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domenica 31 luglio 2011

Entro agosto 2012 saranno completati i lavori di consolidamento della Chiesa di piazza Bellini, la Martorana, a Palermo

Secondo un interessante articolo pubblicato ieri da "La Sicilia" nell'edizione palermitana i lavori di restauro e consolidamento della Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio (la Martorana) di Palermo, avviati nell'agosto 2010, procedono alacremente e si ipotizza che possano essere ultimati -indicativamente- fra un anno. Si tratta di lavori impegnativi che finora hanno interessato il prospetto normanno e quello barocco, il campanile e le opere barocche del coro. E' prossimo l'inizio dei lavori di pulizia dei mosaici della navata.
Come si ricordera' le opere di consolidamento sono state volute da Papas Vito Stassi, il parroco deceduto nel febbraio scorso ed a cui nei giorni scorsi e' succeduto il nostro concittadino, Papas Nicola Cuccia.
Nei prossimi giorni pubblicheremo l'articolo integrale de "La Sicilia".

sabato 30 luglio 2011

Collegi universitari statali: ai nostri giovani viene detto "sei idoneo", ma non ho dove collocarti

Cuntentu e gabbatu
Merito e reddito sono i due parametri utili perchè gli studenti iscritti all'Università possano fruire di un alloggio agevolato nell'ambito dei collegi universitari statali.
Ed invece in Italia, appena il 22% degli aventi diritto alla borsa di studio ha ottenuto un posto alloggio nell’anno accademico 2008/09 e la percentuale scende al 2,1% se si rapporta il numero di posti disponibili al totale di studenti iscritti.
In Sicilia, su 20.766 idonei solo 2.197 hanno un alloggio e i posti per idonei sono pari al 10,6%. S
Sul numero totale degli iscritti, che ammontano a circa 160mila unità, i posti alloggio fruibili sono pari all’1,4%.
Si conferma, dunque, il divario tra le due macro-aree geografiche del Centro-Nord e del Sud; nel Meridione, infatti, la percentuale di copertura del numero di idonei è tra le più basse rispetto al dato nazionale.

Vita di municipio: informazioni minute

IL SINDACO sulla scorta di una relazione del SIAN (servizio pubblico a tutela della prevenzione alimentare) ed in seguito agli esiti di analisi batteriologiche di acqua in uscita dal serbatoio Comunale e poi dal Bevaio Favara, con ordinanza del 27 luglio ha disposto il divieto all'utilizzare dell'acqua di detta fontana per il consumo umano ed ha inoltre disposto che si proceda a opportune operazioni di bonifìca al fine di campionare I'acqua da sottoporre  a nuovi e urgenti accertamenti.


Cracolici, Musotto, Giulia Adamo, ...al momento di ridurre i loro trattamenti economici di parlamentari si sono ricordati che è arrivata l'estate. Tutti a mare ! .....la Sicilia affonda.

Sui costi della politica si muove Giorgio Napolitano, al contrario del vergognoso comportamento dei capigruppo Pd, MpA, Udc, Fli all'Assemblea Regionale che, al momento di trattare i tagli ai loro lauti compensi da politicanti, si sono ricordati che siamo in estate e che è preferibile andare a fare qualche bagno a mare.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, politico forgiato in altri tempi quando valevano i valori ed i principi repubblicani, non si è mosso invece (come gli compete) con appelli o moniti bipartisan, ma in via pratica.
Alla vigilia dell'approvazione dei bilanci interni di Camera e Senato, che prevedono nuovi tagli alle spese dei Palazzi per i prossimi tre anni, Napolitano ha voluto dare l'esempio comunicando al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che, da quest'anno e fino alla scadenza del suo mandato, rinuncerà all'adeguamento del suo stipendio all'indice dei prezzi al consumo, stabilito dalla legge 23 luglio 1985, n. 372.

Chi non utilizza la partita Iva ha 90 giorni di tempo (dal 6 luglio) per avvalersi della sanatoria Tremonti che punta a fare "cassa"

"I contribuenti che, pur essendo titolari di una partita Iva, non presentano la relativa dichiarazione da almeno tre anni oppure non svolgono alcuna attività hanno novanta giorni - a partire dal 6 luglio 2011- per chiudere la propria posizione, pagando solo una sanzione minima di 129 euro".

Abbiamo riportato qualche giorno fà il comunicato Flai-cgil che avverte, nello specifico, i lavoratori forestali che dispongono di partita Iva della possibilità che possano perdere l'indennità di disoccupazione. Ma il provvedimento, contenuto nella Manovra-Tremonti, ha una portata più generale.
In pratica i titolari di partita iva “dormiente” hanno l'opportunità dell’opportunità di utilizzare la “sanatoria” prevista dal decreto legge n. 98/2011 per estinguere la "situazione" in si sono venuti a trovare.
E' sufficiente provvedere al versamento tramite F24, entro 90 gg. dalla data di entrata in vigore della legge, dell'importo di 129 Euro, indicando il codice tributo 8110, la partita Iva da chiudere, e l'anno di cessazione dell'attività.
“Nell'ottica della semplificazione” non è necessario presentare anche la dichiarazione di cessazione attività, con il mod. AA7 (previsto per i soggetti diversi dalle persone fisiche) od il mod. AA9 (previsto per le imprese individuali e lavoratori autonomi), perché la chiusura della partita Iva verrà effettuata dall'Agenzia sulla base dei dati desunti dal modello F24 presentato.
Per coloro che, benché obbligati, abbiano omesso di presentare a suo tempo la dichiarazione di cessazione attività e non colgono l'opportunità della regolarizzazione in corso, l'Agenzia può procedere alla chiusura d'ufficio della partita Iva, con l’aggiunta di una sanzione che può arrivare fino al massimo di 2.065 euro.

venerdì 29 luglio 2011

Manovra Tremonti: le badanti che sposano gli anziani assistiti si vedono ridotta .... la pensione di reversibilità

Riduzione delle pensioni ai superstiti

L'art. 18, comma 5 della legge, per le pensioni di reversibilità con decorrenza dal 1° gennaio 2012, stabilisce una riduzione dell'aliquota percentuale nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contratto ad età del medesimo superiore a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a venti anni.
La riduzione stabilita è pari al 10% in ragione di ogni anno di matrimonio con il dante causa mancante rispetto al numero di 10. Nei casi di frazione di anno la predetta riduzione percentuale è proporzionalmente rideterminata.
La norma si applica alle pensioni ai superstiti di assicurato e pensionato nell'ambito dell'assicurazione generale obbligatoria, delle forme esclusive o sostitutive di tale regime e della gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, legge 335/95.
Esempio:
pensionato di ottanta anni che si sposa con una donna di cinquantanove anni:
• se il decesso del pensionato avviene trascorso un anno dal matrimonio, la reversibilità viene ridotta del 90%;
• se il decesso avviene trascorsi nove anni dal matrimonio, la reversibilità viene ridotta del 10%.
La riduzione non opera nei casi di presenza di figli di minore età, studenti, ovvero inabili.
Resta confermato il regime di cumulabilità previsto dall‟art. 1 comma 41, della legge n. 335 del 1995.
Il provvedimento presenta evidenti aspetti di illegittimità costituzionale. Con più pronunciamenti, infatti, la Corte Costituzionale in passato ha dichiarato incostituzionali tutte quelle norme che limitavano il diritto alla pensione ai superstiti in caso di matrimonio contratto in età avanzata e di breve durata.

Regione Sicilia: i capigruppo della maggioranza (PD, MPA, UDC, etc.) hanno deciso... che col caldo estivo non è il caso di tagliare i redditi dei politicanti. In autunno si vedrà.

