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giovedì 17 gennaio 2013

Campagna elettorale all'insegna della mancanza di "verità"

In questi giorni di campagna elettorale stiamo ascoltando tantissime cose; così tante che ci stiamo scordando le cose che ritenevamo di conoscere.
Chi ha introdotto l’Imu ? chi il redditometro e chi ha aumentato l’Iva ?
Tutte queste misure, oggi, alle nostre orecchie appaiono prive di “genitori”.
E’ stato Monti ? No, lui le ha trovate ?
Berlusconi ? No, le sue imposte non erano così ?
Bersani ? No, lui dichiara che non le ha messe e al contempo lascia intendere che non le toglierà.
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Non c’è dubbio che il nostro paese si trovi sull’orlo di un abisso. E, cosa gravissima ! Nel corso della campagna elettorale nessun politicante si fa carico di dire la verità. Vediamo un po’ di numeri relativi al 2011.
-Entrate fiscali €. 413 miliardi
-Entrate sottratte dagli italiani al fisco (Evasione fiscale) €. 120 miliardi
-Spese pubbliche €. 813 miliardi (di cui €. 75 miliardi di interessi passivi corrisposti a chi ha prestato denaro alla P.A.)
Come si può immediatamente cogliere a colpo d’occhio anche se si recuperasse  per intero l’evasione fiscale mancherebbero per chiudere i conti €. 200 miliardi.
Come abbiamo, noi italiani, invece chiuso i conti ? Nella forma più comoda: indebitandoci, facendoci prestare i soldi da chi li possiede, paesi esteri e detentori italiani
In un anno, nel 2011, l’Italia ha prodotto ricchezza nazionale (PIL) per €. 1.580 miliardi. Con questa ricchezza abbiamo campato per un anno; ebbene, nel 2011, il debito del paese è arrivato a  €. 1.900 miliardi. In pratica il nostro debito è superiore a quanto consumiamo in un anno per sopravvivere.
Situazione che pochi, forse nessun paese civile condivide con l’Italia. Ecco perché il paese si trova sull’orlo dell’abisso, soprattutto se pensiamo che anche col recupero dell’evasione fiscale il paese non ritroverà l’equilibrio. Da un altro punto di vista è ovvio che i paesi terzi (i mercati) non saranno sempre disponibili a finanziarci, a farci prestiti.
Per molti anni, dall’introduzione dell’euro, abbiamo pagato interessi assai bassi sul nostro debito. Dal 2011 con l’esplosione dello spread gli interessi sono esplosi conseguentemente. Attualmente grazie ad una cura applicata da Mario Draghi (Bce) e verosimilmente per farci affrontare le elezioni politiche in condizioni di tranquillità il livello degli interessi passivi tende ad abbassarsi.
Al di là della situazione contingente abbiamo, come detto, rilevato che siamo in una situazione di grande sofferenza, anche se dovessimo recuperare per intero i miliardi della evasione.
Perché ?
Perché spendiamo troppo, verrebbe da dire. Una parte dello schieramento politico propone quindi di “tagliare”, di ridurre la spesa pubblica, con le conseguenze che inevitabilmente accadrebbero sul piano sociale.
Un’altra parte dello schieramento politico dice di andarci piano con i tagli, perché il paese non potrebbe sopportarne le conseguenze. Si riducano solamente gli sprechi, dice.
Questa è la situazione. Questi sono i conti.
E’ inutile che gli italiani diano retta ai politicanti che da 20/30 anni sono gli stessi (Rosy Bindi, Casini, Fini, Fioroni etc.) i quali parlano e si incolpano di tasse, di Imu, di iva.
Qualsiasi persona intelligente che esamina il quadro “clinico” del paese sa benissimo che nessuna tassa verrà e potrà essere ridotta, che il costo del carburante continuerà ad aumentare e che il paese continuerà a perdere potere di acquisto e correrà verso l’impoverimento.
Nei paesi europei, democratici, dove la cultura dominante non è quella liberista (come attualmente in Italia) per fronteggiare situazioni non così deteriorate come da noi, i socialisti al potere hanno fatto ricorso all’imposta patrimoniale con risultati soddisfacenti. Ovviamente l’imposta patrimoniale potrà tenersi in vita -in via eccezionale- per periodi non lunghi; contrariamente inizierà nel paese che la istituisce la fuga dei capitali all’estero. In Italia, è noto, da anni non esiste una sinistra socialista e finora tutti i partiti presenti in Parlamento (dal PD all’UDC, al PDL) hanno sostenuto congiuntamente il governo del super liberista Mario Monti.
Ecco perché all’inizio di questo nostro scritto dicevamo che tutte le imposte subite in questi mesi dagli italiani sono “senza padre”. Sono state votate infatti in Parlamento da tutti i partiti (PD, UDC, PDL). Hanno troppi padri.

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