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domenica 14 luglio 2024

Storia del Cristianesimo

  (Brevi Riflessioni, n. 27)

Il simbolo della fede, il “filioque” e il celibato del clero

 


Michele Cerulario
Patriarca di Costantinopoli (Costantinopoli
ca. 1000-ivi 1058). Divenne patriarca nel
1043 grazie all’appoggio dell’imperatore
Costantino IX Monomaco. Durante il suo
patriarcato avvenne lo scisma d’Oriente (1054),
cioè la separazione definitiva tra la Chiesa
di Costantinopoli
e quella di Roma.




Fozio, stando agli storici fu un personaggio di notevole valore e proprio facendo  riferimento alla sua personalità e alla sua grande influenza sulle questioni del suo tempo gli storici attribuiscono a lui la paternità dello scisma che separa le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Ai nostri giorni, alcuni storici tendono però a ridimensionare il suo ruolo nel processo di allontanamento delle due chiese, fermo restando che il suo patriarcato lascio’ segni di forte scossa.

 Il bagaglio culturale-religioso attivato da Fozio venne proiettato nei secoli successivi, soprattutto per opera di  Michele Cerulario, asceso al trono patriarcale di Costantinopoli il 25 marzo 1043. Questi si propose di contrastare l’operato del governatore dell’Italia bizantina Argyros (che senza coinvolgerlo, ma con l’assenso dello  stesso imperatore di Costantinopoli) stava progettando una alleanza molto stretta tra il papato e l’Impero il cui esito sarebbe stato l’estensione della giurisdizione papale sull’intera penisola italica, compresa la allora vasta area bizantina. Il patriarca per non dare a sembrare di volersi intromettere sulle questioni politiche apri’ un fronte sulla differenza nella celebrazione dell’Eucarestia tra bizantini e latini (l’uso da parte latina del pane azzimo durante la Messa). Iniziò col disporre il rifiuto  dell’amministrazione della comunione  ad Argyros per il fatto che questi non intendeva lasciare il rito latino e conseguentemente rinnegare l’uso del pane azzimo. Sulla problematica Cerulario apri’ un forte confronto col vescovo latino della capitale dell’Impero, Costantinopoli, asserendo che se si voleva conservare la comunione fra le chiese era indispensabile rinunciare all’uso del pane azzimo.

 Per non esporsi troppo sul fronte politico,  Cerulario convinse l’Arcivescovo di Ocrida, Leone, di chiedere al vescovo di Trani (territorio bizantino in Italia) di condurre nella penisola italiana bizantina la problematica sugli azzimi e contemporaneamente di sollevare la questione sul celibato dei preti disposto autonomamente dalla sede di Roma. Il quadro brevemente tracciato lascia intendere che cominciava ad aprirsi nell’Europa cristiana un grande solco fra le due sedi principali della cristianita’, Roma e Costantinopoli, e con gli altri tre patriarcati Antiochia, Gerusalemme e Alessandria sulle posizioni di Costantinopoli.

(Segue)

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Pane azzimo cosa e’ ?

E’ il pane di farina impastato senza lievito, usato dagli Ebrei durante la Pasqua (secondo le prescrizioni dell’Esodo) e dai cristiani di rito latino nella celebrazione della Messa; i cristiani di tradizione orientala-bizantina usano invece il pane fermentato. Circa il pane usato da Gesù nell’ultima cena San Giovanni avvalora la seconda, gli altri evangelisti la prima.

Nell’11° sec. insorse la  controversia degli azzimi, avviata nel 1053 dal patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario, controversia che accentuò la divisione tra Greci e Latini. In Occidente saranno i concili di Lione (1274) e di Firenze (1439) a concludere che ciascuno dei due tipi di pane è idoneo per le celebrazioni eucaristiche.

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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina.

110) Templon, transenna marmorea con pilastri  e architrave che separa navata e presbiterio.

111) Teofania, manifestazione della divinità.

112) Trichinas, chi porta il cilicio.

113) Tropario, inno breve della liturgia ortodossa  collegato ad una festa.

114) Tshin, fila, ordine, registro dell’iconostasi.


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