Il 1976 - L’anno della Commissione d’inchiesta per il Belice .
I bambini del Belice ricevuti a Roma dal Papa Montini, dai Presidenti della Repubblica Leone e della Camera Pertini
Il nuovo Governo monocolore DC, Moro. La nuova legge 178.
Si era appena spenta l’eco della riunione dei sindaci a Roma ed ecco un altro colpo di scena, a pochi giorni dell’ottavo Anniversario, il PCI con una conferenza stampa, a Roma, lancia la richiesta della commissione d’inchiesta e la presentazione di una Legge per il Belice.
Il Giornale di Sicilia vi dedica una pagina il 24 Gennaio ’76 a firma di Placido Cesareo cronista parlamentare del Giornale.
E’ il giovane D’Alema, Vicepresidente dei deputati del PCI a presentare l’iniziativa, che centra l’argomento affermando nelle conclusioni : "La Commissione dovrà anche indagare sul fatto che la priorità non sia stata assegnata alle case ……ma alle infrastrutture viarie faraoniche. E dovrà ancora scoprire perché non sono stati costruiti acquedotti e non è stata assicurata continuità nell’erogazione dell’energia elettrica e perché l’art. 59 della Legge 241 del 68 che doveva dare al Belice un tessuto produttivo non è stato attuato".
L’on.le Tani, già in visita nella valle con la commissione LL.PP., aggiunge : "Occorre restituire ai Comuni i poteri loro espropriati dall’assurdo meccanismo centralistico, respingendo anche le suggestioni di miracolistici interventi di enti di stato".
Il giornale della DC “ Il Popolo “ , con una non casuale contemporaneità, nella stessa giornata dedica al Belice una intera pagina e titola : "Prima di tutto la casa nella Valle del Belice" ……facendo praticamente marcia indietro sull’ente di stato proposto da Giglia in Commissione LL.PP. della Camera.
E a proposito il commentatore aggiunge "Questa piena concordanza di posizioni tra i due maggiori partiti italiani, si osservava a Montecitorio, fa bene sperare per le sorti del Belice.
Anche i liberali per bocca dell’on.le Quilleri, componente della Commissione LL.PP., anticipano ai giornalisti il deposito alla Camera di una motivata richiesta di istituzione della Commissione d’inchiesta.
La lettera del Trentino On.le Paolo Berlanda
Nel frattempo circola nel Transatlantico e a Palazzo Madama la notizia, rimbalzata dalla T V e dai settimanali, che tutti gli alunni delle scuole elementari e medie di S.Ninfa, a Natale, sviluppando una idea del già famoso parroco di S. Ninfa, il rossiniano don Riboldi, hanno scritto ad ognuno dei deputati e senatori a Roma, chiedendo il regalo della casa di muratura.
Il Giornale di Sicilia del 10 Febbraio ’76, in un articolo di spalla su due colonne, in prima pagina dà notizia con ampio rilievo del fatto, occupando anche due colonne dell’ultima pagina, riportando alcuni passi di lettere di risposta di deputati e senatori, tra cui quella molto pesante e tanto attuale del trentino Paolo Berlanda, che invita i siciliani a mettere le carte a posto a casa loro, prima di chiedere aiuti a Roma dato l’andazzo scandaloso precedente, riporto un brano molto significativo :
"nessuna cosa in Sicilia si può fare tanto facilmente perché molta gente ci vuole guadagnare su ogni cosa che si costruisce pur non avendo lavorato …..Conosco i siciliani: in grandissima parte sono persone brave, generose, fedeli che io ho ammirato e stimato. Ma ve n’è una piccolissima parte che però comanda per non lasciare che la tua terra progredisca come un paese civile. E se qualcuno si ribella, - tu lo sai bene !- viene minacciato e magari ucciso! Anche per questo la ricostruzione della tua città è andata così scandalosamente a rilento. Tu non ne hai colpa, certo.! Ma nessun popolo diventa civile e progredisce se i giovani non si ribellano alle ingiustizie. Dovete prima aiutarvi e poi troverete la solidarietà di tutti. La Sicilia rinascerà solo se lo vorranno i siciliani prima degli altri. Ora non capirai queste mie parole ma le comprendono certamente coloro che guidano la Regione Autonoma e che possono fare le cose che tu chiedi" , vengono poi elencate e riprese alcuni spunti delle lettere di Giovanni Berlinguer, Pietro Nenni, Ruggero Orlando, Costantino Belluscio già Segretario del Presidente della Repubblica Saragat.
In prima pagina, in apertura, per dar conto dello stato della crisi governativa …troviamo un grosso titolo su sette colonne, sul superamento della crisi di governo : "Si riunisce il fronte democristiano per sostenere il monocolore di Moro" …. nel catenaccio si dà conto che tutte le correnti DC hanno finito per dare il loro assenso.
Ma in altra parte della pagina, in taglio basso, si legge in una corrispondenza da New York di una dichiarazione non casuale rilasciata da Andreotti : "In un contesto europeo non pericolosi i comunisti al governo…. " e già si sente odore di compromesso storico …. , ma nella stessa corrispondenza si dà anche conto del dissenso espresso “ufficialmente”dal repubblicano Ugo la Malfa, in visita a Parigi, che ricorda il pericolo agli americani.
