di Nicola Graffagnini
Oggi i piccoli Comuni, a mio parere rappresentano l’unico reale centro di potere regolatore e programmatico dei territori, perché più vicino e controllato dai cittadini, uno dei soggetti privilegiati per la difesa del suolo nei territori montani e collinari.
Mentre si fa un gran parlare del fallimento dell’Ente provincia e della sua originaria e dimenticata funzione della “programmazione” economica territoriale, si vanno delineando nel dibattito istituzionale e nella prassi, profili di Enti intermedi, tipo unione dei comuni e liberi consorzi quale loro progressiva flessibile sostituzione, perché più vicini alle esigenze non solo dei cittadini ma anche dell’economia micro, pensiamo ad esempio alla filiera dei prodotti DOP ed alla quantità di pratiche burocratiche da promuovere …. .
I liberi consorzi dei Comuni ad esempio, sono stati recentemente indicati come obiettivo qualificante, dal Presidente Lombardo durante i colloqui per la formazione del suo quarto Governo.
Il Comune nella sua accezione di ente storicamente formatosi, attraverso i suoi archivi tematici conosce e segue non solo la storia delle tradizioni locali, che patrocina con varie provvidenze, ma anche i punti di forza e di debolezza del territorio, sia dal punto di vista geologico che dal punto di vista urbanistico, paesaggistico, monumentale, ambientale ecc., per questo sono considerati un insostituibile presidio del territorio montano, pedemontano e collinare, che in Italia ad ogni pioggia si va sfarinando sempre di più, in assenza di serie politiche di programmazione e manutenzione in fase preventiva.
Mi ricordo per esperienza diretta degli anni ottanta, delle resistenze organizzate di varie associazioni ad esempio dei cacciatori, al nascente Ente Parco delle Madonie, fino a quando, dalle stesse popolazioni e quindi dai loro stessi Sindaci, non venne a maturazione l’idea di tenere sotto controllo stretto il territorio montano e nel contempo di farlo diventare una “leva” importante per lo sviluppo dell’economia locale che ne poteva trarre in prospettiva dei grandi benefici, favorendo la formazione della filiera dell’accoglienza turistica, da quella di passaggio a quella residenziale periodica e vacanziera. In questa ottica, il territorio è visto come una grande opportunità di sviluppo che richiede però una alta capacità di integrazione delle competenze e dei servizi, dall’offerta turistica e di intrattenimento stagionale presentata in un unico calendario di zona alle capacità ricettive integrate messe in rete fino ad arrivare a sistemi di mobilità collettiva macro e micro ben coordinate ( vedi Toscana e Piemonte ) .
Entro questa ottica di micro sistema che richiede senz’altro una ottica macro a livello regionale dei vari dipartimenti che investono su comuni direttrici, vanno riviste sicuramente le legislazioni sulle città d’arte e/o sui paesi albergo che non possono prodursi se non dentro parametri più attuali e seguendo direttive che ormai tendono a diventare comunitari. Purtroppo in Sicilia, come noi tutti vediamo, queste etichette sottendono soltanto piccole cose, contributi agli amici sindaci a fondo perduto e possibilità di aperture di negozi e magari appartengono a grossi finanziamenti destinati originariamente a incidere su obiettivi ben diversi e molto più alti.
A proposito del territorio come leva economica qualificata vorrei citare, ad esempio, le pubblicazioni specialistiche di Legambiente e ANCI ,che pubblicano guide illuminanti alla scoperta dei piccoli comuni e delle loro tipicità, diventati dei punti di riferimento indispensabili per chi è interessato alla conoscenza dei posti tipici, vedi Scuole ed Agenzie di viaggio, a fronte delle nuove tendenze, ormai registrate in rialzo dai mercati specializzati, delle “nuove vacanze famiglia”ospiti negli agriturismi dotati di fattorie didattiche, a contatto con la natura dei boschi incontaminati e con la fruizione assicurata dei prodotti agricoli biologici ( vedi sviluppo centri Slw Food in Italia e nel mondo, afferenti al Salone dei Sapori e del Gusto di Torino e all’università delle scienze gastronomiche di Pollenzo), del pane effettivamente di grano duro, di buona carne e formaggi e del buon vino a chilometro zero.
A Contessa, per fare un piccolo inciso, penso che non manchino tutte queste cose a partire dalle riserve naturali e archeologiche fino ad arrivare ai prodotti dell’enogastronomia.
