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martedì 29 ottobre 2024

Riflessioni sul territorio dell'Isola

 Palermo (2) 

Dagli appunti. In una delle piazze più significative di Palermo, piazza Politeama, più precisamente denominata Piazza Castelnuovo, persisteva, e persiste ancora, un locale caratterizzato in quanto "bottega" dove si può assaporare il gusto, l'amore per il vivere nella legalità. L'Associazione fondata da don Ciotti, Libera, vende prodotti agricoli provenienti dalle terre confiscate all'onorata (=disonorata) società, alla Mafia.

Li si trovano da sempre vini le cui bottiglie portano marchi eloquenti del tipo Placido Rizzotto, Centopassi ... che vogliono evocare il sindacalista socialista di Corleone fatto ammazzare da Luciano Liggio e Peppino Impastato fatto ammazzare da don Tano Badalamenti. Quel locale è punto di riunione, prevalentemente di giovani studenti che ad ascoltarli si capisce che siano all'inseguimento di nobili ideali. Nobili ideali che non è facile ascoltare in parecchi ambienti e contesti dei nostri giorni, dove prevale la leggerezza argomentativa.

Fa riflettere la circostanza che nel cuore di Palermo, a piazza Politeama, esista da decenni  un luogo dove si vendono prodotti gastronomici provenienti dall'agricoltura siciliana (vino, conserve, marmellate, pasta, legumi, olio, salsa) e nel contempo su molti scaffali sono esposti, per la vendita, libri, riviste che trattano il fenomeno mafioso, quello del racket, dell'usura, della cattiva politica etc.

Li vengono presentati con ricorrenze frequenti, negli spazi della Bottega di Libera Palermo, in Piazza Castelnuovo 13, libri e si tengono dibattiti sull'attualità che coinvolgono la nostra terra di Sicilia.

Li si  fanno pure prenotazioni per un giro dell'entroterra palermitano (Corleone, Ficuzza ..., con pranzo a Portella della Ginestra). 

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