corda, garotta, mannaia, soffocamento, veleno, elettricità (sedia elettrica).

E sono appena trascorsi i decenni dei genocidi di Stato, dei lager, dei gulag, della “soluzione finale”, delle “pulizie etniche”, delle “purghe politiche”.

permangono le guerre.

Un Personaggio


Angelo Panebianco:  e’ un politologo e saggista, di impostazione teoretica liberale influenzata dall'elitismo e dal realismo politico.

Nascita11 giugno 1948 (età 75 anni), Bologna



 L’Occidente di fronte

al suo declino.




Quali sono le conseguenze di una guerra 

perduta? C’è, ovviamente, prima di tutto, 

il dramma che vivono gli sconfitti

 («guai ai vinti»). 

Ma c’è anche la drastica perdita di credibilità, 

e quindi di prestigio, delle potenze che 

avevano sostenuto e aiutato la parte perdente 

nella guerra. Nel mondo degli Stati, 

perdere credibilità e prestigio significa

perdere potere a favore delle potenze concorrenti. 

Le cose non vanno bene in nessuna delle 

due guerre in cui gli occidentali sono coinvolti, 

in Ucraina e in Medio Oriente. Nel caso 

dell’Ucraina (la guerra dimenticata dal mondo 

dell’informazione dopo il 7 ottobre), Putin ha 

ottime ragioni per gioire: sul campo gli 

ucraini sono bloccati e il sostegno occidentale,

 come del resto Putin aveva previsto, vacilla. 

Basta poco: la superiorità militare russa 

(più combattenti, più armamenti) potrebbe 

presto assicurargli la vittoria. Gli basterebbe 

decidere — magari dopo le elezioni in Russia — 

una tregua d’armi (che gli occidentali si 

affretterebbero ad accettare con gioia sulla 

testa degli ucraini) allo scopo di riprendere fiato. 

E poi riaprire le ostilità (per la conquista di Kiev)

 dopo poco tempo contro una nazione ucraina a 

quel punto demoralizzata. 

In Medio Oriente, si può dire che Israele — che 

ben difficilmente riuscirà a spazzare via 

definitivamente Hamas da Gaza — ha già perso 

Usu un terreno cruciale: quello della propaganda.


lunedì 29 gennaio 2024

La situazione degli agricoltori in Italia

 Nota pubblicata su Domani del 29.01.2024

A cura di Mario Candore, 

che riceviamo e volentieri riproponiamo per il blog. 

“La Sinistra torni prima di tutto ad ascoltare”, è il titolo di Matteo Damilano del 6 gennaio 2024. Quale monito sembra più attuale di questo nel caso delle manifestazioni degli agricoltori che in questi giorni stanno invadendo mezza Europa ?

La rivolta dei trattori più’ che essere fomentata dalle potenti lobby dell’agroindustria, a cui certo non dispiace, e’ molto più banalmente causata dallo scivolamento sempre più inarrestabile degli agricoltori nella fascia dei nuovi poveri, soprattutto nel nostro Paese. Schiacciati dall’aumento esponenziale dei fattori di produzione e dal corrispondente crollo dei prodotti, agli agricoltori non rimane altro che la protesta eclatante per tentare di ottenere un livello di ascolto che possa quantomeno accogliere il loro disagio che sconfina sempre  di più nella disperazione.

Il mondo agricolo richiede  da anni interventi decisi e non più procrastinabili che possano avere una ricaduta immediata e non solo di prospettiva, per il semplice fatto che ormai, nella quasi totalità dei casi, si lavora in perdita e da ormai troppo tempo. Chi vive di agricoltura non c’è la fa più, da un punto di vista strettamente economico, perché ormai ha dato fondo  a tutte le risorse che aveva a disposizione.

Prima quindi di parlare delle grandi linee che discendono dalle nuove politiche europee (green deal e agrologia)  che sono certamente prioritarie ci vogliono azioni che abbiano un effetto immediato perché molto banalmente il ritmo delle stagioni, e quindi delle attività agricole, si avvicenda inesorabilmente nel breve periodo. Occorrono quindi interventi urgenti per incentivare gli agricoltori a proseguire l’attività quali agevolazioni fiscali che riguardino non solo l’acquisto dei mezzi di produzione , ma anche il reclutamento della manodopera, è un regime di aiuti che remuneri l’agricoltore per la semplice permanenza  sui territori, scongiurando questi ultimi  dall’abbandono e dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico.