Per quanto riguarda tenore di vita, che poi discende dalle fonti finanziarie (le pensioni, le indennità e altri benefici) i deputati regionali non se la passano peggio dei loro colleghi romani, anzi riescono pure a snobbare i Scilipodi della Camera dei deputati.
L’Assemblea regionale siciliana (e quindi i contribuenti italiani, elettori della Lega Nord compresi) lo scorso anno ha speso circa 58 milioni di euro per pensioni, indennità, stipendi, rimborsi e altro ancora per gli inquilini di Sala d’Ercole.
In Sicilia in sostanza si spende più del doppio di quanto spende la Lombardia per i suoi deputati. Il motivo? I nostri deputati sono più autonomi, più indipendenti e, secondo alcuni, questa indipendenza può essere meglio salvaguardata se non hanno bisogno di incrementare il loro reddito in altri modi. D’altronde una legge del 1965 equipara il compenso del deputato regionale a quello di un senatore.
Se poi ci soffermiamo che un terzo dei deputati è indagato, sotto processo o condannato,questo dettaglio deriva dalla circostanza che i nostri “parassiti” si muovono, non stanno solamente ad autocopiacersi..
La trasparenza (a cominciare dalla loro busta paga) sui compensi non fa parte dei loro obblighi nei confronti dei loro elettori.
I doppi, tripli, incarichi sono, peraltro, abitudinari.
In media la retribuzione di un deputato regionale va dai 9.000 ai 14.000 euro. Puliti, netti. Che però non bastano a mantenere l’”indipendenza”.
A questi infatti si aggiungono circa 4.000 euro di contributi per il supporto all’attività parlamentare. Cioè? Soldi che vengono accreditati ai partiti di appartenenza e che poi vengono smistati ai deputati.
La cifra che un deputato in media incassa ogni mese si aggira sui 19-20 mila euro al mese. Infatti ci sono ancora rimborsi per trasferte, diarie e altri benefit.
In media, dicevamo. C’è chi prende di più e chi meno.
Fare i conti in tasca ai deputati regionali non è per nulla semplice.
Palazzo dei Normanni, rimborsa ai “parassiti” che si "muovono" parecchie spese, forse sostenute e forse no, ma comunque rimborsate, che fanno oscillare di mese in mese il reddito degli onorevoli.
Ci sono pure i deputati, più della metà, che non ricoprono un solo incarico (all’interno dell’Ars), perché ogni commissione dà un gettone a parte, sempre per garantire l’indipendenza.
C’è chi riceve compensi da più organi. Sono una dozzina gli ex deputati regionali che sono stati eletti al parlamento nazionale e che ricevevano ogni mese il vitalizio dall’Ars.
Un senatore, ad esempio, se in passato è stato deputato regionale in Sicilia riceve la pensione dall’Ars oltre allo stipendio da parlamentare nazionale. Il contrario non è consentito. L’assemblera Regionale vuole infatti che i suoi “ex” continuino ad essere “indipendenti” pure quando passano o alla Camera o al Senato. A volte si arriva anche a tre assegni mensili.
Il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, riceveva fino a qualche tempo fà l’indennità da parlamentare nazionale, il vitalizio che spetta agli ex deputati regionali e lo stipendio di sindaco.
E’, quella descritta,  l’invenzione di noi siciliani ad essere “indipendentissimi”.
Per questi signori le regole INPS, che valgono per i “mortali” (40 anni di servizio, 65 anni di età, etc.)  non esistono: loro hanno uno stomaco diverso dai cittadini che peraltro malgovernano a causa della loro ingordigia. E’ ovvio che un Cristaldi qualunque non conosce cosa sia il pudore, la vergogna.
Come lui ce n’erano altri ancora. L’ex sindaco di Catania, Stancanelli, per fare un esempio.
Pare che all’Ars, dopo numerosissimi tentativi di tagliare qualcosa alla casta andati a vuoto, abbiano deciso di togliere il cumulo. “Chi riceve l’indennità del parlamento nazionale non può ricevere il vitalizio dalla regione”. Ma il conto delle pensioni sul groppone di mamma regione rimane salatissimo.
Quest’anno l’Ars pagherà circa 22 milioni di euro in vitalizi, e in media ogni ex deputato regionale riceve circa 70 mila euro annui di pensione.
Tutto ciò va a far parte del gigantesco bilancio della regione che si aggira sul miliardo e 700 mila euro. Adesso pare che vogliano sfoltire un po’ i numeri: bisogna tirare la cinghia.
D’altronde la direttiva arriva direttamente da Roma. L’obiettivo è risparmiare 10 milioni di euro. La bozza della manovra dell'assessore regionale all'economia Armao dava il via libera alle riduzioni su pensioni d’oro e stipendi a deputati, dirigenti e burocrati. Ci stanno provando a Palazzo dei Normanni, ancora una volta. Ma sembra che anche questa volta il tutto sia destinato ad arenarsi.
Ieri (28 luglio 2011) infatti i capigruppo (Cracolici, Musotto etc.) della maggioranza all'Ars (il pd/moralizzatore è forza più consistente) si sono recati da Lombardo per dare il niet "provvisorio" alla manovra di Armao: "non ci sono i tempi per approvarla, se ne riparlerà a settembre, se si vogliono fare i tagli ai costi si facciano in via amministrativa quelli più urgenti".
Tagliare è cosa poco gradita, anche per chi finge di fare il moralizzatore (sulle tasche altrui). Avevano anche provato a tagliare il numero dei deputatati un paio di mesi fa, da 90 a 70. Poi, ovviamente, un nulla di fatto.
Rimangono in novanta, onorevoli, pagatissimi e, “indipendentissimi”. E perché no! anche “parassiti”, se è vero che la Regione  Sicilia ha un reddito pro-capite di gran lunga inferiore alla media nazionale, grazie alla loro "indipendenza" che impedisce una politica di investimenti in infrastrutture e sviluppo piuttosto che il mangia tu e mangio anch'io degli stipendifici.

Il sindaco di Salemi -Vittorio Sgarbi- pur di attirare attenzione non si crea scrupoli

Vittorio Sgarbi riesce sempre nei suoi obiettivi: essere provocatore ovunque, su tutto, con tutti.
Molti organi d’informazione, tra cui anche l’Unità, hanno infatti subito ripreso la notizia “colpiti” dall’ennesima provocazione che traspare dalla lettura dell’invito ad una serie di mostre dal titolo “L’arte non è cosa nostra”, che verrà inaugurato domenica 7 agosto nei saloni del Museo Civico di Salemi, dove sta scritto che “Sarà presente il ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, imputato per mafia”. Il leader politico siciliano -esponente dell'ultima creatura politica fondata da Totò Cuffaro poco prima di essere arrewstato-, che ha scelto di essere uno dei “Responsabili” per salvare il governo Berlusconi ricevendo in ricompensa uno dei ministeri che fu sempre prerogativa dell'antica Dc, come si sa è oggetto di indagine (anzi imputato) con l’accusa di presunte collusioni con la mafia.
Evidentemente per Sgarbi “l'imputazione per mafia è diventata una sorta di qualità del politico siciliano, da menzionare al pari di titoli e cariche”. E non crediamo che si tratti solo di una provocazione.

giovedì 28 luglio 2011

Servitori dello stato ? no. I parlamentari si costruiscono da sè lo status del loro presente e del loro futuro

