mercoledì 31 ottobre 2012

Gesip. Passate le elezioni i problemi restano .... e purtroppo si accentuano

Col dopo-elezioni per il rinnovo dell'Ars è ripresa la protesta degli operai della Gesip che da settembre non percepiscono lo stipendio.
Un gruppo di lavoratori si è presentato poco dopo mezzogiorno davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune, con tre taniche di benzina. Gli operai hanno minacciato di darsi fuoco se non si trova una soluzione al problema. Sono immediatamente intervenuti i poliziotti in tenuta antisommossa. Sono seguiti momenti di tensione ma non ci sono stati scontri.
La benzina è stata poi sequestrata. Intervenuta anche un'ambulanza.
AGGRESSIONE. A pochi metri dal Palazzo del Comune e vicino alla facoltà di Giurisprudenza, un operaio ha aggredito una dipendente comunale, alla quale sono stati tirati i capelli e che è stata strattonata: per la malcapitata alcune lievi contusioni.

Hanno detto ....

Claudio Scajola: "Sono stanco,deluso,triste,arrabbiato. Ho brividi nel constatare come il sistema mediatico giudiziario possa stritolare le persone"
Toti Lombardo, figlio di Raffaele, per difendersi dice: "Parlamento romano pieno di sgualdrine". I nomi? Non risponde.
Claudio Petruccioli “Ripeto una domanda stupida. Quando regione e provincia coincidono (p. es.nella mia cara Umbria) perché tenerle tutt'e due?”.

Province. Dovevano sparire nel 2011, poi nel 2012, poi nel 2013 adesso si dice nel 2014

Cinquantuno province, città metropolitane comprese, invece delle ottantasei attuali. Il conteggio non comprende le province delle Regioni a Statuto Speciale.
Il riordino delle province diventerà operativo il primo gennaio del 2014. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri che oggi ha dato il via libera al riordino delle province, provvedimento previsto nell’ambito della spending rewiev.
Il primo gennaio del 2013 decadranno le attuali giunte e a novembre del prossimo anno si voterà per eleggere i nuovi vertici. “Un processo irreversibile” così il ministro della funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha definito la riduzione delle province, spiegando che il governo “si è mosso tra spinte opposte: spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale”.
Venute meno le giunte provinciali, nella fase di transizione, sarà possibile per i presidenti delegare non più di tre consiglieri. Nel decreto il Governo ha inoltre confermato “il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali” e “l’abolizione degli assessorati”.
Il primo gennaio del 2014 diventeranno operative anche le città metropolitane, volute per sostituire le province dei maggiori poli urbani della penisola. Previste fin dal 1990, le città metropolitane con la Riforma del titolo V del 2001 sono state inserite anche nella Costituzione. Dal primo gennaio del 2014 dunque Bologna diverrà città metropolitana. Lo statuto del nuovo organismo verrà varato dalla Conferenza per la città metropolitana che riunisce i sindaci della provincia e che si è insediata lo scorso 22 ottobre.
“Il riordino delle Province – hanno sottolineato in conferenza stampa a Palazzo Chigi i ministri Patroni Griffi e Cancellieri – è il primo tassello di una riforma più ampia nel cui ambito verranno riorganizzati gli uffici territoriali di governo tra cui prefetture, questure e motorizzazione civile”. Solo al termine della fase di riordino, ha sottolineato Patroni Griffi, “potremo calcolare nello specifico i risparmi effettivi che l’intera riforma produrrà”.

Le stesse forze che hanno dilapidato le casse regionali (pd, mpa, udc, pdl ...) sono quelle che in campagna elettorale non hanno spiegato come intendono uscire dal disastro

Regione con 18 miliardi di debiti, squilibrio bilancio vicino
Giornale di Sicilia
Lo scenario emerge da una relazione dell' assessorato all'Economia redatta a metà ottobre. A forte rischio i fondi per i precari, forestali, comuni, per il trasporto pubblico locale e per i collegamenti con le isole minori
 
PALERMO. Il debito strutturale della Regione siciliana ormai supera la cifra record di 18 miliardi di euro, ai quali bisogna aggiungere altri 7,3 mld di residui passivi contabilizzati a fine 2011.
Di fronte a questi numeri, alle rigidità del patto di stabilità, alle previsioni di un aggravamento della crisi economica e delle nuone norme sul pareggio di bilancio, l'amministrazione regionale prevede tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014 il rischio di uno squilibrio dei conti pubblici.
A rischio ci sarebbe l'intero sistema Sicilia. Lo scenario emerge da una relazione dell' assessorato all'Economia redatta a metà ottobre, in possesso dell'ANSA.
La Regione nel 2013, proprio in base al patto di stabilità, potrà autorizzare pagamenti solo per 4,7 miliardi (su un bilancio di 27 mld), 2 mld serviranno per stipendi e pensioni, altri 900milioni per pagare i debiti col sistema finanziario, dunque rimarranno disponibili 1,9 miliardi che non basteranno per pagare precari, forestali, trasferire fondi ai comuni, per il trasporto pubblico locale e per i collegamenti con le isole minori.
In più, sempre da questo plafond, la Regione dovrà estrapolare le risorse per cofinanziare i Fas e la spesa comunitaria che l'anno prossimo dovrà raddoppiare.
 In base alla legge costituzionale 1 del 2012, inoltre dal 2014 la Regione senza il consolidamento del bilancio non potrà più fare ricorso a un ulteriore indebitamento per finanziare gli investimenti, mentre le imprese continuano a vantare crediti per 5 miliardi di euro.

Assemblea Regionale Siciliana. Le vecchie conoscenze si ritrovano

Per il Pd ritornano a Palazzo dei Normanni Giovani Panepinto, Giuseppe Digiacomo, Bruno Marziano, Baldassare Gucciardi, il segretario regionale del partito Giuseppe Lupo, il capogruppo uscente Antonello Cracolici, Concetta Raia, Francesco Rinaldi, Giuseppe Laccoto, Filippo Panarello. Per l’Udc siederanno ancora in Parlamento Giovanni Ardizzone, Nino Dina, Mimmo Turano, Marco Forzese, Orazio Ragusa, Totò Lentini. Il Popolo della Libertà ha adesso 12 seggi (nelle elezioni del 2008 erano 32). Nelle file del Pdl ci sono deputati di lungo corso come Francesco Cascio, presidente uscente del Parlamento, Vincenzo Vinciullo, Salvino Caputo, Francesco Scoma, Santi Formica, Nino D’Asero, Salvo Pogliese, Marco Falcone. L’area di centrodestra si compone anche dei 4 seggi che vanno al Cantiere Popolare-Pid con i voti ottenuti dai deputati Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Roberto Clemente e Valeria C. Sudano. Cordaro e Cascio erano all’Ars nella precedente legislatura. A quest’area si aggiunge la lista Musumeci con gli uscenti Paolo Ruggirello e Carmelo Currenti, oltre a Giovani Ioppolo e Salvatore Lo Giudice.   Gli autonomisti ottengono complessivamente 15 seggi divisi tra Grande Sud (5) e il Partito dei siciliani-Mpa di Raffaele Lombardo. I seggi di Grande Sud vanno a Michele Cimino, Riccardo Savona ( deputati di lungo corso all’Ars). I dieci seggi ottenuti dal Partito dei siciliani-Mpa (erano 14 nel 2008) vanno anche in questo caso a politici di lunga esperienza parlamentare come Cataldo Fiorenza, Nicola D’Agostino, Giuseppe Picciolo, Giovani Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Giovani Greco.

Gli eletti nel Palermitano e numero di preferenze

A Palermo scattano 20 seggi. Due seggi al Cantiere Popolare che consentono a Toto Cordaro con 9259 voti di tornare all’Ars e Roberto Clemente che con 7267 voti supera di 137 voti Marianna Caronia esclusa dall’assemblea. Due seggi scattano per Miccichè. Entrano all’Ars Riccardo Savona con 8009 ed Edy Tamajo con 5107 voti. Tre seggi per il Pdl. Ciccio Cascio presidente dell’Ars è il primo degli eletti con 12.395 voti, poi Francesco Scoma con 8559 voti e Salvino Caputo con 5730 preferenze. Ben quattro poltrone dell’Ars al movimento Cinque Stelle. Il più votato è Giancarlo Cancelleri che potrà scegliere tra il seggi di Caltanissetta e Palermo, seconda con 4095 voti Claudia La Rocca, terzo Salvatore Siragusa con 3275, quarto Giorgio Ciaccio con 3015 voti. Per la lista Crocetta la spunta il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto con 3148 voti. Per la lista Nello Musumeci presidente ce la fa Salvatore Lo Giudice con 8575 voti. Per il partito dei Siciliani entrano all’Ars Enzo Figuccia, figlio del consigliere comunale Angelo Figuccia con 7433 voti e Giovanni Greco con 4390, resta fuori Tony Rizzotto con 3921 voti. Tre seggi anche per il Pd che elegge il segretario regionale Giuseppe Lupo con 8715 voti, il capogruppo all’Ars Antonello Cracolici con 8429 voti e il candidato indipendente già vincitore delle primarie di marzo Fabrizio Ferrandelli 7906 voti. Due deputati all’Udc con Nino Dina che rastella 10.229 voti bissando di fatto il secondo eletto Totò Lentini con 5304. Resta fuori Tommaso Gargano superato per meno di 100 voti. 