Se l’analisi ci porta a dire queste cose anche per averle verificate e descritte in altre regioni d’Italia più avanzate, ci spinge nel contempo a ricordare che ormai la stretta della crisi attuale, spingerà sempre di più tutti i territori a fare “più sistema” e quindi “più forza organizzata” per scegliere le migliori proposte e investire su queste o soccombere.
Una serie di prerequisiti rappresentano le fondamenta antisismiche per la futura solida costruzione e possono essere riassunti in poche categorie:
1. viabilità di accesso: programmazione di manutenzioni periodiche e serie alla viabilità rurale, provinciale, statale;
2. attenzione al decoro urbano, centro e periferie, a partire dalla raccolta differenziata quale valore aggiunto per la difesa dell’ambiente;
3. censimento delle proprietà comunali e loro previsione di manutenzione periodica e/o straordinaria per offrire servizi qualificati alla collettività: musei, biblioteche, centro anziani centro di aggregazione giovanile, ecc. ;
4. attenzione alla tipicità dei centri, ad esempio i colori dei prospetti rappresentano un grande effetto estetico e oggi il bello nel paesaggio è già un bene ed un valore aggiunto da difendere a favore delle future generazioni, vedi le polemiche opportune di Sgarbi contro il grande affare dell’eolico deturpatore dei bei crinali di montagna o di collina pieni di pascoli erbosi; ( noi abbiamo la tipicità dell’isola linguistica e religiosa che è un altro valore aggiunto del nostro territorio ) .
Non vorrei farla lunga, ma ricordo che in molte realtà comunali o sovracomunali vi è l’Assessore al Marketing territoriale che a questo punto rappresenta la pennellata iniziale e finale di un bel quadro d’autore …per rappresentare il territorio da far conoscere…
Il marketing studia come far giungere il messaggio di vendita ai possibili clienti, si dice target di riferimento e qui soccorrono nello specifico le storie degli altri comuni che ce l’hanno fatta e per tutte vorrei riportarne due storie emblematiche di piccoli Comuni :
- la presentazione nella guida di Legambiente 2008, del Comune di Pollica, il cui giovane Sindaco è stato ucciso per aver difeso l’integrità di quell’ambiente da paradiso che ha fatto da sfondo al recentissimo film: “Benvenuti al Sud” e un’altra storia presentata dalla guida dell’ANCI . .
“ Il Comune di Pollica, compreso nel Parco Nazionale del Cilento …si estende su territori collinari e rivieraschi, in un paesaggio che conserva le antiche architetture …l’origine è documentata fin dal 1113, si affaccia sullo splendido Golfo di Palinuro . ..si sviluppò intorno al castello dei Principi Capano……alla sua ombra sorsero le abitazioni e le viuzze del borgo, come per essere protette e difese dalla potenza del nobile principe. Numerose le antiche usanze legate soprattutto alle ricorrenze religiose ….Attività proposte: passeggiate per i borghi del Comune per assaporare spazi di tranquillità…..Percorsi pedonali attraverso antiche mulattiere immerse nella incontaminata macchia mediterranea. Escursioni a rinomati siti archeologici come Paestum e Vella e a luoghi di interesse geomorfologico (Grotte di Pertosa e Castelcivita). Percorsi enogastonomici.
- Montalbano Elicona (ME), è stato presentato dalla guida annuale dell’ANCI 2004, come uno dei Borghi più belli d’Italia e da allora è stato un susseguirsi di partecipazioni a fiere, rassegne, work shop e possibili gemellaggi con altri piccoli comuni, ultima e non per importanza, la partecipazione alla BIT di Milano. Si punta sul turismo di qualità …..
Le nuove tecnologie di comunicazione, Internet e i siti dedicati hanno portato i piccoli Comuni alla ribalta internazionale del WEB, ma addirittura anche a portata di mouse del singolo cittadino che ne può seguire anche i Consigli Comunali …..
Oggi le possibili offerte dei siti comunali creati e promossi dai Web Master in collegamento con l’Assessore al Marketing territoriale, sono tra le più varie e anche esteticamente belli dal punto di vista artistico e anche per questo ci soccorre ancora una volta, una parola ricorrente in tutte le innovazioni:
“la programmazione” a monte dei Comuni e/o dei consorzi, che deve proclamare e rendicontare in trasparenza e in progress, giorno per giorno: gli obiettivi del piano, i punti prioritari, i mezzi economici e i tempi per raggiungerli.
Nicola Graffagnini
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