Per far questo bisogna avere il coraggio e la tenacia di promuovere e sostenere  proposte politiche forti, quali prima di tutto la revisione della normativa sugli aiuti di Stato che partendo dai livelli locali possano essere trasferite ai livelli decisionali europei.

Una classe politica lungimirante e attenta alle tematiche ambientali, che si appella alla cultura di sinistra, non può lasciare cavalcare questa legittima protesta alle destre reazionarie e rozze che minacciano di dilagare in Europa, lasciando loro il monopolio su un mondo, quello agricolo, che è un pilastro fondamentale  da un punto di vista economico, sociale e culturale.

Solo così si potrà dare una risposta concreta alla protesta legittima che richiede risposte  oggi, non tra qualche anno.

Curiosità storiche

Arbereshe e Storia

 Fu l’arbereshe Francesco Crispi nel 1888,  da presidente del Consiglio dei  Ministri, a rendere elettiva la carica di sindaco e nel contempo ad ampliare la base elettorale, senza tuttavia ancora ammettere al voto le donne.

 Nel successivo 1889 varò la riforma del Codice penale, con cui veniva abolita la pena di morte e si riconosceva il diritto allo sciopero. Di contro accentuò  la lotta repressiva agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale.

Ritagli di giornali


 La Lettura

I boschi parlano. 

Il biologo David George Haskell: per i boschi sono tempi difficili.

 I tropicali sono minacciati dalle piantagioni e dal cambiamento climatico. 

In Europa malattie e incendi e prelievo intensivo di legname restano un problema. 



Un Personaggio

Cicerone: 


Marco Tullio Cicerone: è stato un avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano. Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, fu una delle figure più rilevanti dell'antichità romana. 

Nascita3 gennaio 106 avanti Cristo, Arpino
Assassinio7 dicembre 43 avanti Cristo, Formia



La vecchiaia



…ogni età della vita è gravosa

per quelli che non trovano in se

stessi un aiuto che li faccia

vivere felicemente; a chi invece

cerca in sé ogni bene, non

può apparire un male nulla

che gli accada per legge di

natura. E fra gli eventi soggetti

a questa legge vi è, più di altri, 

la vecchiaia, che tutti desiderano

raggiungere e maledicono poi,

una volta raggiunta -tanto grande

e’ l’assurda incoerenza degli

stolti.

domenica 28 gennaio 2024

Il Regno di Sicilia. Dal XIV al XVI secolo (7)

Dal Vespro siciliano ai Peralta-Cardona 

Il Regime feudale, riformulato da Federico III, escluse con le 35/costitutiones Regales qualsiasi ruolo per le città demaniali la cui dipendenza faceva direttamente riferimento alla Corte Regia, escludendo per i baroni qualsiasi loro  ingerenza nella elezione dei giudici, dei giurati e degli altri ufficiali cittadini.

Il regime imposto dal re aragonese nel capitolo XXVIII delle Constitutiones Regales recita “volendo che i conti, i baroni, e i nobili possessori di contee, baronie e feudi possano godere  più a lungo del solito delle loro contee, delle loro baronie e dei loro feudi e che in caso di necessità possano servirsene senza ledere però i reali diritti” si autorizza il libero commercio dei feudi mediante vendita, donazione e pignorazione come pure mediante permutazione e lascito testamentario, senza obbligo di chiedere autorizzazione al sovrano.  

 Si trattò di una norma innovativa del diritto feudale del tempo e anticipava di secoli la facoltà di liberamente disporre delle concessioni feudali.

La monarchia di Federico III mantenne pero' a sé il diritto di prelazione, secondo queste prescrizioni:

===che una volta convenute le condizioni di compravendita, le parti ne dessero comunicazione al re al fine dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione.

===che l’acquirente non fosse una istituzione ecclesiastica ne’ un barone o feudatario già ricco.

===che l’acquirente prestasse immediato giuramento di fedeltà al monarca.

===che all’erario fosse devoluta la decima del prezzo di acquisto.

 Ciò che emerge, comunque, dall’assetto e dalla riforma varata da Federico III e’ che in realtà i vari baroni vendevano o acquistavano fra loro solamente la “concessione” dei feudi, non la proprietà che restava sempre e comunque demanio regio.