Toti Lombardo. 23enne figlio di papa'

Da lunedi' anche la Sicilia ha il suo Trota, il suo figlio di papà eletto con una valanga di preferenze, proprio come fu per Renzo Bossi alle ultime regionali in Lombardia, che videro premiare il figlio del Senatur con ben 17mila voti. Toti Lombardo ha superato la prova del nove, diventando un degno erede di papà Raffaele. Nel collegio di Catania il delfino, o meglio la trota, dell’ex Governatore ha ottenuto bene 9.408 voti di preferenza. Lo precede solamente Nicola D’Agostino, capogruppo uscente dell’Mpa all’Ars, con 13mila voti. E siccome nella provincia di Catania il partito dei Siciliani ha conquistato ben tre seggi, Toti, essendo il secondo più votato della lista, varcherà la porta di Palazzo dei Normanni. “La mafia si infiltra negli appalti, segue i percorsi in cui si trovano i soldi. È mimetizzata e coperta da persone apparentemente perbene. Io non intendo far fare affari a nessuno. La mafia non cerca più il controllo sociale, la mafia non sposta un voto”.

martedì 30 ottobre 2012

L'affermazione del Movimento di Grillo rende superfluo il partito di Antonio Di Pietro

L’Italia dei Valori in Sicilia ha incassato una pesante sconfitta e tuttavia si sta leccando le ferite non per il pessimo risultato siculo ma per ben altre vicende, ancora piu' brutte e complesse. All'interno del gruppo parlamentare sono in parecchi a voler eliminare, ed al piu' presto, prima che la barca affondi,  la gestione leaderistica che finora ha fatto il bello ed il cattivo tempo. L'ultima puntata di Report (domenica scorsa)! sulla gestione patrimoniale del movimento tiene banco nella discussione del gruppo parlamentare.  Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris non vuole piu' sentire parlare di Di Pietro. I deputati che hanno lasciato il partito in questa legislatura sono tanti. Oltre al famosissimo Scilipoti, c'e' Antonio Razzi, Renato Carbusano ed altri ancora.  Tanti sono preoccupati. C’è anche chi in queste ore inizia a immaginare percorsi alternativi, pensano di  saltare giù dalla nave  adesso che si rischia di affondare. Le certezze sull’avvenire delI’Italia dei Valori restano poche.  Il capogruppo a Montecitorio Massimo Donadi chiede il  «Congresso straordinario per rinnovare e non morire». Tra i parlamentari sono in molti a pensarla così.  Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, arrivato a Roma per sensibilizzare il governo in vista del decreto sui comuni pre-dissesto ha dichiarato «Non faccio più parte dell’Italia dei Valori da quando faccio il sindaco di Napoli. Lavoro 20 ore al giorno e anche volendo non potrei occuparmi delle questioni interne al partito. Mi auguro però che ci sia un segnale di cambiamento forte in generale». Poi non risparmia qualche frecciata al leader Idv. «La figura carismatica nei partiti è superata. Di Pietro dice da tempo che toglierà il suo nome dal simbolo? Forse è arrivato il momento di farlo». Non evita di commentare la vicenda del consigliere regionale del Lazio Vincenzo Maruccio, indagato dalla procura di Roma per peculato. «Oggi non regge più la favoletta delle mele marce, perché se le mele marce sono tante diventa un frutteto». E'  un leader attorniato «solo da yesman» ammette Cambursano. Il deputato fuoriuscito racconta alla stampa un episodio che risale allo scorso novembre, quando si insediò il governo Monti. «Un paio di giorni prima del voto di fiducia, venne organizzata una riunione dei due gruppi parlamentari. Per la prima volta si decise a maggioranza: 23 votarono a favore della fiducia, una decina, tra cui il presidente e la sua cerchia più ristretta, votarono contro. Bene, qualche settimana più tardi, al momento di decidere la linea politica sul decreto Salva Italia, tutti i presenti cambiarono idea. E si stabilì all’unanimità di votare contro la fiducia». Tutti tranne Cambursano, ovviamente. Che per correttezza decise in quell’occasione di lasciare il gruppo e il partito. Oggi sono in molti a rimpiangere quelle scelte. Dalla bocciatura tout court del governo Monti al progressivo allentamento dal Partito democratico. Basterà un congresso straordinario per cambiare linea politica? Forse è troppo tardi. 

Crocetta. Ha in mente un disegno per assorbire i precari degli enti locali "altrove"

“I precari non si possono licenziare, ma ci sono gli strumenti perché possano essere riassorbiti altrove. In generale la mia azione di governo sarà improntata al rigore, ma non ho intenzione di procedere con la macelleria sociale. Saremo miti, ma con durezza, come diceva Che Guevara”.

Frasi da politicanti

FLI, l'inesistente partito di Gianfranco Fini in Sicilia non ha superato lo sbarramento del 5%. BRIGUGLIO che dell'inesistente partito e' coordinatore regionale: “Ma insieme a Mpa e Grande Sud siamo il primo partito!”

Anna Finocchiaro. Sa fare i conti e la sa ... lunga

La matematica è o no un’opinione? Nel Pd, dove tutto è possibile, si discute di numeri, a poche ore dalla vittoria di "Raffaele Crocetta". L'Ansa ha pubblicato questa dichiarazione del presidente dei senatori pd che lascia intendere… “Sono molto contenta per la vittoria di Crocetta, anche se ho notato che lui ha vinto con la stessa percentuale di voti con la quale io invece ho perso.” Nel 2008 Anna Finocchiaro perse contro Raffaele Lombardo. Ma -ha ricordato- “io ho perso da sola“. Cioè senza aiuto di altri partiti.

Crocetta. Cominciano ad arrivare i primi impegni - Speriamo bene

''Via consulenze ed enti inutili. Stiamo gia' facendo la ricognizione di enti e consulenze che non servono perche' bisogna dare i primi messaggi chiari di rigore e pulizia''. Lo ha dichiarato a 'Radio 24' il neo governatore della Sicilia Rosario Crocetta. ''Iniziamo con la revoca di tutte le consulenze, poi vediamo se qualcuna serve, ma intanto vanno via. Poi - aggiunge - ci sono enti inutili che bisogna liquidare da 20 anni e stanno ancora li'''.

Da Pubblico. La moglie di Bersani si sente gia' premiere dame

C’è aria di bagarre a Ponte dell’Olio, un piccolo centro in provincia di Piacenza, dove – come racconta ‘Chi’ in edicola domani, mercoledì 31 ottobre – qualche giorno fa Daniela Ferrari, moglie del leader Pd Pier Luigi Bersani, è stata multata perché in divieto di sosta. La signora Bersani, che si era fermata a fare acquisti in una profumeria di fiducia, aveva lasciato la sua vettura alla stessa altezza, ma sull`altro lato della strada, di un`altra macchina già parcheggiata in precedenza. Risultato: traffico paralizzato nella centralissima via Veneto, con conseguenti proteste degli automobilisti. E degli stessi cittadini del Ponte dell’Olio. A ‘Chi’ alcuni testimoni raccontano che all`arrivo di una vigilessa, e di fronte alla sua inflessibilità, la Bersani avrebbe pronunciato la fatidica frase: «Lei non sa chi sono io». E che al momento della multa, sarebbe scattato un lungo applauso della piccola folla accorsa sul posto. Ma il paese sembra spaccato in due. «E` tutta colpa del mio Pos», ha spiegato a “Chi” la titolare della profumeria, «perché ha ritardato il pagamento per motivi tecnici, e la signora Bersani, mia cliente, era davvero sulle spine. Se non dovesse più venire a Ponte dell`Olio per colpa di una multa, come ho sentito dire, andrò io a casa sua quando ne avrà bisogno». (Fonte Pubblico)

Trasparenza. Una proposta per il nostro Municipio

I Comuni esigono sempre piu' tasse dai loro amministrati (imu, addizionale irpef...) motivo percui i sindaci piu' sensibili hanno disposto che tutte le entrate previste in bilancio, quelle che via via arrivano in Tesoreria e tutte le spese programmate, quelle impegnate e quelle pagate finiscano sul sito on-line del Comune. I cittadini hanno cosi' in varie realta' del nostro paese la possibilita' di controllare che fine fanno i loro sacrifici. Lo scopo e' pertanto quello di rendere accessibile e trasparente il bilancio, tenere informati i cittadini e tutti gli osservatori ed i media, usando un linguaggio comprensibile anche a chi non ha una preparazione specifica, e consentire così una maggiore partecipazione. I documenti di bilancio -come si sa'- consentono di conoscere la provenienza delle entrate e l'uso delle risors ottenute, divise per categorie e per funzioni; programmare il livello e la composizione delle entrate e delle spese, in modo da erogare i servizi e gli interventi ritenuti necessari, secondo una scala di priorità, dati i vincoli di bilancio. Con questa iniziativa sarebbe piu' facile far capire ai cittadini che negli ultimi tre anni i trasferimenti dallo Stato sono scesi in misura considerevole.

