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sabato 19 gennaio 2013

Dell'Utri, in attesa di sentezza in appello, sara' candidato.

Il procuratore generale Luigi Patronaggio ha chiesto la conferma della condanna già comminata due anni fa dalla Corte d’appello di Palermo a Marcello Dell’Utri e poi annullata dalla Cassazione per un difetto di motivazione: sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
La sentenza è attesa per marzo, dopo le elezioni.
La scontata riproposizione della richiesta di condanna per Dell’Utri potrebbe condizionare la scelta dello schieramento, dal Pdl a Grande sud, che potrebbe ricandidarlo al Parlamento.
"Certo che mi candido. Finché sono vivo continuerò a candidarmi. Non lo farò più solo da morto. Ma fino a quando non sarò morto...", ha dichiarato il senatore in una intervista al Corriere della Sera, chiarendo che per ora "nessuno mi ha candidato, non ho ricevuto proposte" e che l'ipotesi di candidatura con Grande sud è "una grande minchiata". Come dire andro' in lista nella casa madre, il Pdl, e non nella succursale, Grande Sud.
Secondo il pg di Palermo Luigi Patronaggio, "sono provate le condotte di dell’Utri dal '74 al '78 che ha avuto rapporti continuativi con Cosa nostra, agevolando anche il patto di protezione nei confronti di Silvio Berlusconi". E proprio a Berlusconi, da Palermo, il boss di Cosa nostra Gaetano Cinà avrebbe mandato una cassata di oltre undici chili, da guinness dei primati, nel Natale del 1986 con la scritta "Canale 5".
Secondo l’accusa anche questa cassata proverebbe i rapporti tra Cosa nostra e Marcello dell'Utri, che avrebbe fatto da mediatore.

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