(Segue)

Storia del Cristianesimo

 Brevi Riflessioni n. 4

Restando a ragionare attorno al messaggio "dell'amatevi come io ho amato voi" che alcuni definiscono il Testamento di Gesù, per chiunque sarebbe naturale ritenere che il primo fine dei "cristiani" dovrebbe essere  il perseguimento dell'unità. Di fatto, all'alba del diffondersi della nuova religione furono elaborati alcuni documenti  ed il primo -stando agli storici- fu la Didaché o Insegnamento dei dodici apostoli; si tratta di un documento catechetico scritto nella prima metà del II secolo, dal quale estrapoliamo: "Come questo pane spezzato si trovava prima sparso sui monti e dopo essere stato raccolto è diventato uno, allo stesso modo si riunisca la Chiesa da tutte le estremità della terra". Da quel momento tutti i cristiani hanno recepito nei loro formulari questa invocazione. Se non chè da allora, dalle origini, esistono decine e decine di Chiese, l'una separata dalle altre, e tutte si dichiarano cristiane.

Già alle origini, San Paolo rilevava e scriveva di scissioni e contese fra coloro che si proclamavano cristiani e alcuni di costoro si autoproclamavano "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo" e "Io di Cefa" (1 Cor 1,12). Già in quell'alba del Cristianesimo si provò di trovare quanto meno un raccordo fra i diversi modi di intendere il messaggio di Gesù e si tenne una riunione a Gerusalemme per trovare un raccordo fra tutti circa gli obblighi e le visioni del potersi dichiarare cristiani (At 15, 1-29). 

Al di là delle iniziali differenti letture del messaggio, il cristianesimo ebbe da subito una espansione rapida ed il che richiese l'esigenza di una organizzazione ecclesiale che indusse alcuni a prendere -sia pure con adeguamenti- l'organizzazione del potere civile e politico di Roma diffuso sull'intero bacino mediterraneo. Nella parte orientale dell'Impero esistevano più centri politico-culturali (Gerusalemme, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli) rispetto alla parte occidentale dove l'unico faro sia politico che culturale  era quello romano. 

L'assetto ecclesiastico che i primi cristiani vollero darsi non fu altro che un ricalco dell'assetto organizzativo imperiale. Alla provincia imperiale venne affiancata l'eparchia ecclesiastica, con a capo un vescovo metropolita.

La chiesa imperiale (seguace del
credo niceno e dei quattro concili
ecumenici di Nicea, Costantinopoli I,
Efeso e Calcedonia) era divisa in
cinque Patriarcati:
Roma,
Gerusalemme,
 Antiochia
e Alessandria
(quelli
originali) più Costantinopoli (la più
 recente aggiuntasi).



 Successivamente l'Impero cambiò assetti ed estensioni e la Chiesa non tardò ad adeguarsi, procedendo appunto nella parte orientale ad istituire le diocesi: Tracia del Ponto (capoluogo Cesarea), Asia (capoluogo Efeso), Oriente (capoluogo Antiochia), Egitto (capoluogo Alessandria). In queste regioni l'autorità esclusiva dei vescovi derivò, all'inizio in via di fatto e successivamente sancito nel canone IV del Concilio di Nicea (anno 325), e poi nel canone II del primo Concilio di Costantinopoli (anno 381). Da questi presupposti sorsero i distinti Patriarcati del Medio Oriente.

 Patriarcato più antico è comunque quello di Alessandria. Vedremo in seguito come e quando sorge il ruolo della sede di Roma.

La guerra continua

La nottata che non passa:

Centotredici giorni sono trascorsi dall’attacco di Hamas lo scorso sette ottobre, che ha portato alla replica di Israele che è tuttora in corso.


Un Personaggio

 

Lev Tolstoj: è stato uno scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo.

Nascita: 9 settembre 1828, Jasnaja Poljana, Yasnaya Polyana, Russia
Morte: 20 novembre 1910, Lev Tolstoj, Russia



il bene non ammettere

una causa


Se il bene ha una

causa, non è più bene;

se ha un effetto, anche 

la ricompensa non è 

bene.

Perciò il bene è fuori

della catena delle cause 

e degli effetti.


sabato 27 gennaio 2024

Giorno della memoria

Il Giorno della Memoria viene istituito per celebrare le vittime della Shoah (= 
tempesta devastante, termine che origina dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 1) in ogni 27 gennaio: dall’Onu con una risoluzione nel novembre nel 2005. Ha, pertanto valenza mondiale.

Si celebra il 27 gennaio in quanto  il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz e non solo quello. 