Indennita' di carica. Le regioni tagliano le indennita' di carica. E in Sicilia ?

Nei giorni scorsi la Commissione interparlamentare ha respinto il decreto Monti che riduceva i costi della politica ed introduceva il controllo della Corte dei Conti negli atti delle regioni. Adesso, per pudore, i presidenti dei consigli regionali e delle giunte hanno provato a dire la loro su una ipotesi di riduzione dei costi della politica. Hanno immaginato minori trasferimenti ai gruppi consiliari, che comporteranno risparmi tra i 35 e i 40 milioni di euro l'anno, ossia ben poco rispetto ai soldi attualmente "sprecati". Hanno pure immaginato compensi ai presidenti delle Regioni (quelle ordinarie), che finora guadagnavano tra i 7 e i 14 mila euro netti. Da adesso in poi, riceveranno tutti 7500 euro, comprensivi di stipendio e indennità varie, mentre i consiglieri regionali guadagneranno circa 6mila euro netti, e anche per loro la cifra sarà comprensiva di tutte le voci. In Sicilia queste cifre sono super-maggiorate infatti Raffaele Lombardo incassava mensilmente piu' di €. 25.000,oo. Entro il 30 novembre le Regioni si sono impegnate a varare le rispettive leggi regionali applicando la nuova normativa e le nuove misure. Si oppongono all'impianto sopra descritto, a quanto si apprende, le Regioni a Statuto speciale che in sede di Conferenza Stato-Regioni daranno parere negativo al provvedimento. Sarebbe interessante se il nuovo governatore di Sicilia, appena eletto, intervenisse per far cambiate quel parere da negativo in positivo, ed anzi proponesse la misura di €. 2.500,oo mensile per i parlamentari di Palazzo dei Normanni, come fatto circolare dai "grillini".

Terra del Gattopardo. Secondo il sindaco di Palermo a P.zzo d'Orleans non e' cambiato nulla

Sintetico il giudizio di Leoluca Orlando sull'esito delle elezioni siciliane. "Non e' cambiato nulla. Prima c'era Raffaele Lombardo sostenuto da Udc e Pd. Adesso c'e' Rosario Crocetta sostenuto da Udc e Pd".

Sicilia. il pd ha perso centinaia di migliaia di voti e figuriamoci il pdl !

Per riflettere sul voto regionale in Sicilia e' opportuno partire dai dati politici incontrovertibili, che sono tre.  1) la dissoluzione del blocco elettorale di centrodestra che dimezza i propri voti, anche sommando i due spezzoni (Musumeci-Miccichè) in cui si è diviso.  2) la radicale disaffezione al voto, che per la prima volta, scende sotto il 50%, e che è frutto non solo di fattori nazionali ma anche di motivazioni locali (il voto di scambio, che in Sicilia è sempre stato assai presente, tende a scomparire oggi, quando non c'è più nulla da scambiare).  3) il successo di Grillo, in una terra scettica e ostile ai cambiamenti. Voto vissuto pero' dalla gente più come uno sberleffo che come una proposta politica. Per la prima volta vince, sia pur con un modesto 31%, un candidato di sinistra.  Un risultato da non sottovalutare, a patto di tener conto di due altri elementi: l'apporto determinante dell'Udc (partito organico da sempre al potere siciliano), che quasi pareggia il Pd e il modesto risultato proprio del Pd, sia in percentuale (13,4) sia in voti assoluti (solo 257.000, meno della metà di quelli raccolti cinque anni fa). Il dato sul declino delle forze di sinistra leggiamolo con una breve serie storica: Borsellino voti 1.078.000, Finocchiaro voti 866.000, Crocetta voti 617.000.  Questo conferma una tendenza: il centrosinistra non vince, ma sorpassa il centrodestra che rotola giu'.   

Pd e Pdl nonostante il ciclone Grillo salvano i dinosauri. Primo partito e' il M5S

L'Assemblea fegionale Siciliana porta il segno del parziale rinnovamento grazie ai visi nuovi di 15 eletti nel Movimento fondato dal comico genovese Beppe Grillo. Per il resto le vecchie facce dominano nel Pdl come nel Pd. A Palermo risultano eletti quattro grillini all'Ars: Giancarlo Cancelleri, Claudia La Rocca, Salvatore Siragusa e Giorgio Ciaccio. Tre i tre deputati Pdl sono Francesco Cascio. Francesco Scoma e Salvino Caputo. Tre sono pure i parlamentari Pd: Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici e Fabrizio Ferrandelli. Non sono riusciti a farsi riconfermare gli uscenti Davide Faraone e Pino Apprendi. Vecchie facce anche nell'Udc con Nino Dina e Totò Lentini Nel gruppo del Cantiere popolare e' stato eletto Toto Cordaro e resta fuori Marianna Caronia, superata da Roberto Clemente. Torna all'Ars anche l'ultimo presidente della Commissione bilancio Riccardo Savona, eletto tra le fila di Grande Sud, insieme a Edy Tamajo. Non e' stato riconfermato Franco Mineo. Nel Partito dei siciliani (ex Mpa) risultano eletti Enzo Figuccia e Giovanni Greco. Non approda all'Ars Alessandro Aricò, Fli, Il partito Fli-Nuovo polo non ha superato infatti lo sbarramento del 5%. Stessa sorte per il coordinatore provinciale di Italia dei Valori Pippo Russo.

lunedì 29 ottobre 2012

Scrutinio. In nessun paese europeo le risultanze dello scrutinio elettorale tardano quanto da noi

Dati aggiornati alle 22.15. "Sezioni scrutinate: 4.995" Rosario Crocetta PD, 30,69%; Nello Musumeci 25,63%; Giancarlo Cancelleri 18,05%; Gianfranco Miccichè 15,46%; Giovanna Marano 5,95%;

Notizie da Palazzo dei Normanni: abbiamo il nostro "Trota"

A) Nella prossima legislatura di Palazzo dei normanni noi siciliani potremmo disporre del nostro "Trota" da contrapporre a quello che Bossi ci ha offerto nella legislatura trascorsa nella regione Lombardia. Il figlio 23enne di Raffaele Lombardo siedera' mei banchi di Sala d'Ercole. B) CHI SI ACCONTENTA GODE: Angelino Alfano commentando i risultati elettorali in Sicilia ha definito "positivo" il risultato del suo Partito che nel periodo 2008-2012 e' passato dal 31% al 12%. C) LA REGIONE SICILIA NON CONOSCE LA VOCE "RISPARMIO". i 14/15 parlamentari del Movimento 5 Stelle incasseranno solamente €. 2.500,oo al mese ciascuno. Puranche se gli altri 75 "deputati" non si adegueranno Mamma Regione risparmiera' €. 2.700.000,oo l'anno. D) AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE IN SICILIA. Pare che alcuni dei 76 deputati-uscenti della passata legislatura, poverini, siano rimasti fuori. Per individui che sono vissuti di parassitismo sara' duro potersi riciclare. Peraltro con la loro iscrizione nei registri dei disoccupati aumentera' il livello del disaggio sociale nell'isola, anche se, poverini, incasseranno centinaia di migliaia di euro per il "reinserimento", una sorta di buonauscita. Poverini ! E) CRACOLICI SI CONGRATULA. “Ha vinto Rosario Crocetta, adesso inizia la ricostruzione della speranza e della fiducia, inizia la ricostruzione della Sicilia. Se oggi Crocetta è presidente lo si deve anche, anzi soprattutto al fatto che proprio qui abbiamo diviso il centrodestra più forte d’Italia”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo del PD all’Ars uscente, a proposito delle elezioni regionali. F) MOMENTI DI ANSIA FRA I CANDIDATI DI PUNTA DEL PD. Gli eletti in provincia di Palermo sono tre. Sembrano sicuramente dentro Ferrandelli e Lupo. Sono in corsa per il terzo posto Riggio, Cracolici e Faraone.

RIPARTO DEI SEGGI. sulla base del trend quando mancano ancora 1000 sezioni

Regionali Sicilia: questa la distribuzione dei seggi nei collegi provinciali su base proporzionale, 80 su 90 totali, quando sono state scrutinate 4.205 sezioni su 5.308. Pd, Movimento 5 Stelle avranno 14 seggi a testa. Il Pdl 13. L’Udc 11. Mpa 10. Grande Sud 5 seggi. Movimento Politico 5 seggi. Nello Musumeci e Cantiere Popolare 4 seggi.

