di Nicola Graffagnini
La conferenza stampa di Venerdi 3 Dicembre, anticipata da qualche Agenzia, qualcuno se la ricorderà molto bene, e in special modo i gesti e le parole di Casini, affiancato da Fini e Rutelli, che ha dichiarato il deposito ufficiale alla Camera della Mozione di sfiducia al Governo firmata da 85 deputati.
Infatti, secondo un racconto fatto in separata sede dallo stesso Casini, ospite sei mesi fa a cena in casa Vespa, il Presidente dell’UDC ebbe a consigliare al Premier le dimissioni pilotate, argomentando sulla possibilità di una soluzione diplomatica della crisi e di un cambio necessario di passo nell’interesse del Paese, sull’esempio offerto dalla Gross Koalition tedesca, per la verità richiamata più volte dal Vice Presidente della camera, il filosofo e germanista Buttiglione.
Oggi secondo i tre del terzo polo, tutto diventa difficile, perché il Premier non accetta di lasciare Palazzo Chigi, senza combattere l’ultima battaglia.
Lo stesso De Rita, Presidente del CESIS, presentando la rilevazione annuale sul sistema Italia ieri ha avuto parole forti per la situazione del nostro paese, arrivando ad affermare: “che vi è nel Paese un disincanto forte per la politica e che l’era del leader carismatico è finita”.
D’altronde, per De Rita, gli stessi dati sulle opere di infrastruttura del paese, autostrade e ferrovie, messi accanto a quelli europei, non solo sfigurano per i tempi di attuazione ma anche per i costi eccessivi. Vale per tutti l’esempio della Salerno-Reggio Calabria, prevista per il 2003 e oggi stimata per il 2013 col beneficio di inventario, per non parlare dei tronchi di Alta Velocità delle Ferrovie.
Che cosa potrà succedere il 14 Dicembre?
La conferenza stampa di cui sopra ha avuto come scopo non solo l’annuncio del deposito delle ottanntacinque firme ma l’invito ultimativo rivolto al Presidente Berlusconi di prendere atto della nuova situazione ufficialmente e andare dal Presidente della Repubblica per rassegnare le dimissioni, quindi ci si chiede se vale ancora la proposta fattagli da Casini ?
Questo per alcuni è il vero nodo della questione, ma il Premier sembra non rispondere… accusando il colpo e gridando al Golpe di palazzo per una crisi formalizzata al di fuori delle camere e da buon comunicatore denuncia l’alleanza del terzo polo con la sinistra, per mirare al proporzionale e ad alzare la quota dal 36 % al 46 % per il premio del 51 % di deputati.
Certamente il 14 Dicembre, all’ordine del giorno sarà posta la mozione di sfiducia firmata dai deputati di Fini, Casin, Rutelli, MPA di Lombardo, Liberaldemocratici di Zanone, e al PD ma anche all’IDV non resterà altro che votarla e a questo punto i numeri diventeranno gli unici arbitri della situazione, si dice che al Governo mancheranno alcuni voti per raggiungere la quota 316, secondo altri commentatori questa quota potrà essere compensata dall’assenza per maternità impellente di due deputate del fronte opposto … ma qui i numeri diventano unità ....
L’on.le Tabacci, dell’ASPI di Rutelli, Sabato a otto e mezzo su TV la sette, ribadisce più di una volta a dei giornalisti di area PDL, che gli elettori non eleggono direttamente il Capo del Governo come in Usa, perché l’Italia è una Repubblica parlamentare, per cui il Parlamento può togliere la fiducia accordata al Premier, facendo avviare l’iter previsto dalla Costituzione, e cioè l’intervento del Presidente della Repubblica che ricevute le dimissioni del Premier sfiduciato potrebbe affidare un incarico da esploratore, così come lo affidò al Presidente del Senato Marini, dopo le dimissioni di Prodi nel 2008.
Letta, Vicesegretario del PD intervistato ieri al TG1, ha ribadito la posizione del PD favorevole ad un Governo tecnico al massimo livello, definendolo un Super Ciampi, che eviti al Paese nuove elezioni, nel momento più grave per le economie mondiali, qualcosa di simile alla Gross Koalition richiamata anche da Fini e Casini e però riemerge ad ogni offerta istituzionale la richiesta di elezioni ripetuta in tutte le salse ……. anche con le frasi irrispettose di Verdini del “me ne frego del Presidente della Repubblica”.
Speriamo che l’Avvento e il Natale portino saggezza nel cuore degli uomini che possono.
Nicola Graffagnini
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