Formalmente in Italia la giornata commemorativa, nello stesso giorno (per lo stesso motivo) era stata istituita nel 2000. E però per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle leggi razziali, ossia con un significato molto più estensivo, quindi: le categorie di persone ritenute dai nazisti "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali, tra cui gli ebrei. Furono infatti vittime dell'Olocausto anche le popolazioni slave delle regioni occupate nell'Europa orientale e nei Balcani, i prigionieri di guerra sovietici, gli oppositori politici al nazi-fascismo, i massoni, tanti religiosi cristiani, le minoranze etniche come rom, sinti, gruppi religiosi come Testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e persone con disabilità mentali o fisiche.

Il totalitarismo nel XX Secolo

 Totalitarismo, leggiamo sui testi di politica, in quanto neologismo sorse negli anni venti del Novecento per sottolineare l’onnicomprensivita’ dello Stato fascista in Italia. Indica il principio di una autorità unica alla guida non solo dello Stato quanto della società. Un allargamento della sfera di ingerenze del potere pubblico, fino ad interessarsi delle azioni comportamentali dei singoli uomini e dominare la sfera privata di ciascuno.

Hannah Arendt
Nel suo libro
Le origini del totalitarismo
analizza le caratteristiche
del fenomeno 
“Totalitarismo”.







 A scuola gli insegnanti, non tutti, ci spiegavano che il “totalitarismo” è stato un fenomeno sorto nel XX secolo sulla scorta della filosofia di Hannah Arendt, col suo noto libro Le origini del totalitarismo. Un termine che contiene tante implicazioni politiche ed ideologiche che ha investito il fascismo, il nazismo e lo stalinismo.

 Alcune delle caratteristiche che il termine trasmette sono:

—l’ideologia che poggia sulla filosofia assolutistica, intesa a trasformare dalle radici il vivere umano. In pratica annulla la società dei cittadini per identificarla con lo Stato, a cui l’individuo è totalmente subordinato.

—e’ lo Stato a individuare l’interesse da perseguire verso cui il popolo non può eccepire.

—la nuova società frutto ideale del regime non tollera la ben che minima opposizione.

—i vertici del partito unico di massac si identificano con le massime cariche dello Stato.

—all’interno del partito unico ad esercitare il potere (quello vero) è una frazione minima dei membri ufficiali.

—il sistema economico segue le linee della pianificazione dei beni e servizi concepite e controllate da un gruppo ristretto del partito.

—l’organizzazione delle forze di polizia ha fra i suoi compiti quello di controllare la vita privata dei cittadini e di reprimere il minimo dissenso, godendo di amplissima discrezionale nell’operare nei confronti di una vera o presunta opposizione.

—l’informazione pubblica è affidata a organi di monopolio statale e comunque sottoposta a stretta censura.

—sistematicamente viene individuato un nemico a cui addebitare i punti bassi della situazione politica, economica, militare. Quei nemici, veri o presunti, vanno combattuti, o meglio eliminati. Di volta in volta, nemici sono le lobby ebraiche, la borghesia, l’estrema sinistra (nei regimi fascisti), i deviazionisti di sinistra e di destra (nei regimi comunisti).

Un Personaggi


Andrea Trebeschi; fu sacerdote e pure un protagonista della Resistenza, oltre che un cattolico profondamente impegnato. Nacque a Brescia il 3 settembre 1897 e frequentò le scuole elementari all'Istituto “Cesare Arici”, dove conobbe Giovanni Battista Montini, suo coetaneo e compagno di classe. Abbracciò la resistenza cattolica e fu arrestato dai nazisti l’Epifania del 1944, portato a Canton Mombello, poi a Verona e da qui avviato ai campi di Dachau e Mauthausen.

Nascita: 3 settembre 1897, Brescia 

Morte 24 gennaio 1945, Gusen II (Mauthausen)





chi è l'uomo




La sofferenza, la fame, i disagi

finiscono per fare degli uomini 

fra loro dei lupi: beati quei

popoli che riescono a prevenire 

con l'unico mezzo efficace, la

vera profonda leale solidarietà.

La società di domani sarà come 

noi l'avremo voluta oggi.

La guerra continua

 È il 112° giorno di guerra nella Striscia di Gaza: «25.500 palestinesi morti», stando a quanto asserisce Hamas. 

  Il 70% delle vittime, secondo l’Onu, sono donne o bambini (dato del 18 gennaio) e secondo una stima delle agenzie di intelligence Usa, le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso solo il 20-30% dei militanti di Hamas (dato del 21 gennaio). 