Contessa Entellina. Voti a destra e a manca

Come ha votato Contessa Entellina per i dieci candidati a "governatore" della Sicilia ?
1) CANCELLERI n. 96 voti;
2) MARANO n. 103 voti;
3) MICCICHE' n. 163 voti;
4) DI LEO n. 4 voti;
5) CROCETTA n. 292 voti;
6) PINSONE n. 4 voti;
7) STURZO n. 5 voti;
8) DE LUCA n. 3 voti;
9) FERRO n. 8 voti;
10) MUSUMECI n. 258 voti.

La legge elettorale siciliana, sembrerebbe che al massimo potra' garantire una maggioranza di 40 deputati su 90. Ecco che servono i miccicheiani-lombardiani

Esito più probabile: una consistente maggioranza relativa per Crocetta intorno ai 40 seggi. Semplificando al massimo, i 90 seggi dell'Ars questa volta si distribuiranno così: 80 con la proporzionale tra le liste che superano il 5%; 9 in dote al Presidente vincente; 1 per recuperare il candidato Presidente arrivato secondo. Cosa deve succedere per arrivare a 46 su 90, la maggioranza assoluta? Visto che il candidato presidente si porta in dote 9 seggi di premio, le le sue liste devono prenderne 37 sulla parte proporzionale. In astratto sembrerebbe quasi impossibile, perché prenderne 37 su 80 significa a prima vista più o meno il 46% dei voti. Però vanno fuori gioco tutte le liste che non prendono il 5%. Prendiamo per buoni come postulato i trend assestati finora. (Fonte Huffpost) Facciamo l'ipotesi che tutte e tre le liste di Crocetta che è in testa superino il 5% (cosa che sicura per il Pd e per l'Udc, probabile per la sua lista), questo vorrebbe dire che salverebbe per intero i suoi voti, che sembrano compresi tra il 30 e il 33%, mettiamo la cifra a metà al 31,5%. Quanto vale davvero questo 31.5%? Per capirlo dobbiamo fare un'ipotesi sui voti sprecati, che è molto difficile. Senz'altro non saranno inferiori al 10%, che è più o meno la quota di tutte le liste dei candidati minori. Ci sono però anche liste in bilico dei candidati maggiori: due di Musumeci (Cantiere popolare e Lista Presidente) e 2 di Miccichè (Grande Sud e Fli), ovvero un altro 20%. Ammettiamo che ne restino fuori 2 su 4, si sprecherebbero il 20% dei voti. In questo caso il 31,5% di Crocetta varrebbe un 38% circa, cioè 31 seggi. I 31 sommandosi ai 9 del premio porterebbero Crocetta a 40. (Fonte Huffpost)

Elezioni siciliane per flash

() ORE 18,25. RIFLESSIONE SULLA CONCLUSIONE P-O-L-I-T-I-C-A CHE PUO' VENIRE DALLE ELEZIONI SICILIANE. La legge elettorale siciliana frammenta il voto e costringe il vincitore a cercare alleanze per governare, alleanze che nell'attuale quadro conduce Crocetta ad allearsi con gli uomini di Lombardo-Micciche'. Ma è anche vero che mette in luce un quadro frammentato comunque, al di là del sistema di voto in sé. Perché tra astensione di oltre il 50% dell'elettorato e boom del Movimento 5 Stelle c’è poco da stare allegri anche per il Pd e per l’Udc (vincitori sulla carta). Servirebbe una legge elettorale anti-balcanizzazione, chiede Bersani da sempre. Ma forse nemmeno quella basterebbe a scongiurare il rischio che la sera del voto non ci sia una maggioranza capace di governare, sottolineano invece ogni volta che possono dal Quirinale. La gente non si riconosce piu' nei partiti della seconda repubblica. Palermo sarà anche lontana da Roma, ma il voto per l’Ars finisce per essere presagio di un Monti bis, pur potendo, sulla carta, Bersani vincere le elezioni di Primavera. () ORE 18,05. Artefice di un’alleanza inedita, che ha riunito sotto il suo nome Partito democratico e quell’Unione di Centro che, fino a pochi anni fa aveva governato l’isola assieme al centrodestra, Crocetta non nasconde la sua euforia. “Sono riuscito nel miracolo di mettere insieme movimenti non politici e partiti. Oggi è cambiata la storia della Sicilia”, ha dichiarato, sottolineando proprio come, alla base della sua affermazione, ci sia l’accordo tra democratici e il partito guidato, a livello nazionale, da Pierferdinando Casini. Eppure, i numeri non sono ancora sufficienti a garantirgli una maggioranza assoluta all’assemblea regionale siciliana: a fronte di una quota di salvezza di 46 deputati, al momento Crocetta ne vanterebbe solo 41. Esiste ovviamente la disponibilita' (di cui si sussurra da prima delle elezioni) del duoMicciche'-Lombardo. “Io non faccio inciuci nè ribaltoni. Cercherò accordi in aula all’Ars. Se non sara’ possibile, torneremo agli elettori“, ha tagliato corto tuttavia Crocetta. Intanto, si inizia a delineare anche il quadro degli esclusi dal parlamento siciliano: a non superare la soglia di sbarramento del 5% anche partiti come Italia dei valori, Sinistra, ecologia e libertà e Futuro e libertà per l’Italia. () ORE 18,oo. La parabola del figliol prodigo: Ferrandelli e' deputato indipendente del Pd e batte tutti. Lupo e Faraone sono gli altri deputati. Resta fuori Cracolici. () ORE 17,40 Gianfranco Micciche' " Alcuni vecchi partiti sono morti e nasce il Partito dei Siciliani con una base del 20%". E' chiaro il riferimento al declino del Pdl ed appare "lampante" la ... disponibilita' all'alleanza con Crocetta. In buona sostanza si profila l'identica alleanza Pd-Mpa che ha gia' affossato la nostra isola nell'ultimo triennio. () ORE 17,30 Quando le sezioni scrutinate sono 3150 su 5308, Rosario Crocetta rimane in testa con il 30,88%. Seguono Nello Musumeci con il 24,9%, il Movimento Cinque Stelle con il 18,46% di Cancelleri, Gianfranco Miccichè 15,18%, e Giovanna Marano 6,15%.  () ORE 17,10: Claudio Fava "abbiamo perso.ce ne assumiamo la responsabilita'. Ma non hanno vinto nemmeno i siciliani tra astensionismo e sistema politico bloccato". () ORE 17,oo: Secondo Leoluca Orlando "qualunque sarà il risultato, l'ingovernabilità della regione Sicilia sarà quasi certa «perché - dice - con la legge elettorale siciliana per potere avere la maggioranza qualunque presidente ha bisogno di tre coalizioni». () ORE 16,50: gia' al 50% delle sezioni scrutinate il M5S prima forza politica in Sicilia. Il candidato governatore Pd-Udc, Rosario Crocetta, stabile al 30% dei consensi e vola verso la vittoria. Crolla il Pdl e con esso le speranze di Angelino Alfano. ORE 16,30: Elezioni Sicilia, 2654 sezioni su 5308: CROCETTA (Pd-Udc) 30,6% – MUSUMECI (PdL-La Destra) 24,7%-CANCELLERI (M5s) 18,9% – MICCICHE’ (Grande Sud-Fli)15,0%

SICILIA. Crocetta primo. Fra le liste primo partito quello di Grillo, mentre il Pdl perde i 2/3 dei voti

GIORNALE DI SICILIA. Dimezzato il Pds-Mpa, tiene l’Udc. Grande Sud al 6% e Fli al 4 PALERMO. Il Movimento cinque stelle al 15,3% diventa il primo partito in Sicilia, seguito dal Pd al 13,5 % (perde 5 punti percentuali rispetto alle regionali del 2008) e dal Pdl al 12,3 % (perde circa il 21 %). Sono i dati ancora parziali sulla geografia politica in Sicilia dopo il voto per le regionali che emergono dallo scrutinio di 2290 sezioni su 5308. Secondo queste cifre non dovrebbero entrare all'Ars, per lo sbarramento del 5%, le liste Fava presidente-Sel-Fds_Verdi, quella di Idv, (che appoggiavano la candidata Giovanna Marano) e Fli (4,023%). Entrerebebro nel parlamento siciliano Grande sud, il movimento arancione di Micicché, che otterrebbe il 6,6%, l'Udc col 10,3% tiene rispetto al 12,5% del 2008, il partito dei siciliani-Mpa di Lombardo col 9% (che perderebbe circa il 9% rispetto al 2008 quando si presentò con le liste Lombardo presidente Sicilia forte e libera mov. per l'autonomia-alleati per il Sud), il Pid-cantiere Popolare di Saverio Romano col 6,1%, la lista Nello Musumeci col 5,6 e quella Crocetta presidente col 6,4%. Rimangono fuori dall'Ars anche il movimento dei forconi di Mariano Ferro, i "rivoluzionari" di Cateno De Luca, il movimento di Gaspare Sturzo. (Fonte ufficiale www.gds.it)

