Corriere della Sera
DENARO E BRAND. TRUMP HA RIVINTO FACENDO TRUMP
Non è percepito come un politico. Lui ama definirsi un povero con i soldi: se lo votano sia le classi popolari sia i milionari, è perché entrambe le categorie possono dire: «È uno di noi» È tornato più aggressivo di prima. Come il conte di Montecristo, cercava anche la vendetta.
«Una presidenza estrema e radicale»
Durissimi i commenti della stampa liberal statunitense all’elezione di Donald Trump. Il New York Times pur riconoscendo che il nuovo presidente «non è solo l’aberrazione storica che alcuni pensavano», sottolinea che «per la prima volta nella storia, gli americani hanno eletto un criminale condannato come presidente». Secondo il columnist del Washington Post Perry Bacon, questa nuova presidenza Trump «sarà probabilmente ancora più estrema, radicale e crudele nei confronti dei nemici ideologici e politici, in questo secondo mandato, di quanto non lo sia stata nel primo».
«Non importa chi vince. La Chiesa resta se stessa»
«Ci rallegriamo della nostra capacità di passare pacificamente da un governo all’altro. La Chiesa cattolica non è allineata con nessun partito politico, e nemmeno la Conferenza episcopale. Non importa chi occupa la Casa Bianca o detiene la maggioranza a Capitol Hill, gli insegnamenti della Chiesa rimangono invariati». È il messaggio di monsignor Timothy Broglio, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, per la vittoria di Trump. «Siamo fortunati a vivere in una democrazia, e ieri, gli americani sono andati alle urne per scegliere chi dovrebbe guidare il nostro paese. Mi congratulo con il presidente Trump».
Cnn: Jack Smith tratta la fine dei procedimenti
Il procuratore speciale Jack Smith ha avviato le trattative con i vertici del Dipartimento di Giustizia su come porre fine ai procedimenti penali contro Donald Trump. A riportarlo è la Cnn citando alcune fonti secondo le quali le trattative dureranno diversi giorni, se non addirittura settimane. Smith è noto per essersi occupato dell’incriminazione a carico di Trump in merito a un suo coinvolgimento nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 e per i documenti riservati che sono stati trovati nella sua residenza a Mar-a-Lago. Prima della vittoria, Trump aveva dichiarato che se fosse diventato presidente avrebbe licenziato Smith «in due secondi».
La gioia di Netanyahu che si sente più forte: «Ora un nuovo inizio per la grande alleanza di America e Israele»
«Cari Donald e Melania Trump, congratulazioni per il più grande ritorno della storia! È una vittoria enorme! In vera amicizia, i vostri Benjamin e Sara Netanyahu». Il premier adesso pensa di avere le mani libere sull’Iran.
I timori di Zelensky (che si congratula): «È stato impressionante. Spero di lavorare con lui per un accordo giusto»
Dietro le parole di facciata, la paura di essere lasciati soli.
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