  In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre.

   Il Sudafrica ha intentato recentemente una causa contro Israele presso la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja, sostenendo che con la sua operazione militare a Gaza si sarebbe reso responsabile del reato di genocidio a danno dei palestinesi. Israele ha respinto le accuse, definendole «false e grossolanamente distorte».

venerdì 26 gennaio 2024

Nobilta’ e feudalesimo nella modernità

 Nel corso del cinquecento in ottica istituzionale sorge Contessa E. e fra noi che -oggi viviamo qui e apprezziamo in ottica localistica il nostro paese- si è sviluppata una vasta letteratura che in linea generale  enfatizza la generosità, la bontà, l’accoglienza dei baroni del tempo. 

E’ andata così? Ossia c’è stata bontà, generosità nell’accogliere la colonia degli arbereshe? Oppure, come si insegna nei corsi di sociologia, economia ed altre scienze sociali all’Universita’ quella colonizzazione dei territori interni dell’Isola non è stata altro che rivelatrice di importanti mutamenti avvenuti nelle strutture sociali ed economiche siciliane di quell’epoca?

 Effettivamente attore principale, in quell’alba della modernità (nel Cinquecento) fu la nobiltà che attraverso la fondazione  di nuovi centri abitati rurali trovò un modo per rafforzare il proprio dominio sul territorio e affermarsi socialmente.

 Quello era un tempo in cui colonizzando le vaste aree dell’interno (Val di  Mazara) la nobiltà feudale cercava di diversificare il patrimonio  per meglio gestite i debiti  ormai difficilmente gestibili. Si era alla ricerca di prestigio politico per ascendere nella scala sociale. Essere titolari di vasti ma semplici feudi spopolati non consentiva, sulla base della Costituzione federiciana, di accedere o di incrementare i voti nel Parlamento siciliano. I feudi rustici non servivano, in quell’alba della modernità, ad ascendere o a distinguersi tra la “folla” di baroni senza vassalli.

 C’è da riconoscere che la fondazione di un nuovo centro non consentiva nel breve tempo di conseguire una posizione più elevata nella scala sociale (accrescere il peso ed i voti nel parlamento feudale). Però già da subito si conseguiva, grazie alla concessione della licenza popolandi, l’esercizio del mixutum imperium (=giurisdizione penale e civile), giurisdizione che non era solo di tipo giurisdizionale  sui vassalli e su tutto il territorio feudale di pertinenza del nuovo “paese”, ma era anche amministrativo e fiscale. Il barone in pratica da semplice proprietario terriero diventava “Signore” che esercitava la giurisdizione, l’amministrazione, la rappresentanza regia ed il governo pieno sul territorio.

 Dal  quadro di carattere generale sopra tracciato, proveremo a capire un caso singolo: i Cardona furono benefattori nei confronti degli arbereshe o ….gli arbereshe agevolarono le mire di potere dei Cardona?

(Segue)

Ritagli di giornali

Corriere della Sera
… e’ prepotentemente riaffiorata tra Lega e Cinquestelle quella affinità ideologica che i due partiti non vogliono reprimere



Un Personaggio

 

 Søren Kierkegaardfu un filosofo danese e oggi è considerato uno dei padri dell’esistenzialismo. La sua vita fu per lo più priva di eventi notevoli, anche se gran parte del suo acutissimo pensiero può trovarsi rispecchiato nel bipolarismo che caratterizzò la sua esperienza interiore, divisa tra il mondano, che non sapeva abbandonare del tutto, e la spiritualità, che non poteva abbracciare integralmente. Il padre Michael, rimasto vedovo e senza figli, sposò in seconde nozze la domestica di casa, Ane Lund, che gli diede sette figli, di cui Søren era il più giovane. Michael Pedersen Kierkegaard era un uomo rigoroso e un ricco commerciante ed educò i suoi figli nel segno della severità del pietismo religioso, del pessimismo e del senso del peccato.

Nascita5 maggio 1813, Copenaghen, Danimarca

Morte11 novembre 1855, Copenaghen, Danimarca


La verità è paradosso


Con l’invito rivolto a tutti coloro

che sono affaticati e oppressi, il

cristianesimo non è entrato nel

mondo come un campione meraviglioso

di dolci consolazioni -quale il pastore

lo presenta con voce in falsetto e

piagnucolando- ma come l’assoluto…..

il cristianesimo è e deve essere l’assoluto…

in rapporto all’assoluto non c’è 

infatti che un solo tempo: il

presente; per colui che non è 

contemporaneo  con l’assoluto,

l’assoluto non esiste affatto.

