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mercoledì 1 febbraio 2023

Capita

Timori che si creino Regioni che possono e Regioni che arrancano

Scrivono i giornali

 In questi giorni i media dedicano ampio spazio allAutonomia differenziata. Questo vasto e delicato riassetto  dell'ordinamento repubblicano è affidato al ministro leghista Roberto Calderoli. Ovviamente è frutto di tanti confronti/scontri, ed adesso pare che sia pronto per le valutazioni dei partiti.

Per quanto si è potuto leggere sui giornali i punti salienti del progetto, in massima sintesi, sono riassumibili di seguito.

1) L’accordo con cui lo Stato attribuisce funzioni di autonomia differenziata a una Regione ha una durata «non superiore a dieci anni». L’intesa può essere modificata e una delle parti (Stato/REgione) può prevedere inoltre i casi e le modalità con cui è possibile chiedere la cessazione della sua efficacia, comunque deliberata con legge a maggioranza assoluta delle Camere.

2) «Alla scadenza del termine di durata, l’intesa si intende rinnovata per un uguale periodo, salvo diversa volontà dello Stato o della Regione, manifestata almeno sei mesi prima della scadenza.

3) Ciascuna intesa individua i casi in cui le disposizioni statali vigenti nelle materie di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, oggetto di intesa con una Regione, approvata con legge, continuano ad applicarsi nei relativi territori della Regione fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni regionali disciplinanti gli ambiti oggetto dell’intesa».

4) Le Camere hanno sessanta giorni di tempo per esaminare l’intesa fra Regione e Stato per l’attribuzione di nuove funzioni. Si prevede che la valutazione dell’intesa spetti, oltre che al Mef, anche i ministri competenti per materia. Inoltre, lo schema di intesa va trasmesso immediatamente alla Conferenza unificata, e non dopo la sottoscrizione. Lo schema di intesa definitivo va approvato dalla Regione, poi entro 30 giorni è deliberato dal Consiglio dei ministri.

5) Lep: «Livelli essenziali delle prestazioni», sono gli standard minimi dei servizi che devono essere garantiti in tutte le Regioni. «Ai fini dell’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (di seguito, LEP) e i relativi costi e fabbisogni standard sono determinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri».

6) «Il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’economia e delle finanze o la Regione possono, anche congiuntamente, disporre verifiche su specifici profili o settori di attività oggetto dell’intesa con riferimento alla garanzia del raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni, nonché il monitoraggio delle stesse e a tal fine ne concordano le modalità operative». La Commissione paritetica Stato-Regione, ogni anno valuta «la compatibilità finanziaria e degli oneri finanziari derivanti, per ciascuna Regione interessata, dall’esrcizio delle funzioni e dall’erogazione dei servizi connessi alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, secondo quanto previsto dall’intesa».

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I partiti del Centro-Destra condividono l'impianto, con alcune perplessità di F.I. e F.d.I. La Lega è il partito che sta patrocinando tutto a, presumibile interesse prioritario, del Nord. Il Pd è fermamente critico.

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