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lunedì 12 settembre 2022

Il potere di Putin. L'Occidente (europeo) sotto ricatto per il grande business dell'energia (III)

  Il grande affare (big deal) dell'energia, quello che nei giorni di Putin sta diventando il "grande ricatto" ha una sua "storia" che il libri di economia sfiorano ma che nella vita della gente sta dimostrando conseguenze notevoli (inflazione, disaggi, chiusure di aziende, cassa integrazione e prospettive di licenziamenti).

L'umanità solamente in tempi relativamente recenti ha iniziato a sfruttare la bontà ed il grande "affare" dell'energia.  Tutto comincia col processo di evoluzione economica e di industrializzazione inizialmente delle società occidentali che da agricole-artigianali-commerciali si trasformarono in sistemi industriali caratterizzati dall'uso di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate. Lo sfruttamento dell'energia fossile, nel tardo Settecento/primo Ottocento diede il via alla "Rivoluzione industriale" e, da quella fase storica, cominciò quella relazione adesso sfruttata da Putin ma che altri prima di lui hanno adoperrato, ossia la stretta relazione tra chi controlla le risorse energetiche e la prosperità di alcune parti del pianeta. Questa relazione è come marchiata "a fuoco" in tutti i testi di Storia Economica.  L'inglese William Stanley Jevons fu il primo economista a teorizzare sugli effetti economici della penuria di combustibile, e di fonti energetiche in generale. Fu da lui e dai primi decenni dell'Ottocento che sono stati fissati i due pilastri che reggono il "bisiness" dell'energia: il potere geo-politico degli stati che possiedono le fonti di energia e la natura limitata delle risorse.

  Su questi due pilastri si è eretto il gigantesco edificio oligopolistico degli stati che hanno condizionato lo sviluppo degli stati privi di risorse combustibili. Putin ha contato su questa sua immaginata potenza per avviare l'invasione dell'Ucraina che avrebbe dovuto avere la durata di una "passegiata". L'Occidente non ha mostrato di non capire, ha capito sin da subito l'intenzione ricattatoria dell'oligarca e sta provando -nel medio tempo- di sottrarsi al "ricatto". Come?

  Per l'Italia l'alternativa non può che essere un ampio piano che scalzi dalle fondamenta il ricorso all'energia fossile mediante massicci investimenti pubblici e privati alle "energie rinnovabili".

 (Segue) 

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