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lunedì 23 novembre 2020

Homo sapiens sapiens. Vuole significare uomo molto sapiente o uomo molto intelligente: così sarebbero gli esseri umani di oggi e di ieri: è vero? (3)

Le sfide che ci attendono

anche dopo il coronavirus:

l'uomo culturalmente sa trovare nuove qualità per le emergenze.

I media in questi mesi del 2020 sono tutti concentrati e preoccupati sulle conseguenze che la pandemia da covid-19 sta lasciando sul terreno e che inevitabilmente condizioneranno il fluire della vita quotidiana degli esseri umani -anche a coronavirus sconfitto- per non pochi anni. L'ottica dei media è puntata ovviamente sulle conseguenze sanitarie le cui strutture non erano predisposte per una evenienza inimagginabile e sulle conseguenze economiche in quanto nessun sistema che sia più o meno statalista e/o più o meno liberista può nel lungo tempo reggere una simile forza d'urto.

Le temperie che stanno caratterizzando questi giorni, almeno in Occidente, stanno accadendo all'interno di conquiste e principi che possiamo definire di "umanesimo" e di civiltà. Nulla a che vedere con precedenti pandemie, compresa quella del 1918-20, quando i morti si raccoglievano su un carretto per poi posarli in fosse comuni. Da noi a Contessa, per secoli, tutti i morti da epidemie venivano portati su carretti uno sull'altro e poi posati in fosse comuni in adiacenza alla Chiesa rurale dell'Odigitria. 

Sovranista-liberista ?

Questa società che in tanti detestiamo per più aspetti, chi per uno e chi per l'altro, -è bene ricordarlo- si regge su conquiste e lotte che non tutti hanno compiuto e non tutti hanno voluto; è bello -e così deve essere- che tutti ne godano adesso i benefici, indipendentemente se arrivino a giudicare ottimi o pessimi i servizi che la gestione "politica" attuale mette in campo. Come non riflettere sulle forti avversioni che i promotori del Servizio Sanitario universale subirono negli anni del primo centro-sinistra ? Tantissimi erano allora ancorati alla sanità privata e a quella mutualistica, ossia alla Sanità di chi poteva permetterselo o alla sanità lenta e povera delle mutue, diversa da una categoria professionale all'altra. Chi non conosce gente che oggi si serve del Servizio Sanitario ma che in quegli anni sessanta-settanta detestava i promotori (erano socialisti) del SSN ?

Ci piace intrattenerci, per ribadire il nostro amore per la Storia, sul cammino percorso dall'uomo nel periodo a cavallo del XX e XXI secolo: i nostri giorni.  Giorni nostri che non vanno gestiti con ottiche nè individualiste nè sovraniste, ovvero egoistiche.

a) Viviamo in una società fallibilista basata sull'esperienza umana, quella della scienza;

b) Possediamo un radicamento storico che ci conduce a porre la libertà, in senso pieno, e quindi anche quella della "ricerca scientifica", come il prerequisito del nostro operare;

c) La cornice umanistica dei nostri giorni ammette che l'essere umano è "incompleto" ma nello stesso tempo è "compiuto". Incompleto perchè in continua trasformazione, tanto è che coloro che non volevano il Servizio Sanitario Nazionale oggi ne accolgono e forse accettano i benefici. Fermo restando la libera critica sulle frequenti disfunzioni.

d) Anche durante le politiche autarchiche e/o liberali (oggi diremmo sovraniste e liberiste) l'uomo si realizzava da sè e trovava, se disponeva dei mezzi, soddisfazione. Tuttavia, oggi, l'individualismo liberale come quello sovranista non può trovare, nella vastità di ogni popolo, da solo, la soddisfazione  di bisogni che provengano sia dalla sanità che dal sistema economico "complesso". Negli Usa il grande numero di deceduti da covid dipende, anche, dall'assenza di un servizio sanitario pubblico. Chi ha soldi si cura, chi non ne dispone ...

Vedremo di proseguire ed approfondire il senso delle società umaniste rispetto a quelle centrate sull'egoismo di chi si ritiene "bravo" solo per i suoi fini.

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