La cornice legislativa delle origini
Avremo modo di capire come dalle Usl si passo alle Asl e perché |
L’art. 38 definisce gli obiettivi di un completo sistema di sicurezza sociale, con riferimento sopratutto per gli inabili al lavoro. La definizione dell’assetto istituzionale della sanità va letto in combinazione con l’art. 117, la’ dove la potestà legislativa in ambito di “assistenza sanitaria e ospedaliera” viene attribuita alle regioni.
L’assetto istituzionale previsto dalla Costituzione per più decenni e’ rimasto disatteso. Per un certo tempo perché ancora mancavano le istituzioni regionali ed il sistema era conseguentemente frazionato fra apparati statali, enti ospedalieri, enti previdenziali…. Quando sono state istituite le regioni molto gradualmente e’ avvenuto il trasferimento delle funzioni in materia sanitaria, fino ad arrivare al 1978 per vedere istituito il Servizio Sanitario Nazionale (legge 833 del 23 dicembre 1978). Con questa legge viene garantita ad ogni cittadino la tutela della salute a prescindere dalla capacità del beneficiario di poter o meno pagare il corrispettivo per i servizi ricevuti (=assistenza universale).
Con la legge 833/78 e con l’obiettivo di garantire ad ogni cittadino la tutela della salute (a prescindere dalla capacità del beneficiario di pagare il corrispettivo dei servizi ricevuti) si sono integrati tutti i servizi in una “azienda” dove trovarono convergenza le più varie attività: assistenza specialistica e ospedaliera, assistenza di base, igiene pubblica e veterinaria. Si intese, in altre parole, creare una azienda potenzialmente in grado di assicurare l’erogazione di tutte le attività che corrispondevano ad una visione integrata di tutela della salute. Si volle, allora, porre tutte le leve operative necessarie sotto il controllo della collettività (tramite organi di governo composti da membri eletti). Ma vedremo che l’aver attribuito la Sanità alla politica non fu una buona scelta.
(Segue)
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