Elezioni in Sicilia: tutto appare possibile, dalla vittoria dei grillini alla scomparsa di antichi miti, come pure della loro riconferma

Per conoscere il risultato delle elezioni regionali siciliane si dovrà avere pazienza. Le urne si sono chiuse ieri sera alle 22, ma le operazioni di spoglio iniziano solo alle 8 del mattino. Così, al momento, nella notte, momento possiamo ragionare solo sul dato dell’affluenza. Quello definitivo è arrivato solo oltre la mezzanotte e parla chiaro: appena il 46,43% degli aventi diritto si è recato alle urne per eleggere il presidente della Regione. Un dato in forte calo se raffrontato a quello delle precedenti regionali, per le quali si votò il 13 e il 14 aprile del 2008 in concomitanza con le  Politiche. In quell’occasione andarono a votare il 66,68% dei siciliani. Il confronto omogeneo si potrebbe fare con le elezioni regionali del 2006. Anche allora si votò solo di domenica ma quella volta la percentuale dell’affluenza sfiorò il 60%. Per ora i partiti non si sbilanciano, i candidati alla presidenza sono in silenzio stampa. A disposizione c’è solo un exit pool un po’ artigianale fornito dal sito palermoreport, dal quale emergerebbe, per la sola città di Palermo, un dato sorprendente: Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento Cinque Stelle, sarebbe al 27,46%, seguito da Nello Musumeci del centrodestra al 23,65%. Un dato che va preso con le pinze, ma fa comprendere il clima politico che si respira nell’isola. All’exit pool di palermoreport risponde così su twitter il capogruppo all’Ars del Pid (Popolari di Italia Domani), Rudy Maira:«Ho letto adesso il vero Exit poll fatto dal più importante istituto. MUSUMECI IN NETTO VANTAGGIO DI 5 PUNTI SU MOVIMENTO CINQUESTELLE». Oggi ne vedremo delle belle. Con un’affluenza così bassa è aperto ogni scenario, anche la vittoria di Beppe Grillo nella Sicilia dei Cuffaro e dei Lombardo. (Linkiesta)

domenica 28 ottobre 2012

Grecia. Il reporter investigativo Vaxevanis finisce in galera

Una brutta notizia: E' stato  arrestato Vaxevanis, il giornalista greco che ha reso pubblica la lista dei 2000 politicanti (e non solo) detentori di conti in Svizzera, che da qualche settimana circolava fra le famiglie che stanno sentendo gli effetti della più pesante crisi che il paese abbia subito nell'ultimo secolo; più pesante di quella del periodo bellico.
 La Grecia, la culla della civiltà europea, sta attraversando momenti critici che devono fare riflettere pure noi italiani. Nessuno escluda che ciò che sta capitando lì non possa accadere qui: invece di arrestare coloro che illecitamente hanno portato soldi (non lavorati) nelle casseforti svizzere e i cui nomi  erano contenuti nell'elenco, è stato arrestato chi quell'elenco aveva contribuito a farlo conoscere all'opinione pubblica.
Finisce in galera non chi commette i reati ma  chi svela i reati.

Elezioni siciliane. Scarsa affluenza fino alle 12,oo di oggi

L'affluenza alle urne per le elezioni regionali in Sicilia  sta confermando le previsioni. A mezzogiorno l'affluenza è stata dell'11,31%, pari a 525.588 elettori.
Alle regionali del 2008, alle 12, si erano recati ai seggi 464.449 elettori, pari al 10,16% degli aventi diritto ma in quel caso si votava domenica e lunedi' per la concomitanza tra elezioni regionali e politiche; nel 2006 i votanti furono 627.645, il 13,75%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale era stata del 14,94%.
Nel campione constatabile nel piccolo comune dell'interno siciliano quale è Contessa Entellina, l'afflusso è stato, alla stessa ora, del 10%.

Sicilia. Comunque vada avremo governi di centro-destra (PD o PDL, cambia poco)

Riflessioni ad urne aperte: Che succederà dopo ?
Se l'esito del voto siciliano è incerto (Musumeci ? Crocetta ?), ancor di più lo è il dopo-voto; nessuno dei due contendenti più forti potrà contare su una maggioranza assoluta in Aula, a causa dell'eccessivo frazionamento delle forze in campo. 
Quale potrà essere lo scenario delle alleanze possibili ?

Se vince Crocetta un interlocutore per il governo di centro-destra ufficioso che egli propone (avendo come sostenitori un PD ancora innamorato di Don Raffaele Lombardo ed una UDC simbolo storico delle forze paramafiose di Sicilia) può diventare l'area degli storici saccheggiatori dell'isola che si raccoglie appunto attorno Lombardo-Miccichè, che oggi si presentano sotto insegne autonomiste. Secondo Musumeci questo accordo sotterraneo già esisterebbe.
In pratica avremo la classe dirigente di sempre in perfetta continuità con la linea degli ultimi tre anni (PD-MPA). 
Anche se da Roma l'input della segreteria di Bersani per le elezioni che si svolgeranno in altre regioni (Lazio, Lombardia ..) punta a ricomporre una area socialdemocratica che accorpi Pd-Sel-Psi, senza forze e scorie di tristi passati. Ma -si sà- la Sicilia è sempre stata una terra a sè e qui le logiche hanno sentieri a-politici.

Il candidato del centrodestra ufficiale (PDL-Destra di Storace, Pid), Nello Mussumeci, se dovesse vincere dice che spodesterà l'area che in Sicilia, sotto varie spoglie, è sempre stata a cavallo (oggi rappresentata da Lombardo-Miccichè) e negli ultimi giorni di campagna elettorale ha fatto chiare aperture al Movimento di Beppe Grillo, il quale movimento non è facilmente incasellabile negli schemi politici che la tradizione ci tramanda e non è detto che si lasci affascinare da alcuno.

Una cosa è certa in queste elezioni: il gioco si svolge fra forze del centro-destra. C'è il centro-destra del PDL e soci e c'è il centro-destra di Crocetta (PD) che insegue e si allea con le forze da sempre rappresentate  -in Sicilia- dal partito suo alleato. Chiunque vinca, in Sicilia terra del gattopardo non cambierà quindi nulla.
E' una condanna della Storia !!

Un altro dato certo è che dalle urne verrà fuori un presidente senza maggioranza ed un discreto (o forse consistente) boom del Movimento 5 Stelle.
La Sicilia ripartirà da qui e dal rischio, ancora una volta, che la Sinistra possa restare fuori dal Parlamento se non riesce a superare lo sbarramento del 5%.
Assolutamente un brutto quadro.

Trattativa Stato-Mafia. Domani udienza preliminare dinnanzi al gup

Domani 29 ottobre inizierà a Palermo il dibattimento dinnanzi al giudice Piergiorgio Morosini per decidere se mandare sotto processo i dodici imputati dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Accusati sono: Leoluca Bagarella, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Antonino Cinà e Giovanni Brusca ma anche tre politici: Calogero Mannino, Marcello Dell'Utri e Nicola Mancino. Ma pure  tre carabinieri: i generali Mario Mori e Antonio Subranni e l'ex colonnello Giuseppe De Donno. Sotto inchiesta c'è pure Massimo Ciancimino.
L’accusa è di attentato a corpo politico dello Stato, tranne che per Mancino, accusato di avere reso false testimonianza al pubblico ministero.
I magistrati dell'Inchiesta sono Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Lia Sava e Francesco Del Bene e secondo la loro conclusione risulta che pezzi delle Istituzioni Pubbliche trattarono con Cosa nostra per arginare la stagione delle stragi, durante le quali persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, gli uomini della loro scorta e tanti altre vittime innocenti a Milano e Firenze.
La contropartita che sarebbe stata offerta alla è stata una lunga serie di quasi quattrocento revoche al  41 bis cui erano sottoposti i mafiosi detenuti.

Salute. I laboratori di analisi perora restano

Fermata dal Tar la riforma dei laboratori di analisi che era stata varata dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo. Il tribunale amministrativo ha sospeso l’accorpamento dei laboratori minori che avevano presentato ricorso contro il decreto.
L’assessorato ha deciso così di rinviare al 2014 l’avvio della riforma e valuterà anche se ricorrere al Cga, cosa poco propabile visto che da domani egli non  sarà più in carica e l'eventuale decisione spetterà al nuovo "governatore" ed al suo "assessore".
Inoltre dall’assessorato sottolineano che «i giudici contestano la brevità dei termini previsti per l’accorpamento e non la sostanza della misura chiesta dal governo nazionale».

Si vota solo oggi, domenica 28 ottobre, dalle ore 8 alle ore 22.

