Tutti siamo a conoscenza che il nostro sindaco è un esperto giurista. Così dal palchetto elettorale si è autodefinito nel maggio 2008. Riteniamo che nella veste di 'giurista' abbia rispolverato un'antica istituzione giuridica della Grecia classica: l'ostracismo.
In pratica in quel mondo dell'antichità quando qualcuno 'dava fastidio', era critico nei confronti della gestione portata avanti dai potenti, quando diventava troppo influente per i gusti di chi deteneva il potere, accadeva che i reggenti della cosa pubblica scrivessero il nome del 'critico' sopra un coccio, una tavoletta di terra cotta che veniva deposta dentro un vaso (ostraco). Tutto ciò stava a indicare che quel tizio veniva bandito dalla sua città e per dieci anni doveva prendere la via dell'esilio. Non doveva ingerirsi più negli affari della polis, della città.
Adesso che abbiamo la carta, le penne ed i computers quando gli amministratori vogliono additare agli occhi del pubblico, della gente, che le opposizioni fanno le opposizioni e votano contro il bilancio di previsione (voto che viene interpretato di lesa maestà) fanno una telefonata in tipografia e ordinano cento manifesti dove chiedono vengano stampati l'elenco dei buoni (i consiglieri comunali disposti a seguire il sindaco 'ballerino' da sinistra a destra e da destra a sinistra, i consiglieri che non si pongono l'interrogativo di come vanno le cose in paese) e l'elenco dei cattivi (i consiglieri che raggionevolmente si sono accorti che in due anni di gestione Parrino il Comune sta affondando o comunque è affidato al volgere della sorte).
I manifesti sono stati diffusi in paese con grande cura (ma questo aspetto sarà oggetto di un altro scritto che divulgheremo sul blog).
Il quesito che ci poniamo, per adesso, è:
-ma il sindaco giurista -versione 2010- è stato informato che nell'odierna democrazia repubblicana fare il consigliere di opposizione NON implica più la condanna all'ostracismo ?
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