Gli ex parlamentari in pensione, secondo gli ultimi dati sfornati dalla Uil nazionale, sono 1831 . E per ciascuno di essi spetta il vitalizio, un bell’assegno ogni mese che viene corrisposto in base agli anni di contributi versati (e non gli anni di lavoro parlamentare).
I vitalizi degli ex parlamentari costano a entrambe le camere (quindi al contribuente) circa 220 milioni di euro in totale l’anno. In tutto ciò anche gli ex parlamentari che in passato hanno sostenuto le tesi anti pensioni d'oro ne godono i benefici.
Vediamo qualche nome di ex parlamentari di Sicilia (area del trapanese).
1) Benedetto Cottone, oggi più che novantenne è stato uomo di punta in Sicilia prima con i monarchici e poi con il Pli dagli anni ‘50 agli anni ’70. Quattro legislature, 20 anni di anzianità, oggi riceve un assegno da 8.455 euro.
2) Ludovico Corrao ha un vitalizio di 9387. Prima democristiano poi comunista, quindi sostenitore del milazzismo, sindaco di Gibellina durante il terremoto del ’68 e inventore delle Orestiadi, Corrao ha maturato 25 anni di anzianità sugli scranni di Palazzo Madama.
3) Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, riceve il suo vitalizio bello e pulito: 8455 euro mensili per la sua attività parlamentare. Sgarbi ha maturato 20 anni di anzianità alla Camera. L’età pensionabile per gli ex parlamentari in generale è di 65 anni di età. Però è possibile ricevere il vitalizio a 60 anni se si è stati parlamentari prima del 1996. Poi ci sono ulteriori deroghe in base alle legislature maturate. Ed è accaduto così che Vittorio Sgarbi (e come lui tanti altri baby-pensionati) è andato in pensione a 54 anni. Poi c’è da ricordare quell’altro discorso secondo cui molti per il Parlamento sono in pensione, ma hanno altre cariche pubbliche e altri stipendi o vitalizi. Proprio come Sgarbi.
4) Pietro Pizzo, ex senatore Psi e uomo di punta nell’organigramma di Bettino Craxi negli anni ’80 Palazzo Madama stacca ogni mese un assegno da 4.725 euro a fronte dei dieci anni di anzianità e come lui anche Egidio Alagna, ex deputato Psi e oggi presidente onorario della Camera penale di Marsala, riceve i suoi 4.725 euro netti mensili.

Attenzione a chi possiede la partita Iva. Se lavoratori forestali potrebbe non scattare la disoccupazione. Chi la detiene senza farne uso potrebbe incappare (dopo il 4 ottobre) in gravi sanzioni

Oggetto: Sospensione DS operai agricoli con Partita IVA


come già annunciato con precedente nota, la Direzione Generale dell’INPS ha predisposto la bozza di circolare – cui si allega copia – per ripristinare la procedura di liquidazione delle domande di disoccupazione sospese agli operai agricoli in possesso di partita IVA.
La circolare dell’INPS prende in esame i differenti casi che hanno originato la sospensione, ossia:
1) Titolari di partita IVA senza impresa. In tali casi la verifica sarà fatta mediante l’incrocio dei dati Camera di Commercio/pagamenti con F24, e se non risulta alcuna movimentazione, le pratiche relative verranno definite senza ulteriori accertamenti;
2) Piccoli coltivatori diretti. Nei casi in cui si fa riferimento a lavoratori con piccoli appezzamenti di terreno e che, ai sensi della legge 334/68, siano iscritti negli appositi elenchi, anche se sono titolari di partita IVA (non collegata ad attività diverse), le domande saranno liquidate senza ulteriori accertamenti;
3) Titolare di impresa agricola, senza iscrizione ai Coltivatori Diretti. Coloro che sono in possesso di terreni, dovranno produrre un estratto catastale ovvero un’autocertificazione sostitutiva contenente le medesime informazioni riportate nelle visure catastali. In tali casi gli uffici dovranno valutare e calcolare le giornate derivanti dal lavoro autonomo, allo scopo di quantificare correttamente quelle indennizzabili di disoccupazione;
4) Titolari di impresa artigiana o commerciale senza iscrizione alla relativa gestione/lavoro occasionale autonomo. Se dall’incrocio dei dati si desume un’attività d’impresa congiunta a quella agricola, dovrà essere valutata la prevalenza del lavoro. In tali casi il lavoratore dovrà esibire copia della dichiarazione dei redditi 2010 (modello 730/UNICO 2011, copia dei modelli F24), oppure, qualora non sia possibile esibire tali documenti, un’autocertificazione dei redditi;
5) Iscritti ad altra cassa o ad altro ente previdenziale. In tali casi il lavoratore deve produrre la documentazione necessaria, allo scopo di valutare la compatibilità col lavoro agricolo e la conseguente validazione della contribuzione agricola ed i relativi diritti previdenziali.
Se per i primi due casi le operazioni di verifica, poiché avverranno in automatico, dovranno essere completate entro l’8 di agosto, per gli altri casi, le stesse operazioni, si completeranno entro la fine di settembre.
Ciò vuol dire che, in particolare nei territori dove si presentano specifiche criticità, è possibile richiedere ed attivare appositi incontri con le rispettive sedi dell’Istituto al fine completare le operazioni di liquidazione delle prestazioni in tempi ragionevolmente rapidi, senza aspettare la fine del mese di settembre.
Per quanto riguarda i lavoratori agricoli che sono in possesso di partita iva, oltre agli elementi di valutazione già riportai nella nostra nota, circ. 255 del 15/07/2011, riteniamo opportuno sviluppare ogni iniziativa utile per informare i lavoratori stessi delle novità apportate, precisamente che:
 L’art. 23, co. 22, del D.L. n. 98/2011 ha inserito nell’art. 35 del DPR 633/72 il co. 15-quinquies, che recita come segue: “l’attribuzione del numero di partita IVA è revocata d’ufficio qualora per tre annualità consecutive il titolare non abbia esercitato l’attività d’impresa o di arti e professioni o, se obbligato alla presentazione della dichiarazione annuale in materia d’imposta sul valore aggiunto, non abbia adempiuto a tale obbligo. Il provvedimento di revoca è impugnabile davanti alle Commissioni tributarie.”
 Tale revoca si applica anche ai possessori di partita iva che non hanno adempiuto alla presentazione della dichiarazione annuale iva, pur avendone l’obbligo. È salva in ogni caso la possibilità di impugnare il provvedimento di revoca davanti alle Commissioni tributarie.
 Restano esclusi dalla cancellazione d’ufficio delle partite Iva sia gli esercenti attività agricole con volume d’affari non superiori a 7.000 Euro, sia gli esercenti arti sanitarie con operazioni esenti, entrambi esonerati dall’obbligo di dichiarazione annuale Iva.
Rimane un’incertezza sul significato che il legislatore ha voluto attribuire al concetto di “inattività” della partita Iva, ossia quali siano i parametri che definiscono il mancato esercizio dell’attività da parte del contribuente: la mancata emissione di fatture o di acquisti? Oppure, più in generale, l’assenza di attività d’impresa o professionale?
E’ il caso, ove si ritenga necessario, di prendere contatti con il CAF di riferimento.
Un cordiale saluto.
Gino Rotella

Un patentino per gli operatori delle macchine agricole ?

Con il gasolio a 96 centesimi al litro, i fertilizzanti che registrano un aumento di oltre il 14 per cento, il prezzo di vendita dei prodotti agricoli riesce a malapena a coprire i costi di produzione.
Gli agricoltori siciliani pagano un costo aggiuntivo: il trasporto.Il grano duro nell'Isola è acquistato dai grossisti ad un prezzo che è di una decina di centesimi di euro in meno rispetto alla piazza di Foggia. Una differenza che incide sul bilancio delle aziende agricole. Con il rischio che cresca l'abbandono dei seminativi che va ad aggiungersi ai 250 mila ettari perduti negli ultimi due anni.
Insufficiente remunerazione dei prodotti agricoli, ritardi nell'attuazione del Psr 2007-2013, miopia dei governi nazionale e regionale, carenze e difficoltà nel sistema creditizio agrario, indebitamento con gli istituti previdenziali ed esposizione con le banche delle aziende, insufficiente trasparenza della filiera, costi crescenti dei trasporti.
Sono tempi davvero grami per i contadini siciliani.
A denunciare l'ultimo caso di asfissiante "burocratite" è la Confagricoltura della Sicilia a proposito del provvedimento che «è di segno assolutamente contrario al principio, solo enunciato e smentito purtroppo nei fatti, di voler snellire le procedure burocratiche ed amministrative nel nostro Paese». In attuazione del 5° comma dell'articolo 73 del Decreto Legislativo 81/2008 (Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) - spiega la Confagricoltura - «è stata preparata una bozza di accordo che prevede l'introduzione di una specifica abilitazione (patentino) per gli operatori delle macchine agricole, senza contare che questi sono stati già formati sia per la circolazione stradale sia per la sicurezza nei luoghi di lavoro».

