A Siena, in Toscana, nei domini Pd del Centro Italia, di rosso sono rimasti solamente i conti; per il resto non esiste più nemmeno la bandiera rossa ed esiste la disinvoltura e la spericolatezza di uomini della finanza che pagano la tessera di partito fino a €. 100.000,oo annua. E' il caso del compagno, lo scriviamo solo per sfottò, Mussari, colui che ha autorizzato i giochi pericolosi con i "derivati" ed ha autorizzato la manomissione della contabilità, per occultare tutto.
Un articolo di oggi sulla Stampa di Gianluca Paolucci ci racconta come attorno alla Banca, a Siena, esistesse un groviglio armonioso che teneva uniti dal tempo antico PCI, DC, Chiesa, Massoneria, Sindacalisti, Finanzieri ed altri.
Il Banco in città, un pò ovunque, veniva chiamato la "mucchina".
La sola Fondazione del Banco, istituto distinto appunto dal Banco, in quindici anni ha distribuito ad associazioni e istituzioni, squadre di calcio e contrade, la bellezza di 2 miliardi di euro.
Il gioco della "vacca da mungere" si è interrotto quando due anni fà si è scoperto che il Banco (Monte dei Paschi di Siena) era arrivato al baratro, gestito da un Consiglio di Amministrazione di 16 persona, 13 delle quali designati dal PD del Comune e della Provincia (che si ritrovavano nella Fondazione).
Adesso si scopre che non è più possibile la mungitura, anche perchè al vertice è arrivato nella primavera 2012 uno, un manager, designato da Roma, Alessandro Profumo.
Il PD locale da due anni si lacera in lotte intestine fra ex Ds ed ex Margheritini.
Adesso i cocci del sistema Siena sono però finiti in pezzi.
Si chiude un epoca e da adesso la vacca non potrà più essere munta.
Gli italiani tutti hanno versato nelle casse dello Stato in dicembre 4 miliardi di IMU; Mario Monti, il governo, li ha passati -in prestito- al Monte dei Paschi di Siena per evitare che fallisca.
E a noi resta un dubbio: come mai Bankitalia non si è mai accorta dell'allegra finanza, trasformatasi delinquenzialmente in contabilità falsa e truccata ?
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