Ieri abbiamo visto, grazie ad alcune foto, come nel nostro piccolo paesino esiste gente che preferisce sporcare le strade di accesso al centro abitato buttando i sacchetti di plastica e le bottiglie pure esse di plastica lungo i bordi delle strade provinciali e comunali piuttosto che dedicare un poco del proprio tempo per curare la raccolta differenziata dei rifiuti e conferirla al Servizio preposto.
Il problema dei rifiuti è grosso (per la pessima gestione dei Comuni, degli Ato e per le pesanti cartelle esattoriali) e adesso sta per arrivare con la legge Collegato ambientale alla Legge di Stabilità l'obiettivo della raccolta differenziata al 65%, che accomuna tutti i Comuni italiani, da raggiungere entro dodici mesi dall'approvazione della legge stessa, cioé entro la fine del 2015. Non solo, lo stesso comma prevede «la responsabilità contabile a carico delle amministrazioni inadempienti per il mancato raggiungimento degli obiettivi».
Sostanzialmente scatteranno sanzioni dirette a sindaci e giunte, a partire dal 2016. Perché ad oggi i Comuni che riescono a raggiungere la quota del 65% di differenziata si contano sulle dita di poche mani (qualcuno sostiene che la media nazionale sia del 44%).
Un ritardo per cui già oggi si paga una sanzione che vale circa 10 milioni su base regionale.
Ma la possibilità che lo Stato "punisca" direttamente i comuni e gli amministratori non va certo giù ai sindaci, che infatti hanno subito lanciato un grido d'allarme attraverso l'Anci.
A nostro parere il giro di vite serve.
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