La politica la si fa parlando dei problemi degli altri, non dei nostri.
Parlando più del futuro che del passato. E prendendo atto anche di ciò che non
piace se non si ha la forza di trasformarlo.
DARIO DI VICO, giornalista del Corriere della Sera
Quella che si è aperta tra il premier e la Cgil è una battaglia che cova
da lungo tempo all’interno della sinistra italiana. I protagonisti di oggi sono
in qualche modo nuovi, Matteo Renzi e Susanna Camusso ma i rispettivi ruoli
sono stati già interpretati da altri attori nel recente passato. La disfida che
viene in mente per prima, se non altro per l’analogia con l’iniziativa
governativa di abolire l’articolo 18, è quella tra Massimo D’Alema e Sergio
Cofferati. Un duello per certi versi epico, condotto in un tempo - la seconda
metà degli anni 90 - nel quale ci si confrontava ancora davanti a platee in
carne e ossa e non negli studi di qualche talk show.
FIORENZA SARZANINI, giornalista
Il dispositivo è stato potenziato tre giorni fa, alla vigilia dell’udienza pubblica di papa Francesco. Perché proprio di un «atto dimostrativo in Vaticano» parlava una segnalazione trasmessa dall’intelligence alle forze dell’ordine. L’allerta è basato su una conversazione intercettata tra due arabi, niente di particolarmente allarmante. Ma la tensione è ormai altissima e la minaccia terroristica dell’Isis fa paura, soprattutto dopo la decisione di Stati Uniti e Regno Unito, condivisa dall’Italia e dagli altri alleati europei, di armare i peshmerga e più recentemente di avviare bombardamenti mirati in Iraq.
CARLO ALBERTO TREGUA, direttore del QdS
Solo nell’Italia
centro-meridionale resiste il barbaro uso di conferire i Rifiuti solidi urbani
(Rsu) nelle discariche. Con l’aggravante che i gestori di esse vogliono essere
pagati per procedere ad ammassare i rifiuti. I quali non sono neutri, bensì
producono il percolato che inquina fortemente il terreno sottostante e penetra
in profondità, inquinando anche le falde acquifere.
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