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giovedì 9 febbraio 2023

Il Cinquecento e il Feudalesimo. La Sicilia baronale

  Ci siamo intrattenuti su più pagine del blog sul significato e sulla funzione a cui era preposto  il  Castello (qualsiasi castello) in epoca feudale, nella Sicilia dal periodo Normanno fino al 1812, anno in cui cessarono tutte le funzioni di ordine pubblico affidate alle Signorie aristocratiche. Signorie e loro funzioni sono state nell'Isola il simbolo del lungo periodo storico feudale. Periodo protrattosi più allungo che in altre parti dell'Europa. Hanno rappresentato il Potere pubblico ed sono stati riferimento a cui rivolgersi per fare, muoversi o semplicemente per vivere sul territorio.

  Spostando il discorso dal "simbolo" del Potere all'esercizio effettivo del Potere gestito dai Signori feudali, è opportuno soffermarsi su quali sono stati in concreto le funzione ed il ruolo del singolo Signore (che sia stato un Peralta, un Cardona o un Gioeni) sul territorio da esso governato.

Fondare un villaggio in ambito feudale 

 I comportamenti procedurali e quelli di fissare i termini circa la fondazione di un nuovo centro abitato sui territori feudali, adiacenti o meno al castello, che si avesse a che fare coi baroni Valguarnera o coi baroni Cardona o con altri feudatari, poco cambiavano. 

 Obiettivo dei signori feudali nel Cinquecento è stato sempre quello di mettere a cultura i territori agrari, di accrescere il prestigio familiare disponendo di nuovi centri abitati da governare e ancora e soprattutto di accrescere il peso politico familiare in seno ai vertici dello Stato dell'epoca, in seno al Parlamento e prestigio presso la Corte vicereale.

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