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giovedì 9 dicembre 2010

Caro Sindaco ti scrivo per …

Caro Sindaco, ti scrivo per …

Quelli che assolviamo in questi giorni sono impegni che ci vedono con bollettini e cartelle esattoriali in mano per pagare soprattutto contribuzioni a favore del Comune.
--Assolvimento del saldo Ici 2010, per le abitazioni classificate non “prima casa”, che come a Lei risulta nel nostro paesino sono tante se è vero, come è vero, che a fronte di una capacità abitativa di ottomila unità i residenti sono meno di duemila.
--Assolvimento di rate della TARSU (tassa rifiuti solidi urbani) 2009.
Per oggi voglio tediarla con le mie argomentazioni sulla Tarsu; proverò invece a illustrarLe come lei non faccia nulla  per rendere meno imbarazzante il pagamento dell’ICI per i numerosi edifici disabitati in un’altra occasione.
E’ da un bel po’ di anni che i contribuenti di Contessa Entellina sono chiamati a sostenere costi per la TARSU esorbitanti, ingiustificati a fronte dei servizi che vengono loro offerti. Non tenti, Caro Sindaco …, di mettere le mani avanti, non tenti per meglio dire di nascondersi dietro l’alibi dell’Ato. I contribuenti a Contessa pagano la Tarsu al Comune ed è dal Comune da lei presieduto che attendono iniziative. A causa della Sua rigidità, che potrebbe usare per miglior causa, duecento cittadini sono stati indotti a presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale contro l’aumento del + 160% varato dall’Amministrazione Comunale sulla Tarsu 2008 e da allora qualsiasi Amministratore, ma non Lei purtroppo, avrebbe tentato di adoperarsi per trovare soluzioni ad un simile aggravio. Da Ella non è mai arrivato nulla se non la scrematura del 20% sull’inverosimile precedente aumento del +160% nelle annate 2009 e 2010.
Avendo scartato il suo tentativo, il suo alibi di scaricare ogni responsabilità sull’ATO (che certamente di responsabilità ne ha, e tante) noi cittadini che di tanto in tanto ci dilettiamo a sfogliare qualche testo con le norme varate dal legislatore ci permettiamo di chiederLe cosa abbia fatto perché il vigente Ordinamento venga applicato a beneficio dei contribuenti.
Il problema
Lei sa che il problema rifiuti potrebbe essere affrontato in modo semplice e razionale, vale a dire fissando regole chiare per il conferimento differenziato dei rifiuti da parte dei cittadini-utenti e poi provvedere alla raccolta porta a porta e, infine, al conferimento della frazione differenziata alle aziende o agli impianti di trattamento e riutilizzo.
Semplice, chiaro e facile. In ogni parte del mondo civile il servizio funziona così e nonostante il continuo incremento del volume dei rifiuti non solo non si registrano aumenti della Tarsu (o voce analoga) ma addirittura si registrano riduzioni del relativo costo.
Da noi no !
Capisco benissimo che il mio discorso va esteso, per essere efficace, ai suoi colleghi sindaci che all’Ato partecipano. E’ lei, tuttavia, il mio sindaco (seppure da me personalmente non votato) ed è da Lei che esigo vengano battuti forti pugni sul tavolo per ottenere ciò che la legge, già oggi, esige.
Conosco benissimo che la logica che vige negli ambienti competenti è del tipo:
1) accrescere le occasioni di affari per i politici che gestiscono spartitoriamente la strategia dei passaggi delle masse dei rifiuti;
2) l’assunzione senza limite di personale;
3) l’acquisto continuo di mezzi compattatori e vari;
4) l’indizione di appalti su vari comparti;
5) conferimenti di noli a freddo etc.;
6) conferimento di consulenze a clienti di ogni tipo;
So bene che nei nostri ambienti, nel Meridione, la soluzione del problema non interessa a nessuno. Tutto quest’ingranaggio non esonera tuttavia Lei dal gridare in ogni sede che la legge esige di essere applicata. La raccolta differenziata non è una opzione discrezionale.
Rompa, Caro Sindaco, il silenzio su cui si culla da tempo; le  questioni affrontate stanno a cuore ai cittadini.

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