Il costo della vita sale trainato dal caro carburanti

L’Associazione petrolifera italiana sostiene che in Italia vi sono troppi impianti (23 mila), mentre in Germania, con un territorio molto più esteso, di impianti ve ne sono solo 15 mila
Il conto dei carburanti in Italia è salato perché, alla pompa, costano mediamente fra il 5 e il 9 per cento in più della media europea, anche tenendo conto del maggior carico fiscale.

La giunta regionale riflette ma non decide

La Regione al fine di risparmiare sulla spesa pubblica prevede (se ne discute all'interno della Giunta di governo) di dover realizzare:
- l’accorpamento degli Iacp (Istituti autonomi case popolari) e dell’Istituto per l’incremento ittico in un unico organismo,
-la chiusura dell’Esa (Ente Sviluppo Agricolo),
-tagli a indennità, auto blu, e consulenti.
-prelievo del 5 per cento dalle pensioni sopra i 90 mila euro e del 10 per cento per quelle che superano i 150 mila euro.
-Riduzione del 10 per cento degli stipendi superiori a 150 mila euro dei dipendenti di Regione e partecipate.
Sono previsti tagli anche ai “gettoni di presenza” di consiglieri comunali e provinciali e dei tetti alle consulenze nonchè una riduzione dei trasferimenti dal bilancio regionale all’Ars-Assemblea Regionale Siciliana (il 5-10% sugli attuali 160 milioni).
La somma complessiva da risparmiare è di 2,6 miliardi in tre anni (471 milioni per il 2011, 869 milioni per il 2012 e 1,267 miliardi per il 2013).

mercoledì 27 luglio 2011

Vita di municipio: informazioni minute

A)
Si è riunita oggi in Municipio la Commissione art. 5 (ossia la commissione che presiede al processo della ricostruzione dell'edilizia privata, dopo il terremoto del 1968). La Commissione ha esaminato ed approvato sul piano tecnico, e quindi finanziato, alcuni progetti che giacevano da lungo tempo (anni ...) negi scaffali degli uffici.
B)
Il servizio di mensa scolastica a carico del Comune è costato -per il periodo gennaio-maggio- €. 11.143,41, a fronte di n. 2.960 pasti somministrati da gennaio a maggio.
Il contratto, perfezionato l'8 febbraio 2011 con la ditta Saporito di Corleone, è stato fatto gravare per €. 5.115,88 sul bilancio 2010 e per €. 6.027,53 sul bilancio 2011.
Stando al carteggio reso pubblico i pasti somministrati (mediamente) mensilmente sono stati 592, per un costo unitario di €. 3,53+iva.

Bersani: "Le critiche le accettiamo ma le aggressioni no".

A)
Dice un imbarazzato Bersani a proposito del pd coinvolto in vicende di tangenti con esponenti non di terza fila, bensì della primissima fila:
 "Le macchine del fango che girano, se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso. Noi abbiamo capito quello che sta succedendo. Lo abbiamo capito". 
"Penati è stato corretto". "Penati ha fatto un passo significativo. Mi piacerebbe lo facessero anche altri, visto che questi problemi non riguardano solo noi". "Gli riconosco la correttezza di aver fatto un passo indietro necessario, in Regione e nel partito", dice ancora Bersani.
Bersani nulla precisa, invece, sulla circostanza che sia Penati che Pronzato siano stati dirigenti nazionali del partito, suoi collaboratori o consiglieri personali, e si siano trovati coinvolti in vicende certamente non onorevoli.

B)
Di seguito la lettera di Bersani a IL FATTO QUOTIDIANO".
Caro Direttore, il Fatto Quotidiano, peraltro in buona compagnia, mi attribuisce la tattica o l’imbarazzo del silenzio sul caso Penati. Per la verità, sono stato il primo a parlarne giovedì scorso alla festa de l’Unità di Roma trasmessa in diretta da Rai News e da YouDem, intervistato da Corradino Mineo davanti a 4000 persone. Qualcuno evidentemente mancava e non ha letto i resoconti delle agenzie di stampa. Quello che ho detto e scritto in questi giorni mostra forse una sottovalutazione del problema? Spero di no.
Noi non possiamo certo dividere il mondo mettendo i cattivi da una parte e i buoni dall’altra. Con ben altri mezzi si provvederà a questo nella valle di Giosafat. A noi tocca inderogabilmente rispettare la magistratura, pretendere che le istituzioni non siano esposte nel disagio e chi è coinvolto faccia un passo indietro, affermare la parità dei cittadini davanti alla legge, applicare la presunzione di innocenza, anche quella di Penati che la rivendica con forza. A noi tocca produrre riforme che tolgano possibilità alla corruzione. A noi tocca allestire nei partiti meccanismi di garanzia e di limitazione del rischio. Sfido qualsiasi altro partito italiano a paragonarsi con gli istituti che il Partito democratico ha allestito e sta allestendo.
Fin dall’inizio il Pd ha sottoposto il proprio bilancio alla certificazione di una società esterna; abbiamo un codice etico giustamente più stringente di un normale percorso giudiziario; chiediamo agli amministratori eletti nelle nostre liste di firmare un codice di responsabilità. Ma su questo ho già detto e non voglio scrivere oltre. Rispondo piuttosto alla domanda di Travaglio, reiterata in questi anni da lui stesso, da Albertini e da qualche testata della destra e che allude a una suggestiva triangolazione Gavio-Bersani-Penati. Ho già detto in altre occasioni ciò che ribadisco qui. Il ministro delle Attività produttive conosce tutti i principali imprenditori italiani. Li conosce, non li sceglie. Gavio, segnalandomi la preoccupazione per un contenzioso aperto con la Provincia di Milano, mi disse di non conoscere il presidente appena insediato e mi chiese di favorire un incontro con Penati. Così feci, via telefono. Nell’evocare questo episodio si intende forse alludere a una combine poco chiara o addirittura a illeciti che mi coinvolgerebbero? Se è così (e lo dico in tutte le direzioni!) si illustri chiaro e tondo qual è la tesi e si abbia il coraggio di affrontare una sonora querela.
Mi dispiace inoltre dover constatare molte inesattezze nelle affermazioni di Travaglio su Pronzato. Ho saputo dai giornali che Pronzato era “un mio uomo”. Non è mai stato mio consigliere alle Attività produttive. Lo trovai 11 anni fa al ministero dei Trasporti come consigliere ministeriale, lo confermai assieme agli altri consiglieri per il solo anno in cui fui ministro. Divenne consigliere ENAC parecchi anni dopo. Non fu mai responsabile dei trasporti; ha avuto la responsabilità tecnica sul trasporto aereo nel dipartimento trasporti del Pd diretto da Matteo Mauri. Quella del doppio incarico è una cosa inopportuna, ne convengo, e da non ripetere in casi analoghi. Non nego dunque di aver ricavato insegnamenti dalla vicenda, ma vorrei che la vicenda fosse messa nelle giuste dimensioni. Non dovrebbe essere troppo disagevole peraltro considerare quali siano le persone che davvero ho motivato e promosso in lunghi anni di vita amministrativa. Ho la presunzione di credere che verrebbe riconosciuto che si tratta di gente in gamba e di gente sicuramente perbene. Travaglio infine si è chiesto nei giorni scorsi se io sia la persona giusta per rappresentare il centrosinistra. Non tocca certo a me dirlo. Per le sue valutazioni Travaglio provi comunque a tener conto di una cosa, per quanto ai suoi occhi possa risultare poco credibile: sono talmente provinciale e paesano da mettere il buon nome che ho ricevuto davanti a qualsiasi cosa e a qualsiasi ruolo.