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Per tutto il tempo delle votazioni sarà attivo al Comune il  servizio per il rilascio dei duplicati a chi ha smarrito la tessera elettorale.
Potranno richiedere i duplicati, previa presentazione di valido documento d'identità, soltanto i diretti interessati o i familiari di 1° e 2° grado. Il servizio sarà costantemente attivo domenica nel periodo della votazione e cioè dalle ore 8 alle 22.
Nei seggi elettorali opereranno complessivamente 7 persone: un presidente (cui spetterà un compenso di 115,92 euro e che non potrà avvalersi di parenti fino al 3° grado come segretario), un segretario e cinque scrutatori. Il compenso per segretari e scrutatori sarà di 126,68 euro. Gli elettori potranno votare solamente domenica dalle ore 8,00 alle 22,00.
Le operazioni di scrutinio delle schede votate avranno luogo lunedì mattina a partire dalle ore 8 dopo l’ insediamento del seggio.
All’elettore sarà consegnata un’unica scheda nella quale sarà possibile, secondo la volontà dell’elettore, esercitare anche il voto disgiunto.

sabato 27 ottobre 2012

Un leader che non si rassegna al suo ineluttabile tramonto

La settimana scorsa Berlusconi ha tessuto le lodi di Mario Monti che è un "moderato" che quasi voleva candidare. Oggi l'ha distrutto.
Non si riesce a capire, dopo la conferenza stampa di Berlusconi, come mai abbiamo un premier non eletto e un fiscal compact i cui principi sono stati portati addirittura nella Costituzione della Repubblica, Chi ha approvato questi fatti ?, coma mai?
A cosa servono le primarie del 16 Dicembre del PDL se basta concocare una conferenza stampa per tracciare la "linea del PDL" per i prossimi mesi ?
A cosa serve l'elezione del candidato premier del centro-destra (l'Alfano di turno) se già la linea politica è stata preannunciata dal solito Berlusconi ?

Palermo. I rappresentanti dei partiti sono tutti dipendenti pubblici. Nessuno pensi male

Oltre 300 dipendenti AMAT (l'azienda di trasporto urbano di Palermo) , in gran parte autisti (230), hanno comunicato che svolgeranno il ruolo di rappresentanti di lista per le prossime elezioni regionali, ed essendo impegnati nei giorni 27, 28 e 29 ottobre, l'Azienda informa che sarà necessario prevedere una considerevole riduzione dei servizi.
Non è certo la prima volta che accade questo. Per le scorse elezioni primaverili per il rinnovo dell'amministrazione comunale la direzione dell'Amat aveva inviato una lettera al Prefetto, al Questore e all'allora commissario straordinario del comune, segnalando le pesanti ripercussioni al servizio di bus cittadini a causa dell'impegno come rappresentanti di lista di centinaia di autisti.
Su un organico di 840 autisti "idonei", 230 autisti, in meno per 4 giorni sono un numero rilevante, soprattutto in una città in cui il trasporto pubblico lascia parecchio a desiderare, in cui il numero di corse è stato ridotto dallo scorso settembre e in cui i ritardi sono esasperanti.
In queste ore, alla luce delle comunicazioni di nomina a rappresentante di lista che stanno pervenendo ancora ora, si sta predisponendo un piano adeguato per far fronte alla massiccia carenza di personale.
Anche per l'Amia (Azienda di igiene urbana di Palermo) stessa situazione. Sono circa 180 i lavoratori che si assenteranno dal lavoro. In questo caso dell'Amia la cittadinanza non avrà occasione di  notare una differenza sostanziale per l'assenza del personale, infatti -comunque a Palermo- la sporcizia stradale è un dato permanente che fa parte dell'arredo cittadino.
Non c'è Orlando o Cammarata che tenga !

Enti Locali Siciliani. Hanno le finanze in pesante affanno

Nella mattinata del 30 ottobre i sindaci dell'Agrigentino si riuniranno nell'aula consiliare del capoluogo provinciale per mettere a punto la protesta contro le scelte politico-finanziarie del Governo nazionale e di quello regionale che rendono sempre più grave la situazione economica dei comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini.
In particolare nel verbale dei lavori preparatori svoltisi nei giorni scorsi a Palma di Montechiaro si legge che i sindaci hanno voluto denunciare gli ulteriori tagli previsti dai recenti provvedimenti governativi relativi alla revisione della spesa (spending review), che riducono i fondi destinati alle autonomie locali, aggravando oltremodo le difficoltà di molti comuni che rischiano di non poter pagare neanche gli stipendi al personale dipendente.

Silvio Berlusconi. Ri-eccolo ! !


Non era un addio quello di tre giorni fà, e neppure un arrivederci, era piuttosto un "torno subito".

Nemmeno 3 giorni e Silvio Berlusconi ci ha già “ripensato”. Dopo la condanna nel processo Mediaset a 4 anni di reclusione e 3 di interdizione dai pubblici uffici, l'ex premier e leader del PdL rilancia: “Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me”.

L'ex premier terrà una conferenza stampa questo pomeriggio alle ore 17 che sarà seguita, in diretta, da La7 di Enrico Mentana.

A sentire Grillo. «Da questa sera è finito il tempo di cù futti…futti...... È iniziata la rivoluzione»

L’ultimo giorno della campagna elettorale si è chiuso all’insegna di Grillo, protagonista indiscusso di una campagna elettorale fiacca, e con una sfilata di big, da Casini a Fini, passando per Di Pietro e Alfano, che affollano cinema, sale convegni e piazze.
Da oggi tutti in silenzio in attesa del voto di domani, 28 ottobre, che vedrà dieci candidati sfidarsi per lo scanno più alto di Palazzo D’Orleans, e all’incirca 1.700 candidati lottare per i 90 seggi di Palazzo dei Normanni, sede del parlamentino regionale.
I siciliani sapranno allontanare i ladri dai luoghi in cui non devono stare e portarli all'Ucciardone ?
No, perchè i ladri qui da noi, in Sicilia,  in realtà non sono ladri come quelli delle altre regioni.
Qui i ladri si muovono come persone interessate a noi, come amici, come padri di famiglia, con i santini di Santa Rosalia nel portafoglio, .... ragionano come noi e dicono che se fanno ...forzature le fanno per la famiglia, per gli amici, per noi.
A sentir loro non rubano ma si stanno interessando di "padri di famiglia" che non hanno da mangiare, stanno facendo insomma i benefattori.
Non rubano stanno togliendo allo "Stato-nemico" risorse per darli agli "amici-bisognosi".
Ecco perchè da noi i "ladri" non governano. Governare infatti significa occuparsi di tutti, dei cittadini, loro preferiscono occuparsi degli amici, della famiglia.
Peccato che il clientelismo non è più sostenibile. Sono finiti i soldi.

Silvio Berlusconi. Può un Presidente del Consiglio sottrarre risorse al bilancio dello Stato che deve "g-o-v-e-r-n-a-r-e" ?

Premessa:
Nella scienza delle finanze il termine evasione fiscale indica tutti quei metodi volti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale da parte dello Stato sul cittadino contribuente attraverso la violazione di specifiche norme fiscali da parte di quest'ultimo.
Tipicamente avviene attraverso operazioni di vendita o prestazione di servizi al cittadino effettuate senza emissione di fattura, ricevuta o scontrino fiscale (le cosiddette vendite "in nero") oppure attraverso false dichiarazioni dei redditi con conseguente mancata o errata dichiarazione fiscale e successivo mancato versamento dell'imposta realmente dovuta.
Costituisce di fatto un evento deleterio all'interno della politica fiscale attuata dal governo e che contribuisce a far perdere allo Stato una parte non trascurabile delle entrate a esso dovute (gettito fiscale) e necessarie per coprire la spesa pubblica alimentando così l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato e il conseguente debito pubblico.
Wikipedia
Premessa:
In finanza una società offshore indica imprese fittizie create in centri finanziari con un livello di imposte molto basso, che di solito si trovano su isole (come le Isole Cayman o le Bahamas). Spesso utilizzato come sinonimo di paradiso fiscale. Queste società sono spesso usate per nasconderne il proprietario o beneficiario di determinati beni, per vari motivi (riciclaggio di denaro sporco, occultamento di proprietà, pagare imposizioni fiscali irrisorie).
Wikipedia
 
Perchè diciamo che in Italia i politicanti scelgono di fare i "politicanti" ?
perchè devono curare gli "affari propri".
In nessuna parte del mondo democratico i politicanti italiani otterrebbero un solo voto durante le tornate elettorali. In Italia invece se non si è politicanti non si viene eletti.
 
Ma cosa ha fatto colui che gli italiani hanno tenuto come "guida" per venti anni ?
Ha fatto come tutti i politicanti gli "affari propri".
 
Il processo.Il processo di primo grado sui diritti Mediaset è durato -bisogna bene metterlo in evidenza- sei anni.
L’udienza preliminare ha avuto fine, dopo continui rinvii, nel 2006.
Da quel momento schiere di avvocati, con l'on.le Ghedini in prima fila, hanno avanzato decine e decine di 
-richieste di ricusazione fino ad arrivare
-all’istanza di astensione presentata dal giudice.
Il tutto al fine di rallentare il dibattimento e fare in modo che fino a quando il processo dovrà arrivare in Cassazione saranno spirati i termini utili per dare poi esecuzione alla "sentenza".
Nell'ottica di questo obiettivo  (che compete ovviamente ai "ricchi" che possono permettersi squadre di "ghedini") sono stati operati -sempre dalla regia berlusconiana-  slittamenti dovuti
-al Lodo Alfano
-e al conseguente ricorso alla Consulta,
-richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia,
-legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi,
-cambi di capi d’imputazione.
 