Anche il Papa Giovan Battista Montini, che ha preso il nome di Paolo VI, interrogato dai bambini di S. Ninfa, vuole dire la sua, di persona, sul Belice ai 57 ragazzini di S.Ninfa e li invita a Roma.
Il Giornale di Sicilia, Giovedì 26 Febbraio ’76, con un pezzo di spalla, in prima pagina, titola : "Sarò il vostro avvocato dice il Papa ai bambini" … Il pezzo si dilunga nella descrizione in dettaglio della lunga giornata romana dei 57 ragazzini invitati al Vaticano e poi riporta la frase finale del discorso del Papa rivolto ai ragazzi : "…. Sappiate che saremo il vostro avvocato nei limiti delle nostre possibilità, presso chi può … …" Rivolgendosi poi a don Riboldi …: " Continui in quest’opera cristiana ". Molto tempo dopo, su Famiglia Cristiana, raccontando questo pellegrinaggio raccontava: "A San Pietro si facevano il segno della croce al nostro passaggio, come davanti a scomunicati".
Ma anche il Presidente della Repubblica Giovanni Leone e il Presidente della Camera Sandro Pertini e il Presidente incaricato Aldo Moro, colgono l’occasione dell’arrivo dei ragazzini di S.Ninfa per lanciare messaggi di speranza ai cittadini del Belice, per l’ottavo anniversario.
Ma ancora l’anno 1976 riserva novità di rilievo, intanto si forma il Governo monocolore DC, presieduto da Moro e il nuovo Ministro dei LL:PP: , on.le Gullotti , interviene Mercoledì 3 Marzo 1976 alla seduta congiunta delle commissioni LLPP di Camera e Senato per esporre un disegno di legge di iniziativa governativa, il titolo della corrispondenza dalla camera dei deputati di Placido Cesareo, suona così : "Per il Belice presto altri soldi, il Ministro ha preannunciato un disegno di legge …" … Rifletto che è sintomatico del tempo l’accostamento del bisogno di una nuova Legge all’assicurazione di nuovi finanziamenti …….
In apertura di seduta ….il Ministro accenna favorevolmente alla questione della Commissione d’inchiesta, i giochi sono ormai fatti e si sa che Aldo Moro, questa volta pretende l’obbligo di stretti controlli sull’impiego dei fondi. Continua il Ministro: "la volontà del nuovo Governo Moro è quello di fare luce su quanto è avvenuto nel Belice negli otto anni del dopo-terremoto. Si cercherà di non occultare assolutamente nulla".
Liberali, comunisti e socialisti nella replica al Ministro si pronunciano favorevolmente sulla nomina della Commissione d’inchiesta del Belice, ogni parte con accenti più o meno diversificati.
Domenico Bacchi del PCI dopo aver espresso soddisfazione per l’implicita condanna per le disfunzioni nel Belice da parte del Ministro, sollecita l’immediata realizzazione delle opere per l’allacciamento dei servizi di acqua potabile ed energia elettrica alle abitazioni già costruite e non ancora assegnate. L’on.le Bacchi chiede anche il blocco dei provvedimenti fiscali e la sospensione degli sfratti nei confronti delle famiglie terremotate.
L’on. Tani invece mette l’accento sulla necessità di modificare radicalmente la struttura operativa dell’Ispettorato Zone Terremotate, in modo da far fronte positivamente alle migliaia di progetti dei privati.
L’on. Cusumano del PSI annuncia il parere favorevole del partito, tenendo conto di voler contrastare, nel contempo, forme di qualunquismo scandalistico e cogliere l’occasione del clima costruttivo tra le forze politiche, per dare piena attuazione alle norme relative agli insediamenti produttivi nelle zone colpite dal terremoto della Sicilia occidentale.
L’on. Cusumano del PSI annuncia il parere favorevole del partito, tenendo conto di voler contrastare, nel contempo, forme di qualunquismo scandalistico e cogliere l’occasione del clima costruttivo tra le forze politiche, per dare piena attuazione alle norme relative agli insediamenti produttivi nelle zone colpite dal terremoto della Sicilia occidentale.
Il Ministro Gullotti in conclusione conferma la necessità di una nuova Legge per il Belice e quindi di nuovi finanziamenti, per assicurare la ricostruzione della casa e al proposito si dice convinto che l’Ispettorato alle zone terremotate và potenziato per dare maggiore impulso alla tempistica di approvazione dei progetti .
A proposito dei provvedimenti fiscali, bisogna dire che in tutta la Valle … si era propagata in quegli anni una forma di sciopero delle tasse, a vario livello, per cui necessitava un provvedimento normativo per dare un colpo di spugna sull’altare dell’ordine pubblico e della cattiva coscienza dell’Amministrazione statale in ordine ai gravi ritardi strutturali nel Belice.
Io ricordo personalmente l’astensione dal pagamento della tassa di circolazione dell’auto e della tassa sulla patente e tutte le volte che la Guardia di Finanza o i Carabinieri passando da Corleone ci fermavano con l’emissione di Verbali che poi puntualmente arrivavano al domicilio per il pagamento .
Finalmente il 29 Aprile 1976 il Parlamento approva la Legge N. 178 di 250 miliardi e le Commissioni dell’art. 5 per l’esame decentrato dei progetti comunali, richiamata in altra parte del mio scritto.
Nicola Graffagnini
Nessun commento:
Posta un commento