Rosanna Pasi con una lettera al Corriere della Sera sottolinea come i mulini storici, testimonianza del nostro passato, dovrebbero essere inseriti tra i luoghi di cultura.
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La lettera di Daniela Zanetti (Corriere, 25 Novembre) tocca temi di grande interesse storico. Il nostro Paese per la sua conformazione geografica è pieno di solchi vallivi e degli opifici che su quei solchi sono stati costruiti in epoche passate. Allora las vita si svolgeva attorno a luoghi e a strutture che davano all'uomo il minimo per vivere: farina di vari cereali, di castagne, oli, alimenti sani ma scarsi che nel corso dei secoli hanno anche causato problemi alla popolazione. Il mulino era anche luogo di ritrovo di uomini e donne che col mugnaio e la moglie avevano rapporti sociali semplici ma veri, ma soprattutto rapporti economici. Ploi quando a metà dell'800 il governo si trovò a fare i conti col pareggio di bilancio, essendo i mulini gli unici luoghi in cui giravano i "soldi" si inventò la tassa sul macinato. Il mugnaio diventò anche esattore e tanti rapporti sociali si deteriarono. Il cambiamento socio culturale ed economico è passato da qui. Dopo la seconda guerra mondiale i mulini hanno cambiato modalità operativa e soprattutto l'industrializzazione ha fatto sì che le persone cercassero lavoro altrove. Per questo le zone si sono spopolate e i mulini storici sono caduti nell'oblio. Da un pò di tempo è in atto nel Paese un'attenzionre storico culturale strettamente collegato ai luoghi, alle strutture e alle attività. Specie da parte di giovani che intendono riprendere i fili del nostro passato e, con tante difficoltà, farne una ragione di vita, codstruire un futuro nuovo. E' nata un'Associazione nazionale che intende valorizzare i vecchi mulini: alams, Associazione nazionale amici dei mulini storici, che sta mettendo in rete questi luoghi. Ma c'è bisogno di fare un passo avanti: chiedere ascolto alla Conferenza Stato Regioni e allo Stato perchè accanto aiu luoghi di cultura noti (musei, teatri, arene) oltre ai borghi siano inseriti anche i mulini.
Rosanna Pasi, referente Alams per l'Emilia Romagna
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