Seguire le vicende del Comune di Contessa Entellina è (direbbe Marco Travaglio) meglio del cabaret, anche perchè è tutto gratis.
Un paio di mesi fà il presidente del consiglio ha fatto richiesta, come gli consente il regolamento comunale, di avere assegnata una stanza nel palazzo municipale. C'è stato un tira e molla fra lui ed il sindaco ed alla fine la stanza è stata trovata: quella adiacente all'Aula Consiliare, che è divenuta la stanza del Presidente del Consiglio.
E' accaduto che, per vicende che noi non conosciamo nei dettagli, fra Sindaco e Presidente del Consiglio i rapporti idilliaci che li avevano visti entrambi militare nella medesima lista elettorale (maggio 2008), mano mano che andava dispiegandosi la politica amministrativa del sindaco, si sono giorno dietro giorno raffreddati fino al punto che dieci giorni fà, il venerdì nero dell'esame del Bilancio di Previsione 2010, il venerdì in cui il Sindaco espresse il massimo della lungimiranza e del fiuto politico, proponendo l'assunzione di ulteriori due precari, quel venerdì -dicevamo- il presidente del consiglio votò contro l'approvazione del documento contabile.
Passarono pochissimi giorni da quel votò che ha sancito -agli occhi degli elettori- il divorzio politico fra i due, ed è partita una lettera a firma del sindaco con cui si dispone all'economo comunale di consegnare copia della chiave per l'apertura della stanza del Presidente anche al VicePresidente del consiglio e ai consiglieri ..., in quanto l'utilizzo della stanza da parte di una sola persona (il Presidente del Consiglio) seppure legittimo secondo il "Regolamento" è inopportuno....
Nella lettera in pratica si dice che sia meglio che quella stanza venga usata da ciascuno dei dodici consiglieri.
In questo scritto, come si vede non abbiamo usato ne ironia nè sarcasmo. Non vi era bisogno. L'episodio è comico di per sè. Ognuno giudichi secondo il proprio bagaglio culturale.
Preoccupante è invece per chi scrive questa nota, che non è opera di un sostenitore del Presidente del Consiglio, che a Contessa si possa scrivere su un foglio di carta intestato del Comune che ciò che è legittimo, conforme alle normative, non sia opportuno e pertanto si disponga in contrasto con quanto sta -appunto- scritto sulla norma.
In pratica il Sindaco da organo esecutivo è pure divenuto organo 'volitivo' in grado di modificare la norma.
Dite voi se non è meglio di un cabaret.
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