L'Italia è gravemente malata: mancanza di crescita, imposizione fiscale, evasione fiscale, corruzione, invasione dei ladri

Centinaia di migliaia di persone vivono parassitariamente a spese degli enti pubblici, fra cariche elettive, componenti dei Consigli di Amministrazione di società pubbliche statali, regionali e locali, revisori dei conti di enti pubblici (più ciechi dei ciechi nel vedere le ruberie), società pubbliche ed altri che lucrano nella greppia della finanza pubblica.
La gran parte di queste  persone che amministrano aziende, controllano aziende non conoscono nulla di "economia aziendale o dxiritto societario" eppure vengono scelte appunto perchè sono "cieche". E' tutta gente che non solo va cacciata dalle aziende pubbliche, ma dovrebbe essere chiamata a giudizio per restituire tutte le "perdite" prodotte durante la "gestione".
L’utilità di un ente o società pubblica come si valuta? In base alla sua capacità di produrre i migliori servizi con le spese minori possibili (il rapporto costi/benefici). Quando non si adotta il metodo della massima efficienza significa che c’è il marcio, che può essere dato sia dal clientelismo che dalla corruzione. Più dalla corruzione che dal clientelismo; e comunque da entrambi questi mali.
Se l’Italia fosse un Paese serio, se l’Italia avesse una classe politica seria, capace e onesta (oggi un decimo dei parlamentari è sotto inchiesta, in Sicilia addirittura un terzo) si occuperebbe di avere un sistema istituzionale e una Pubblica amministrazione degne di un Paese civilizzato, mentre oggi entrambe sono degne di un Paese del terzo mondo. Corrotti, sfaticati, ignoranti hanno preso il sopravvento sulle persone oneste che, bisogna pur dirlo, pare siano scomparse dai circuiti di governo della cosa pubblica.
Ieri sera il telegiornale ci ha mostrato Filippo Penati che mentre dichiarava ai giornalisti di essere "un galantuomo, è entrato in Consiglio di Lombardia ha firmato il registro, non ha nemmeno guardato intorno ed è tornato a studiarsi le carte che lo accusano di avere rubato in nove anni 4 miliardi di euro o lire ? (o pressapoco). Il giornalista ha commentato: "con quella firma si è garantito il gettone di €. 144,oo euro giornaliero senza essersi nemmeno informato cosa ci fosse in discussione in Aula".
Non c'è alcun dubbio che questa classe dirigente del paese sta per fare Karakiri.
Da Papa a Milanese, a Penati.
Tante Procure si stanno muovendo per scoperchiare i vasi di Pandora. Vi sono ovviamente inchieste efficaci ed altre con pochi requisiti. Tuttavia il dato è che la corruzione c’è, è estesa e favorita dai vertici politici che non solo sottraggono risorse ai cittadini, in base alle leggi che si autovotano, ma anche rubano a piene mani con la connivenza di burocrati e imprenditori disonesti.
L’indignazione dei cittadini monta ogni giorno di più perché essi sono esasperati da una montante asfissia dovuta a due principali cause: la mancanza di sviluppo e la sottrazione di risorse anche mediante aumento di tasse e prezzi dei servizi pubblici.
Inoltre, teniamo presente, che la manovra testè approvata dal Parlamento, che a regime vale 70 miliardi di euro, non è sufficiente per stare nel solco tracciato dal Patto di stabilità di quest’anno.
Fra non molto il ministro dell’Economia, Tremonti o un altro (visto che egli come Bersani è lambito dalle inchieste e "non poteva non sapere"" che i collaboratori rubavano), dovrà preparare per gli italiani un ulteriore intruglio tossico consistente in un taglio di almeno 50/60 miliardi.
Questo fatto è ineluttabile, perchè l'Italia è gravemente "malata".

martedì 26 luglio 2011

In materia di tarsu si rincorrono le decisioni del Tar/Sicilia e delle Commissioni Tributarie

Immagine d'archivio sul decoro igienico cittadino
a Contessa Entellina
Il Tar/Sicilia ha bocciato l'aumento della tassa dei rifiuti (Tarsu) del Comune di Marsala perchè è stato disposto con una determina del Sindaco, mentre per la giustizia amministrativa la compentenza è del Consiglio Comunale, come ormai ribadito ripetutamente.
Questa sentenza è infatti l'ennesima di una lunga serie di provvedimenti che, in Sicilia, provengono sia dalle Commissioni Tributarie che dal Tar.
E' una decisione di buon auspicio anche per le attese di tanti ricorrenti di Contessa Entellina, che in massa hanno contestato l'esagerato aumento delle bollette "2008".
Aspettiamo, comunque, fiduciosi.

Auguri a papas Nicola

di Anna Fucarino
Sento di dover ringraziare Teodoro Schirò e Mimmo Clesi per aver dato la possibilità di assistere alla funzione di insediamento di Papàs Nicola a quanti, per motivi di diverso genere, non hanno potuto presenziare ad essa.
C'eravamo con il cuore.
Auguro a Papàs Nicola che il nuovo cammino destinatogli dalla vita possa essere per lui sereno, florido e pieno di meravigliose sorprese. Auspico, inoltre, ove possibile, che egli possa seguire e portare avanti tutte le iniziative da lui intraprese nei suoi anni di sacerdozio a Contessa Entellina, anche se ciò dovesse risultare estrememente oneroso per lui. So, comunque, che bisogna andare lì dove la vita ci conduce, sebbene il nostro cuore resta dove e con chi abbiamo amato. Anche se sotto il profilo personale sono enormemente dispiaciuta della perdita di Papàs Nicola per la comunità di Contessa Entellina, da contessiota, il suo nuovo incarico mi riempie di orgoglio.
Urime me gjithë zemrën time.
Anna Fucarino"

Dice La Russa "Siamo in Afganistan per difendere la democrazia".

