In una realtà agricola come è Contessa Entellina, non scrivi niente sul difficile nostro lavoro di coltivatori. A rivolgersi a chi scrive sul Blog, con queste parole, e’ stato un già compagno di classe delle scuole elementari.
Sulla scorta di una legge, la n. 57 del 5 marzo 2001, il Governo di allora emanò alcuni provvedimenti intesi a “orientare e modernizzare” i settori dell’agricoltura, delle foreste e della pesca.
L’obiettivo era di dare impulso al comparto agricolo, favorire la multifunzionalità dell’azienda agricola, valorizzare l’ambiente e il paesaggio rurale e contestualmente tutelare la salute dei consumatori.
Nel contesto di quella legislazione “quadro” si intendeva procedere a:
— ammodernamento dei mezzi tecnici,
— miglioramento della qualità dei prodotti,
— definizione di incentivi a beneficio dei giovani che volessero intraprendere la vita lavorativa dell’agricoltore.
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Vediamo quale dovrebbe essere il punto di partenza di chi volesse intraprendere l’attività agricola: questo lo leggiamo nella definizione e negli spazi assegnati dall’art. 2135 del Codice Civile. In esso, sia pure con intento orientativo, si può capire in cosa consista l’attività agricola, ma non si coglie il ruolo dell’operatore agricolo. E -già- su questo quadro non sono pochi gli amanti del mondo agricolo che storcono il muso: sono imprenditori agricoli sia le persone fisiche che le società di persone e di capitali, che gli enti.
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Siccome, a cominciare da oggi, di agricoltura cominceremo a trattarne con frequenza sul Blog avremo modo di soffermarci su cosa agli agricoltori (quelli che di persona conosciamo nella nostra zona) piace e non piace nella loro attività. Trattandosi di attività economica, al pari dell’industria e dei servizi, l’agricoltura della nostra area dovrebbe pure essa puntare al lucro. Obiettivo a cui però nessuno degli amici coltivatori che conosciamo purtroppo crede.
Da noi, in Sicilia, l’Agricoltura non è mai stata vista come impresa, come organismo che punta al profitto, bensì come occasione di autoconsumo (=sopravvivenza). Per tante delle persone che conosciamo, peraltro nient’affatto giovani, il comparto agricolo è valutato o come opportunità di vita secondaria rispetto ad altri impegni più proficui oppure come pura e semplice opportunità di autoconsumo familiare.
Segue
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