Il governo Berlusconi (sic !) annuncia tagli ai costi della politica, stipendi di parlamentari e funzionari nella «la media dei principali Paesi europei», auto blu sotto i 1600 di cilindrata e voli di Stato limitati a poche cariche della Repubblica. Ma di fatto non li realizza, rimandandoli alla prossima legislatura, scatenando così l'ira delle opposizioni e del Carroccio.
Luca Cordero di Montezemolo parla di «vergogna», la Lega è dura con le critiche e tutte le opposizioni insorgono, con Pd e Idv che chiedono le dimissioni del governo. Sia perché si giudicano i provvedimenti insufficienti, oppure iniqui, come fa il centrosinistra. Sia perché non digeriscono il fatto che l'annunciata stretta alla cinghia della politica non sarà certo immediata.
Mentre molte misure sui costi della politica entreranno in vigore solo a fine legislatura, ai cittadini vengono richiesti da subito i sacrifici previsti dalla manovra.
Ma tutto parte, appunto, dalla prossima legislatura.
Se è un fatto positivo, osserva Montezemolo, che la manovra sia stata approvata «velocemente e con spirito di coesione», è tuttavia «vergognoso che non siano stati tagliati i costi della politica».
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