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sabato 25 novembre 2023

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La società entro cui viviamo

 Nel terzo millennio accadono circostanze che, a tanti, appaiono più che assurde. Esistono uomini che arrivano ad odiare le donne. Esistono uomini che non hanno assimilato la libertà delle donne prescindendo da loro.

Le statistiche di questi giorni dicono che il primo, più grave, buco nero contro le donne lo si trova addirittura all'interno delle famiglie. In Italia su 102 donne uccise dall'inizio dell'anno, 82 sono state vittime in famiglia o all'interno della relazione sentimentale (il dato è reso noto dal Ministero degli Interni).

 I maltrattamenti in ambito familiare sono ancora più pesanti. Il 75% degli atti persecutori  e l'82% degli atti di maltrattamento  contro familiari o conviventi riguardano una donna, al pari del 92% delle violenze sessuali.

 Nell'odierna giornata, i media, i giornali spiegano in vari modi l'origine della violenza sulle donne, tutti interessanti e verosimilmente fondati. Qui sul blog riportiamo il punto di vista della prof.ssa Chiara Volpato, senior di Psicologia sociale all'Università Bicocca, riportato sulla rivista femminile  "Io":  "È ormai acclarato che la violenza sulle donne scaturisce da una doppia motivazione: proteggere anzitutto il potere degli uomini, in secondo l'identità maschile. La violenza degli uomini  si scatena, infatti, quando si sgretola la certezza del potere acquisito, quando i ruoli un tempo rigidamente definiti a favore dell'uno e a sfavore dell'altra si indeboliscono o si diversificano  e quando questa perdita di terreno innesca la seconda molla: chi ha perduto posizione sente di avere perso  si' i vantaggi insiti nel potere, ma anche il ruolo identitario, l'immagine sociale, il senso del proprio stare nel mondo. Oggi stiamo vivendo un momento marcato da questi fenomeni , dove un maschilismo obsoleto cerca di fare ferocemente i conti con donne che non stanno più alle sue regole".

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