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domenica 7 gennaio 2024

Storia del Cristianesimo

 Brevi riflessioni (1)

Sapevamo che l'Eparchia di Piana degli Albanesi fu istituita per conservare, in Occidente, un faro, un messaggio che servisse -anche- per aprire un dialogo con le Chiese Orientali. In effetti nei primi decenni dell'istituzione vescovile, Piana possedette figure sacerdotali di grande rilievo che sapevano parlare di ecumenismo e soprattutto lo sapevano praticare. In quanto contessioti possiamo additare la figura di un archimandrita, Papas Lino LoIacono, che girò diocesi per diocesi, tutte le sedi italiane, per far conoscere natura e fini della, allora, recentemente istituita Eparchia di Piana degli Albanesi. Ebbe dialoghi e confronti in prima persona con lo stesso papa del tempo, avendo chiaro quale fosse il ruolo di una diocesi bizantino-cattolica nell'Italia "romana".

Da laici, e da osservatori, notiamo che la sede vescovile di Piana degli Albanesi da più di un decennio in qua è come "commissariata" con vertici presidiati a modo rigorosamente romano. Poteva essere una situazione condivisibile ed accettabile come fatto e periodo transitorio. Si è però, ormai, al decennio di commissariamento. 

Su questi presupoposti ci piace iniziare una pagina domenicale di Storia della Chiesa, con riflessioni brevi settimanali, a sfondo storico.

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Il Cristianesimo non nacque per creare uno Stato da affidare ad uno degli apostoli del Nazareno. Sin dalle origini sappiamo che ebbe una vocazione puramente missionaria. Gesù ordinò ai discepoli "Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19). Stando ai libri di Storia, e a quelli ampiamente religiosi, già dopo poco più di un decennio dalla Crocifissione, i discepoli erano dispersi in più angoli dell'Impero. Predicavano il Vangelo e nessuno di loro immaginò di imporre la visione, la lettura, il modo di trasmettere il messaggio, o peggio, il recitare le lodi di fede o il vestire nel celebrare, secondo i dettami che San Pietro avrebbe dovuto, in condizioni di disagio, disporre dalle catacombe di Roma. 

La Chiesa delle origini ebbe quasi da subito percorsi diversi per trasmettere la Fede nel Cristo Crocifisso. Fu subito pluralista sul come trasmettere il messaggio. Alcuni cristiani si servivano delle sinagoghe ebree diffuse in più parti dell'Impero per comunicare il "messaggio", altri si servirono della capillarità viaria attraversate dalle legioni romane sui territori per seguire gli stessi percorsi e raggiungere popoli diversi e parlare loro secondo le loro convenzioni.

Ognuno di quegli apostoli trasmetteva il "messaggio" del Cristo Crocifisso, e non pensò mai che dovesse usare, o addirittura imporre liturgie, canti, lingue e vesti liturgiche disegnate dall'allora "inesistente" Vaticano. I quattro Vangeli usati dai cristiani di tutti gli angoli della terra, già in quei primi decenni di Cristianesimo, additavano unitariamente il solo Cristo Crocifisso e Risorto, lo facevano con letture e percorsi differenti, ma unitari nelle conclusioni.

Esistevano anche allora confronti: S.Paolo (cfr. 1 Corinti 1,10ss) segnala le fazioni che dilaniano quella comunità, ed Egli stesso si separa da Barnaba per divergenze nella strategia e nella tattica pastorale (Atti 15,39), ma non impose a quella comunità la guida di un suo uomo che vestisse, pregasse e guidasse alla sua maniera.  E soprattutto non commissariò alcuna comunità per oltre un decennio.  L'unità dei Cristiani stava nel Cristo Crocifisso e Risorto.

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