"I contribuenti che, pur essendo titolari di una partita Iva, non presentano la relativa dichiarazione da almeno tre anni oppure non svolgono alcuna attività hanno novanta giorni - a partire dal 6 luglio 2011- per chiudere la propria posizione, pagando solo una sanzione minima di 129 euro".
Abbiamo riportato qualche giorno fà il comunicato Flai-cgil che avverte, nello specifico, i lavoratori forestali che dispongono di partita Iva della possibilità che possano perdere l'indennità di disoccupazione. Ma il provvedimento, contenuto nella Manovra-Tremonti, ha una portata più generale.
In pratica i titolari di partita iva “dormiente” hanno l'opportunità dell’opportunità di utilizzare la “sanatoria” prevista dal decreto legge n. 98/2011 per estinguere la "situazione" in si sono venuti a trovare.
E' sufficiente provvedere al versamento tramite F24, entro 90 gg. dalla data di entrata in vigore della legge, dell'importo di 129 Euro, indicando il codice tributo 8110, la partita Iva da chiudere, e l'anno di cessazione dell'attività.
“Nell'ottica della semplificazione” non è necessario presentare anche la dichiarazione di cessazione attività, con il mod. AA7 (previsto per i soggetti diversi dalle persone fisiche) od il mod. AA9 (previsto per le imprese individuali e lavoratori autonomi), perché la chiusura della partita Iva verrà effettuata dall'Agenzia sulla base dei dati desunti dal modello F24 presentato.
Per coloro che, benché obbligati, abbiano omesso di presentare a suo tempo la dichiarazione di cessazione attività e non colgono l'opportunità della regolarizzazione in corso, l'Agenzia può procedere alla chiusura d'ufficio della partita Iva, con l’aggiunta di una sanzione che può arrivare fino al massimo di 2.065 euro.
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