I partiti sono elementi fondamentali della democrazia. Senza di essi in una società complessa come quella in cui viviamo non vi sarebbero le condizioni di esercizio democratico.
Il fatto è che questi partiti (quelli italiani), mai disciplinati da una legge base, oggi sono diventati le lobby di cui si avvalgono le classe dirigenti interne per perpetuare il loro potere.
Il pdl è il giocattolo usato da Berlusconi per accrescere il già immenso patrimonio personale con 40 leggi ad personam che in buona parte cambiano le regole del gioco mentre il gioco è in corso, ed il pd serve a D'Alema per continuare ad essere sempre se stesso pur cambiando abito in continuazione: comunista antiamericano, comunista europeo, comunista "democratico (sic !), Ds. pds. pd, ..., filosovietico, filoamericano, antieuropeista, europeista ad oltranza, antisocialista, vicepresidente dell'internazionale socialista.
I partiti si fanno le leggi per il loro autofinanziamento, i cittadini -con referendum- le revocano e loro (i partiti) rifanno una legge che reca loro soldi per dieci volte in più di quella revocata.
Viene da ridere !
Siamo in Afganistan (diceva stamattina La Russa) per difendere la democrazia.
E viene da chiedere: "Ma la Nato quando deciderà di venire in Italia per difendere -nello stivale- la democrazia, asservita a Berlusconi e all'immortalità dalemiana ?".
Questa è la situazione esistenziale dei partiti, oggi:
Non solo i partiti incassano le spese effettuate nelle campagne elettorali, ma ci lucrano perché i rimborsi sono ben superiori ad esse. Inoltre, questi partiti della democrazia italiana, si sono autovotati il privilegio che tali rimborsi vengano effettuati anche quando la legislatura cessa prematuramente. Per cui, negli anni 2008, 2009 e 2010 e 2011 il denaro pubblico sta rimborsando contemporaneamente i partiti per i voti ottenuti nella campagna elettorale 2006 e per gli altri della campagna 2008. Un’autentica vergogna di cui nessun uomo politico si vergogna, e purtroppo, nemmeno Napolitano dice una sua autorevole parola perchè vengano rotti questi giocattoli-rubasoldi e strumenti di conservazione della "casta".
I partiti incassano, ma non hanno obbligo di rendiconto, né di pubblicare i loro bilanci, se non in maniera sommaria (ossia falsi), per cui è possibile nascondere indebite uscite, estranee all’attività propria dei partiti.
Si parla di riforma della legge-porcata con la quale deputati e senatori vengono nominati dalle segreterie dei loro partiti, ossia una schiera di "servi" a beneficio della Corte del sultano Berlusconi, ed una schiera di Tedesco-Greganti-Penati etc. etc. al servizio del pd (disposti a dimettersi se ...).
L’attuale legge-porcata ha, comunque, un vantaggio, e cioè il premio di maggioranza, secondo il quale il partito o la coalizione che riceve un voto più dei concorrenti guadagna 340 seggi alla Camera. Ma questo non basta per governare, perché il Senato ha una legge elettorale diversa, per cui ci è stato offerto di assistere al disastro del 2006 col governo Prodi.

lunedì 25 luglio 2011

Papas Nicola ha assunto la guida della Parrocchia greco-bizantina di Palermo

 I video di Teodoro Schirò sull'insediamento alla guida della Parrocchia greco-bizantina di Palermo di Papas Nicola Cuccia

N. 1

N. 2


N. 3


N. 4


N. 5


Il costo della vita cresce, ma la quotazione dei cereali siciliani no

CEREALI.

Le quotazioni della scorsa settimana in euro al chilo per merce franco mulino oltre Iva:
- grano duro biondo siciliano buono mercantile 0,260/ 0,270;
-avena 0,250;
-granone yellow silos 0,260;
-farina di soia di lavorazione nazionale con il 50% di proteine su Ravenna 0,320;
-carrube frantumate 0,220;
- orzo estero 0,230;
-polpa di bietola cubettata di provenienza nazionale 0,240;
-favino inglese 0,330;
-orzo nuovo raccolto franco magazzino grossista 0,180.

domenica 24 luglio 2011

Il degrado della classe politica

Tra Montecitorio e Palazzo Madama siedono, in questo momento, 85 parlamentari sotto inchiesta, già con sentenze di condanna sulle spalle, in attesa di processo oppure rinviati a giudizio.
Non siamo ancora ai numeri di Tangentopoli, ma poco ci manca.

Filippo Penati. Il nuovo Greganti del PD ?

Berlusconi vede scemare la sua popolarità. In tanti anni ne ha combinate di cotte e di crude: leggi su misura della sua statura, asservimento delle istituzioni democratiche, trasformazione del governo, degli enti pubblici, delle autorità di garazia etc. in una grande “Corte” al suo servizio.
Tempo fà un amico, scottato dall’epoca Craxiana e dall’avere dato fiducia all’uomo divenuto simbolo di tangentopoli, mi spiegava che pur essendo culturalmente di sinistra aveva votato per Berlusconi perché “essendo ricco sfondato non avrebbe saccheggiato le casse dello stato”.
Filippo Penati
Berlusconi personalmente non ha saccheggiato (si suppone, fino a prova contraria) le casse dello stato, ma i suoi uomini hanno superato i “marioli” di craxiana memoria.
Le cricche hanno festeggiato per i morti del terremoto d’Abruzzo perché intravedevano fiumi di miliardi di euro, le P3, P4, hanno messo le mani, o meglio i loro uomini, ovunque c’era denaro pubblico e conti pubblici, i parlamentari colti con le mani nel sacco sono stati salvati (con la sola esclusione di Papa) col voto politico in Parlamento invece che con l'assoluzione dei magistrati.
L’era Berlusconi si sta chiudendo con lo Stato italiano vicino, mai così vicino, alla bancarotta.
Chi ha un po’ di anni di anzianità avrà capito che gli uomini della Provvidenza non esistono (per fortuna di tutti !). Per il buon funzionamento del governo del paese serve solamente la vigilanza di tutti, dei cittadini orgogliosi di indignarsi davanti ai "ladri pubblici".
Passiamo all’altro schieramento.
Bersani fu nominato segretario del Pd sull'onda fallimentare di Veltroni: l’uomo finto “americano”, il cui obiettivo era di apparire un Berlusconi, più giovane e di presunta-sinistra. Veltroni ha imposto con Berlusconi, infatti, una legge elettorale il cui scopo era –in quella fase- di strozzare la sinistra parlamentare per creare un Pdl senza la “L”.
Ma torniamo a Bersani.
Costui nel governo Prodi si era positivamente dato da fare per far dimenticare i trascorsi comunisti: privatizzò, liberalizzò e imparò a memoria tutte le opere di Adamo Smith e nascose in archivio i precedenti testi preferiti, quelli del filosofo di Treviri. Da ex-comunista, ovviamente, inseguì la sobrietà e l’onestà.
Oggi il Bersani della saggezza è pure lui cotto e stracotto, quasi alla pari di Berlusconi. Gli uomini di vertice della sua segreteria o sono in galera o cercano di negare sui milioni (veramente si parla di 4 miliardi di euro in nove anni) provenienti da tangenti. Il suo responsabile dei trasporti (Pronzato) è stato pescato con le mani nel sacco incassando tangenti, grazie all’incarico che ricopriva all’Enac (Ente vigilanza del trasporto aereo). Politica e gestione, branche da disgiungere nei dibattiti del Pd, in questo caso 'pratico' sono apparsi in maniera eclatante congiunte ed indissolubili.
Il capo della segreteria di Bersani, e leader Pd della Lombardia Filippo Penati, si è scoperto essere un “mago” della triangolazione e riciclaggio di denaro tangentizio (estero su estero) finalizzato al “finanziamento illecito ai partiti”.
Non abbiamo parlato né di Tedesco (senatore pugliese, intimo di Massimo D’Alema che lo aveva voluto Vice Presidente della Regione Puglia) né di Vitrano, fra i più votato dai pd all’Assemblea Regionale Siciliana.
Abbiamo parlato di due braccia (il destro e il sinistro) di Bersani: capo della segreteria e responsabile Trasporti. Viene quasi in mente di dire: “il capo non poteva non sapere”.
E’ proprio vero: la differenza fra PD e PDL è solamente una “L”.
L’Italia necessita di una nuova classe dirigente, di trentenni, massimo quarantenni, che sconoscano i ladrocini della Prima e della Seconda Repubblica e con entusiasmo e pulizia interiore sappiano rigenerare il ceto politico del nostro grande paese.

