Sfogliando i giornali
La transizione si fa con le scelte tecnologiche, gli investimenti, ma anche con il consenso e la partecipazione della popolazione. Inutile illudersi che venga solo dall’alto, per le scelte di Stati e imprese. Servirebbe una spinta civica, responsabile. Soprattutto da parte dei cittadini dei Paesi ricchi che hanno un consumo pro capite venti, trenta volte superiore a quello degli abitanti delle Nazioni in via di sviluppo a cui, curiosamente, si chiede di essere più virtuosi.
Nelle democrazie rappresentative occidentali, in più casi prevalgono i negazionisti, le preoccupazioni per i costi di un passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, come se ciò comportasse un sacrificio di benessere che la gente giudica oneroso se non iniquo. Vi è una scarsa percezione del rischio che il rinvio determini oneri maggiori (i disastrosi costi anche umani dei fenomeni atmosferici estremi) e persino un progressivo impoverimento.
Donald Trump probabilmente — come ha fatto nel 2016 — ritirerà il proprio Paese dagli accordi sul clima.
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