Primi riferimenti ai cristiani
in testi non cristiani
Nelle fonti non cristiane, i primi protagonisti del messaggio cristiano vengono ricordati piuttosto sporadicamente. Gli storici interpretano ciò nel senso che le vicende iniziali del nuovo movimento religioso sono passate innosservate a quella che allora era la politica e la cultura dell'epoca. Alcune significative menzioni si trovano nel lavoro del I° secolo dello storico ebreo Flavio Giuseppe (Antichità giudaiche, 18, 63-64) e di Tacito (Annali 15,44, 2-5). In seguito contiamo di riportare sul Blog i riferimenti testuali di entrambi.
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L'universalità del messaggio
Gli storici attribuirono a questo evento e alla conseguente fuga da Gerusalemme dei primi cristiani l'inizio della storia e della missione primitiva del Cristianesimo che approda nel mondo pagano, a cominciare dalla città di Antiochia. E' in questa città che quel primo nucleo di seguaci del Nazareno, negli anni Trenta, assume la denominazione di "Cristiani". E da questa nuova situazione ha inizio la transizione del nuovo movimento religioso originato nel mondo ebraico che ormai si propone di convertire l'Impero Romano.
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Una riflessione dei nostri giorni di
Ilarion Alfeev
Il Cristo dei cristiani da alcuni è riconosciuto come il Dio incarnato, da altri un profeta esageratamente esaltato dai suoi discepoli, oppure un grande maestro di moralità; altri ancora affermano che quest'uomo non sia esistito affatto. Gesù non ha lasciato dopo di sè nessuno scritto, nessun documento tangibile della sua presenza sulla terra. E' rimasto solo il gruppo di discepoli a cui egli aveva dato il nome di Chiesa.
La Chiesa è sinonimo di cristianesimo: non è possibile essere cristiani senza essere membri della Chiesa. Il cristianesimo non è mai esistito senza la Chiesa e all'infuori della Chiesa.
Chi è?
Ilarion Alfeev, o Hilarion Alfeyev, nato Grigórij Valérievič Alféev (Mosca, 24 luglio 1966), è un arcivescovo, teologo e compositore russo, dal 2022 metropolita di Budapest. Ha lasciando gli incarichi di presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa russa e di membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, dopo aver criticato le posizioni del patriarca Cirillo I riguardo l'invasione russa dell'Ucraina.
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