E poiché Cristo è l’assoluto, e’

facile vedere che rispetto a lui

e’ possibile solo una situazione:

quella della contemporaneità…

per parlare sul serio, Cristo non

e’ ne’ un commediante e neppure

un semplice personaggio storico; 

poiché egli come paradosso, è una

persona astorica al massimo grado.

Ma la differenza tra la poesia

e la realtà è questa:

la contemporaneità.

giovedì 25 gennaio 2024

Beni culturali. LE OPERE ARTISTICHE DI SANTA MARIA DEL BOSCO al Museo Diocesano di Monreale e alla Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.... ... di Domenico Cuccia

Il testo che segue è il terzo di una serie curata dal dott. Domenico Cuccia 
e attiene ai beni culturali del territorio di Contessa Entellina.  
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 ALLA SCOPERTA DEI TESORI DI CONTESSA ENTELLINA

I contessioti, appassionati della storia del proprio paese e dei beni culturali presenti o provenienti dal proprio territorio e inseriti per la loro importanza in ambiti culturali più vasti, dopo avere visitato il Museo archeologico Salinas di Palermo dove, come abbiamo visto in precedenza, sono esposti i decreti e gli altri reperti archeologici, provenienti da Entella, e il Museo Diocesano di Monreale, dove sono esposte molte opere provenienti dall’Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro dovrebbero continuare il proprio iter culturale visitando la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis. 

Presso il citato Museo palermitano, sito in via Alloro n. 4, sono custodite numerose opere d’arte provenienti dal territorio di Contessa Entellina. Al piano superiore, nella sale a sinistra salendo le scale, è esposta la “Vergine col Bambino di Calatamauro”, un prezioso mosaico staccato con l’immagine della vergine e del bambino, tipico esempio di arte bizantina costantinopolitana del XIII secolo. Di tale opera si sono occupati diversi studiosi e in modo particolare la professoressa Andaloro, con cui l’autore di questo articolo ne ha a lungo parlato. 

Non è certo il rapporto con l’abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, il mosaico è stato, infatti, ritrovato nei magazzini del Museo con l’indicazione di provenienza dal territorio di Contessa Entellina.
Secondo un’ipotesi il mosaico può essere identificato con la Madonna del muro, posta sull’altare della chiesa della Madonna della Favara e trafugata intorno al 1.800. Tale Madonna era oggetto di grande venerazione e ancora se ne parla a Contessa. Per chi ne vuole sapere di più di questa e delle altre opere presenti nella Galleria e provenienti dal territorio di Contessa, si consiglia la lettura della pubblicazione “Tesori Ritrovati 1968-2008 storia e cultura artistica nell’abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII al XIX secolo” a cura di Mariny Guttilla, reperibile presso la Biblioteca comunale di Contessa Entellina. 

Un’altra opera proveniente da Contessa ed esposta a Palazzo Abatellis è il “Busto di Eleonora d’Aragona” di Francesco Laurana, una delle più importanti opere esposte nel Museo. Il busto, fu collocato dai discendenti della nobildonna sopra il sepolcro dove, nel Monastero di Santa Maria del Bosco, erano deposti i resti mortali di quella che fu una delle più importanti donne della Sicilia di quel periodo storico, morta nel 1405. Eleonora era Infanta di Aragona, nipote del re di Sicilia Federico d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta, conte di Caltabellotta, signore di Sciacca e Vicario del regno di Sicilia. Ella, morta nel castello di Giuliana, fu sepolta secondo la sua volontà nel Monastero di Santa Maria del Bosco di cui, in vita, era stata una grande benefattrice. 