Su cosa attiene il procedimento ?
Si tratta della compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro. Acquisti perfezionati da Fininvest attraverso due società off-shore.
Secondo l'accusa, le case cinematografiche americane avrebbero venduto i diritti alle due società off-shore, le quali a loro volta li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi.

L’accusa.
Secondo l'accusa, nei bilanci Mediaset degli anni 2001-2002-2003 sarebbero finiti “circa 40 milioni di euro di costi gonfiati”. Non solo. Secondo il Pubblico ministero  “circa 250 milioni di dollari sono rimasti nel comparto riservato di Fininvest” e queste “società nascoste erano proprio di Berlusconi come persona fisica”. Allo stesso ex premier “che era anche, da tempo immemorabile, in stretti rapporti col produttore americano Frank Agrama (il cosiddetto socio occulto)”, sarebbero riconducibili anche ”i conti bancari” da cui sarebbe transitata “la cresta”: quei presunti fondi neri passati per “conti svizzeri e delle Bahamas o in quelli del fiduciario Del Bue di Arner Bank” e poi ”usciti con prelievi in contanti”.

La motivazione.
“Con il sistema dei costi gonfiati nella compravendita di diritti tv, è stata realizzata una evasione notevolissima: 17,5 miliardi di lire nel 2000, 6,6 milioni di euro nel 2001, circa 4 milioni nel 2002 e circa 2 milioni nel 2003”.
I giudici richiamano anche una testimonianza, nella quale si parla di un sistema “per evidenti fini di evasione fiscale”.
Sistema che, secondo i giudici, anche altri testi hanno confermato. Il meccanismo di compravendita dei diritti tv Mediaset fu un sistema “fraudolento”, che non aveva “una logica commerciale” e attraverso il quale “i prezzi hanno subito dei rincari non giustificati”, affermano i giudici della Prima sezione Penale di Milano nelle motivazioni.
Sempre secondo i giudici, il meccanismo di pagamento dei diritti veniva gestito totalmente all’esterno delle strutture ufficiali di Fininvest.
Il meccanismo descritto viene -secondo i giudici- definito “un sistema di frodi ideato fin dagli anni Ottanta” finalizzato alla evasione delle tasse “nonché alla costituzione di ingenti fondi neri (...).  
Resta ingiustificato l’aumento di prezzi nelle varie catene rilevabile dalla differenza tra il primo prezzo noto e il prezzo finale praticato alla società utente”.

Comprendiamo la difficoltà di comprensione del meccanismo per alcuni lettori. Tuttavia si tratta di forme classiche per "rubare" la collettività che vengono messe in atto dai "ladroni" e che pure gli studenti universitari conoscono nelle modalità frequentando le aule in cui si insegna "Diritto Commerciale", "Diritto e Scienze delle Finanze" etc.
In ogni parte del mondo l'Ordinamento giuridico le contrasta nella lotta contro la malavita e contro le scorrettezze di chi punta a mettere in difficoltà le finanze pubbliche.
In Italia l'Ordinamento ha dovuto attivarsi per difendersi da chi ha svolto il ruolo di Premier ? ?
Roba sconcertante !! Ecco perchè tutti i giornali del mondo ne parlano con maggiore disprezzo rispetto a quanto non facciano oggi quelli italiani.
 
 
 

Non c'è rimedio ! - Gli italiani si riconoscono nelle peggiori personalità di governanti, salvo scaricarle dopo un ventennio

Riflessione
Che un ex presidente del Consiglio venga condannato per frode fiscale ... lascia molto l'amaro in bocca.
Per venti anni maggioranze di elettori, di italiani, hanno scelto un simile personaggio.
Il fatto di ieri (la condanna) mostra quale sia il grado di sensibilità, di etica pubblica di questo paese.
Mostra pure quale sia il grado di informazione e percezione degli italiani quando si recano nelle urne.

Se si gira attraverso internet sui siti stranieri l'Italia e' citata solo per la condanna di Berlusconi. Si capisce perche' si e' "ritirato", e si capisce perchè nel mondo gli italiani sono considerati per antonomasia "inaffidabili" ed "imbroglioni".

Elezioni Regionali. Informazioni per chi ha deciso di recarsi alle urne e per chi intende disertarle

l'Astensionismo
  La previsione dell’astensionismo nella tornata elettorale regionale di domani 28 ottobre registra numeri importanti anche se solo lunedì prossimo si saprà veramente quanti siciliani si sono disaffezionati alla politica.
Paradossalmente la rinuncia al voto fa il gioco soltanto di chi può servirsi di un voto obbligato, comprato, venduto, ricattato insomma il classico voto di scambio che male ha fatto al popolo siciliano. Tuttavia l’elettore siciliano che voglia cercare il candidato onesto, competente e non mestierante non lo troverà -purtroppo-  nelle liste che i vari partiti hanno presentato.
Per chi vuole recarsi a votare
Nelle liste presentate dalle formazioni tradizionali (PDL, UDC, PD, MPA …) sono in campo prevalentemente persone che ritengono di poter cambiare, in cinque anni di frequenza dei Palazzi, la propria vita, non quella dei siciliani.
Certo ! si sono venuti a creare negli ultimi mesi altri movimenti e partiti (grillini in primis) che potrebbero fare la differenza in queste elezioni, prendendo bacini elettorali non previsti. Se in queste sponde forse esiste l'onestà, manca totalmente quel  minimo di competenza e di capacità.
I giocatori in campo
Si voterà solo domani, domenica 28 ottobre 2012 dalle 8 alle 22.

Dieci sono i contrassegni regionali ammessi (colonna di destra):
-Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri,
-Libera Sicilia (Giovanna Marano),
-Presidente Miccichè (Grande Sud),
-La rivoluzione è già iniziata (Rosario Crocetta),
-Partito Comunista (Giacomo di Leo),
-Obiettivo Sicilia (Lucia Pinsone),
-Liberi e Forti (Gaspare Sturzo),
-Rivoluzione Siciliana (Cateno De Luca),
-Movimento i Forconi (Mariano Ferro),
-per Musumeci Presidente (Nello Musumeci).
Come è combinata la scheda elettorale
Gli elettori si devono recare nella propria sezione indicata nella tessera elettorale e con un documento di identità (anche scaduto ma che abbia una fotografia). Gli verrà consegnata una scheda di colore giallo.
La scheda contiene, sulla sinistra i contrassegni delle liste provinciali, affiancate sulla medesima linea da una riga riservata all’eventuale indicazione della preferenza per un candidato alla carica di Deputato regionale appartenente alla lista. Alla destra è riportato il cognome e nome del capolista della lista regionale collegata, candidato alla carica di Presidente della Regione, affiancato dal relativo contrassegno.
Si può votare per una delle liste provinciali tracciando un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta o nel relativo rettangolo e può esprimere una preferenza scrivendo il nome di uno dei candidati compresi nella lista stessa oppure l’elettore esprime il suo voto per una delle liste regionali tracciando un segno sul nominativo del candidato alla carica di Presidente della Regione o tracciando un segno sul simbolo della lista, ovvero su entrambi.
L’elettore può validamente votare una lista regionale ed una lista provinciale non collegate fra loro. Se l’elettore omette di votare per una lista regionale ed esprime validamente il suo voto soltanto per una lista provinciale, il voto si intende espresso anche a favore della lista regionale collegata.
Alcuni dati
Se 10 sono i candidati alla Presidenza della Regione, ben 1.629 sono i candidati che desiderano diventare deputato regionale, e 19 le liste presenti sulla scheda elettorale.
Inoltre 76 sono i parlamentari su 90 che si ripresentano dopo avere male-governato nel quadriennio passato, sono in pratica quelli che hanno preso gusto a fare i “parassiti” ed i rottamatori della credibilità delle istituzioni (QUESTI NON ANDREBBERO ASSOLUTAMENTE VOTATI, PER IL BENE DELLA SICILIA !). 
Sono 32  i personaggi che nella loro ansia “affaristica “ intesa all’arricchimento personale sono stati pescati con le mani nel sacco ed hanno quindi -ai nostri giorni- a che fare con la Giustizia. Circostanza questa che può capitare solo in Italia ed in Grecia. Altrove nel mondo i ladri ed i parassiti non vanno mai candidati a reggere le istituzioni.

perchè della sfiducia
La crisi di credibilità, le ruberie dei politicanti, la crisi socio-economica del nostro paese (Italia) della nostra isola (Sicilia) è tutta davanti i nostri occhi.  La traversata del deserto dei siciliani verosimilmente ancora non è cominciata ed è ancora lunga perché  ci manca una classe dirigente che sia veramente tale, manca almeno qualcuno in condizione di accelerare il passo e per completare il percorso della gravissima crisi.
 E' proprio questo scoramento diffuso, percepibilissimo nei visi di tutti, nell’opinione pubblica, che accentua la sfiducia nel futuro.
 

