I giornali, la politica e...
Ad oggi chi intende parlare dello stato della cultura, del livello culturale degli italiani e più specificatamente del corpo elettorale che fra pochi giorni dovrà saper scegliere fra Destra e Sinistra (con l'aggiunta, in Italia, dei populisti), deve prendere atto di come continua ad essere organizzato il sistema educativo nazionale (scuole pubbliche e private, dalle materne all'Università) ed il sistema editoriale (pubblicazione di libri, riviste e giornali da parte, soprattutto, di aziende private).
In tutto l'Occidente le coscienze collettive si formano attraverso il ciclo scolatico-formativo ed attraverso i media e dove questa attitudine non si afferma, come capita in Italia, prevalgono nelle occasioni elettorali i voti di protesta, voti che frequentemente vengono captati dai populisti che, quando si trovano nel ruolo di governo, nulla sanno esprimere se non additare problemi irrisolti che andrebbero (dalla Politica di governo) affrontati e risolti, piuttosto che "gridati" demagogicamente. E però, per risolverli, servono veri "politici" che conoscono e sanno risolvere, che possiedano cultura. I populisti sanno additare e ... gridare. Nient'altro.
Nella ormai passata legislatura oltre un terzo dei parlamentari italiani erano "populisti", senza contare gli ulteriori populisti presenti in altre formazioni diversamente caratterizzate. Eppure quell'enorme "forza" di un terzo abbondante dei parlamentari oltre che rivendicare ed esigere non è riuscita, o più precisamente non ha saputo risolvere nessuno dei gravi problemi che imbrigliano il Paese. Lamentarsi e additare infatti non serve, non basta. Tanto è che è dovuto arrivare, prima di chiudere la legislatura, Mario Draghi. E siccome questi sapeva e conosceva come funziona il sistema "Italia" è stato sfiduciato proprio dai populisti.
Per costoro, i populisti, vale chi fa demagogia non chi usa scienza e cultura nel far funzionare istituzioni e paese o chi prova a rimediare ai disastri messi in campo dagli incompetenti.
Nessun commento:
Posta un commento