In questi giorni per chi dedica un po’
di tempo a guardare la tv è impossibile non imbattersi in Silvio Berlusconi.

Ovviamente la commissione tecnica
deciderà che sono tutti dei perseguitati pechè questo il committente vuole
sentirsi dire e questo per anni il Pdl ha detto di Dell'Utri, Cosentino ...
La prepotenza di Berlusconi di voler
mettere nelle proprie liste imputati e pregiudicati, probabilmente, non gli
nuocerà moltissimo nell’elettorato, perché chi lo vota, lo vota a prescindere,
come diceva Totò, perché egli parla alla pancia e non alla testa del suo
specifico elettorato. Un elettorato, quello di Berlusconi, per nulla esigente.
Le sue ricette, le ricette di Berlusconi, ormai sono note agli italiani, ed è ormai inutile ripeterle, non darebbero futuro al nostro Paese, né sul piano economico, né soprattutto su quello etico.
Le sue ricette, le ricette di Berlusconi, ormai sono note agli italiani, ed è ormai inutile ripeterle, non darebbero futuro al nostro Paese, né sul piano economico, né soprattutto su quello etico.

Premesso quindi che sarebbe opportuno
che gli elettori esigessero maggiori chiarimenti sulle prospettive economiche è
altrettanto imprescindibile che dessero maggiore attenzione anche all’Etica.
Senza Etica non c’è politica, senza Etica non c’è equità, senza Etica non ci sono libertà né democrazia, infatti.
Assisteremo ad altre performances televisive di Berlusconi nei prossimi giorni.
Egli sta puntando mediante 13 e forse più liste (in teoria pure antitetiche fra loro: Lega Nord/Grande Sud) apparentate fra loro di approdare più o meno al venti, venticinque per cento dell’elettorato. Se conquistasse inoltre Lombardia e Sicilia, il dato potrebbe migliorare e metterebbe in bilico la futura maggioranza al Senato.
Senza Etica non c’è politica, senza Etica non c’è equità, senza Etica non ci sono libertà né democrazia, infatti.
Assisteremo ad altre performances televisive di Berlusconi nei prossimi giorni.
Egli sta puntando mediante 13 e forse più liste (in teoria pure antitetiche fra loro: Lega Nord/Grande Sud) apparentate fra loro di approdare più o meno al venti, venticinque per cento dell’elettorato. Se conquistasse inoltre Lombardia e Sicilia, il dato potrebbe migliorare e metterebbe in bilico la futura maggioranza al Senato.
In pratica punta ad
ottenere il risultato del 2006, quando Romano Prodi vinse le elezioni solamente
virtualmente.
Mancano quaranta giorni all’apertura delle urne. Gli elettori, soprattutto quelli scontenti (che siamo tantissimi), riflettano su chi votare. Non ci saranno purtroppo prove d’appello.
Mancano quaranta giorni all’apertura delle urne. Gli elettori, soprattutto quelli scontenti (che siamo tantissimi), riflettano su chi votare. Non ci saranno purtroppo prove d’appello.
Il futuro è nelle loro mani. Poi (gli
elettori) non si lamentino se le promesse berlusconiane degli ultimi venti anni resteranno ancora una volta promesse.
Nessuno dica, poi, di non avere ancora conosciuto Berluscone "pallista".
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