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martedì 1 ottobre 2024

Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere


 Jean Paul Sartre. (Parigi 1905 – 1980) Dai primi anni Cinquanta fino alla morte egli fu il massimo rappresentante, oltre che teorico, dell’impegno (engagement) dell’intellettuale in campo politico, e poi sulle posizioni di estrema sinistra emerse dal Maggio francese del Sessantotto. I suoi funerali, svoltisi a Parigi nel 1980, che videro un’amplissima partecipazione popolare, segnarono simbolicamente la fine di un’epoca storica, non soltanto per la cultura francese, ma per quella mondiale, per la quale S. aveva rappresentato, in un modo che non ha uguali nel 20° sec., un simbolo della lotta per la libertà (nonostante le sue chiare propensioni politiche, non si era mai iscritto a nessun partito) e di una determinata funzione dell’intellettuale.


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La coscienza non raggiungerà mai il suo desiderato completamento. Essa è desiderio e tale rimane. Allora tutto il suo instancabile agire è assurdo e tutte le azioni, in quanto destinate a non raggiungere niente, sono uguali e vane. «L’uomo» concluderà Sartre «è una passione inutile.»



L’uomo è una passione inutile.

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