Non c'è limite a nulla. In Sicilia la "casta" si concede anche i funerali gratuiti

Ieri un quotidiano ha allungato l’elenco dei privilegi di cui la “Casta” di Sicilia gode e di cui tutti ignoravamo l’esistenza.
E’ proprio vero, i parassiti, nei decenni, si sono concessi di tutto.
All'Ars è previsto anche un rimborso di 5 mila euro per i funerali non solo dei deputati in carica, ma anche per gli ex. Questo privilegio è stato deciso, in questi giorni, di non elargirlo più.
I consiglieri del Comune di Palermo invece potranno ancora fruire, per l'estremo addio, del trasporto gratuito con auto di prima classe, anche se non più in carica. Così sta scritto sul regolamento per il trasporto funebre della Città di Palermo che ammette al privileggio anche gli alti funzionari del Comune e alcune categorie impiegatizie, però con auto di seconda classe. Tutti gli altri lasceranno questo mondo con auto di "terza classe".
Privilegi per tutti.
Sprechi, mal costume, visione distorta della convivenza comunitaria, esaltazione del 'potere': ci troviamo in una realtà che necessità di una "rivoluzione culturale" prima ancora che socio-economica.
Vitalizi, uso sfrenato delle auto blu, voli aerei gratis, viaggi di rappresentanza in tutto il mondo: in questi simboli i politicanti realizzano se stessi.
Quando si entra nella cerchia della “casta” si perde sia la sobrietà che l'onestà intellettuale.

sabato 23 luglio 2011

La Sicilia deve tagliare i costi della politica, e non solo

La Regione Sicilia ha problemi con i tagli da apportare al bilancio regionale. Problemi conseguenti all’avvenuto varo della manovra di Tremonti.
Decenza vorrebbe che usasse il bisturi in profondità e adeguasse il bilancio della Regione Sicilia almeno a quello della Regione Lombardia. E resterebbe abbastanza grasso per i nostri politicanti: la regione Lombardia ha infatti il doppio della popolazione.
Per fini politico-istituzionali in Sicilia ci sono stanziati in bilancio 1,6 miliardi di euro.
A) Iniziando a tagliare dall’organo legislativo, ossia, l’Assemblea Regionale Siciliana, rileviamo subito che esso costa 172 milioni annui, a fronte dei 71 milioni del Consiglio lombardo. Si possono con facilità -allineandoci- risparmiare quindi 101 milioni di euro.
B) La Giunta, con le indennità di presidente e assessori costa 2,9 milioni di euro. Considerando che la Giunta Lombarda costa 498 mila euro (16 assessori) il risparmio -allineandoci- sarebbe di 2,4 milioni di euro. Dimezzando i viaggi degli assessori e l’autoparco regionale (auto blu) e finendola con gli incariuchi di consulenza ai soliti noti (o almeno mantenendo il limite di spesa della Lombardia) risparmieremmo altri 1,9 milioni euro.
C) Privatizzando i carrozzoni delle aziende a partecipazione regionale, nei cui consigli di amministrazione siedono solamente gli “ignoranti” amici degli onorevoli di destra, centro e sinistra, e che che non conoscono cosa sia il “produrre utili” si recupererebbero ben 150 milioni di euro annui, destinati al ripianamento delle perdite dovute al pagamento del personale.
Queste aziende non sono da vendere (non le comprerebbe nessuno) ma da affidare a volenterosi ovvero da chiudere.
D) Abolendo le 9 province dell’isola, e pur trattenendo in servizio il numerosissimo e costosissimo personale, si realizzerebbero altri 550 milioni di euro oggi destinati all'apparato politico.
E) Nella sanità regionale, riequilibrando il rapporto dirigenti/personale con quanto avviene in Lombardia (o in Toscana) si recupererebbero €. 516 milioni.

I dati riportati sono rinvenibili in tutte le riviste che si occupano di statistica ed economia della pubblica amministrazione. L’Assessore Armao per capire come muoversi per rientrare nei conti eviti di chiamare consulenti ed esperti (che poi sappiamo portano sempre lo stesso cognome). E’ sufficiente che attinga alle medesime riviste pubbliche edite da meritorie istituzioni, ovvero moduli gli stanziamenti del bilancio regionale (per quanto riguarda i costi della politica) allo schema di bilancio della Lombardia che, lo abbiamo ricordato, lascia ancora grasso ai nostri politicanti, essendo quella regione parecchio più popolata della Sicilia.
Sul costo del personale regionale ci siamo già soffermati altre volte e riteniamo che il taglio del 5-10% sulle buste paga d'oro non è una misura "decente".
Servono tagli nella misura necessaria a far guadagnare i nostri regionali tanto quanto guadagnano i dipendenti "statali" e quelli della regione Lombardia.

Ribera. Una statua per Francesco Crispi

Francesco Crispi (Ribera, 4 ottobre 1818 – Napoli, 12 agosto 1901), protagonista di primo piano del processo di Unità dell’Italia, era discendente di una famiglia arbëreshë di Palazzo Adriano, trasferitasi a Ribera dove il padre –commerciante di cereali- svolse nei primi decenni dell’Ottocento, più volte, il ruolo di sindaco.
Il nonno paterno, Francesco, fu un papas e pure lo zio, Giuseppe, fu vescovo e rettore del seminario greco-albanese di Palermo, dove ancora ragazzo –dopo avere assolto gli obblighi scolastici elementari- il futuro statista studierà per sette anni. Esperienza questa che tuttavia che non eviterà a Crispi di divenire un esponente di spicco della Massoneria italiana.
A Francesco Crispi, figura complessa (al punto che da elemento di punta del movimento democratico-garibaldino diventerà da presidente del consiglio il repressore del movimento dei fasci siciliuani) ma sicuramente di grande rilievo nel panorama politico nazionale dell’Ottocento, il comune natio, Ribera, grazie ad un finanziamento della Presidenza del Consiglio, dedicherà un significativo monumento che entro la fine dell’anno verrà posto o in piazza Duomo o nella piazza antistante la Villa Comunale.
La statua, di dimensione corrispondente al vero, sarà opera del professore Salvatore Rizzuti, e includerà anche la figura della moglie (la seconda) Rosalia Motmasson, unica donna che partecipò alla spedizione dei Mille.

venerdì 22 luglio 2011

Il blog, l'antipolitica, l'accidia, il parassitismo e ....

di Paolo Borgia
Quando un Presidente degli USA si permette di dire che il suo Paese è sull’orlo della bancarotta se i deputati americani non cambiano registro politico, allora anche chi cerca di cambiare la politica da un piccolo blog di Contessa Entellina è autorizzato ad illustrare la situazione - squallida per i più - di un territorio che sta lì proprio al centro del mondo, inerme. E se incominciano ad arrivare critiche, allora vuol dire che il blog sta facendo goal !
Sì! Il tema si incentra su due aspetti-fulcro attuali della politica ma anche della cultura e persino della religione: ACCIDIA e PARASSITISMO. E mi pare che il Kontesioto questo lo vada facendo con la dignità, la consapevolezza e la moderazione dovuta in terra arbrescia di Sicilia.
C’è, però, una solitudine che porta l’uomo a cercare sempre “conferme”. Come quelle signore, che non più pienamente convinte della sfiorita avvenenza giovanile, cercano furtivamente di scorgere se lo sguardo lusinghiero degli uomini che intersecono per la strada si posi ancora, oppure no, sul loro corpo.
Si potrebbe certo dire che, quando sei il solo a fare qualcosa, sei per forza il migliore. Ma non è solo così! Infatti è difficile trovare dei siti (non istituzionalizzati) aggiornati quasi quotidianamente. Poi c’è la forza degli allarmanti dati resi noti, non facilmente reperibili altrove, e la pertinenza dell’informazione sia essa storica, politica, culturale, artistica o religiosa. E Dio solo lo sa se, qui, i troppi guai subiti stiano per finire e se queste croci siano destinate a restare sulle spalle di un popolo che certo non le ha cercate e che di sicuro non le merita.
Dunque, io confermo e confermo la sua corretteza “politica”. E per esempio, “La libertà che uccide”, già pronto agli inizi di giugno, l’ho mandato agli amici solo tre giorni dopo i referendum, proprio per il rispetto delle personali opinioni. Indirettamente, poi, la conferma viene anche dalla edizione dello stesso su: Kumbora - Ururi (Molise), Scesi Pasionatith - Napoli, Arbitalia - San Demetrio A.(Calabria), Agimi, giugno - Otranto (Puglia), Mogoresbook - Sardegna, e presto spero su Katundi Ynë - Civita (in cronica crisi economica).
Perciò in un momento storico in cui le piazze sono vuote e ormai morte, e tutti si nutrono dal tabernacolo domestico da cui escono le voci dei molti padroni, palesi e occulti, sarebbe per me interessante capire che cosa i critici intendono con la parola “politica”.
Per me politica è il luogo del pensare, del decidere, del fare umanistico-personalistico riguardo alla sfera esistenziale comune della persona. Il servizio dei blog forse può non piacere o essere insufficiente ma nella totale mancanza di una qualche egemonia culturale (Gramsci), nella totale, o quasi, scomparsa della “fiducia (Genovesi, Filangeri ecc.) e della capacità di formulare un qualche sogno utopico, allora mettiamo a frutto la grande messe di cosiddetta mediocrità della comunità civile per un nuovo mondo migliore: fosse anche più povero ma certo sostenibile per le future generazioni, oggi abbandonate a se stesse.
Buon lavoro “Signor” Clesi.
Con rispetto Paolo Borgia