Regione Sicilia. Sulla carta esistono 2000 dirigenti, di fatto forse non sanno nemmeno apporre la firma

I dirigenti regionali non sanno come si spendono le risorse europee. Dal marzo scorso sono stati affiancati da alcuni tecnici ministeriali ed è venuto a nudo,  nella relazione di luglio 2012  per il ministro che li aveva inviati in Sicilia per sollecitare la spesa del Po Fesr 2012, 6,5 miliardi di euro, di cui risulta pagato di fatto solo il 15,3% al 31 agosto, che Il contesto operativo della Tfs – si legge – è costituito dalle strutture della Pa regionale, non sempre preparate ed abituate al lavoro per obiettivi e alla collaborazione virtuosa con i diversi agenti, spesso operanti in condizioni di incertezza e a volte condizionate da fattori non esclusivamente tecnici”.
Nella relazione è stato messo in evidenza anche un ambiente di lavoro poco collaborativo dell'Amministrazione ospitante, dove “si sono accumulati ritardi importanti anche nell'allestimento della strumentazione e delle attrezzature”.
In poche parole i dirigenti super pagati dalla Regione Sicilia non lavorano per la comunità, solo per se stessi e per i politicanti che li hanno "sistemati".

venerdì 26 ottobre 2012

Grecia. E se il governo una volta tanto comincia a fare sul serio ?

I clienti che “non riceveranno un regolare scontrino fiscale” sono autorizzati “ad andarsene senza pagare”. E’ questa la proposta del ministro dello Sviluppo greco che intende autorizzare i clienti di bar, negozi, ristoranti e caffè.
Obiettivo: contrastare l’evasione fiscale. Si tratta di una “normativa senza precedenti”, secondo quanto riferisce il quotidiano Kathimerini, che potrebbe essere applicata già a partire dalla settimana prossima. La norma prevede inoltre che bar e ristoranti riportino in evidenza sui loro menu questo nuovo diritto dei consumatori.
Il vice ministro dello sviluppo, Athanasios Skordas, la settimana scorsa, ha confermato che il ministro “sta esaminando la norma e il miglior modo di applicarla”. Nei negozi al dettaglio, esclusi gli alimentari, i prezzi dovranno essere posti ben in mostra con e senza l’Iva e così anche sulle ricevute fiscali. E’ previsto lo stesso anche per i menu dei ristoranti. Inoltre il ministero pensa di riportare sugli scaffali dei supermercati il latte per i neonati fino a sei mesi, che questa estate erano stati relegati nelle farmacie.
Una trovata – riferisce la stampa locale – che costituisce una “rivoluzione culturale in un Paese dove il conto del ristorante arriva (se arriva) quasi sempre scarabocchiato a matita su un tovagliolo di carta”. E’ dal 2009 che il governo di Atene lotta contro l’evasione fiscale che nel Paese è stimata fra i 40 e 60 miliardi di euro l’anno. Gli evasori, come hanno accertato recenti indagini condotte dalla guardia di finanza ellenica (Sdoe) in varie località del Paese, sono nella stragrande maggioranza dei casi (dal 53 al 74% a seconda dei posti) ristoratori ed albergatori che “incuranti della profonda crisi economica in cui versa in Paese, continuano imperterriti a non emettere ricevute fiscali, evadendo così le tasse non solo a danno dell’economia nazionale ma dell’immagine e della credibilità della Grecia all’estero e nei confronti dei creditori internazionali”.
da il Fatto-Quotidiano

Silvio Berlusconi. Si ritira dalla vita politica ? No ! Si ritira forzatamente per essere stato interdetto dai pubblici uffici.

Il giudice del tribunale di Milano ha pronunciato la sentenza e l'aula ha cominciato a rumoreggiare.
Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici.
La compravendita di diritti tivù svolta da Mediaset è stata irregolare. Frode ed evasione fiscale, questi i reati che avrebbe commesso il Cavaliere ed ex presidente del Consiglio, che è stato anche interdetto dai pubblici uffici per tre anni.
I giudici hanno inoltre disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati, tra i quali Silvio Berlusconi, all'Agenzia delle Entrate.
Una notizia che era stata anticipata già il 25 ottobre, quando si era parlato di un addio forzato alla scena politica da parte dell'ex premier, proprio in previsione dell'imminente condanna.

Cittadini alle urne. Per ogni soggetto iscritto nelle liste elettorali i Partiti incassano l'equivalente di una carriola di mattoni (€. 5,oo), necessari per comprare una casa in Canadà o per comprare titoli borsistici in Tanzania.

Domenica gli elettori siciliani si presenteranno (almeno e' da presumere) ai seggi elettorali per esprimere il voto per il rinnovo degli organi di vertice della Regione.
Per ogni elettore iscritto nelle liste redatte dai Comuni i partiti politici incasseranno  5 euro, indipendentemente se gli elettori si recheranno a votate o resteranno a casa. Non finisce qui.
Ulteriori 5 euro -a testa- per ogni elettore saranno incassati dai partiti ogni anno di legislatura (politica, regionale, europea). Si tratta di vagoni e vagoni di denaro pubblico con cui i partiti dicono di finanziare l’attività elettorale.
Quale ?
Non e' dato sapere. 
La verita' appurata con l'esperienza degli anni vissuti in questa seconda repubblica e' che i  partiti spendono per la cosiddetta "attivita' politico-elettorale" solo una piccola parte per le elezioni. Il resto se lo tengono per rimpinguare i “tesoretti” privati, non necessariamente destinati ad attività immeritevoli, che sfuggono però a qualsiasi tipo di controllo pubblico.
Sono soldi dei contribuenti, soldi con cui si potrebbero risolvere tanti problemi della comunita nazionale e vengono incassati dai partiti sotto la voce "rimborsi elettorali".  I partiti della seconda repubblica (al fine di non dover ricorrere "al ladrocinio")  hanno riscosso 2,2 miliardi di euro, tuttavia ne hanno spesi solo 580 milioni: il resto se lo tengono, lo risparmiano per finanziare consulenze, affitti, stipendi, contributi ad associazioni ecc…ma anche per investire in Tanzania, a Cipro, per comprare automobili di lusso ai Trota di turno, acquistare case nel centro di Roma, in Canada' e nel resto del mondo.
Certo,  le case acquistate qua è là sono intestate a "teste di legno" (Lusi, Belsito ...), ma chi può garantire che trascorso i termini di prescrizione dei reati tutte le case in giro per il pianeta non vengano reintestate a .... 
Scena da film ?
Speriamo veramente che di fantasia si tratti.
Conoscendo i nostri polli !!
Questo sistema di appropriazione di denaro pubblico in eccesso sulle spese elettorali funziona così dal 1994. La Corte dei Conti ha osato spulciare nei bilanci redatti dai partiti ed ha fatto sapete che i partiti da quell'anno hanno incassato 120 milioni l’anno in rimborsi elettorali (per 18 anni fanno 2,2 miliardi in totale ricevuti come rimborsi elettorali): ma per le spese elettorali, ha scoperto, i partiti hanno speso solo 580 milioni. L’ultimo bilancio mandato in onda dai partiti conferma l’andazzo: nel 2011 il Pd, ad esempio, ha ricevuto 58 milioni di contributi pubblici, ne ha spesi meno di un terzo per spese elettorali, 16 milioni. 11 milioni se ne vanno in stipendi, (eppure per pagare la segretaria del Segretario del PD è stata organizzata una truffa ai danni della Regione Emilia Romagna) 15 milioni per le attività sul territorio (vai a capire cosa significhi: forse mangiate a ristorante per quei poverini di deputati che guadagnano €. 20.000,oo al mese).
Non tutto il resto, ovviamente, finisce nelle mani spregiudicate di un Lusi o di un Belsito (e tuttavia ne esistono di peggiori, che finora sono rimasti sotto copertura). 
Leggere un bilancio di un partito è una vera impresa perche' ogni partito si inventa modalita' e tecniche che mai nessun ragioniere, anche il più scadente, farebbe proprie.
Pero' i politici non sono tenuti a rendere conto del loro operato a nessuno. A quanto si va capendo nemmeno alla magistratura.   Vi riusulta infatti che Bossi, la cui moglie navigava nei soldi, abbia subito nocumento giudiziario ?
Che i bilanci dei partiti siano assolutamente inattendibili basta dire quanto è offerto vedere dal bilancio della Lista Pannella, una delle formazioni politiche minori. Questa ha scritto all’attivo del proprio Stato Patrimoniale quasi due milioni di euro da ricevere dal Pdl per una controversia giuridica: di quei 2 milioni non c’è traccia però nel passivo dello Stato Patrimoniale del Pdl.