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martedì 7 febbraio 2023

Il Cinquecento e il Feudalesimo. La Sicilia baronale

 Il Castello, i Castelli (2)

I castelli in Sicilia non furono mai luoghi di comodità e meno ancora sedi di lusso; con l'apparire delle artiglierie e con l'affermarsi della modernità (attorno al 1500) e del relativo diverso, nuovo, assestamento politico e sociale, i baroni lasciarono (affidandolo a loro uomini di fiducia) l'interesse per la campagna e trasferirono le loro dimore, che cominciavano a conoscere il lusso,  nelle città demaniali rette direttamente dal potere regio. Per restare al quadro contessioto, i Cardona, stando a ricerche svolte, non conobbero mai direttamente l'insediamento e la nascente vita comunitaria dei coloni fatti arrivare dalla Morea. Loro sede e vita nobiliare fu frequentemente Messina e dal messinese fecero arrivare (lo abbiamo ricordato in precedenti pagine) i loro uomini di fiducia per regolamentare e reggere in via di fatto e di diritto la vita comunitaria locale e la conduzione dei feudi facenti riferimento territoriale alla nascente Contessa.

Certo, ci furono altri baroni dell'Isola che puntarono a rendere il castello locale a modo di degna sede da cui reggere terre e popolazioni. Le baronie locali in alcune carte archivistiche, vengono frequentemente identificate come "Stati", e la realtà vicina a noi contessioti fu conseguentemente lo "Stato di Kuntisa".

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