Ma chi l'ha detto che il Cristianesimo è moralismo ?

Ma l'Italia è ancora un paese cattolico, si chiedeva qualcuno qualche giorno fà in un articolo giornalistico ?
Fino agli anni sessanta del Novecento era ancora più che evidente la permanenza di un sentimento comune o «maggioritario», di appartenenza ad una storia familiare e sociale, a certi «valori» veicolati dalle istituzioni e dalle pratiche del cattolicesimo diffuso nella nostra nazione, percepiti ancora come essenziali alla nostra cultura (la famiglia, il lavoro, l'onestà, la generosità, la solidarietà etc.).
E questo accadeva a prescindere dal fatto che questi riferimenti costituissero ancora, o piuttosto non costituissero più, il contenuto di un'esperienza personale di fede. Che cosa è successo da cinquant'anni a questa parte?
Questi riferimenti non sono spariti, è vero; essi rappresentano un'eredità che non si nega, anche perché per molti essa ha coinciso (e continua a coincidere) con un segmento importante della propria biografia - quello dell'adolescenza -, ma è come se essi avessero perso la loro funzione operativa nel determinare la mentalità e le azioni delle persone, e conservassero un peso residuale, ridotto ad una serie di regole di comportamento che ci si deve sforzare di realizzare.
Tutte le volte in cui una cultura, una tradizione o una religione assumono la fisionomia di un obbligo morale e la forma di un astratto dover essere, di fatto esse cominciano a indebolirsi come fattori costitutivi o generativi della personalità umana e della vita sociale.
Possono continuare ancora a lungo a dettare ciò che si deve e ciò che non si deve fare; possono contribuire a forgiare le coscienze, e ad alimentare i sensi di colpa; ma di fatto è già iniziato il loro declino.
In questa traiettoria sta il cristianesimo nella versione occidentale.
Esso è stato inteso più volte, e ancora continua ad esserlo – fuori e dentro la Chiesa - come un deposito di valori o come una modellistica etica, e da questo punto di vista è innegabile che esso abbia condiviso e stia condividendo la triste sorte delle agenzie del «dover essere» nella nostra società: diventare una pratica virtuosa o ispirare il comportamento morale di una minoranza sempre più ristretta, e cessare di essere una proposta ideale per tutti.
Eclatante appare la localizzazione della «forza» cattolica nel nostro Paese, che non si presenta più nell'abituale suddivisione tra un Sud più tradizionalmente cattolico perché meno laicizzato, un Nord «bianco» fatto di cattolicesimo popolare-sociale (il Veneto) e un Nord «rosso» alternativo alla tradizione cattolica (l'Emilia Romagna), ma tra due blocchi praticamente contrapposti, che tagliano l'Italia in due: da una parte un Nord evoluto culturalmente, produttivo economicamente e «secolarizzato» a livello religioso; dall'altra un Sud tradizionalista o reazionario culturalmente, stagnante per un'economia assistenzialista e «illegale» e religiosamente «devoto».
Il quadro suggerisce, in un certo senso, l'equiparazione tra cattolicesimo e arretratezza sociale, da un lato, secolarizzazione e progresso civile dall'altro.
Tutto deriva dall’intendere –erroneamente- il cristianesimo come un complesso di comportamenti morali, ed in questo versante gravi sono le responsabilità di certo clero, per non dire di tutto il clero. Nell’Oriente Cristiano nessuno spazio viene dato all’interno della religione al “moralismo”.
Questo schema di lettura rischia infatti di mancare l’oggetto vero del Cristianesimo.
La secolarizzazione, infatti, non è solo o tanto l'abbandono di una cultura religiosa e di una società fondata su basi «sacrali», ma è un processo interno alla riduzione morale del cristianesimo. Il secolarismo comincia nel cristianesimo, allorquando esso viene concepito come un codice di comportamento, e lo indebolisce proprio perché non ne riconosce l'origine e lo appiattisce, misurandolo, sulle conseguenze.
Quanto grande potrebbe e dovrebbe essere lo spazio della piccola Eparchia di Piana degli Albanesi se riprendesse l’origine e lo spirito del suo ritrovarsi in terra d’Occidente !
Lo stesso attuale papa percepisce la situazione attuale ed ha scritto: "il Cristianesimo è la forza vitale senza la quale anche le altre cose non potrebbero continuare ad esistere" (Luce del mondo, p. 90).

L'unico comparto che in Italia va forte è la politica: l'essere parassiti in Italia comporta prestigio e guadagni

A dare retta ad una indagine condotta -sul territorio nazionale- dalla U.i.l. in Italia le persone che in qualche modo dipendono -economicamente- dalla politica sarebbero una folla di un milione e trecentomila cittadini. Costoro attingono (legalmente) alle casse pubbliche per una cifra pari a 18 miliardi e 200 milioni di euro l’anno.

Il grosso dei parassiti è
annidato all'interno delle
Province: migliaia e migliaia

Non va fatta di tutta l’erba un fascio. C’è gente per bene, competente, che regala al Paese, alla comunità, alla pubblica amministrazione intelligenza, buonsenso e tempo prezioso, ma  questo non toglie che siano in troppi ad avere un cordone ombelicale con la pubblica amministrazione.
I 18 miliardi di euro ed il milione e trecento milione di persone che campano di politica non tengono conto, o lo fanno fino a un certo punto, dell’indotto, tutto ciò che si muove grazie o a causa della politica (le clientele).
Il “cappio” della manovra correttivo di 70 miliardi entro il 2014 – sugli impiegati statali, le pensioni, le cure mediche ecc – ha abbassato il livello di tolleranza dei costi della politica. Le ricette anti-casta infatti si sprecano, ognuno ne propone una e l’annuncia.
La confusione è enorme.
Una particolare, meritata, attenzione viene concessa ai vitalizi dei parlamentari. La spesa è esorbitante, le norme che li regolano, generose e senza alcuna vaga vicinanza con quelle "escludenti" che disciplinano l'Inps.
Sono 2238 gli ex deputati che beneficiano di un vitalizio. Giulio Tremonti, che si trova in prima linea, ha dovuto prendere atto che su questa questione il governo deve dare un segnale concreto ed ha annunciato solamente e semplicemente un taglio del 5 per cento per i vitalizi che superano le novanta mila euro, e del 10 per cento per quelli che sorpassano la quota 150 mila euro.
E' più che palese che l'iniziativa non è sufficente per poter sostenere che in Italia "la legge è uguale per tutti". E questo dovrebbero saperlo i tanti avvocati del PDL, altra casta, che si sono opposti sia ai tagli ai politici che all'abolizione degli ordini professionali, retaggi delle antiche corporazioni medievali.
La Casta è forte, fortissima.