diabete
Il nome deriva dal greco dia (per, attraverso, preposizione) e baínein (andare, verbo) che significa «passare attraverso». Il termine era usato in passato per indicare una condizione morbosa caratterizzata da eccessiva e durevole eliminazione di urina provocata dalla malattia.
Per Emilio Augusto Benini, presidente Fand - Associazione Italiana Diabetici, il controllo glicemico precoce non viene raggiunto così spesso come auspicato: «I pilastri della terapia del diabete di tipo 2 sono dieta, esercizio fisico e farmaci. Ma i pazienti non capiscono realmente la necessità di un intervento precoce e incisivo: a un anno dall’inizio delle cure, 1 su 5 le abbandona. Spesso ci si rende conto della gravità del problema quando è tardi e ci sono già le complicanze: non si riesce a rinnovare la patente, e ci si accorge di avere una retinopatia. Serve far capire meglio che la terapia è essenziale».
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