martedì 30 ottobre 2012
Sicilia. il pd ha perso centinaia di migliaia di voti e figuriamoci il pdl !
Per riflettere sul voto regionale in Sicilia e' opportuno partire dai dati politici incontrovertibili, che sono tre.
1) la dissoluzione del blocco elettorale di centrodestra che dimezza i propri voti, anche sommando i due spezzoni (Musumeci-Miccichè) in cui si è diviso.
2) la radicale disaffezione al voto, che per la prima volta, scende sotto il 50%, e che è frutto non solo di fattori nazionali ma anche di motivazioni locali (il voto di scambio, che in Sicilia è sempre stato assai presente, tende a scomparire oggi, quando non c'è più nulla da scambiare).
3) il successo di Grillo, in una terra scettica e ostile ai cambiamenti. Voto vissuto pero' dalla gente più come uno sberleffo che come una proposta politica.
Per la prima volta vince, sia pur con un modesto 31%, un candidato di sinistra. Un risultato da non sottovalutare, a patto di tener conto di due altri elementi: l'apporto determinante dell'Udc (partito organico da sempre al potere siciliano), che quasi pareggia il Pd e il modesto risultato proprio del Pd, sia in percentuale (13,4) sia in voti assoluti (solo 257.000, meno della metà di quelli raccolti cinque anni fa). Il dato sul declino delle forze di sinistra leggiamolo con una breve serie storica: Borsellino voti 1.078.000, Finocchiaro voti 866.000, Crocetta voti 617.000. Questo conferma una tendenza: il centrosinistra non vince, ma sorpassa il centrodestra che rotola giu'.
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