Il busto, acquisito alle opere del Museo, su iniziativa del grande archeologo Antonio Salinas, trova allocazione nella sala delle statue (del 400 e del 500) della Galleria di Palazzo Abatellis, a destra dell’ampia sala dove è esposto “Il trionfo della Morte”, nel famoso allestimento originario predisposto da Carlo Scarpa. Nella Galleria regionale di palazzo Abatellis, sono custoditi, inoltre, molti dipinti provenienti da Santa Maria del Bosco. Due sono stati esposti per un certo periodo presso l’Oratorio dei Bianchi, ma adesso non ci sono più e il piano superiore dell’oratorio è interessato da lavori di restauro. Per un elenco completo si rinvia al volume citato di Mariny Guttilla. Come ho ricordato negli articoli precedenti, il percorso culturale suggerito è stato da me organizzato e realizzato negli anni 2014 e 2015, durante il mio anno di presidenza del Rotary club Palermo Agorà. La visita della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, a cui hanno aderito alcuni amici del ​ Rotary club di Palermo sud e di Trapani, è avvenuta nel mese di giugno del 2015 e alcune foto si riferiscono alla suddetta visita, nella quale siamo stati accompagnati dal professor Pietro Longo, già Presidente di Italia Nostra, storico e noto critico d'arte. 

