Nonostante ieri il governo abbia
annunciato il ritiro della polizia antisommossa - invitando i manifestanti a
liberare le strade - decine
di migliaia di studenti e cittadini di Hong Kong hanno comunque occupato pacificamente il
centro, dopo giornate di violenze e di arresti
che avevano fatto temere il peggio.
Il ministero degli Esteri cinesi
ha avvertito Stati Uniti e altre
nazioni di non immischiarsi negli affari di Hong Kong
perché le proteste sono una questione interna.
Noi italiani dovremmo saper
leggere quanto sta accadendo in quella parte del mondo: gli studenti chiedono
che le elezioni siano libere, ossia che ogni associazione politico-culturale
possa scegliere i propri candidati e possa partecipare alle elezioni.
Il governo, invece, pretende che
i cittadini scelgano gli "eletti" da mandare in Parlamento fra i
candidati che esso governo propone. Una scelta dall'alto.
Il governo cinese somiglia tanto
a Berlusconi e compari segretari di partiti italiani che per anni ci hanno condotto alle
urne col un sistema che ha fatto scegliere i "candidati"
ad essi medesimi.
I cinesi che protestano sono -a quello che pare- più
avanti culturalmente degli italiani che sanno ... ubbidire al
Berlusconi di turno che ci propone centinaia di Scilipodi nelle liste.
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