Domenico CucciaALLA SCOPERTA DEI TESORI DI

CONTESSA ENTELLINA

I contessioti, appassionati della storia del proprio paese e dei beni culturali presenti o provenienti dal
proprio territorio e inseriti per la loro importanza in ambiti culturali più vasti, dopo avere visitato il Museo
archeologico Salinas di Palermo dove, come abbiamo visto in precedenza, sono esposti i decreti e gli altri
reperti archeologici, provenienti da Entella, e il Museo Diocesano di Monreale, dove sono esposte molte
opere provenienti dall’Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro. dovrebbero continuare il proprio
iter culturale visitando la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
Presso il citato Museo palermitano, sito in via Alloro n. 4, sono custodite numerose opere d’arte
provenienti dal territorio di Contessa Entellina. Al piano superiore, nella sale a sinistra salendo le scale, è
esposta la “Vergine col Bambino di Calatamauro”, un prezioso mosaico staccato con l’immagine della
vergine e del bambino, tipico esempio di arte bizantina costantinopolitana del XIII secolo. Di tale opera si
sono occupati diversi studiosi e in modo particolare la professoressa Andaloro, con cui l’autore di questo
articolo ne ha a lungo parlato. Non è certo il rapporto con l’abbazia di Santa Maria del Bosco di
Calatamauro, il mosaico è stato, infatti, ritrovato nei magazzini del Museo con l’indicazione di provenienza
dal territorio di Contessa Entellina. Secondo un’ipotesi il mosaico può essere identificato con la Madonna
del muro, posta sull’altare della chiesa della Madonna della Favara e trafugata intorno al 1.800. Tale
Madonna era oggetto di grande venerazione e ancora se ne parla a Contessa. Per chi ne vuole sapere di più
di questa e delle altre opere presenti nella Galleria e provenienti dal territorio di Contessa, si consiglia la
lettura della pubblicazione “Tesori Ritrovati 1968-2008 storia e cultura artistica nell’abbazia di Santa Maria
del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII al XIX secolo” a cura di Mariny Guttilla, reperibile
presso la Biblioteca comunale di Contessa Entellina.
Un’altra opera proveniente da Contessa ed esposta a Palazzo Abatellis è il “Busto di Eleonora d’Aragona” di
Francesco Laurana, una delle più importanti opere esposte nel Museo. Il busto, fu collocato dai discendenti
della nobildonna sopra il sepolcro dove, nel Monastero di Santa Maria del Bosco, erano deposti i resti
mortali di quella che fu una delle più importanti donne della Sicilia di quel periodo storico, morta nel 1405.
Eleonora era Infanta di Aragona, nipote del re di Sicilia Federico d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta,
conte di Caltabellotta, signore di Sciacca e Vicario del regno di Sicilia. Ella, morta nel castello di Giuliana, fu
sepolta secondo la sua volontà nel Monastero di Santa Maria del Bosco di cui, in vita, era stata una grande
benefattrice. Il busto, acquisito alle opere del Museo, su iniziativa del grande archeologo Antonio Salinas,
trova allocazione nella sala delle statue (del 400 e del 500) della Galleria di Palazzo Abatellis, a destra
dell’ampia sala dove è esposto “Il trionfo della Morte”, nel famoso allestimento originario predisposto da
Carlo Scarpa.
Nella Galleria regionale di palazzo Abatellis, sono custoditi, inoltre, molti dipinti provenienti da Santa Maria
del Bosco. Due sono stati esposti per un certo periodo presso l’Oratorio dei Bianchi, ma adesso non ci sono
più e il piano superiore dell’oratorio è interessato da lavori di restauro. Per un elenco completo si rinvia al
volume citato di Mariny Guttilla.
Come ho ricordato negli articoli precedenti, il percorso culturale suggerito è stato da me organizzato e
realizzato negli anni 2014 e 2015, durante il mio anno di presidenza del Rotary club Palermo Agorà.
La visita della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, a cui hanno aderito alcuni amici del
Rotary club di Palermo sud e di Trapani, è avvenuta nel mese di giugno del 2015 e alcune foto si riferiscono
alla suddetta visita, nella quale siamo stati accompagnati dal professor Pietro Longo, già Presidente di Italia
Nostra, storico e noto cro Cuccia contessioti, appassionati della storia del proprio paese e dei beni culturali presenti o provenienti dal
proprio territorio e inseriti per la loro importanza in ambiti culturali più vasti, dopo avere visitato il Museo
archeologico Salinas di Palermo dove, come abbiamo visto in precedenza, sono esposti i decreti e gli altri
reperti archeologici, provenienti da Entella, e il Museo Diocesano di Monreale, dove sono esposte molte
opere provenienti dall’Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro. dovrebbero continuare il proprio
iter culturale visitando la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
Presso il citato Museo palermitano, sito in via Alloro n. 4, sono custodite numerose opere d’arte
provenienti dal territorio di Contessa Entellina. Al piano superiore, nella sale a sinistra salendo le scale, è
esposta la “Vergine col Bambino di Calatamauro”, un prezioso mosaico staccato con l’immagine della
vergine e del bambino, tipico esempio di arte bizantina costantinopolitana del XIII secolo. Di tale opera si
sono occupati diversi studiosi e in modo particolare la professoressa Andaloro, con cui l’autore di questo
articolo ne ha a lungo parlato. Non è certo il rapporto con l’abbazia di Santa Maria del Bosco di
Calatamauro, tato, infatti, ritrovato nei magazzini del Museo con l’indicazione di provenienza
dal territorio di Contessa Entellina. Secondo un’ipotesi il mosaico può essere identificato con la Madonna
del muro, posta sull’altare della chiesa della Madonna della Favara e trafugata intorno al 1.800. Tale
Madonna era oggetto di grande venerazione e ancora se ne parla a Contessa. Per chi ne vuole sapere di più
di questa e delle altre opere presenti nella Galleria e provenienti dal territorio di Contessa, si consiglia la
lettura della pubblicazione “Tesori Ritrovati 1968-2008 storia e cultura artistica nell’abbazia di Santa Maria
del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII al XIX secolo” a cura di Mariny Guttilla, reperibile
presso la Biblioteca comunale di Contessa Entellina.
Un’altra opera proveniente da Contessa ed esposta a Palazzo Abatellis è il “Busto di Eleonora d’Aragona” di
Francesco Laurana, una delle più importanti opere esposte nel Museo. Il busto, fu collocato dai discendenti
della nobildonna sopra il sepolcro dove, nel Monastero di Sportanti donne della Sicilia di quel periodo storico, morta nel 1405.
Eleonora era Infanta di Aragona, nipote del re di Sicilia Federico d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta,
conte di Caltabellotta, signore di Sciacca e Vicario del regno di Sicilia. Ella, morta nel castello di Giuliana, fu
sepolta secondo la sua volontà nel Monastero di Santa Maria del Bosco di cui, in vita, era stata una grande
benefattrice. Il busto, acquisito alle opere del Museo, su iniziativa del grande archeologo Antonio Salinas,
trova allocazione nella sala delle statue (del 400 e del 500) della Galleria di Palazzo Abatellis, a destra
dell’ampia sala dove è esposto “Il trionfo della Morte”, nel famoso allestimento originario predisposto da
Carlo Scarpa.
Nella Galleria regionale di palazzo Abatellis, sono custoditi, inoltre, molti dipinti provenienti da Santa Maria
del Bosco. Due sono stati esposti per un certo periodo presso l’Oratorio dei Bianchi, ma adesso non ci sono
più e il piano superiore dell’oratorio è interessato da lavori di restauro. Per un elenco completo si rinvia al
volume citato di Mariny Guttilla.
Come ho ricordato negli articoli precedenti, il percorso culturale suggerito è stato da me organizzato e
realizzato negli anni 2014 e 2015, durante il mio anno di presidenza del Rotary club Palermo Agorà.
La visita della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, a cui hanRotary club di Palermo sud e di Trapani, è avvenuta ne siamo stati accompagnati dal professor Pietro Longo, già Presidente di Italia
Nostra, storico e noto critico d'arte.
Domenico Cuccia